Il Sole 24 Ore Martedì 20 Agosto 2019 13
Finanza & Mercati
PARTERRE
Li Ka-shing brinda
nei pub Greene King
Un gruppo di investitori capeggiato dal miliardario Li
Ka-shing ha raggiunto l’accordo per rilevare la catena
britannica di pub Greene King Plc per , miliardi di
pound, circa , miliardi di dollari. L’offerta di CK Asset
Holdings è pari a pence per azione, con un premio del
% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì. L’accordo
annunciato ieri è il secondo in poche settimane che riguar-
da il passaggio di mano di storici pub britannici, dopo che
il mese scorso il private equity TDR Capital, che già con-
trolla i marchi Slug & Lettuce, Yates e Walkabout chains,
ha comprato la società EI Group Plc per circa , miliardi
di sterline. Le acquisizioni sono spinte dall’ipotesi di una
hard Brexit in ottobre che sta impattando notevolmente
sul valore della sterlina: in questo contesto le «prede»
britanniche risultano ora più a buon mercato.
Per il multimiliardario di Hong Kong si tratta invece
di un nuovo processo di diversificazione: Li Ka-shing,
infatti, negli ultimi anni sta andando oltre il tradizionale
business immobiliare e la sua compagnia principale, CK
Hutchison Holdings Ltd., genera oramai più della metà
degli utili in Europa. (R.Fi.)
Professori di manica più larga o allievi più preparati?
L’uno e l’altro, a guardare quanto è avvenuto nel secondo
trimestre del per i temuti giudizi di S&P Global Ra-
tings sul merito creditizio delle aziende europee. Tra apri-
le e giugno ha effettuato azioni di upgrade, e quindi pro-
mosso, diverse aziende, un dato in netto rialzo rispetto
ai upgrade del primo trimestre. Nello stesso periodo il
numero di società che hanno subìto un declassamento
(downgrade), e dunque una bocciatura, è sceso a da ,
ovvero il minor numero di downgrade rilevato in un se-
condo trimestre a partire dal . «Nel complesso le azio-
ni di rating in Europa nel secondo trimestre rispecchiano
da vicino le medie a lungo termine piuttosto che un mar-
cato cambiamento nelle tendenze dei rating», ha osserva-
to Kirsten McCabe, research assistant del gruppo di ricerca
di S&P Global Ratings. Meglio non sedersi sugli allori,
però. L’aria è destinata a cambiare in fretta: «Nonostante
l’andamento favorevole dei rating nel secondo trimestre,
ci aspettiamo che la qualità complessiva del credito delle
imprese europee diminuisca leggermente nel corso del
prossimo anno». (R.Fi.)
Le criptovalute vanno a nozze con l’astrologia. Tra quelle re-
centi c’è Gemini, la stablecoin legata al dollaro inventata dai
gemelli Winklevoss con i proventi della causa contro Zucker-
berg per l’idea di Facebook. A giugno lo stesso social network
ha lanciato con Libra la sfida al sistema finanziario globale:
una criptovaluta garantita da un paniere di valute e titoli di
Stato internazionali che dovrebbe nascere nel , gestita
da un’associazione di aziende tech e player del mondo cripto,
di cui Facebook è pilastro portante. Ora arriva Venus, il pro-
getto di stablecoin messo in campo da Binance, una delle prin-
cipali piattaforme di exchange con un volume di trading gior-
naliero superiore al miliardo di dollari. Con sede a Malta,
Binance è stata due anni fa startup di grande successo arri-
vando a una valutazione da “unicorno”, che si è sgonfiata
insieme all’intero comparto cripto. Forte dell’esperienza di
due stablecoin, una legata al bitcoin e una alla sterlina, Bi-
nance punta ora a una «versione regionale di Libra» sulla
base della propria blockchain aperta, a differenza di quella
di Facebook, per la quale cerca partner, siano essi Stati o socie-
tà, per realizzare un’«alleanza aperta». Al pari di Libra deve
però prima convincere la autorità regolamentari. (P.Sol.)
Pagelle più generose
dai giudici di S&P
Binance fa la criptovaluta
alternativa a Libra
I
eri ha ritracciato di quasi un punto percentuale,
chiudendo la seconda seduta consecutiva in calo. Ma
per l’oro, che continua a veleggiare intorno ai .
dollari l’oncia, le quotazioni storicamente elevate
toccate nel corso di questa estate sono sostenibili sul
medio-lungo periodo. Ne sono convinti gli analisti di
Bank of America - Merrill Lynch, che in un
report diffuso ieri spiegano come il balzo del
% contabilizzato nel corso degli ultimi
mesi possa reggere anzitutto grazie al
combinato disposto della discesa dei tassi e
degli acquisti da parte di banche centrali e
altri “accumulatori” non commerciali , che
dovranno aumentare gli acquisti del %
l'anno prossimo per mantenere i prezzi a
. dollari l'oncia. Dunque correzioni sul
breve non sono escluse visto il rally delle
ultime settimane, ma la tendenza al rialzo
sarà confermata nei prossimi mesi.
Protagoniste resteranno le banche centrali:
se le autorità monetarie dovessero aumentare le loro
partecipazioni a livelli ottimali si genererebbe ulteriore
domanda per . tonnellate, oltre . in più di
quanto prodotto o recuperato l’anno scorso. Di qui la
visione positiva sui trend di mercato.
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L’ORO? PUÒ RESISTERE
A 1.500 DOLLARI L’ONCIA
IL BALZO
DELL’ORO
Rispetto a 12 mesi
fa: oggi quota
1.500 dollari l’oncia
+25%
MERCATI
Carige, assemblea il 20 settembre
Per i piccoli soci bonus allo studio
BANCHE
Tra un mese l’assise
chiamata a esprimersi
sull’aumento da milioni
Se i Malacalza diranno no,
sarà decisivo il voto
degli azionisti minori
Luca Davi
Si scoprirà tra un mese esatto se il
piano di salvataggio privato-pub-
blico approntato per Carige potrà
andare a buon fine. Toccherà all’as-
semblea dei soci, convocata per il
prossimo settembre, dare infatti
il disco verde al rafforzamento pa-
trimoniale da milioni comples-
sivi, e salvare così la banca ligure dal
rischio liquidazione.
L’assemblea è stata convocata ie-
ri dai tre Commissari straordinari -
Fabio Innocenzi, Raffaele Lener e
Pietro Modiano - che hanno anche
annunciato i dettagli dell’operazio-
ne. Si prospetta, come previsto, un
aumento iper-diluitivo, con l’emis-
sione di settecento miliardi di nuo-
ve azioni al valore di , euro cia-
scuna, a cui si aggiunge un’emissio-
ne di un bond subordinato da
milioni. Per gli attuali soci sono
previsti , miliardi di warrant,
che saranno assegnati gratuita-
mente a coloro che sottoscriveran-
no le azioni ad essi riservate ( mi-
lioni di euro è la tranche prevista) in
ragione di warrant ogni azioni
nuove sottoscritte, con ulteriore
aumento del capitale sociale per
, milioni di euro massimi.
L’aumento del capitale sociale da
milioni è suddiviso in quattro
tranche così ripartite: , milioni
allo Schema volontario, a fronte
della conversione delle obbligazio-
ni subordinate sottoscritte a no-
vembre ; milioni a Cassa
Centrale Banca; milioni come
detto agli attuali azionisti di Carige,
che saranno suddivisi in proporzio-
ne alla percentuale di capitale dete-
nuta; , milioni al Fondo inter-
bancario. Quest’ultimo soggetto
garantirà la sottoscrizione del-
l’eventuale parte di tranche riserva-
ta agli attuali azionisti in caso di
mancata sottoscrizione, integrale o
parziale, da parte di questi.
Il piano presentato dai Com-
missari sulla scorta del progetto
del Fitd e di Ccb prevede che l’in-
sieme delle azioni di rafforzamen-
to patrimoniale e di riduzione dei
rischi - grazie allo cessione di oltre
miliardi di crediti deteriorati alla
Sga - faccia scendere l’Npe ratio
sotto al %, con un Total Capital
ratio superiore al %, al livelli mi-
gliori del sistema.
Gli incentivi per i piccoli soci
In questa fase, i Commissari stanno
lavorando con tutti i soggetti coin-
volti nell’operazione affinchè l’in-
tero progetto ottenga le necessarie
autorizzazioni. Tra queste, c’è ov-
viamente la Consob. L’Authority in
particolare è il soggetto che deve
approvare il meccanismo con cui lo
Schema volontario, il veicolo che
avrà un ruolo di primo piano nella
ricapitalizzazione, intende coin-
volgere il maggior numero di pic-
coli soci della banca ligure. Gli
azionisti sono chiamati a parteci-
pare alla quarta ricapitalizzazione
dal , per un totale di oltre mi-
liardi: per tentare di alleviare l’en-
nesimo sacrificio (che rimane co-
munque difficilmente compensa-
bile, visto il sostanziale azzera-
mento avvenuto nel corso degli
anni), oltre all’emissione dei war-
rant lo Schema sta studiando un
meccanismo per riconoscere, a val-
le dell’aumento, azioni gratuite per
complessivi milioni di euro a fa-
vore degli azionisti attuali che ab-
biano una partecipazione aziona-
ria inferiore a una determinata so-
glia. I dettagli si sapranno entro fi-
ne mese, una volta che i
Commissari avranno depositato la
Relazione in vista dell’assemblea.
Tale mossa, oltre a lenire le ferite
dei soci, potrebbe però anche gene-
rare un altro effetto. Perchè potreb-
be incentivare la partecipazione a
un’assemblea che si prospetta deci-
siva per il futuro della banca, e dove
il fattore quorum si prospetta de-
terminante. Perchè l’aumento de-
colli serve infatti una partecipazio-
ne del % del capitale, e il via libera
dei due terzi del capitale presente.
Il voto favorevole di Malacalza In-
vestimenti, che con il ,% del ca-
pitale è il primo azionista della ban-
ca, spalancherebbe le porte al salva-
taggio. Ma sui Malacalza, che fino
ad oggi hanno mantenuto il riserbo
sulle decisioni future, pesa un’inco-
gnita di non poco conto. A maggior
ragione dopo l’astensione maturata
a sorpresa in occasione dell’assem-
blea di dicembre scorso.La famiglia
imprenditoriale, che ha investito
oltre milioni in Carige, è desti-
nata peraltro a una diluizione che
ridurrà l’attuale quota al % circa
(in caso di piena adesione al nuovo
aumento) o addirittura al %, in ca-
so di mancata sottoscrizione.
Da qua, dunque, l’attenzione an-
che all’adesione degli altri soci del-
la banca, dal retail agli altri azioni-
sti di rilievo, come Gabriele Volpi,
che con la sua Compania Financie-
ra Lonestar detiene circa un % del
capitale, il finanziere Raffaele Min-
cione - accreditato di una quota in-
feriore al % -, l’imprenditore Aldo
Spinelli (% circa). Almeno in teo-
ria, con questi numeri, il % po-
trebbe rivelarsi un obiettivo a por-
tata di mano, ma i margini di incer-
tezza sono ampi.
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L’ALTRO SALVATAGGIO IN CORSO
PopBari, cda a raffica per la terapia d’urto
Vincenzo Rutigliano
Estate calda e ripresa settembrina an-
cora più calda per la nuova governan-
ce e i soci della Banca Popolare di Bari.
Il cda uscito rinnovato, per sei undice-
simi, dall’assemblea del luglio, ed
insediatosi il , ha annunciato «mi-
sure d’urto» per tornare competitivi
tagliando i costi, ma non il personale
«che ha dato il suo contributo e su cui
possiamo solo investire» dice chiaro
il neo presidente, Gianvito Giannelli.
Per queste misure il cda ha in agen-
da tre convocazioni in due settimane:
a fine agosto, i primi e a metà settem-
bre. E per i soci in contenzioso con la
banca, alla data del dicembre
a causa delle azioni acquistate ma ri-
maste illiquide, si prolungano i termi-
ni, oltre quello iniziale del prossimo
agosto, per accedere al tavolo di conci-
liazione paritetica voluto dalla popo-
lare. Che ha previsto , milioni di eu-
ro per l’avvio delle procedure di in-
dennizzo, come ha riconosciuto fino-
ra in quasi casi l’autorità per le
controversie finanziarie.
Il nodo aggregazioni
Il tempo dunque stringe: la popolare
fondata nel da Luigi Jacobini è
alle prese infatti con un doppia sfida.
La prima si chiama ricostituzione del
capitale sociale, falcidiato dalla perdi-
ta monstre dell’esercizio per
, milioni, cui aggiungere anche
quella del primo semestre per
, (imposte comprese). Sul punto
qualsiasi aumento di capitale sociale
non può che passare, salvo il ricorso ai
soli soci, per un nuovo assetto societa-
rio, aggregazione compresa. La parti-
ta però va chiusa entro dicembre
, quando scadrà il termine per il
credito di imposta da milioni pre-
visto dal decreto Crescita per favorire
processi di concentrazione delle ban-
che del centro sud. Ne nascerebbe un
risiko bancario che potrebbe vedere
proprio la popolare di Bari nel ruolo di
punta avanzata.
Complicatissimo, per quanto indi-
spensabile. «Il problema - dice infatti
Giannelli - si risolve solo se ci sono ag-
gregazioni strategiche che però devo-
no essere autorizzate da Bce e da
Bankitalia, dunque non è semplice».
In attesa della soluzione strategica,
per conservare il capitale sociale - sce-
so in un anno da a milioni del
- è prevista una mossa in due
tempi. La cartolarizzazione di Npl per
un importo che potrebbe essere alme-
no uguale alle perdite - Giannelli
rimane abbottonato sulla sua esatta
entità - e cessione della partecipazio-
ne di maggioranza (,%) di CariOr-
vieto - sportelli in Umbria, Lazio e
Toscana - iscritta a bilancio per ,
milioni, e che dovrebbe concludersi
entro il .
Gli Npl e CariOrvieto
La nuova cartolarizzazione si aggiun-
gerebbe alle due in corso di perfezio-
namento con rating, avviate ad aprile
, una su crediti alle imprese per
complessivi , miliardi - in fase di ul-
timazione - e una su mutui residen-
ziali per complessivi , miliardi, il
cui completamento è previsto per ini-
zio settembre. Le due operazioni ap-
porteranno liquidità aggiuntiva per
circa , miliardi.
Anche l’operazione CariOrvieto è
in dirittura di arrivo. Dopo aver rice-
vuto un’offerta vincolante da parte di
Sri Global Ltd, la banca ha successi-
vamente concesso l’esclusiva per la
cessione. Se conclusa, questa vendita
farebbe il paio con quella completata
a giugno scorso di un pacchetto, di
circa milioni, di finanziamenti a
impianti di energia rinnovabile, tra-
mite una innovativa struttura di car-
tolarizzazione. «Vendere la parteci-
pazione in CariOrvieto e quella sul-
l’asset energetico - spiega Giannelli
- sono misure utili, che vengono da
lontano, per dare liquidità alla banca
e contribuire a ricostituire il patri-
monio di vigilanza». Quanto poi ai
coefficienti patrimoniali, al giu-
gno erano pari al ,% per il
CET e all’,% per il TCR, ma sono
aumentati, rispettivamente, di circa
e pbs, per effetto del perfe-
zionamento, a fine luglio, di due ope-
razioni di capital relief di trasferi-
mento del rischio di credito su porta-
fogli di crediti alle Pmi e residenziali
per miliardi.
La redditività e i vecchi soci
Insieme alle misure patrimoniali re-
sta la sfida sul conto economico, sul-
la redditività. Se non migliora l’of-
ferta alla clientela di nuovi prodotti
e servizi sarà infatti complicato in-
vertire la rotta. Dunque tutto si lega
tra aumenti di capitale sociale, ag-
gregazioni strategiche, trasforma-
zione societaria e ritorno della red-
ditività. È a questo nuovo scenario,
quando e se sarà realizzato, che si
rimanda il tema della illiquidità del-
le azioni dei quasi mila soci della
popolare, . dei quali costituitisi
in un comitato. Il loro prezzo di rife-
rimento è via via sceso da quello
massimo storico di euro , a ,
nel per fermarsi, da tempo, al
mercatino Hi-Mif, a , (-%). Per
questo si rimanda alla trasformazio-
ne societaria prevista nel piano in-
dustriale /, ovvero sdop-
piamento tra la cooperativa con vec-
chi soci e attività in corso e poi nasci-
ta della spa con ingresso di
investitori - come soluzione utile per
il futuro della banca, oltre che per
ritornare alla liquidabilità delle
azioni finora acquistate. « Ma su
questo -come dice Antonio Pinto,
presidente di Confconsumatori Pu-
glia che, per la sua parte, difende in
giudizio soci, un centinaio dei
quali interessati al Tavolo di conci-
liazione - vogliamo più trasparenza
e più informazioni. Scissione vuol
dire che la cooperativa sarà una bad
bank, dove rimaniamo noi, e nella
spa solo la parte sana, capitali ester-
ni ed investitori istituzionali? Fosse
così noi saremmo contrari: dunque
contano i contenuti, il concambio e
la sua determinazione. Quale sarà il
suo valore? Potrebbe andare tutto
bene, ma dobbiamo capire». Gian-
nelli getta acqua sul fuovo: la coope-
rativa è uno strumento molto utile in
sede di aggregazione, e «non sarà
una bad bank - assicura -. La coope-
rativa non ci farà perdere la vocazio-
ne di banca del territorio e l’offerta
di scambio, determinato il valore di
concambio, riguarderà azioni della
cooperativa in quelle della spa».
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Tre riunioni entro un mese
per l’aumento di capitale
e per la riorganizzazione
IMAGOECONOMICA
In bilico. Alla Popolare di Bari servono un aumento e un’aggregazione
Piano di rafforzamento patrimoniale (in milioni) e relativi sottoscrittori
Aumento di capitale
700
Svi - Schema volontario
attraverso conversione
del bond
313,
63
85
238,
Cassa
Centrale
Banca
Opzione agli
azionisti
attuali
Fondo interbancario
di tutela dei depositi
Bond subordinato Tier 2
200
Totale
900
100
Cassa
Centrale
Banca
Amissima
Istituto per il Credito
sportivo
Mediocredito Centrale
Altri
50
20
13
17
Fonte: elaborazione de Il Sole 24 Ore
Il paracadute
2,38 euro
Il valore dell’azione
È stato prolungato oltre
il 31 agosto il tavolo
di conciliazione con i soci
73,
La perdita del semestre
A cui si aggiunge il rosso di
420,2 milioni accumulato
nel bilancio 2018
Warrant
PAROLA CHIAVE
Strumento derivato
Il warrant è uno strumento
derivato molto simile ad
un'opzione che conferisce al
possessore una facoltà di
acquisto (call) o di vendita (put)
da esercitarsi a oppure entro una
certa scadenza su una
determinata attività sottostante
e ad un prezzo prefissato. Il
warrant si differenzia dall'opzione
per il fatto di essere un titolo (e
non un contratto), per una
maggiore durata e per la
mancanza di un sistema di
margini
In via di risanamento. L’insegna di Banca Carige, a Genova, in piazza De Ferrari
ANSA