Io Donna del Corriere della Sera

(Nancy Kaufman) #1

92 © BERNIE


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/ FOTO

LUC BOE

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IO DONNA2 MARZO 2019

Impariamo dalle piante
Lepiante
poggiano
suunsistema
ramificato
moderno,
lostesso
usato
daInternet

La modernità e la resistenza delle piantesupera
quella deglianimali- secondo Mancuso- perché
hannosceltodi evolversi in maniera completamente
opposta:«A differenza deglianimali,che puntarono
sul movimentoper assicurarsi la sopravvivenza, le
piantefecero la sceltadi radicarsi al terreno. Esco-
gitarono, di conseguenza,una serie di soluzioni che
le hannorese praticamenteindistruttibili;del resto
non è difficileimmaginare quantocomplicato possa
essere restare in vita in uno spazioostilese non ci si può spo-
stare o nascondere»,racconta Mancuso, di cui esce in primave-
ra per LaterzaLa Nazione delle piante, dopoPlant Revolution
(Giunti)vincitore 2018del Premioletterario Galileoper la di-
vulgazione scientifica.

La struttura modulare è la scelta del futuro
Il radicamentoha avutoconseguenze cruciali,continua
a spiegare il neurobiologo: «Le piantenon possiedono orga-
ni singoli o doppispecializzati, vedi orecchie, fegato, polmoni,
come accade neglianimali,ma tuttele funzioni sono diffuse
sull’intero corpo, così come non hannoun cervello centrale a
comandare il resto. Il risultatoè una struttura modulare,distri-
buita,che può tollerare attacchi e asportazioni del corpo senza
mai perdere funzionalità,a differenza deglianimaliin cui cia-
scunorgano, se fattobersaglio, può pregiudicare la vita stessa.
Eppure,nonostantela straordinaria efficienza del mon-
do vegetale, l’uomo ha sempre tratto le soluzioni, le tecnologie,
persinoil modello di pensiero da ciò che è similea lui, ovvero
dal mondo animale:lo stessocomputer, che conta su un cervello
centrale che comandae organiche ne eseguono gli ordini,è pro-
gettato guardandoall’organismoanimale. Mentre progettiamoil
futuro,invece, faremmobene a volgere finalmentelo sguardo alle
piante, un mondo immensoe ancora pococonosciuto»,conclude
il suo appassionato racconto Mancuso. Del resto, gli animaliso-
no appenalo 0,3 per centodi quantoè vivo sul pianeta,gli esseri
umanilo 0,01.Il resto? È tuttavita vegetale.

formiche, perché accorrano a difen-
derle, con cibo, alloggioe bevandegratis (si tratta
di nettari extrafiorali),salvo poi manipolarle sadica-
mentesomministrandoloro sostanze chimiche che
ne controllano il sistemanervoso. Racconta Mancu-
so: «Come spacciatori provetti questeacacie prima
attraggono le formiche, le adescano con il nettare
dolcee ricco di alcaloidie, una volta rese dipen-
denti,ne controllano i comportamenti,per esempio
aumentandone l’aggressivitào la mobilitàsulla pianta.Il tutto
modulando la quantità e la qualità delle sostanze neuroattive
presentinel nettare.Non maleper degliesseri che continuiamo
a percepire come indifesi e passivi!».
Il professore puntamoltosu questamostra per rivolu-
zionare lo sguardo comune sulle piante:«Noi esseri umaniab-
biamoun’unica idea di vita intelligente e la associamoa quella
animale»,spiega.«Poiché le piantenon hannoocchi o arti,poi-
ché non le vediamomuoversi,neghiamoloro qualsiasicapacità
deglianimali,dal movimentoalla cognizione, considerandole
forme di vita assolutamenteinferiori. Grave errore».

L’esempioper risolvere gli scontricentro-periferia
La mostra rivela le incredibilicapacità del mon-
do vegetale, per continuidisvelamentie colpidi scena:co-
municare - «lo fannoattraverso molecolechimiche che rap-
presentanoun vero e proprio linguaggio»,spiegaStefano
Mancuso -, memorizzare, dispiegare soluzioni intelligen-
ti... e al terminedel percorsone rivendica un postoda pro-
tagoniste nel mondo e lo fannoassumendola forma più
altae sofisticata di organizzazione sociale, la Nazione.
«La mostra è un invito a osservare questaNazione, che
potrebbediventaremodellodiorganizzazionepergliuomini.Le
piante, infatti,sono sofisticatissimiorganismisocialiche hanno
banditola struttura gerarchica a favore di un sistemache è in-
vece diffusoe cooperativo, moltopiù resistentee vantaggioso.
Cosasuccedeinfattia un organismofortementecentralizzato
se il centro di comandoentra in crisi? Tutta l’organizzazione
ne risente. Che ne è della soluzione a problemiche sor-
gono lontanodai centri di comando?Spesso rimangono
ignorati.Le piantepoggiano, invece, su un’organizzazione
diffusa,che offre soluzioni ovunquei problemisi creano
e decisamentesolidale. Un’organizzazione modernissima.
La stessaInternet è una rete, come tale costruita al pari
delle piante;la stessaWikipediasimula l’organizzazione
distribuitae cooperativadel mondo vegetale».

Sopra, l’istallazione
multimediale
The Great Animal
Orchestra,2016,
di Bernie Krause
e UnitedVisual
Artist.

EIVERSIDEGLIANIMALIDIVENTANOARTE
I suoni generati dagli animali chepopolano laterra e
l’acqua sonoilcuore diTheGreatAnimalOrchestra,
presentataallaXXIITriennalediMilano dallaFondation
Cartier e creatadalmusicistae biofonicoamericano
BernieKrausee dalcollettivo inglese UnitedVisual
Artists.Un’opera sonora e insiemevisiva diprofonda
suggestione,cheinvita a immergersi nelrepertorio
polifonico generato dallanatura quandoè inequilibrio.Per
quasi 50anniKrausehaesplorato e registratolevocidi15milaspecie animali sul campo
e poi,con l’approcciodello scienziato,lehatrasposte inimmaginigrafichegrazieallospettrogramma.
Neemerge chei suoni generati dagli animali non sonoaffatto rumori disordinati, maorganizzati
con precisione, tanto darappresentare una sortadiorchestra. InTheGreatAnimalOrchestra,
ilcollettivo UnitedVisualArtists hapoi traslato i panoramisonori del mondonaturale
inunainstallazione elettronicatridimensionale capace direstituire i suoni visualizzandoli.

SEGUITO
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