Corriere della Sera - 20.08.2019

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSeraMartedì20Agosto2019
CRONACHE

23


ValRoia(Liguria)


C’èunnido


diAquilaReale


a380metri:


èilpiùbasso


sulleAlpi


U


n nido d’AquilaReale è stato trovato
l’altro ieri inVal Roia a 380 metri
quando, normalmente, sulle Alpi si
avvistano fra gli 800 e i 2.000 metri. Sul
territorio prealpino i nidi più bassi sono stati
invece ritrovati a quote decisamente inferiori,
ma mai al disotto dei 500 metri. La scoperta è
diventata oggetto della pubblicazione sulla
Rivista Italiana di Ornitologia del lavoro di
ricer ca dal titolo «Nidificazione di Aquila
reale (Aquila chrysaetos) ad una quota
eccezionale per le Alpi». «La scoperta attesta
la ricchissima biodiversità delterritorio e la
capacità di alcune specie animali di saper
coesisterecon l’uomo e le sue attività», ha
dichiaratoStefano Mai, assessore aiParchi e
Biodiversità. ©RIPRODUZIONERISERVATA

TrentinoAltoAdige


Arniedistrutte,


unamucca


uccisa:


irestideipasti


dell’orsoinfuga


C


ontinua dal 15 luglio la fuga dell’orso
M49. Sabato ha distrutto alcune arnie
nellazona di passo Lavazè, inVal di
Fiemme (Trento). Iresti di un altro suo pasto,
una mucca, sono stati trovati vicino al passo
Oclini, alconfinecon la provincia di Bolzano.
Tanto checontadini e allevatori altoatesini
chiedono al governatore ArnoKompatscher
di intervenire e lui starebbe pensando a
un’ordinanza dicattura.Un escursionista
64enne ha detto di aver incontrato l’altro ieri
l’orso nei pressi della gola del Bletterbach:
«Mi tremavano le gambe. Era a una trentina
di metri e facevaversi minacciosi». E ancora:
M49 avrebbe anche attaccato una roulotte di
pastori. Iforestali sono intervenuti sparando
proiettili di gomma. ©RIPRODUZIONERISERVATA

VIAGGI


dell’altromondo


D


ifficile dimenticare
come DannyFaure, lo
scorso aprile, lanciò
l’appello per la salvaguardia
degli oceani. Il presidente
delle Seychelles scese a 121
metri di profondità sotto
l’Oceano Indianocon un
sottomarino, ospite di una
missione scientifica che
raccoglierà i dati da utilizzare
per meglio indirizzare la
politica di tutela ambientale
dell’arcipelago. Le Seychelles
— 115 isole, per l’esattezza —
contano di proteggere entro
il 2020 unterzo delle loro
acqueterritoriali. Tutto, pur
di tutelare unParadiso che è
già un museo di storia
naturale vivente: graniti

grigio-rosa, la più piccola
foresta preistorica rimasta
sullaterra (laVallée de Mai)
con 6.000 esemplari dicoco-
de-mer, il frutto della palma
endemica sagomatocome il
bacino di una donna a cui
l’arcipelago è indissolubil-
mente legato (nasce solo
qui!). Quando, a fine
Ottocento, il generale inglese
GordonPascià vi sbarcò si
convinse di aver trovato
l’Eden. Delresto, queste sono
le isole oceaniche più antiche
al mondo, ma all’avanguar-
dia: i vincoli di tutela
ambientale riguardano l’83%
del territorio e iresort hanno
programmi di studio e
protezione dell’habitat che
coinvolgono direttamente gli
ospiti. Accade, per esempio,
sull’isola di Mahé al
Constance Ephelia, vincitore
del Green Globe,
certificazione internazionale
dai criteri, intermini di
sostenibilità, rigidissimi. O al
Lémuria, a Praslin, dove
Robert Matombe, di
professione, fa il «turtle
manager» perché è sulla
spiaggia delresort che
nidificano le tartarughe
marine. Oggi sempre più
numerosecon 95 nidi
protetti (14, nel 2013)
dall’angelo custode delle
testuggini. ©RIPRODUZIONERISERVATA

LeSeychelles


equellatutela


ambientale


all’avanguardia


ArcipelagoLe Seychelles, 115
isole nell’Oceano Indiano, vantano
la più piccola foresta preistorica
vivente sulla terra

diGiannaFregonara


Libripercrescere


MaxineEinstein
eleavventure
diun’orfanageniale

M


ax sta per Maxine e Einstein è il suo
cognome di adozione, visto che nessuno
sa come si chiama per davvero e l’unicacosa
che possiede è una valigia piena difoto e
cimeli vari che riguardano Albert Einstein.
Orfana, la dodicenne Max vive in una stalla
«occupata» insieme ad altri senzatetto e ad
alcunicavalli.Coraggiosa e piena di
entusiasmo lageniale ragazzina finisce al
centro di mirabolantiavventure che la

portano da NewYork fino inCongo e poi in
Israelecon l’ambizioso obiettivo —condiviso
con altri ottogenietti selezionati da una
multinazionale — di salvare il mondo: viene
infatti rapita e poi arruolata da un misterioso
ente, in un intreccio degno di una spy story.
Ironico e appassionato questo racconto di uno
dei migliori scrittori per bambini, James
Patterson, insieme a Chris Grabenstein, si
intitola «Max Einstein, l’esperimentogeniale»,

(Salani, euro 14,90) e nasce dalla volontà
degli archivi di Albert Einstein di raccontare le
scoperte dello scienziato ai ragazzi e
(soprattutto) alle ragazze in modo divertente
e accattivante. Progetto riuscito almeno nel
mondo anglosassone.Ta nto più che l’anno
prossimo, Maxine e la sua valigia di cimeli
saranno alcentro di un nuovo intrigo, seconda
puntata di quella che potrebbe diventare una
nuova serie per ragazzi. ©RIPRODUZIONERISERVATA

D

ue anni fa, di questi giorni, entra-
vo nel beatosecondo trimestre,
quando passano le nausee, si pla-
cano le paureesidiventa tutte
corpo, nonresta più nientefuori
da quell’attesa.
Poco prima di rimanere incinta,
stavodecidendo se d’estatesarei
scappata in Messico,aprovare
l’ayahuascacon la mia amica scia-
mana, avrei raggiunto il mioex fi-
danzato del liceo e il suo fidanzato
ad Auckland, dove si sono trasfe-
riti, osarei partitaconAvventure
Nel Mondo per attraversare il Rio
delle Amazzoni. Invece mi ritrova-
vo ad affittare unacasa che affon-
davanella sonnolentacampagna
di Ansedonia,adue passi dalla
spiaggia. Così scoprirai che non
bisogna perforza rischiare la vita,
per considerareuna vacanza una
vacanza, mi dicevano tutti. Sco-
prirai finalmente il dolce languo-
re del litorale italiano... Che poi,
per farequei viaggi sconsiderati,
mi dovrebbero pagare: e invece tu

paghi pure, chiosava mia madre.
La proprietaria dicasa avevai
capelli lunghi fino alle ginocchia e
l’aria di chi ha trovato il suocen-
tro: sai, in un’altra vita ho parteci-
pato al Grande Fratello danese, mi
ha raccontato. Ma da quando so-
no natiimiei figli sonotornata
qui, per assicurareanchealoro
l’infanzia che ho avutoio. Un’in-
fanziafelice. Serena. Senza rischi.
— Perché l’unico rischio, da que-
ste parti, è annoiarsi un po’ —.
Effettivamenteiprimi giorni
sonorotolati placidi. Casa, pas-
seggiatina, spiaggia, passeggiati-
na, patio,casa. Finché però, una
mattina, ho apertoilfrigorifero
perfarecolazioneel’ho trovato
vuoto... Mi sono girata subitover-

so il tavolo dove tenevo il mio pc:
sparito. Sparita la borsa da mare,
il portafoglio, spariti gli occhiali
da sole, l’orologio. Il cuore mi bat-
teva nelle orecchie, nelle ginoc-
chia. In pancia. La porta era stata
scassinata. E il patio era sporco di
fango, di orme, passi di altri.
Altri che erano entrati e si erano
presi tutto, mentreio, al quarto
mese, dormivo da sola nella stan-
za affianco. E se mifossi alzata per
bere un bicchiere d’acqua? Se me
li fossi tr ovati davanti,con il mio

pancione? Checosa mi avrebbero
fatto? Quanti erano, da dove ve ni-
vano? Come erano riuscitiafare
così piano?Volevo capire, sapere.
Ma anche in questura non sono
venuti acapo di niente. E mentre il
fabbrocambiavalaserraturaela
proprietariacontinuavaascuote-
re i lunghicapelli e a ripetere non
èpossibile, io pensavosolo alla
mia bambina. Non al pericolo che
avevamo appena scampato, no.
Pensavoall’infanzia: sua, mia. Di
tutti.Perché, mentre galleggiamo
indisturbati nel nostrosacchetto
celomatico, nella pancia di nostra
madre, checosa ne sappiamo di
quello che succede là fuori? E però
ci riguarda. Anche dopo, quando
usciamo dalla pancia ed entriamo
nel mondo: checosa ne sappiamo
di quello che succede, in generale,
nella stanza affianco? Può allora
esistere«un’infanziafelice, sere-
na, senza rischi»? Ci si può davve-
ro metterealriparo?Tanto, da
qualche parte e alle nostre spalle,
gli altri si stannocomunque muo-
vendo:echi sono? Sonoinostri
genitori. Sì,va bene, ma chi sono?
I nostri genitori, chi sono? Non lo
sapremo mai.Fanno piano, men-
tredentrodinoi mettono tutto
sottosopra, pianissimo fanno. E, a
differenza dei ladri di Ansedonia,
neanche se ne accorgono che, in
un modoonell’altro, stanno fa-
cendo un disastro... Se non che

poi passano gli anni, tanti anni. E
ci ritroviamo davanti all’uomo
della nostra vita, alla donna, a un
amico, all’analista.Avvertiamo
che ci manca un pezzo, per essere
la personache vorremmo essere:
ma dov’è finito? Chice l’ha preso?
Quando?Possibile che, nel frat-
tempo, noi stavamo dormendo?
Non verremo mai acapo di niente.
Resta solo la sensazione,vaga, di
essere stati scassinati, in un gior-
no sempre più lontano. — Sei si-
cura di nonvolere dormire da noi,
stanotte? — Mi ha chiesto la pro-
prietaria —. Saraiterrorizzata...
— Ho detto no, grazie. Ma sì, ero
terrorizzata. Sarei diventata ma-
dre: men’ero appena davveroresa
conto. ©RIPRODUZIONERISERVATA

Incinta
Chiara
Gamberale con
il pancione
fotografata
da Ilaria
Magliocchetti
Lombi
per «Io Donna»

«Vitaintecicredo»
La foto postata dalla Gamberale
su Facebook il 25 novembre 2017

UN’ESTATEDASCRITTORE


Iladriincasamentredormivo


conlamiabimbanelpancione


diChiaraGamberale


Chiè


●Chiara
Gamberale
(Roma, 27
aprile 1977)
è una scrittrice,
conduttrice
radiofonica,
conduttrice
televisiva
e autrice
televisiva
italiana

●Il suo primo
romanzo è del
1999: «Una
vita sottile»
(Marsilio). Nel
2008 è finalista
per il Premio
Campiello
con il libro «La
zona cieca»
(Feltrinelli)

AdAnsedonia
Nellacasadicampagna
diunaexconcorrentedel
GrandeFratellodanese

diCarlottaLombardo


Tartarughemarine
AlLémurialavora
RobertMatombe:
fail«turtlemanager»

Milledomande
Volevosaperechierano,
comeavevanofatto.Epoi
capii:diventavomadre

Ragazzina
La prota-
gonista
del libro
(a sinistra
la coperti-
na) è la
geniale
dodicenne
Maxine
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