La Repubblica - 12.08.2019

(Steven Felgate) #1

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Il Movimento 5 Stelle è pericoloso


come la Lega. Si rischia l’Italexit


paolo gentiloni, 15 maggio 2019

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Il governo cade? Vediamo se M5S smette di


litigare. Non chiedo le elezioni per ambizione


matteo salvini, 31 maggio 2019

di Concetto Vecchio

roma — «Siamo seri, davvero in
Parlamento c’è qualcuno che in-
tende andare alle elezioni, a parte
Salvini?», si fa a un certo punto
confidenziale il renzianissimo Mi-
chele Anzaldi. «Nes-su-no», silla-
ba. «Ci sono troppe incognite. Devi
sperare che ti ricandidino, e poi
confidare nella rielezione. Ma lo sa
che negli altri partiti c’è gente che
ha speso 70mila euro per la campa-
gna elettorale, e non è ancora rien-
trata nella spesa? È in Parlamento
che si decide la partita. Renzi con-
trolla una buona fetta pd, l’altra
fetta Francheschini. Cos’altro ri-
mane? Io i Cinquestelle li ho sem-
pre combattuti. Ma ora sono per la
linea siciliana». Cosa intende? «Se
tu Salvini mi fai la guerra, te la fac-
cio anch’io. Altrimenti il Paese va
allo sfascio, l’Iva aumenta, i conti
pubblici esplodono, lo spread che
s’impenna...Per evitarlo andrei al
governo con Di Maio».
I renziani per il resto sono silenti.
Devono smaltire anni di retorica
sui popcorn e di hashtag senzadi-
me. Roberto Giachetti, che ancora
due giorni fa al sito di Repubblica
escludeva un’alleanza con i grilli-
ni, ieri si è preso una pausa di rifles-
sione. Alessia Morani e Luciano No-
bili, due delle stretta cerchia di
Renzi, hanno ritwittato l’intervista
della svolta. È uscito allo scoperto
Ettore Rosato, per il quale i gruppi
dovranno votare la proposta
dell’ex premier, che ha dalla sua
quasi tutti i 51 senatori, a partire
dal capogruppo Andrea Marcucci,
e larga parte dei deputati alla Ca-

mera, tra cui l’ex ministra Maria
Elena Boschi.
Il partito del non voto mette insie-
me mondi lontanissimi tra loro. In
Forza Italia sono ostili alle elezioni
Gianni Letta e Mara Carfagna, Ma-
ria Stella Gelmini e Renato Brunet-
ta: tutti insieme, in una giunta di
salvezza nazionale, con Beppe Gril-
lo e Luigi Di Maio? I peones cinque-
stelle, quasi tutti giovanissimi,
eletti in maggioranza al Sud, sono i
più decisi a resistere. Ieri hanno
fatto dichiarazioni pubbliche con-
tro le urne il senatore della Vigilan-
za Rai Primo Di Nicola e Giuseppe
Brescia, presidente della Commi-
sione Affari Costituzionale vicino
a Roberto Fico, che ad Avvenire ha
evocato esplicitamente «il gover-
no di scopo». Dal Vaffa Day al go-
vernissimo. Nelle chat dei dem lo
chiamano invece «il governo Ursu-
la», dal nome della presidente Ue
Von der Leyen. Un governo tecni-
co, «Conte bis, o a guida Tria», pro-

pone Piero Grasso.
Si mischiano istinti di sopravviven-
za a sentimenti nobili, preoccupa-
zioni serie. «Io non voglio che l’Ita-
lia diventi come la Turchia di Erdo-
gan», ragiona Federico Fornaro, di
Liberi e Uguali. «Le maggioranze
si fanno in Parlamento. Rispettia-
mo i regolamenti, la Costituzione.
La crisi abbia come teatro le Came-
re, se non emergeranno altre mag-
gioranze questo lo stabilirà il presi-
dente della Repubblica, che solo
lui può sciogliere il Parlamento.

Salvini ha aperto un crisi extrapar-
lamentare due giorni dopo che il
suo governo ha ottenuto la fiducia
sul decreto sicurezza bis. Se ne fac-
cia una ragione, ora deve venire in
aula».
«Si è mai visto un ministro a torso
nudo?» domanda Anzaldi. «Uno
che dice ai suoi colleghi “alzate il
culo?”», rincara la dose Fornaro.
«Tu a me “alza il culo” non lo dici,
ho un indice di presenza del 99,
per cento, sono sempre a Monteci-
torio, io!».
Riccardo Magi, di Più Europa, lan-
cia un appello per un accordo che
scongiuri una «deriva autoritaria».
«Rischiamo un’Italia putiniana.
Salvini nominerà i giudici della
Consulta. Eleggerà il prossimo pre-
sidente della Repubblica. Evitare
tutto questo non è una priorità re-
pubblicana?»
Denis Verdini, che sognava il parti-
to della Nazione con Renzi, e la cui
figlia Francesca ora è la compagna
di Salvini, idealmente con chi si
schiera? «È contro i pateracchi fat-
ti con i grillini, mi creda», assicura
l’ex senatore Vincenzo D’Anna, il
re dei peones, con cui ha condiviso
un tratto di strada insieme. «Quin-
di tifa per Salvini».

ANGELO CARCONI/ANSA

L’intervista


Padoan “Il pericolo


è lo spread a 350 punti


come qualche mese fa”


Roma — «Il dibattito di queste ore
sulla creazione o meno di un nuovo
governo dà per scontato che la situa-
zione economica si possa gestire e
che la manovra che si sta avvicinan-
do non sarà lacrime e sangue. Ma né
la prima, né la seconda cosa sono
scontate: l’Italia è oggi il paese più
fragile dell’Ue e un esecutivo “salvi-
niano” aggraverebbe molto la situa-
zione; proprio l’arrivo di Salvini al
governo produrrebbe poi una mano-
vra lacrime e sangue». Pier Carlo Pa-
doan, da ministro dell’Economia dei
governi Renzi e Gentiloni, ha vissu-
to tempi difficili. Ma ora, dice, teme,

conseguenze drammatiche.
Che cosa le fa paura di una
manovra “salviniana”?
«Partiamo da una premessa: la
gestione della finanza pubblica
italiana è in una situazione di
galleggiamento. Fino alla settimana
scorsa mi aspettavo una legge di
Bilancio che prevedesse una difesa
minimale degli impegni presi con
l’Europa. Un’ipotesi non allegra, ma
nemmeno tragica, che comunque
avrebbe dovuto trovare 40 miliardi
circa, compresi i 23 per evitare
l’aumento dell’Iva. Adesso invece si
prefigura uno scenario di

sfondamento. Salvini, che sia sincero
o no, con la sua irresponsabilità
premeditata sta promettendo cose
insostenibili. Stiamo tornando al
quadro politico ed economico di
qualche mese fa quando lo spread
sfiorò i 350 punti».
Ma in concreto che cosa
succederebbe?
«Un governo Salvini potrebbe
tradurre in azioni drastiche le
riduzioni di tasse promesse,
l’eliminazione dell’aumento dell’Iva e
chi più ne ha più ne metta,
ovviamente senza alcuna copertura e
quindi portando il deficit ben oltre il
2% del Pil e facendo salire
sensibilmente il debito. Sarebbe
l’ennesima inversione a U, più
pericolosa che mai vista la nostra
debolezza».
Vede pericoli anche per la nostra
permanenza in Europa?
«Una manovra di questo genere ci
metterebbe di sicuro su una strada
che esce dall’Europa. Il semplice fatto
che i temi antieuropei cavalcati dalla
Lega tornino in auge viene preso sul
ridere da alcuni commentatori, ma
molto seriamente dai mercati. Non è
un caso se venerdì lo spread è salito
di colpo a quota 240».
Finora però Salvini, come i grillini,
ha abbaiato molto sullo

sfondamento dei conti pubblici, ma
poi non ha morso tanto. Forse
anche per merito di Tria...
«Io parto dal presupposto che questa
volta Salvini, per ragioni evidenti e
anche meno evidenti, abbia voglia di
andare al voto e di attuare le misure
economiche che predica. Togliamo
di mezzo l’illusione che andare al
voto migliori i margini dell’economia.
Anzi, è il contrario».
Dunque l’allarme di Renzi,
secondo cui è meglio fare alleanze
con i Cinque Stelle, è condivisibile
«È condivisibile l’appello a un’azione
ampia che si ponga a baluardo della
stabilità e della sostenibilità. Ma
anche nel Pd su questo tema è
indispensabile trovare unità: le forze
democratiche devono porsi il
problema di sostenere sulle loro
spalle la responsabilità del Paese».
Eppure molti esponenti del Pd
preferirebbero che la manovra per
il 2020 la facesse chi sta oggi al
governo, come appunto Salvini.
«Poteva essere una posizione
condivisibile se il governo fosse
andato avanti; ma adesso dire “la
manovra se la facciano loro” significa
non solo consegnare il Paese a
Salvini, ma anche a un Salvini senza
freni sul piano economico. Questo mi
preoccupa molto».

Dai forzisti ai radicali


il partito trasversale


dei “responsabili”


kEttore
Rosato (Pd)
L’ex
capogruppo
dem alla
Camera chiede
un voto sulla
proposta Renzi

kMaria Stella
Gelmini (Fi)
La capogruppo
azzurra alla
Camera, 46
anni, è contro un
voto rischioso
per Forza Italia

kMara
Carfagna (Fi)
L’ex ministra, 43
anni,
preferirebbe
non andare a
elezioni nel
breve periodo

kGiuseppe
Brescia (5S)
Il deputato di 36
anni è tra i
parlamentari
vicini al
presidente della
Camera Fico

kRiccardo
Magi (+ Europa)
Il deputato di 43
anni teme
«una deriva
putiniana»
con Salvini
premier

kL’aula del Senato della Repubblica


Primo piano I giorni della ruspa


di Francesco Manacorda

kEx ministro all’Economia
Pier Carlo Padoan, 69 anni,
ministro dell’Economia dei
governi Renzi e Gentiloni

f


g


Non possiamo dire “ai


conti pubblici ci


pensino loro”, troppi


rischi per l’economia


del Paese. E sui


mercati è già allarme


Anzaldi: si è mai visto


un ministro a torso


nudo che ci dà ordini?


Fornaro: non voglio


che l’Italia diventi


come la Turchia


di Erdogan


Il fronte trasversale anti- voto


kMichele
Anzaldi (Pd)
Il deputato del
Pd, 59 anni,
renziano storico
è tra quelli che
non vogliono
elezioni a breve

. Lunedì, 12 agosto 2019^ pagina^9

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