la Repubblica - 20.08.2019

(nextflipdebug5) #1

Il Governo che verrà


Tutte le formule possibili (se non si torna al voto)


Governo Ursula,


alleanza Pd-5S,
ipotesi tecnica o di scopo,

nuovo patto gialloverde
o governo di minoranza

Quando oggi Conte
a Palazzo Madama

comincerà a far girare
la ruota di una crisi

che non voleva
una o l’altra di queste

formule cominceranno
a prendere forma

Con la prospettiva
delle urne sempre

presente


Dal nome di Ursula Von Der
Leyen, la neopresidente della
commissione europea votata
fra gli altri da Partito
democratico, Cinque Stelle e
Forza Italia. Un allargamento a
un pezzo del centrodestra
dell’ipotesi rossogialla,
proposto dall’ex premier
Romano Prodi che è tornato a
indicare la via. Si tratta di un
“patto di legislatura alla
tedesca” che non dispiace a
Forza Italia e ai suoi padri
nobili come Gianni Letta. Da
stabilire se i berlusconiani
entrerebbero al governo o si
limiterebbero all’appoggio
esterno.
«L’idea di stare
all’opposizione con Salvini, e
continuare a farci divorare

dalla Lega, non ci attrae», dice
un autorevole senatore di
Forza Italia. Naturalmente
contrari la Lega e Fratelli
d’Italia di Giorgia Meloni: «È
uno scenario che mette i
brividi», ha detto la leader
della formazione di destra.

Una suggestione, più che
altro, che coinvolge in
principal modo ambienti
pentastellati. È una possibilità
di minor rilievo, che si
realizzerebbe se dalle
consultazioni del Colle
emergessero le condizioni per
un esecutivo monocolore, con
ministri esclusivamente di 5
Stelle, che chiederebbe in aula
l’appoggio per i
provvedimenti più importanti,
dalla riforma costituzionale
alla manovra di bilancio.
Scenario fragile, che si
reggerebbe solo sulla volontà
di molti di non andare a nuove
elezioni ma che avrebbe
altissime probabilità di venire
travolto in aula: un governo di
minoranza, peraltro, ha

scarsissimi precedenti nella
storia parlamentare. A parte
alcune voci interne al
Movimento, nessuna forza
politica ha espresso
apprezzamento per questa
soluzione, l’ultima in grado di
poter scongiurare le urne.

Nascerebbe dall’abbraccio –
inatteso fino a qualche
settimana fa – fra Pd e M5S,
con la probabile adesione da
sinistra di Leu. Il più classico
dei “ribaltoni” per Salvini, che
ha aperto la crisi invocando
elezioni anticipate e rischia di
pagare a caro prezzo la sua
mossa d’azzardo estiva. Il
governo rossogiallo è una
soluzione politica probabile,
che nel 2018 abortì per il no di
Matteo Renzi, ora favorevole
a un’intesa, e pronto a far
pesare il peso preponderante
della sua pattuglia
parlamentare. Il segretario
dem, Nicola Zingaretti, ha
sempre detto di preferire il
voto ma il Pd – che stasera
celebra la direzione – è

pronto ad accettare questa
ipotesi. Come il redivivo
Beppe Grillo che domenica ha
catechizzato i suoi a Bibbiona.
L’esercito di parlamentari 5S,
timorosi di andare a casa, non
disdegna di sostenere questa
formula.

Matteo Salvini, dopo aver
scatenato la crisi balneare e
lanciato bordate contro gli ex
alleati, ha ammorbidito i toni
negli ultimi giorni, per timore di
un’alleanza parlamentare che lo
tagli fuori. Il ministro degli
Interni non sarebbe ostile, a
questo punto, alla
riproposizione di un governo
Lega-M5S, magari con un
premier diverso e con un ampio
rimpasto, il siluramento di
qualche ministro mai amato
(leggi Toninelli) e una maggiore
quota di rappresentanti del
Carroccio nell’esecutivo. Una
non-sfiducia a Conte da parte
della Lega, nel caso in cui si
arrivasse a un voto d’aula,
favorirebbe questo percorso.
Ma i 5Stelle domenica, dopo

l’incontro dei vertici con Grillo,
hanno nei fatti chiuso la porta a
Salvini, dichiarandolo
«inaffidabile» dopo «la
pugnalata» inferta alla
coalizione:difficile che torni il
sereno dopo il temporale
d’agosto.

Altro scenario possibile, seppur
non probabile, è un esecutivo di
scopo, politico ma con una
composizione più tecnica
dell’attuale e pochi obiettivi,
soprattutto con una durata
temporale limitata: potrebbe
nascere per portare a termine la
riforma costituzionale con il
taglio dei parlamentari, fare la
manovra d’autunno
scongiurando così l’aumento
dell’Iva e traghettare il Paese
verso nuove elezioni nel 2020:
tutto ciò, ovviamente, passando
pure dal varo di una nuova legge
elettorale. Una formula di questo
genere l’aveva lanciata
inizialmente Matteo Renzi, con la
postilla “aperto a chi ci sta”. Il
senatore fiorentino poi si è
avvicinato all’idea di un governo

di legislatura con i M5S, pur
restando aperto a tutte le ipotesi.
L’esecutivo di scopo, in realtà,
potrebbe anche avere azionisti
diversi, essere cioè sostenuto
dall’attuale maggioranza in crisi e
assumere, per pochi mesi, le
sembianza di un Conte-bis.

hI principali sostenitori
Romano Prodi, i moderati di
Forza Italia, parte di Pd e M5S

Il capo dello Stato, Sergio
Mattarella, nel caso in cui non
riscontrasse le condizioni di
una maggioranza politica
coesa e con una prospettiva
lunga, ma al contempo
registrasse una prevalenza di
posizioni contrarie alle urne,
potrebbe affidarsi a un
governo istituzionale, previo
appello a tutte le forze
politiche, per dare stabilità al
Paese, affrontare anzitutto le
emergenze
economico-finanziarie e fare le
riforme. Un governo
comunque politico, guidato
magari dal presidente di uno
dei due rami del parlamento.
Una delle carte che il
presidente della Repubblica ha
in mano e che potrebbe

giocare nei prossimi giorni.
Meno quotata sembra invece
l’ipotesi di un esecutivo
tecnico, affidato a Raffaele
Cantone o a Carlo Cottarelli,
già chiamato da Mattarella nel
2018 per formare un governo
mai nato.

Il modello Ursula
La proposta di Prodi per includere Forza Italia

hPossibili
premier
Giuseppe Conte ,
Raffaele Cantone
(foto), Enrico Letta

hI principali avversari
Lega, Fratelli d’Italia, Zingaretti

kLa consegna
Il rituale della campanella
segna l’avvicendarsi tra
chi lascia Palazzo Chigi e
chi arriva come premier

hI principali avversari
Matteo Salvini, Giorgia Meloni
e Leu

Il governo di minoranza
Una suggestione che piace solo ai Cinque Stelle

hI principali sostenitori
Movimento Cinque Stelle

hPossibili premier
Giuseppe Conte,
Luigi Di Maio
(foto), Roberto
Fico

hI principali avversari
Lega, Partito Demoratico, Forza
Italia, Fratelli d’Italia

hI principali sostenitori
L’ala renziana del Pd, il M5S che
fa capo a Roberto Fico e Leu

hPossibili
premier
Roberto Fico
(foto), Giuseppe
Conte

hI principali avversari
I leader di Lega e Fratelli d’Italia
Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Il ritorno gialloverde
L’unica speranza di Salvini anche senza Conte

hI principali sostenitori
Salvini, l’ala anti-Pd del M5S

hPossibili
premier
Giuseppe Conte
(foto) e Luigi Di
Maio

hI principali avversari
La maggioranza del M5S, Pd,
Forza Italia, Fratelli d’Italia

hI principali sostenitori
È la proposta lanciata da Renzi
agli inizi della crisi

a cura di Emanuele Lauria

Primo piano I giorni della ruspa


hPossibili premier
Enrico Letta,
Raffaele Cantone
Enrico Giovannini
(foto)

L’esordio rossogiallo
L’abbraccio degli ex nemici Pd-5S

L’esecutivo istituzionale
La carta del Colle per economia e riforme

hI principali sostenitori
Al momento non ha sostenitori
ufficiali

hPossibili
premier
Roberto Fico e
Maria Elisabetta
Casellati (foto)

hI principali avversari
Lega, Fratelli d’Italia e M5S

Il governo di scopo
Parlamento più snello, manovra e poi le urne

pagina. 4 Martedì, 20 agosto 2019

Free download pdf