Il Fatto Quotidiano - 09.08.2019

(Brent) #1

6 »POLITICA |IL FATTO QUOTIDIANO |Venerdì 9Agosto 2019


»MARCO FRANCHI

I

n questa estate di crisi, autonomie, Tav, giustizia e editti
dal Papeete urge rimettere ordine. Chi sta con Salvini?
Chi, invece, rappresenta un argine rispetto all’ascesa del
leghista? Da una parte ci sono gli industriali, che nei gial-
loverdi hanno individuato in Salvini il proprio riferimento,
alcuni potenziali alleati politici e pure un’opposizione in-
capace di contrastarlo. Dall’altra c’è il presidente della Re-
pubblica, “arbitro”equidistante ma anche garante dell’Eu -
ropa rispetto agli strilli salviniani. Una funzione di cui si è
fatto carico anche Giuseppe Conte, che deve gestire umori e
tentazioni leghiste. Ecco allora chi sono gli “alleati”ei“ne -
mici”di Salvini. Almeno finché la crisi non sarà risolta.
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IL GOVERNATORE INDAGATO


Zingaretti scarica


Oliverio: “Non sarà


candidato in Calabria”


q

NICOLA ZINGARETTI chiede un
passo indietro a Mario Oliverio, il
governatore Pd della Calabria travolto da
tre indagini giudiziarie nell’ultimo anno.
Intervenendo ad Agorà estate, il segre-
tario ha confermato: “In Calabria c'è
un’indagine, abbiamo già detto, anche al
presidente attuale, che io credo sia tem-
po opportuno, anche se è stato fatto mol-

to, di voltare pagina, di costruire per le
prossime amministrative calabresi un
progetto che allarghi, che metta più forze
e anche nuove energie in campo, che in-
dividui una candidatura nuova, più uni-
taria e che interpreti di più il rinnovamen-
to che quella regione interpreta”. Dun-
que non sarà Oliverio il candidato del
centrosinistra alle elezioni del prossimo

anno. Gli ultimi guai per il governatore
risalgono a quattro giorni fa: dopo la ri-
chiesta di rinvio a giudizio per corruzione
e l’iscrizione nel registro degli indagati
per abuso d’ufficio, la Guardia di finanza
di Catanzaro ha eseguito un provvedi-
mento di sequestro preventivo ai fini del-
la confisca per 95.475 euro nell’a m b i to
di un’inchiesta per peculato.

GLI SCHIERAMENTI Amici e nemici di Matteo
Pro e contro


Dal Pd al Colle: chi sta con Salvini

e chi gli fa davvero l’o pp o s i z i o n e

MATTEO RENZI
Non è segretario, ma controlla
i gruppi parlamentari: il Pd è
diviso su tutto. Emblematiche
le due petizioni diverse per
chiedere le dimissioni di Salvini
e lo scontro sul voto Tav,
con metà partito che avrebbe
preferito uscire dall’Au l a


GIOVANNI TOTI
La sua scissione da Forza Italia
è già un inno al salvinismo:
“Salvini è un giovane leader di
entusiasmo e prospettiva,
crede ancora nel centrodestra
e il movimento che
costituiremo servirà alla Lega
come supporto nei territori”


I GRANDI GIORNALI
Non tutti i giornali sono filo-
Salvini, ma sulla tema Tav non
c’è grande gruppo editoriale che
non sia allineato sul Sì all’o p e ra.
Basta vedere il commento di
Stefano Folli ieri su Repubblica.
E così Salvini ha potuto godere
anche di questa sponda

VINCENZO BOCCIA
Il presidente di Confindustria
ha legittimato per due volte i
vertici al Viminale per discutere
la manovra con le parti sociali.
E l’altro giorno il Sole 24 Ore
titolava: “Il 72% degli italiani
vuole il voto”. Strano, visti
i consensi del governo

Chi fa il suo gioco Chi lo contrasta


GIORGIA MELONI
La leader di FdI ha ormai
liquidato Berlusconi, appaiato
pure nei sondaggi. Spesso
invece la Meloni ha pregato
Salvini di far cadere il governo e
pensare a una nuova destra
sovranista Lega/FdI. Che sia la
volta buona?


STEFANO BONACCINI
Da governatore Pd dell’Emilia
chiede l’autonomia: più
“m o d e ra t a ”rispetto a Veneto e
Lombardia, ma con lo stesso
sistema di trasferimento fondi.
E così, anche su questo tema, da
sinistra diventa difficile fare
opposizione credibile alla Lega

SERGIO MATTARELLA
Ieri ha espresso perplessità sul
sicurezza bis. Non è la prima
volta: il Colle è ritenuto - anche
in Europa - argine all’anima
anti-europeista della Lega.
Mattarella rappresenta poi quel
cattolicesimo lontano dalla
retorica dei rosari salviniani

ANTONIO SPADARO
Il direttore di Civiltà Cattolica
ha criticato il decreto sicurezza.
Segno di un mondo cattolico in
agitazione: Gualtiero Bassetti
(Cei) ha condannato
l’ostentazione dei simboli
religiosi; Famiglia Cristiana
ha titolato: “Vade retro Salvini”

GIUSEPPE CONTE
È l’unico leader politico con un
consenso personale superiore
a quello di Salvini. Per questo è
diventato il suo alter-ego
moderato, l’unico contraltare
una volta che il leghista ha
divorato Di Maio e i 5 Stelle. Il
tutto con i favori dell’Ue

GLI ATTIVISTI NO TAV
Tradimento o meno, i comitati
resistono: oggi manifesteranno
ancora il Val di Susa per dire
No al Torino Lione. Non hanno
più un vero referente politico,
ma di certo la loro opposizione
a Salvini e al partito del
cemento non è finita

CARLO CALENDA
Ieri a Repubblica ha detto che
esiste “un doppio Pd”. Sul Tav
Calenda è stato il più lucido dei
suoi: “Dovevamo uscire
dall’Aula e colpire ancor più
duramente il governo.
La verità è che una parte del Pd
non vuole che il governo cada”

MAURIZIO LANDINI
Tre giorni fa ha sbugiardato
Salvini riguardo al vertice sulla
manovra convocato al
Viminale: “Io non vado, la
legge di Stabilità la discuto
con il presidente del
Co n s i g l i o”. E non certo con il
“v i ce ”che vuole scavalcarlo

S a l it i
sul Carroccio
Con la cresci-
ta nei sondag-
gi il vicepre-
mier Matteo
Salvini ha ac-
centrato i fa-
vori di indu-
striali e poten-
ziali alleati
Ansa

Venerdì 9Agosto 2019 |IL FATTO QUOTIDIANO |POLITICA » 7

»VIRGINIA DELLA SALA

S

e sei un concessionario
autostradale e fai con-
trolli poco approfondi-
ti può capitare - ma pa-
re essere praticamente certo -
che ti sfuggano problemi
strutturali e di sicurezza. E se
poi applichi anche mitigazio-
ni non adeguate, ilrisultato è
una gestione inefficace: è in
pratica la sintesi di quanto e-
merso dai 180 sopralluoghi,
effettuati da settembre 2018 a
oggi, dall’ufficio ispettivo ter-
ritoriale (Uit) di Roma del mi-
nistero dei Trasporti sulla
tratta di sua competenza, in
pratica 2mila km di strade del
centro-sud gestiti soprattutto
da Autostrade per l’Italia e da
Strada dei Parchi.
Il quadro che ne viene fuori
è tetro. “Sulla stragrande
maggioranza dei viadotti c’è
uno stato avanzato di degrado
per tutte le componenti”, ha
spiegato il capo dell’Uit di Ro-
ma Placido Migliorino, evi-
denziando che il problema di
fondo è che le visite ispettive
condotte dalle concessiona-
rie sono quasisempre “vi s i-
ve”, ma spesso i vizi che met-
tono a rischio l’opera “so no
occulti”.“È finito il modello
delle concessionarie auto-
stradali che haportato alla
tragedia del Ponte Morandi”,
ha detto ieri il ministrodei
trasporti Danilo Toninelli,
introducendo anche le nuove
linee guida per i controlli:
“Prima se la cantavano e se la
suonavano, ora il modello lo
fissa lo Stato e i concessionari
si devono adeguare”.

VIA DOTTI. Su 180 viadotti,
svelano le ricognizioni, circa
l’85% ha problemi di ammalo-
ramentipiù o meno diffusi e,
soprattutto, più gravi rispetto
a quanto segnalato dalle so-
cietà concessionarie. Circa il
10% è risultato a rischio crollo,
il resto ha rivelato condizioni
di deterioramento più avan-
zate rispetto al previsto, dovu-
te all’aumento delle condizio-
ni di carico rispetto al proget-
to iniziale e alla conseguente
creazione di fessurazioni che
possono compromettere l’o-
pera. Tanto che neicasi a ri-
schio crollo è stata bloccata la
viabilità, come per il ponte
Paolillo sulla Napoli-Canosa
(Aspi), e per due sulla tratta a-
bruzzese della A14 in provin-
cia di Chieti e Pescara (Aspi).

BARRIERE DI SICUREZZA.An -
che le barriere non stanno
molto bene, soprattutto per-
ché risalgono a prima del 1992
quando sonostati introdotti i
crash test che hanno poi sta-
bilito i livelli minimi degli
standard qualitativi. “Su tutta
la rete autostradale è stata
constatata la presenza di argi-
nelli non adeguati chenon
consentono un comporta-
mento adeguato del sistema di
ritenuta. Diffuso in tutta la re-
te, specialmente in A14”si leg-
ge nella sintesi della ricogni-
zione. I concessionari do-

vranno sostituirli: il program-
ma concordato con Aspi, ad e-
sempio, durerà 4-6 anni. Stra-
da dei Parchi avrà tre anni di
tempo, Salt due anni, Auto-
strade Meridionali un anno.

GALLERIE.“Sprovviste di tut-
te le dotazioni minime di sicu-
r e zz a ”: si parla così, invece,
delle gallerie. Il riferimento è
a quanto previsto da una legge
del 2006 (discendente da una
direttiva europea) che impo-
neva l’adeguamento al2012.
Ogni anno, però, l’ade gua-
mento è stato prorogato. Fino
al 2019, quando dalla Com-
missione Ue è arrivato lo stop.
“Anche in questo caso - spiega
Migliorino - l’85 per cento è ri-
sultato sprovvisto degli im-
pianti minimi previsti dalla
norma”. E nonostante la com-

petenza delle gallerie sia in se-
no al Consiglio superiore dei
lavori pubblici (a cui è stato se-
gnalato il problema ma senza
che ci fosse risposta), l’Uit di
Roma ha comunque effettua-
to le sue verifiche. Si è ad e-
sempio accorto che le misure
compensative prese dai con-
cessionari spesso erano inuti-
li. Un esempio: molte gallerie
non avevano gli attacchi per
gli idranti. Per evitare di chiu-
derle, erano stati previsti ser-

batoi di 5mila litri all’imbocco
dei tunnel. Con le verifiche,
però, si sono accorti che le
bocchette di attacco non era-
no compatibili con quelle uti-
lizzate dai Vigili del fuoco.

SOLDI E INTERVENTI.Il solo
programma di intervento per
mettere a norma le barriere
costerà ai concessionari 1,
miliardi di euro mentre per i
viadotti sarà Strada dei Parchi
a dover investire di più.
“L’A24 e l’A25 - spiega Miglio-
rino - attraversano un cratere
sismico e quindi hanno biso-
gno anche di adeguamenti si-
smici”. Solo sui viadotti, Stra-
da dei Parchi dovrà investire 2
miliardi di euro inun quin-
quennio. Cifre già contenute
nel piano finanziario portato
all’attenzione del Cipe e di cui
250 milioni di euro di fondi
pubblici sono già stati inseriti
nel decreto Genova per avvia-
re la manutenzione di 13 infra-
strutture più urgenti,dal via-
dotto Popoli a quello di Tor-
nimparte. In totale, il piano fi-
nanziario sottoposto al Cipe -
che non l’ha ancora approvato


  • e inviato anche all’Ue preve-
    de un contributo statale di 2
    miliardisu 3,1 totali di inter-
    venti. Soldi stanziati, spiega-
    no dal ministero, per evitare il
    rincaro delle tariffe, ma che ri-
    schiano di essere considerati
    aiuti di Stato.
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In attesa dei lavori

Traffico interrotto su

circa il 10% dei ponti

verificati per rischio

crollo, deviato sul 75%

Le repliche
Ieri Aspi ha ri-
badito la sicu-
rezza sulle
sue tratte:
“Mon itorag g i
esterni lo con-
fe r m a no”Ansa

Primo cittadino di VenausOggi la giunta regionale al cantiere, tra le proteste

“Noi, sindaci No-Tav, non parteciperemo ”

L’I N T E RV I STA

»ANDREA GIAMBARTOLOMEI

A

lla vigilia di una giunta
speciale sulla Tori-
no-Lione,il presidente della
Regione Piemonte Alberto
Cirio ha fatto ieri due corre-
zioni sostanziali. Uno: oggi la
riunione non sarà al munici-
pio di Chiomonte, comune
della Valsusa su cui sorge il
cantiere del tunnel geognosti-
co, ma a Torino. “Ragioni lo-
gistico-organizzative”, addu-
ce la Regione. Nessuna men-
zione alle proteste organizza-
te dai No Tav. Due: i sindaci di
diciassette comuni interessa-
ti dall’opera (e dalle compen-
sazioni) potrebbero interve-
nire. “Voglio confrontarmi
con i sindaci del territorio val-
susino,che sono i veri prota-
gonisti - ha dichiarato Cirio -
per capire se le opere che a-
vevano indicato sono ancora
prioritarie”. Avernino Di Cro-
ce, da pochi mesi primo citta-
dino di Venaus, e altri dieci

sindaci hanno firmato un do-
cumento di protesta e non
parteciperanno. “Avevo pro-
posto di andare con la fascia
tricolore e restare fuori dal
municipio- spiega -. Non ac-
cettiamo di fare le compar-
se”.
Perché avete deciso di non
assistere alla riunione della
g i u n t a?
Perché è irrituale e poco isti-
tuzionale. È stato invitato a
partecipare Paolo Foietta che
oggi è un semplice cittadino.
Poi ci sono le “madamine”e

potranno intervenire, mentre
dalla prima lettera noi sindaci
non avremmo potuto farlo.
Vi sentite esclusi e inascol-
tati?
Sono anni che non veniamo
interpellati né a livello regio-
nale, né nazionale. Questo go-
verno, ad esempio, ha anche
messo da parte la proposta del
mio predecessore, Nilo Dur-
biano, per una linea Tori-
no-Lione alternativa.
Però la Regione vi invita ad
assistere perché avete fir-
mato il patto per il territo-

rio\sulle compensazioni.
Ed è falso! Infatti Cirio oggi
(ieri per chi legge, ndr) ha
mandato una lettera di scuse.
Il patto per il territorio è stato
firmato dall’ex presidente
Sergio Chiamparino, dal di-
rettore generale di Telt Mario
Virano e Foietta senza alcun
sindaco dei territori. In occa-
sione della firma davano con-
to di 99 milioni di euro stan-
ziati per le compensazioni, di
cui 33 milioni già impegnati e
10-11 milioni già spesi. Sareb-
be stato interessante chiede-
re e sapere come sono stati
spesi.
Si torna a parlare di compen-
sazioni. Da sindaco che ne
p e n s a?
Da parte loro è la tacita am-
missione che quanto stanno
facendo è un danno al territo-
rio e agli abitanti. Se l’opera
fosse utile e aprezzo equo,
non ce ne sarebbe bisogno.
Per questo vorrei dire a Cirio,
Virano e Foietta che non pos-

sono comprare il consenso
con le elemosine.
Fatto sta che le compensa-
zioni arriveranno e andran-
no utilizzate.Voi a Venaus
cosa ne farete?
Mi sono consultato con gli as-
sessori. Li utilizzeremo per
assistere la povera gente e ac-
cogliere i profughi che il go-
verno non vuole far sbarcare,
non per opere di abbellimen-
to.
Sull’accoglienza alcuni suoi
cittadini potrebbero storce-
re il naso...
A Venaus la Lega ha avuto pa-
recchi voti, ma anche i leghi-
sti qui sono No Tav. La mani-
festazione dell’8 dicembre
2005 (30mila persone rioccu-
parono l’area sgomberata due
giorni prima per far posto al
cantiere, ndr) è una storia
scritta sul fuoco nella pelle
degli abitanti. È difficile che si
facciano abbindolare dal luc-
cichio dei soldi.
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In strada
Manife stanti
du ra nte
la marcia
davanti ai
ca nt ie r i Ansa

Le linee
g u id a

nINSIEME
ai dati ieri
sono state
e m a n a te
anche le linee
guida per
i controlli dei
co n ce ss i o n a r i

nPREVEDONO
il ‘fa t to re
di rischio’
(v u l n e ra b i l i t à
m a n u te n t i va ) ,
ispezioni
t r i m e s t ra l i
con verifiche
di sicurezza
con carichi
e“soglie
di allerta”nei
m o n i to ra g g i

AU TOST R A DE

Il Mit: “Viadotti al centro-sud

in stato di degrado avanzato”

La ricognizione del ministero dei Trasporti: l’85% ha problemi. “Controlli poco efficaci”

L ECC A L ECC A

UN ASTRO NASCENTE:

GINEVRA ELKANN

»LU. CE.

,

LE PAGINE di cultura e spettacoli di due
tra i principali quotidiani italiani come
La Stampa eRe p u b b l i ca hanno lasciato ampio
spazio ai loro critici cinematografici per pre-
sentare degnamente ai loro lettori l'opera pri-
ma di una giovane produttrice cinematografica i-
taliana. Si tratta della 39enne Ginevra Elkann (me-
glio nota finora come nipote di Gianni Agnelli, figlia
di Margherita Agnelli e di Alain Elkann, sorella di

John Elkann e di Lapo Elkann) e del suo debutto
al festival di Locarno con il film“M a ga r i ”. L'il-
lustre albero genealogico della regista non vie-
ne eluso né dalla trama dell'opera né dalla critica
incantata dell'organo ufficiale della famiglia che lo
trasforma in una palestra dell'intimo travagliato e
intenso: “Alla narratrice bambina Alma (Oro De
Commarque) la regista ha affidato “il sentimento
a u to b i o g ra f i co”che attraversa il racconto “una

prospettiva personale che finisce per diventare u-
n i ve rs a l e ”. Da qui in poi gli aggettivi più arditi sono
ampiamente sdoganati. Nella scheda, l’opera vie-
ne definita “una pellicola insieme italiana e cosmo-
polita, leggiadra e drammatica, autobiografica e
biografica tout court”e ancora “un film intenso e
sensibile girato con il coraggio che solo i timidi pos-
s i e d o n o”. Parafrasando Totò: stelle si nasce e lei, la
Ginevra, modestamente lo nacque.
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