La Repubblica - 12.08.2019

(Steven Felgate) #1
la tensione al comizio di salvini

Lanci di bottigliette


insulti e disordini


Al Sud l’ira anti Lega


L’auto del vicepremier


inseguita a Catania


L’incontro a Siracusa


ritardato dai contestatori


Dieci ragazzi trattenuti


dalla polizia: è polemica


Catania — Ci mancava “ciuri ciu-
ri” nella hit dell’antisalvinismo. Ci
mancava una delle più popolari
canzoni dialettali siciliane, intona-
ta dai manifestanti che hanno sfi-
dato l’afa per riunirsi davanti a Pa-
lazzo degli Elefanti, a dare colore
alle proteste che, alla vigilia della
pausa del suo Beach tour, il mini-
stro degli Interni ha visto via via in-
grossarsi ridiscendendo la Peniso-
la, fino appunto al clou catanese:
trecento in piazza con quaranta
gradi all’ombra e, al di là del folklo-
re, una tensione crescente e il ri-
schio di uno scontro fra i contesta-
tori e i fan di Salvini, evitato solo
grazie all’intervento delle forze di
polizia, che hanno dovuto far al-
lontanare i leghisti in minoranza.
I disordini si sono accentuati
quando il segretario del Carroccio
ha lasciato la sede del Comune, al
termine di una conferenza stam-
pa poco istituzionale e molto poli-
tica, concessa con una generosa
forzatura al bon ton dal sindaco
Salvo Pogliese, da poco transitato
in Fratelli d’Italia: la folla ha inse-
guito le auto del corteo del mini-
stro, fra insulti e il lancio di qual-
che bottiglietta, e la polizia in as-
setto antisommossa si è dovuta ri-
petere con una lieve carica per far
retrocedere i contestatori. Fra i
manifestanti, esponenti dei centri
sociali, di Potere al popolo e anche
diversi attivisti grillini, interpreti
di un malcontento espresso alla vi-
gilia dai parlamentari locali di
M5S: «Il ministro non sfrutti Cata-
nia per le sue passerelle persona-
li».
Il fatto è che, dopo la rottura del
patto di governo, Salvini sta cono-
scendo la contestazione più dura,
che salda avversari storici (Libera,
i difensori delle Ong, l’associazio-

ne partigiani) a ex alleati con il
dente avvelenato: i pentastellati,
appunto. La difesa, da parte del vi-
cepremier che vuole fare il pre-
mier, è a tratti risentita. «Le prote-
ste? A questi signori – dice Salvini -
ricordo che, se non fosse per me,
Catania avrebbe l’immondizia per
strada, gli autobus fermi e Salvo (il
sindaco Pogliese, ndr) sarebbe
con la paletta a regolare il traffi-
co...».
È l’altro aspetto di un tour elet-
torale che l’ha visto in ogni tappa
sottoporsi a un ben calcolato rito
dei selfie, di fronte a migliaia di so-
stenitori disposti a lunghe code

pur di avere lo scatto con Matteo
da postare subito sul web. La sen-
sazione è che mai più di oggi il ca-
po del Carroccio sia divisivo, ac-
cenda le opposte fazioni. E ieri, in
serata, infuocato replay a Siracu-
sa, dove fischi e invettive («Fasci-
sta» il termine più utilizzato) di
centinaia di manifestanti hanno ri-
tardato l’avvio del comizio. Una
decina di ragazzi in maglietta ros-
sa sono stati fermati per mezz’ora
e identificati dalla polizia in una
via non vicina al palco montato a
Ortigia: «Non erano né armati né
avevano striscioni offensivi», dice
l’ex deputata del Pd Sofia Amod-

dio. «Ho chiesto agli agenti il per-
ché di questi comportamenti e mi
è stato detto che avevano ricevuto
ordini dall’alto».
«Che vieni a fare da noi se ci
chiamavi terroni?», il leit motiv
delle grida di dissenso che, prima
della puntata a Catania e infine a
Siracusa, Salvini aveva ascoltato
all’arrivo al ristorante “Da Nino”
di Letojanni. Sui muri dello stesso
paese erano comparsi all’alba ma-
nifesti con le striscette staccabili
in fondo, sul modello degli avvisi
con i numeri di telefono nelle se-
greterie universitarie, e su ogni
striscetta un epiteto dei leghisti
d’antan, da “colerosi” a “parassi-
ti”. “Stacca anche tu un insulto”, il
titolo della campagna ironica.
Ma tant’è: non era andata diver-
samente a Soverato, dove un folto
gruppo di manifestanti sabato se-
ra era riuscito addirittura a stacca-
re la corrente elettrica mentre Sal-
vini era sul palco, o a Policoro, in
Basilicata, dove una ragazza ave-
va gettato un bicchiere d’acqua in
faccia al ministro. O ancora a Ter-
moli, dove in cima al bastione del
Castello Svevo era spuntato il car-
tello “traditore”, oppure a Pesca-
ra, sede dell’annuncio del break
over salviniano ma anche di una
affollata contro-manifestazione di
protesta, in contemporanea.
«Le contestazioni? Le ho sem-
pre subite, mi sono abituato», dice-
va ieri mattina Salvini prima di get-
tarsi in acqua a Taormina mare.
Ma il crescendo di fischi, che nelle
ultime tappe del suo tour ha ac-
compagnato la colonna sonora di
“Nessun dorma”, gli procura qual-
che fastidio in più, alla vigilia del
ritorno a Roma. E di una settima-
na decisiva per i suoi piani eletto-
rali.

kSiracusa, ieri
Contestatori allontanati dalla polizia. Salvini: “Volete i
migranti? Ospitateli a casa vostra”. Poi mostra un rosario

Primo piano I giorni della ruspa


Catania, ieri
Manifestanti anti Salvini
in piazza Duomo, davanti
a Palazzo degli Elefanti,
sede del Comune di Catania

ORIETTA SCARDINO/ANSA

kSoverato, sabato 10 agosto
La polizia carica per allontanare i contestatori di Salvini.
Uno di loro si vendica staccandogli la corrente dal palco

dal nostro inviato Emanuele Lauria

kPeschici e Polignano, venerdì 9 agosto Fischi dei turisti al discorso di Salvini a Peschici
A Polignano flash mob in acqua: manifestanti vestiti di rosso per ricordare i morti in mare

Per decidere serve sempre un accordo


con Conte e con quello là


luigi di maio, 29 luglio

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Accordo col Pd? Mai col partito di Bibbiano


che toglie i bimbi alle famiglie


luigi di maio, 18 luglio

STEFANO CAVICCHI/LAPRESSE

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Franco Cautillo/ansa Enzo Mastropasqua e Marco Lattarulo

. Lunedì, 12 agosto 2019^ pagina^7

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