La Repubblica - 12.08.2019

(Steven Felgate) #1

f


Il Reddito è già partito. Le consiglio di


inviare il curriculum come saldatrice


paola taverna a maria elena boschi, 15 luglio 2019

f


Frasi & pensieri
Avevano
detto

Salvini è bugiardo, la sua difesa sul


caso Russia-Savoini è ridicola


alessandro di battista, 15 luglio 2019

di Annalisa Cuzzocrea

Roma — Lunedì 19, il taglio dei par-
lamentari alla Camera. Martedì
20, le comunicazioni del presiden-
te del Consiglio Giuseppe Conte al
Senato. È questo il timing che ha in
mente il Movimento 5 stelle per
cercare di sopravvivere alla crisi di
governo innescata da Matteo Salvi-
ni. Sono queste, le scelte che cer-
cherà di imporre — con l’aiuto del-
le opposizioni — nella conferenza
dei capigruppo di oggi a Palazzo
Madama e in quella di domani a
Montecitorio.
Non è detto che ci riesca. Perché la
presidente del Senato Maria Elisa-
betta Casellati — in mancanza di ac-
cordo sul calendario — potrebbe
decidere di convocare l’aula il pri-
ma possibile, già questa settima-
na, perché si voti un ordine. Non
esistono passaggi semplici in que-
sta crisi. I vertici M5S lo sanno, e
cercano per questo di dare meno
sponde possibili agli attacchi della
Lega. Ai fedelissimi costantemen-
te riuniti (hanno tutti trascorso il fi-
ne settimana a Roma) Luigi Di Ma-
io ha detto: «Io voglio andare al vo-
to, ma decide Mattarella. Affidia-
moci al presidente della Repubbli-
ca. Sarà lui a gestire i vari passaggi.
Ho piena fiducia». I giorni della ri-
chiesta di impeachment sono lon-
tani. Il capo politico ha davanti tut-
ti i rischi dell’operazione “governo
del presidente”: il tradimento di
tutte le cose dette contro il Pd an-
cora nelle ultime settimane; la dif-
ficoltà di trovare una linea comu-
ne su molti temi, esattamente co-
me con la Lega. Soprattutto, il peri-

colo che la percezione sia quella di
un gruppo dirigente “attaccato al-
la poltrona”. Anche se lo staff di
Rousseau sta analizzando i social e
la base — almeno quella che si mo-
stra sulle bacheche on line — non
pare affatto ostile. Tanto è monta-
to l’astio M5S contro il ministro
dell’Interno.
La prima linea si tiene prudente.
Vive con disagio le interviste di chi
— come Roberta Lombardi a Repub-
blica — ha detto un sì convinto al
governo di scopo con il Pd. Anche
se in molti stanno accarezzando l’i-
dea di tagliare insieme ai dem il nu-

mero di parlamentari e di fare, su-
bito dopo, una legge elettorale pro-
porzionale. Per i 5 stelle, sarebbe
un ritorno alla loro proposta stori-
ca. Ma guarda caso, spunterebbe
anche le ali alle ambizioni di Salvi-
ni.
«Sentire parlare di “pieni poteri” è
una cosa che fa paura, è impropo-
nibile», dice la senatrice dissiden-
te Elena Fattori. Che, per una volta
d’accordo con la capogruppo in re-
gione Lazio Lombardi. nemica sto-
rica, crede sia necessaria «un’al-
leanza per portare il Paese al voto
con un certo criterio. I numeri ci

sono. Se il Pd è compatto e Leu ci
sostiene, aggiungendo i nostri ex e
le autonomie, non ci sarebbero
problemi». È lo stesso ragionamen-
to che fanno senatori come Primo
Di Nicola o deputate come Mirella
Liuzzi (una delle parlamentari più
vicine alle posizioni del presiden-
te della Camera Roberto Fico). Ma
sono ipotesi che stamattina, alle
10:30, in assemblea congiunta, tro-
veranno l’opposizione di più di un
eletto. A partire dal senatore Gian-
luigi Paragone, che ha annunciato
su Facebook: «Nessun governo con
Renzi o Pd... Abbiamo già dato, si
vada al voto. Ce la giochiamo con-
vinti di non aver tradito gli italiani
per bene». Dichiarazione che ha di
certo fatto felice il suo amico Ales-
sandro Di Battista, rimasto spiazza-
to dall’uscita di sabato di Beppe
Grillo («altro che elezioni»), consi-
derata un’apertura a un esecutivo
istituzionale (oltre che alla deroga
per il terzo mandato in caso la legi-
slatura finisse qui). Nel suo post
del mattino, Di Maio ha annuncia-
to che il M5S «sarà al fianco di Giu-
seppe Conte fino alla fine». Il pres-
sing sul premier perché sia lui a
guidare un eventuale governo isti-
tuzionale, da parte delle stesse per-
sone che prima temevano una sua
discesa in campo, è costante ma
non ha ancora trovato risposta.
Conte non ha detto neanche ai più
stretti collaboratori cosa intende
fare. In compenso, nel Movimento
hanno letto con sollievo quel «mi
eleverò» di Grillo. «Se Beppe faces-
se campagna elettorale, sono cer-
to che potremmo risalire», dice un
senatore. Una speranza, nell’ora
delle scelte difficili.

L’intervista


Grasso “Niente sfiducia


ma un nuovo governo


per la legge elettorale”


La mossa 5S: prima del voto su Conte


il sì al taglio dei parlamentari


La strategia di Di Maio per disinnescare la crisi provocata dall’ex alleato leghista: “Fiducia in Mattarella”


I dubbi nel Movimento, dove la linea del “no alle urne” non è unanime. Forse già domani convocato il Senato


ROMA — «Cambiamo la legge elet-
torale, il Rosatellum è sbagliato,
e togliamo il boccino dalle mani
di Salvini» dice così l’ex presiden-
te del Senato Piero Grasso, oggi
esponente di Leu.
Sta facendo passi avanti il
“lodo Grasso” per far cadere
Conte senza passare da una
sfiducia?
«Decisamente sì, anche se senza
l’adesione di Forza Italia i
passaggi a questo punto
dovranno essere questi:
comunicazioni di Conte in Senato
e, prima del voto, dimissioni

presentate al Quirinale in modo
da rendere possibile un nuovo
governo. È l’unica soluzione che
lascia aperti tutti gli scenari
possibili sulle elezioni, ma di
certo ottiene un risultato
fondamentale: togliere a Salvini lo
scettro della crisi e restituirlo alle
mani di Conte e, soprattutto, di
Mattarella, arbitro e garante di
tutti e non giocatore della partita
elettorale».
Ha parlato con Zingaretti di
questa sua proposta?
«Sì, conoscendo bene il Senato gli
ho detto i miei timori sulla

conferenza dei capigruppo di
oggi: è impossibile calendarizzare
la sfiducia a Salvini prima delle
comunicazioni di Conte. Le
opposizioni in questo momento
devono marciare unite e colpire
insieme».
Ha chiamato, o è stato
chiamato da altri?
«Ho avuto contatti anche coi
capigruppo Cinque Stelle e Forza
Italia: le istituzioni devono venire
prima dei capricci di Salvini.
Forza Italia però sta ancora
sperando di stringere un patto
con Salvini, nonostante lui abbia
già stracciato prima il patto di
centrodestra per governare coi
Cinque stelle poi quello con loro
per andare alle elezioni. Io non mi
fiderei troppo».
Il suo obiettivo è dare una
lezione a Salvini e dimostrare
che è battibile dopo il successo
alle europee e i sondaggi
strafavorevoli?
«Il mio obiettivo è mettere in
sicurezza le istituzioni,
dimostrare che Salvini non
comanda sul Parlamento e
tantomeno potrà gestire la crisi
come vuole lui. Avere un governo
di garanzia in carica è
un’assicurazione anche sui conti

pubblici: se dalle urne non uscisse
una maggioranza netta, cosa
possibile nonostante i sondaggi,
avremmo un esecutivo, ad
esempio guidato da Tria, che
potrà presentare una manovra a
basso impatto ed evitare di far
aumentare l’Iva».
Si candida a far parte della
futura maggioranza di
transizione?
«Come sempre ho un obiettivo
principale: mettere in sicurezza le
istituzioni democratiche e gli
interessi degli italiani. Per il resto,
mi pare davvero prematuro, un
passo alla volta».
Ritiene praticabile l’idea di
Renzi di un governo di scopo?
«Ci sono due strade, entrambe
hanno lati positivi e negativi:
sfidare subito Salvini, lasciandogli
il vantaggio di aver scelto lui modi
e tempi della crisi ma mettendo in
campo una grande mobilitazione
di energie nuove, o prendere in
Parlamento il tempo che serve a
fare alcune cose fondamentali. Ad
esempio cambiare la legge
elettorale: il Rosatellum è una
legge mal pensata e mal scritta,
l’ho sempre detto. Tornare al voto
con quella legge è un errore».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Morra
Il presidente
dell’antimafia
apre con
prudenza a un
nuovo governo

Di Battista
L’ex deputato
è tra quelli che
pensano che
serva andare
subito al voto

f


Ho avuto contatti coi


capigruppo Cinque


Stelle e Forza Italia


Le istituzioni devono


venire prima dei


capricci di Salvini


MICHELE LAPINI/

Sì al nuovo governo


Lombardi
La capogruppo in regione Lazio
ha aperto al governo con il Pd

Primo piano I giorni della ruspa


kIl vicepremier M5S Luigi Di Maio


FRANCESCO FOTIA

di Liana Milella

g


Carelli
L’ex direttore di SkyTg24 è per
un governo del presidente

Paragone
Per il voto subito anche il
senatore Gianluigi Paragone

kEx presidente del Senato
Pietro Grasso, magistrato,
ex presidente del Senato, 74
anni, leader di Liberi e Uguali

Bugani
Il socio di Casaleggio sarebbe
per il voto subito

Per il voto subito


pagina. 8 Lunedì, 12 agosto 2019

Free download pdf