la Repubblica - 20.08.2019

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La cancelliera tedesca Angela
Merkel ha celebrato con il premier
ungherese Viktor Orbán il
trentesimo anniversario del picnic
paneuropeo al confine tra Austria e
Ungheria, che avviò il processo che
portò alla caduta del Muro di
Berlino. Il picnic fu organizzato
dall’Unione paneuropea e dal
Forum democratico ungherese nel
1989 (a sinistra), e attirò, sui due lati
del confine, migliaia di austriaci e
ungheresi, in segno di amicizia.

Trent’anni dopo al confine austro-ungherese
Merkel e Orbán celebrano il picnic che fece cadere la Cortina di ferro

dal nostro inviato
Pietro Del Re

parigi — Un prossimo vertice per ri-
solvere la crisi ucraina, la volontà
comune di restaurare la stabilità in
Siria e la speranza di costruire con
la Russia un’Europa più sicura: que-
sti i temi al centro della breve visita
del presidente Vladimir Putin al
suo omologo francese Emmanuel
Macron nel forte di Bregançon, cin-
que giorni prima del G7 di Biarritz.
Ieri pomeriggio, sull’isolotto nel
Mediterraneo dove sorge l’antico
castello, luogo di villeggiatura esti-
va per i presidenti francesi dal
1968, Putin è arrivato in elicottero.
Ha offerto un mazzo di fiori alla
première dame Brigitte e s’è subito
seduto assieme a Macron nel corti-
le del forte per rispondere alle do-
mande dei giornalisti. Nei giorni
scorsi, di quest’incontro l’Eliseo
aveva detto che «tutto è complica-
to e nulla è semplice», ma che sa-
rebbe servito a «creare un esigente
clima di fiducia con la Russia». Do-
po la rottura di Mosca con l’Occi-
dente per l’invasione della Crimea
nel 2014 e per l’appoggio militare
agli indipendentisti pro-russi nel
Donbass l’anno successivo, il presi-
dente francese intende ora rico-
struire un forte legame diplomati-
co con il Cremlino. Con la cancellie-
ra Angela Merkel politicamente in-
debolita a Berlino e con il neo-pre-
mier Boris Johnson concentrato
sulla Brexit a Londra, è lui il solo in-
terlocutore europeo di peso in gra-
do di riuscirvi.
Tanti i dossier che i due hanno
esaminato. Primo tra tutti l’Ucrai-
na, con Putin che ha esordito dicen-
do dei contatti avuti con il nuovo
leader di Kiev, l’ex comico eletto
presidente lo scorso aprile Volody-
myr Zelenskij: «Contatti che ispira-
no un cauto ottimismo». Il presi-
dente francese ha subito rilanciato

parlando di una «reale opportuni-
tà» per raggiungere la pace nell’ex
repubblica sovietica e ha annuncia-
to la possibilità di preparare un ver-
tice da tenersi nelle «prossime set-
timane». Risolvere la situazione in
Donbass conferirebbe all’inquilino
dell’Eliseo gli allori del peacekee-
per, e lo farebbe entrare nella Sto-

ria come è accaduto a Nicolas Sar-
kozy, conciliatore (con lo stesso Pu-
tin) della crisi in Georgia nel 2008.
Macron ha poi sollevato la que-
stione siriana, accusando il regime
di Damasco di bombardare contro
i civili nell’ultima enclave nelle ma-
ni della rivolta. Piccato, Putin ha ri-
sposto che la Russia continuerà a

sostenere l’esercito lealista siriano
perché «quando fu decretata la tre-
gua i terroristi controllavano il
30% del territorio, ma oggi ne con-
trollano l’80%». Altro tema delica-
to che preoccupa i due capi di Sta-
to sono le tensioni crescenti tra Wa-
shington e Teheran. Francia e Rus-
sia, che sono potenze nucleari, vo-
gliono entrambe garantire la
non-proliferazione nucleare. Ora,
viste le buone relazioni tra Mosca e
Teheran, Macron spera che Putin
riesca a convincere gli iraniani a ri-
spettare il programma nucleare
scritto nel trattato del 2015, nono-
stante lo strappo americano.
Macron ha poi insistito sul fatto
che la Russia è una nazione euro-
pea, «di un’Europa che va da Lisbo-
na a Vladivostok», e che con essa
va costruita «una nuova architettu-
ra della sicurezza e della fiducia».
«Non è oggi che risolveremo tutti i
contenziosi che ci oppongono a
Mosca», ha concluso il presidente
francese. «Sarà un lavoro che dure-
rà diversi anni». Per adesso l’impor-
tante è rinsaldare il dialogo.

Il test missilistico in una base russa


Incidente nucleare, spente le centrali di monitoraggio


di Luca Fraioli

Si infittisce il giallo sull’incidente
nella base militare russa di Severod-
vinsk, dove l’8 agosto scorso sareb-
be esploso un missile a propulsione
nucleare, provocando la morte di 7
persone e il ferimento di altre 15. Le
autorità di Mosca hanno rilasciato
informazioni col contagocce: non si
conoscono i dettagli sul test in cor-
so, per segreto militare, ma c’è un fit-
to mistero anche sulla possibile con-
taminazione radioattiva dell’area in-
torno alla base.
Mistero che ieri si è consolidato ul-
teriormente quando gli organismi
internazionali che vigilano sul Trat-
tato di non proliferazione nucleare

hanno comunicato che due stazioni
russe appartenenti alla rete di moni-
toraggio mondiale sono scomparse
dai radar. «Le stazioni radionulcidi-
che russe più vicine all’evento, Dub-
na e Kirov, non risultano connesse
al sistema internazionale di trasmis-
sione dati», conferma Wolfango Pla-
stino, ordinario di Fisica applicata
all’Università degli Studi Roma Tre
e Segretario scientifico del Gruppo
di lavoro sulla sicurezza internazio-
nale e controllo degli armamenti
all’Accademia Nazionale dei Lincei.
Con le stazioni silenziate cresce il
dubbio che Mosca non voglia mette-
re a disposizione della comunità
scientifica i dati sulla radioattività
post incidente.
La rete di monitoraggio della

Comprehensive Nuclear-Test-Ban
Treaty Organization (CTBTO) è costi-
tuita da centinaia di stazioni distri-
buite su tutto il pianeta che misura-
no la presenza di isotopi radioattivi,
ma anche scosse sismiche, segnali
acustici al di sotto della frequenza
udibile dall’orecchio umano (infra-
suoni), onde acustiche che si propa-
gano nell’acqua. Il tutto per localiz-
zare nel minor tempo possibile un
test o un incidente nucleare.
Ma il sistema funziona se tutti
mettono a disposizione in tempo
reale e in modo trasparente i dati
raccolti. «Il problema - spiega Plasti-
no - è che non abbiamo accesso alla
‘scena del crimine’. Tuttavia, dai da-
ti raccolti anche a centinaia o miglia-
ia di chilometri possiamo risalire al

luogo di origine di una eventuale fu-
ga radioattiva e alle caratteristiche
di emissione della sorgente». E nel
caso dell’incidente di Severodvinsk
cosa ha visto la rete CTBTO? «Tre
stazioni sismiche e una infrasonica,
quest’ultima localizzata a Bardufoss
(Norvegia), hanno confermato che
c’è stata una esplosione. Ma al mo-
mento, le autorità nucleari svedesi e
norvegesi non riportano significati-
ve variazioni di radioattività dal fon-
do naturale. Tuttavia, non possiamo
escludere che ci sia un severo pro-
blema di contaminazione nell’area
più vicina all’incidente». E la scom-
parsa di due stazioni dalla rete sem-
bra confermare i timori, anche se ie-
ri parlando la stampa Putin ha smen-
tito ogni aumento di radioattività.

Ucraina
Putin ha dichiarato di
aver avuto contatti
con il neo-presidente
ucraino Zelenskij che “ispirano
un cauto ottimismo” sulla crisi
nel Donbass. Macron ha
rilanciato proponendo un
vertice.

Siria
Macron ha denunciato
i bombardamenti del
regime di Damasco
contro i civili a Idlib. Putin ha
risposto che continuerà a
sostenere l’esercito lealista
perché quella regione è sotto il
controllo dei terroristi.

Iran
Visti i buoni rapporti
diplomatici della
Russia con l’Iran,
Macron ha chiesto a Putin di
convincere gli iraniani a
rispettare il programma
nucleare dell’accordo siglato
nel 2015.

GERARD JULIEN/AP

-/AFP

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L’agenda del summit
La crisi iraniana
e la guerra in Siria

la diplomazia

Asse Putin-Macron sull’Ucraina


prove di dialogo prima del G


Verso un vertice con


Berlino e Kiev per


parlare del Donbass. La


Ue resta ai margini


kIl luogo
La base militare teatro
dell’esplosione dell’8 agosto

L’ospite
Emmanuel
Macron ospita
Vladimir Putin
nella sua
residenza estiva
a Brégançon al
largo largo della
Provenza

pagina. (^10) Mondo Martedì, 20 agosto 2019

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