Io Donna del Corriere della Sera

(Nancy Kaufman) #1
CARL

O FURGERI

GILBER

T

72 IODONNA 2 MARZO^2019


I


a Shell è una multinazionale anglo-olandese del petro-
lio. Uno dei grandi centri internazionali della ricchez-
za e del potere. Esther Kiobel, Victoria Bera, Blessing
Eawo e Charity Levula sono quattro vedove nigeriane, scono-
sciute ai più. Contano meno di nulla. I loro mariti sono morti
impiccati 24 anni fa. Eppure sono riuscite a portare la Shell a
processo, alla Corte dell’Aja, con l’accusa - scrive Pietro Del
Re,l’africanista di Repubblica - di “aver istigatoviolazioni dei
diritti umanida parte della giunta militare di Abuja negli anni
’90”. I mariti di Esther, Victoria, Blessing e Charity erano at-
tivisti che si battevano per salvare la zona del delta del Niger,

segnali finqui non erano mancati. Che nel mondo del
calcio resistesse indisturbato uno degli ultimi baluardi del
machismo italico, l’avevamo capito. Quel muro di silenzio
eretto sul tema dell’omosessualità, mai scalfitoda un coming
out che sarebbe statoliberatorio per molti. Quelle trasmissio-
ni tv piene di fanciulle a scopo decorativo, arginate di recente
dalla pervicacia di giornaliste che si sono imposte grazie al-
la bravura. Lamarginalità cui è ancora condannato il calcio
femminile, inchiodato al non professionismomalgrado quella
qualificazione ai Mondiali che il calcio maschile ha mancato.
E potremmoandare avanti. Mai avremmo pensatoperò che
quel machismo, che sonnecchiava al riparo delle consuetudini,
suonasse la carica per i maschi frustrati all’epoca del #MeToo.

L


La battaglia delle vedove,
mogli per sempre

Il mondodel calcio,
ultimafrontiera del maschilismo

devastata dall’inquinamento; furono uccisi dopo un processo
sommario. Nonriuscendo ad averegiustizia in Nigeria, e do-
po una trafila di dodici anni negli Stati Uniti per sentirsi dire
che il Paese non è competente, le loro donne sono riuscite ad
arrivare alla Corte dell’Aja.
Il verdetto è ancora da scrivere. C’è da sperare che i
dirigenti della Shell in Nigeria siano tutti innocenti. Il pun-
to nonè questo. Il punto è che continua a stupirmi quanto le
donne siano capaci di amare per sempre. Amare uomini che
non ci sono più. Non vedove; mogli.
Cosa avrebbe fatto un uomo,se la vittima fosse la sua
donna? Nonlo so, ognuno reagisce alla propria maniera, ma-
gari con un accesso di rabbia, una sfuriata, una violenza. Per
resistereventiquattro anni occorre metodo, pazienza, orgo-
glio. E un amore immenso. Lequattro donne nigeriane sono
andate avanti contro tutti, sfidando un regimecorrotto e vio-
lento, affrontandouomini stranieri immensamente più po-
tenti di loro. Tutto per amore dei loro mariti, che sicuramen-
te dovevano esserepersone di coraggio e di valore, se si sono
meritati mogli così.

E invece nel giro di poche settimane abbiamo assistito a un
crescendo rossiniano culminatocon la vicenda dell’ex capitano
interista Mauro Icardi. Prima però abbiamo dovuto sorbirci
le reazioni parossistiche di un giocatore del Napoli, Lorenzo
Insigne, la cui gelosia, francamente eccessiva, nei confron-
ti della moglie è stata smascherata da uno scherzo delle Iene.
Per aver (finto di aver) accettatouna parte in unfilm,Jenny
si ritrova a dormire sul divano,con il telefono controllatodal
marito che piomba sulla scena del provino,cui lei comunque
decide di partecipare, intimandole con modi a dir poco bru-
schi di andarsene a casa. Al disvelamento dello scherzo, lei lo
bacia, rivelando di considerare normale l’esseretrattata come
un oggetto di proprietà.
Sempre alle Iene dobbiamo l’intervista alla mamma
di Nicolò Zaniolo, astro nascente della Roma, cui non vie-
ne perdonato di esserepresente (e seguitissima) su Instagram
con foto definite “ammiccanti”. Per questo le tocca una seque-
la di domande cariche di doppi sensi fatte in presenza del fi-
glio imbarazzatoe sbigottito. Unmessaggio che suona come
un invito alla signora perché vada “a giocare” da un’altra par-
te. Infine Wanda Nara, che il mondo del calcio non riesce a
prendere sul serio comemanager di Icardi poiché ne è anche
la moglie. E le mogli, si sa, devono stare a casa. Chiedete a
Collovati e Costacurta.

Quelloche gli uomininon dicono


Aldo Cazzullo
[email protected]

Quelloche le donneraccontano


Antonella Baccaro
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