Corriere della Sera - 20.08.2019

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSeraMartedì20Agosto
PRIMOPIANO


3


occupata da Davide Casaleg-
gio e Beppe Grillo. Racconta-
nofonti di primissimo livello
del M5S che quest’ultimo, nel
verticeospitatol’altroieri a
casa sua, l’abbia affrontatoa
bruttomuso. «Ah, Luigi, tu
sei quello che vuole andare al
voto,hocapitobene?Forse
non ti è chiaro che se sivaal
votooggi, domani, tra sei me-
si o tra sei anni, il Movimento
èmorto. Edèmortoanche
perché non sei stato in grado
di guidarlo».Parole come pie-
tre, che facevano pendantcon
un sondaggio riservatoche
fissa tra il 7 e l’8 percento lo
scoredel M5S incaso di ele-
zioni anticipate.
Untempo la fatwa di Grillo
avrebbe chiuso i giochi. Oggi,
però, in un passaggiocosì de-
licato, dal Movimento chiedo-
no alPdun’exit strategy per il
lorocapo politico. «Ci hanno
chiestodiaccettareche Di
Maio faccia il ministro dell’In-
terno nel nuovogoverno»,
sussurraadenti stretti un
pezzodanovanta delPdche
ha raccoltolasollecitazione
degli ambasciatori dell’altro
fronte. Di Maio al posto di Sal-
vini, insomma,come prezzo
per entrare nella nuovafase.
Il puzzle vienecompostoe
ricomposto piùvolte. La parte

più agevole sarà quella che ri-
guarderà l’individuazione del
premier.Perché il tastoverrà
toccatose,esoltantose, la
nuovamaggioranza dovesse
decollare. Tuttodipenderà
dal discorso che Conteterrà
oggi in Senato. Casaleggio e
Grillo premono perché i ponti
con Salvini econ la Legaven-
gano abbattuti definitiva-
mente. Alle 11 di ieri mattina,
quelli del M5S che sono riu-
sciti a mettersi incontatocon
gli uffici dell’inquilino diPa-
lazzo Chigi tranquillizzano sia
il fondatore dell’Associazione
Rousseau che il garante, tifosi
sfegatati dell’accordocolPd.
Dal racconto che viene fatto di
quello chec’è negli appunti di
Conte spunta «non tanto il di-
scorso di un premier dimis-
sionario». Quanto, racconta-
no piùfonti, «unavera e pro-
priarequisitoria politicache
hacome unicobersaglio il
“traditore” Salvini». Nessu-
n’altra indicazioneverrà data
nelcorso della giornata.
Poi però ci sarà stata la not-
te. E ci sarà la mattinata di og-
gi, dovepuò succedere tutto e
il suocontrario. Il premier sa
di avere dellecarte da giocare
anche nelcaso in cui la mag-
gioranzacambi segno, vista la
non ostilità di parte delPdnei
suoiconfronti. «Non aspetta-
tevitempi brevi», predicano
prudenza tra i Democratici. È
possibile che il primoround
esplorativo, nelcaso in cuica-
da il governo, riparta dal tan-
dem Lega-M5S. Ma di fronte a
un ritorno in auge del patto
coisalviniani,igrillini orto-
dossi del Senato, acomincia-
reda Nicola Morra, sono già
pronti a sbarrargli la strada.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ilretroscena


diTommasoLabate 446


giorni
Èiltempotrascorsodal
primogiugno2018,quando
ilgovernodiGiuseppeConte
hagiuratoalQuirinale

63


icomponenti
delgovernotrapresidente
delConsiglio,ministricone
senzaportafoglio,
viceministriesottosegretari

16


ivotidifiducia
ottenutidalgoverno:ilprimo
sulgovernoil5giugno2018,
l’ultimoaldecretoCrescitail
21giugno

22


idecreti
chesonostaticonvertiti
inleggedall’entrata
incaricadelgoverno
presiedutodaConte

106


idisegnidilegge
diiniziativagovernativache
sonostatiapprovatitra
CameraeSenatodaquando
l’esecutivoèincarica

265


gliimpegni
presidaLegaeM5Snel
contrattodigoverno:soloil
17%èstatorealizzato(dati
Reti/LuissAdoptionLab)

ROMA«Se può ancora saltare
tutto? Se latela traPdeM5S
venisse disfatta all’improvvi-
so? Se può ancora succedere
che Conte si ritrovi a guidare
un governo sostenutodal
M5S e la Lega? È tutto possibi-
le. Basta che Di Maio si metta
di traverso facendo levasul
peso che ha ancora inParla-
mento, infondo, al Senato ba-
stano una manciata di senato-
ri per far saltare il banco. E se
riuscisse aconvincere Salvini
ad accettarelapiù umiliante
dellerese, magari proponen-
dogliunnuovogoverno gial-
loverdecon lui fuori dalla
squadra?».
Alle 8 di sera, quando laco-
lonnina di mercurio fissa la
temperatura della Capitale a
ventisette gradicentigradi, gli
ambasciatori delPdche stan-
no facendo la trattativacoi pa-
ri grado del M5S informano


gli uomini più vicini a Nicola
Zingaretti dello stato dell’arte.
Il segretario delPdquella trat-
tativa l’haformalmente smen-
tita,com’èovvio,fedele alla
strategia di rimanere l’ultimo
staffettistaaraccogliereilte-
stimone della nuova maggio-
ranza e a portarlo, nelcaso, fi-
no al traguardo. Nelcaso.
Tra gli ultimicontattieil
discorso di Conte in Senato di
oggi pomeriggioc’è una notte
di mezzo. Notteincui ideal-
mentefondono pizze fredde e
calzoni, sogni, lacrimeepre-
ghiere,come nellacanzone di
AntonelloVenditti. Dario
Franceschini e Vincenzo Spa-
dafora, che untempo milita-
vano da «avversari» nello
stesso partito (l’uno popolare
el’altrorutelliano, il partito
era la Margherita) e oggi trat-
tano da «amici»tentando di
avvicinare due mondi diversi,
si sentono piùvolte al giorno.
Forse sivedono anche. L’ex
ministrodelPdeilsottose-
gretarioaPalazzoChigi, oggi
più vicino a Conte che a Luigi
Di Maio, sminano ilterreno
dalle insidie dell’ultim’ora.
Che non mancano.
Quella principale, appunto,
èilruolo di Di Maio. Ilcapo
politico del M5S fatica a rasse-
gnarsi alcorso degli eventi.
Certo,s’èincaricatolui di
mettereaverbale la fine del-
l’«amicizia»conSalvini; ma
un passaggio del suo inter-
ventoall’assemblea dei grup-
pi - «Non apriamo né chiudia-
mo a nessuno» - ha fatto inso-
spettire tutti. E seconvincesse
Salviniadimettersi, incam-
bio di un nuovocontrattocon
la Lega? Dentro il Movimento,
il vicepremier si trovaormai
dall’altra parte della barricata


Iduefrontiaperti


Espuntal’idea


«senzaSalvini»


Vaavantiilnegoziato


tragliambasciatori


diM5Sedemocratici


MaDiMaiononchiude


laportaall’exalleato:


l’ipotesidioffrireunasse


conluifuoridaiministeri


Scenari


●Achiedereil
votoanticipato
cisonolaLega
diSalvinie
Fratellid’Italia
dellaMeloni.
Inizialmente
eraafavore
ancheil
segretariodel
PdZingaretti
manelpartito
l’unicoa
chiederele
urneèl’ex
ministro
Calenda

●Ilsecondo
scenario
prevedeun
pattotraM5Se
Pd.Traidemil

primoadaprire
èstatol’ex
premierRenzi,
lanciandol’idea
diun«governo
istituzionale»,
poi«corretta»
daaltri
interventi—da
BettiniaProdi
—conun
«governodi
legislatura».I
Stellesono
rimastipiù
defilati,ma
quandoil
garanteGrillo
haufficializzato
ilsuonoalle
urneèpartitala
discussionesul
nuovoscenario

●L’ultimo
scenario
ipotizzaun
ritorno
all’alleanzatra
LegaeM5S:
Salvini
potrebbe
derubricarela
crisidiagostoa
unbrusco
chiarimentotra
alleati,da
superare
magariconun
verorimpasto.
Scenariofinoa
ierismentito
dai5Stelle

Ilmeccanismodelcontratto


Il«comitatodiconciliazione»mainato


D


ov’è finito il «comitato diconciliazione»?
Quando nel 2018 fu steso ilcontratto di
governo tra i 5Stelle e la Lega uncapitolo
fu dedicato all’organismo che dovevagestire,
nel linguaggio burocratico dell’accordo, le
«diversità per quantoconcerne
l’interpretazione e l’applicazione del presente
accordo». Nella primaversione eraformato dal
premier, icapi dei due partiti, i presidenti dei
due gruppi parlamentari e il ministro
competente per materia. Ma neltesto finale si
rimandò lacomposizione a un momento
successivo. Le opposizioni parlarono di un
organismo che minacciava le istituzioni, ma
presto sicapì che ilcomitato non sarebbe mai
nato e i tanti attriti nella maggioranza
sarebbero stati affrontaticon meccanismi
«tradizionali». E aconferma che nessuno ha
mai creduto nello strumento, nei giorni della
crisi nessuno ha provato a ripescarlo.
©RIPRODUZIONERISERVATA

12maggio2018MatteoSalvinieLuigiDiMaioconlasquadradi
leghistieM5SalPirellonediMilanoperilcontrattodigoverno(Ansa)
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