la Repubblica - 20.08.2019

(nextflipdebug5) #1
dalla nostra inviata
Stella Cervasio

San giovanni a piro — Il tempo di
lanciare un disperato Sos, poi il
buio. Quaranta, 45 minuti al massi-
mo: poi avrebbe chiuso gli occhi per
sempre Simon Gautier, l’escursioni-
sta francese di 27 anni precipitato in
un crepaccio a San Giovanni a Piro,
nel Cilento, 170 chilometri a sud di
Napoli. È il responso del primo esa-
me esterno sulla salma, recuperata
ieri in uno strapiombo che a stento
si intravede dal belvedere di Ciolan-
drea, a Scario (frazione di San Gio-
vanni), sulla costa degli Infreschi.
Un paesaggio magnifico che sembra
la Capri di un secolo fa, e che è stato
fatale per lo studente parigino. In se-
guito alla caduta, dopo aver lasciato
il sentiero indicato, Simon ha ripor-
tato fratture esposte alle gambe e —
si ipotizza — una lesione a un’arte-
ria. A dirlo è stato il medico legale
nominato dalla procura.
Simon sarebbe morto venerdì 9
agosto, al massimo 45 minuti dopo
le 8.57, l’orario della sua richiesta di
aiuto al 112 poi smistata al 118 di La-
gonegro, in Basilicata. Il recupero
del corpo, iniziato all’alba di ieri, si è
concluso intorno alle 13, con molte
difficoltà: la squadra del Soccorso al-
pino si è calata con le funi in un diru-
po di 200 metri, ha imbracato la sal-
ma e l’ha trasportata con un gommo-
ne della Guardia costiera in porto a
Policastro. Ad attendere Simon la
madre Delphine, il padre, manager
delle Poste francesi, la sua compa-
gna e il patrigno, con la sorella Juliet-
te, che si sono chiusi in un doloroso
silenzio. «La nostra sofferenza è sen-
za limiti», hanno scritto gli amici su
Facebook, ringraziando per le dona-
zioni che li aiuteranno a tornare in
Francia. «Sentiamo tutto l’amore e
la forza che ci state dando per il no-
stro amico che sarà sempre nel no-
stro cuore». A San Giovanni a Piro vi-
vono diversi francesi, che hanno de-
sposto una corona di fiori sulle rupi
di Ciolandrea, lanciando in mare
gerbere gialle: «A toi, Simon».
La salma è arrivata alla morgue
dell’ospedale di Sapri per il ricono-
scimento dei parenti e il primo esa-
me, cui seguirà l’autopsia. «Sperava-

mo di trovarti in un cunicolo a pro-
teggerti dal sole — scrivono su Face-
book i piloti dell’azienda dei droni
che hanno cercato Simon negli ulti-
mi giorni — Ti chiediamo scusa da
parte di tutta la nostra nazione, che
non ha saputo intervenire nei modi
e nei tempi giusti».
Da quel maledetto venerdì sono
passati nove giorni fino a domenica,
quando finalmente i volontari del
Soccorso alpino hanno avvistato lo
zaino e il corpo senza vita del ragaz-
zo circa 800 metri sotto il belvedere
e altri 250 sopra il mare. Simon sa-
rebbe scivolato da una serie di balze
rocciose. Era arrivato a quell’altezza
a piedi, attraverso il sentiero che s’i-
nerpicava dalla spiaggia dove si era
accampato la notte precedente.
Quei nove giorni saranno studiati
minuto per minuto nell’inchiesta
sul presunto ritardo dei soccorsi
aperta da Antonio Ricci, procurato-
re di Vallo della Lucania: «Si valute-
rà — afferma — se si siano verificate
condotte colposamente o dolosa-
mente omissive. Lo dobbiamo al Pae-
se e ai genitori».
Ma ecco la ricostruzione delle ulti-
me 48 ore di Simon. Arrivato alla sta-
zione ferroviaria di Policastro Bus-
sentino alle 16.10 di giovedì 8, si è in-

camminato verso il porto e alle 16.
era alla foce del Bussento, dove ha
preso l’acqua da bere e l’ha aggiunta
alle due mele e alla banana che por-
tava nello zaino. Lo sappiamo grazie
alle immagini della videosorveglian-
za subito recuperate dal sindaco di
Santa Marina (di cui Policastro è una
frazione), Giovanni Fortunato.
Simon ha poi dormito sulla spiag-
gia La Molara di Scario e ha riacceso
il cellulare intorno alle 6.30 del mat-
tino seguente, quando ha comincia-
to a risalire il sentiero. Alle 8.57 la
prima telefonata d’emergenza ai ca-
rabinieri: nella zona si aggancia la
stazione dell’arma di Lagonegro, da
cui la chiamata viene trasferita al
118 lucano. Che però non dispone di
un servizio di geolocalizzazione,
per cui viene contattata Vallo della
Lucania e partono le ricerche. Si ten-
ta anche di far squillare il cellulare
di Gautier e gli viene inviato un sms,
ma non c’è risposta.
La chiamata del giovane era stata
localizzata alle 10.30 da Maratea (Po-
tenza), ma lì, dove le ricerche hanno
puntato all’inizio, non si è trovata
traccia dell’escursionista. Eppure
lui al telefono aveva detto di voler
raggiungere Napoli a piedi. Napoli è
a nord; Maratea, invece, a sud.

Parla Andrea, il migliore amico


“Un viaggio preparato insieme


A Roma eravamo la sua famiglia”


ANSA

di Flaminia Savelli

roma — «Avevamo studiato insieme
l’itinerario per il viaggio nel Cilento,
cercando le passeggiate più sicure e
più frequentate. Simon era sportivo,
ma non amava gli sport estremi.
Voleva fare una vacanza per riposarsi
dopo aver consegnato il materiale
per la tesi, niente di più». La voce di
Andrea Leuz, il migliore amico dello
studente francese Simon Gautier,
trovato morto domenica in un dirupo
a Belvedere di Ciolandrea dopo 9

giorni di ricerche, si spezza mentre
ricorda il loro legame. Si erano
conosciuti a Roma, dove Simon si era
trasferito a inizio 2017 per un
dottorato che sarebbe finito a
settembre.
Quando ha parlato con Simon
l’ultima volta?
«Mi ha telefonato la sera prima
dell’incidente. In realtà ci sentivamo
tutti i giorni perché Simon era così:
una persona presente, che divideva
tutto con gli amici. Non amava i social
perché preferiva le persone, la natura
e, ovviamente, l’arte. Quella sera era

tranquillo, non posso credere che da
quel viaggio non tornerà più».
Come vi siete conosciuti?
«Ci siamo incontrati la prima volta
pochissimi giorni dopo il suo
trasferimento a Roma all’Anticafé di
via Veio a San Giovanni, il locale dove
lavoro. In poco tempo, con gli altri
compagni e le due studentesse con
cui divideva un appartamento nel
quartiere Appio, siamo diventati la
sua famiglia. Ma Simon amava anche
la solitudine, infatti non mi sono
stupito che avesse deciso di partire
per il Cilento senza compagnia. Era
prudente e preparato».
Secondo gli investigatori, però, si
è allontanato dal sentiero.
«In realtà era vicino all’itinerario. La
mia idea è che si sia allontanato per
vedere meglio il panorama, e a quel
punto il terreno gli è franato sotto i
piedi. Non deve aver avuto neanche il
tempo di capire cosa stesse

accadendo, ma certo ha capito subito
che era in pericolo».
Di cosa si occupava a Roma?
«Era metodico, assorbito dai suoi
studi. Amava davvero l’arte, quindi
trascorreva la maggior parte del suo
tempo in biblioteca o in giro per
monumenti. Aveva una profonda
cultura e una profonda conoscenza
della città. Ma anche tante passioni
tra cui lo sport, la natura e gli amici».
Era ben inserito?
«Sì. E nessuno di noi riesce ad
accettare la sua morte. Appena
abbiamo saputo dell’incidente e che
non riuscivano a trovarlo ci siamo
disperati. Insieme alla famiglia
abbiamo vissuto ore di angoscia,
sperando fino all’ultimo che si
salvasse. Quando mi hanno riferito
che per le ferite era morto poco dopo,
da un lato ero sollevato: non potevo
sopportare l’idea di un’agonia lunga
ore o, peggio, giorni».

kL’itinerario
Simon Gautier,
qui a sinistra, 27
anni, parigino,
era partito da
Policastro con
l’intenzione di
raggiungere
Napoli. Nella
mappa in alto,
il luogo in cui è
stato trovato il
suo corpo senza
vita. Sotto
mentre viene
recuperato dal
soccorso alpino

FOTOGRAMMA/FOTOGRAMMA

Gli orari


L’inchiesta

“Simon morto 40 minuti dopo l’allarme”


Ma si indaga sugli errori nei soccorsi


Recuperato il corpo del 27enne francese disperso in Cilento dall’8 agosto. “Richiamato, non ha più risposto”


hGiovedì 8^
Ore 16.
Simon parte da
Policastro per il
suo trekking in
solitaria: vuole
raggiungere
Napoli a piedi

hVenerdì 9
Ore 8.
Gautier parla
con i carabinieri
di Lagonegro,
che passano la
chiamata al 118
Ore 14
Allertati i
carabinieri di
Sapri e Scalea.
In serata si
attivano
protezione
civile e guide
escursionistiche

hSabato 10
Ore 4
Al via le ricerche
con 30 uomini
Ore 10.
Coinvolti anche
gommoni e
motovedette
Ore 12.
C’è l’elicottero
dei pompieri

hMartedì 13
I genitori di
Simon vengono
avvertiti della
sua scomparsa

hDomenica 18
Ore 20.
Il giovane viene
avvistato in
fondo alla
scarpata

hIeri
Ore 13
Il corpo viene
recuperato
dagli uomini del
soccorso alpino

g





Belvedere di
Ciolandrea

luogo del
ritrovamento

Scario

Foce Bussento

Policastro

San Giovanni
a Piro

 metri

Napoli

Maratea

CAMPANIA

BASILICATA

CAMPANIA

Parco
Nazionale
del Cilento

La polemica
“Poteva
salvarsi”

“Simon poteva
salvarsi se
geolocalizzato in
tempo”. A dirlo è
Mario Balzanelli,
presidente del
118: “Se avesse
chiamato in
Francia sarebbe
sopravvissuto”

Amava
la solitudine,
e non mi ha
stupito che
abbia scelto
di partire
senza
compagnia
Ma era
preparato
e prudente
Non posso
credere che
non tornerà

f


. Martedì, 20 agosto 2019 Cronaca pagina^15

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