Corriere della Sera - 19.08.2019

(sharon) #1


CorrieredellaSeraLunedì19Agosto2019
SPETTACOLI

35


Asettembre


DavidHasselhoff,
undiscometal
perl’ex«Baywatch»

Album metal in arrivo perDavid
Hasselhoff.L’attore americano (foto)
che negli anni Ottanta difendeva
l’America a bordo della sua «Supercar»
e negli anni Novanta presidiava le
spiaggecalifornianecome bagnino di
«Baywatch», aitelefilm e alla
televisione ha sempre affiancato la
sua passione per la musicarock.Per il
nuovocapitolo della sua lunga

discografia, Hasselhoff, 67 anni, ha
anticipato però diaver virato verso
suoni più pesanti. Il suo prossimo
disco, in arrivo il prossimo 27
settembre, si intitolerà «OpenYour
Eyes» e sarà un mix di brani originali e
di cover. Al suo interno, figurano tanti
ospiti, fra cui ilcantante e chitarrista Al
Jourgensen della band industrial-
metal Ministry,SteveStevens (uno dei

chitarristi di Billy Idol) eTracii Guns,
chitarrista chefondò i Guns N’Roses
per andarsene prima del debutto.
Almeno un paio di brani, ha rivelato
l’ex «Baywatch»,avranno un sound
esplicitamente heavy metal.
Interrogato sulle ragioni della sua
svolta stilistica, l’artista ha risposto ai
media stranieri: «Perché no?Perché
mi piace e perché posso».

Ilprofilo


●Beatrice
Venezi si è
diplomata al
Conservatorio
Giuseppe Verdi
di Milano ed è
tra le poche
donne al
mondo a
dirigere
orchestre a
livello
internazionale

●Il 18 ottobre
prossimo
uscirà il suo
primo album,
dedicato a
brani sinfonici
di Giacomo
Puccini con
l’Orchestra
della Toscana

L’incontro


Venezi:«Perunadonna


èpiùfaciledirigere


inArmeniacheinItalia»


Inautunnoilsuoprimoalbum.«SognolaScalaconPuccini»


B


eatriceVenezi crede
«nell’essere direttore
e non dittatore», nel-
la leadership che si
conquista «con il ri-
spetto econ le competenze».
In un mondo ideale, dovrebbe
esserequesta l’unicavia. Nel
mondoreale, casi come il suo
in Italia sembrano ecceziona-
li. A 29 anni è il direttore d’or-
chestra donna più giovane ad
avere unacarriera internazio-
nale: ha direttoinGiappone,
Canada, Libano, Argentina,
solo per citarealcuniPaesi.
Ha scrittounlibro,Allegro
con fuoco –Innamorarsi della
musica classicaeaottobre
pubblicherà il suo primo al-
bumMy Journey–Puccini’s
symphonic works.Nel 2018
Forbesl’ha inserita nei 100 un-
der 30 leader del futuro e già
nel 2017 ilCorriere della Sera
l’aveva segnalata fra le 50 don-
ne dell’anno.
Tanti risultati,conquistati
in unPaese che non sempre
incoraggia: «Avolteessere
giovane e donna è più difficile
in Italia rispetto ad altriconte-
sti in cui la figurafemminile è
più arretrata—rivela —. In
Paesi come l’Armenia o la Ge-
orgia, in cui sono stata la pri-
ma donna a dirigere, ho trova-
to un atteggiamento più posi-
tivo. Qui dove teoricamente
siamo avanti siva a toccareun
sistema precostituito e questo
ancora non è ben visto».
C’è bisogno di rinnovamen-
to, sostieneVenezi, di scardi-
nareunmondo ancora trop-
po ingessatoedelitario. An-
che per questo, sul podio pre-
ferisce eleganti abiti da sera ai
pantaloni, scelta che non le
ha risparmiatolecritiche del
mondo classico: «Basta non
negare la propriafemminilità
per essere accusate di pensare
troppo all’estetica. Ma al di là
del piacere divestire abiti ele-
ganti, perchéc’èanche quel-
lo, per meèimportantefar
passareunmessaggio: non
mi piego avestire la maschera

dell’uomo, a dover indossare i
panni di un ruolo che è stori-
camentemaschile. Ho le
competenze e questo è il mio
manifesto».
Il processo dicambiamento
è lento, spiega, ma quello che
le dispiace è non aver trovato
semprelacomplicità delle
colleghe: «Con le orchestre
non ho mai avutoproblemi,
ognivolta mi chiedo se sarò
all’altezza,c’èilbrivido della
prima prova, ma il rapporto è
moltodirett oel’empatia si
crea subito. Invece purtroppo
non ho visto moltacollabora-
zione da partedegli altri di-
rettori donna e rimane questo

cliché dello smoking. Ma in
generale, per gli artisti non è
semplice. Siamo troppo este-
rofili e non cirendiamoconto
che essere italiani è unvalore
aggiunto». Nella visione di
Venezi, il mondo classico do-
vrebbetornareaessere«ac-
cessibile e popcome era una
volta». E la suavolontà di di-

vulgazione si manifesta anche
online,con foto su Facebook e
Instagram dove racconta le
sue tournee: «Diciamo sem-
pre che i social sonoconteni-
tori vuoti, allora riempiamoli!
Anche perché i giovani, oggi,
li raggiungi solocosì. Credo
nel potere di contaminazione
della bellezza».
Venezi non viene da una fa-
miglia di musicisti. La sua
passioneènata percaso «in
un percorso di scoperta»: «Da
piccola non sapevoneanche
che cosa fosse il direttore
d’orchestra, ma quando ho
capito chevolevo esprimermi
conlamusica,c’era sempre
qualcosa che mancavanegli
strumenti che suonavo». A
conquistarlaèstatoPuccini,
di Lucca come lei, tantoche
esplorareilsuo repertorio
sinfonico per il suo primo al-
bum è stato quasi giocoforza.
E dopo questo nuovo traguar-
do, per il futurocosa sogna?
«La Scala — dice senza esita-
zione —. Dirigere alla Scala è
un punto d’arrivo e una ripar-
tenza. Se poifosse la Scala più
Puccini, sarebbe il sogno dei
sogni».
BarbaraVisentin
©RIPRODUZIONERISERVATA

L’abitolungo
«Nientefrac,sulpodio
preferiscol’abitolungo:
nonmipiegoavestire
lamascheradell’uomo»

Suonò«Layla»


LachitarradiAllman


vendutaper1milione


C


on 1 milione di euro, la chitarra di
Duane Allman è diventata una delle più
costose mai battute a un’asta.
La Gibson LesPaul Gold del ‘57 era stata
soprannominata Layla per aver inciso il
celebre branocon Eric Clapton e i suoi
Derek and the Dominos. Ottimo risultato,
ma ancora lontano dalrecorddi 3,5
milioni di euro raggiunto dallaFender
Stratocaster di David Gilmour due mesi fa.

Ateatrocon«Acquadicolonia»


IlcolonialismoinAfricaneldisincantodiTimpanoeFrosini


S


enza che nullafosse suc-
cesso sembrava noncor-
resse buon sangue tra
noi. In modo improvviso e
immotivato(Timpano-Frosi-
ni ed io non ciconosciamo)
pervenimmo ad una riconci-
liazione.
L’ombra chec’era tra questa
coppia delteatro italiano (una
di quelle che lo hanno fatto
dagli anni Ottanta)emeche
scrivo derivava da unarece n-
sione diAldoMorto,unsuc-
cesso del 2012. Ma io ne avevo
visto uno studio a Short Thea-
trenel 2010aRoma, in una
granconfusione. Mi eroin-

nervosito: per laconfusione e
per la scelta di presentare uno
studio, non già laversione
completa ereale.
Da allora li ho trascurati,
oserei dire a mio nocumento
li ho snobbati.Peresempio,
non ho vistonél’edizione fi-
nale diAldoMorto, né un la-
voro comeZombitudinee
nemmenoGli sposi.
Unodei tanti errori che si
commettono in sede (cosid-
detta) critica — fino al punto
che quantoscrivooggi più
che unarece nsione è un atto
di contrizione. Non sarebbe
ovviamentecosì se quanto ho
ora visto,Acqua di colonia,
non fosse uncapolavorodel
teatrodinarrazione, al pari

degliexploit di Ascanio Cele-
stini, Marco Paolini, Marco
Baliani, Laura Curino. La pe-
culiarità, che potevaessere
solo di origineromana (Da-
niele Timpanoèunromano
del 1974, Elvira Frosini è nata
aTivoli), la peculiarità, dice-
vo, è nel disincanto.
Lavorando su una poderosa
ricer ca storica, ci raccontano
le vicende delcolonialismo
italiano in Africa, non solo
quello del Corno d’Africa, ma
quello precedente e successi-
vo. Soprattutto ne scorgono i
residui,idepositi culturali,i
tic, i modi di dire, di pensare,
di reagire, di fronte alla storia
ealpresente:come ecosa è
stata ed è l’Africa per noi?

Ne scaturisceunracconto
sconvolgente, mancoadirlo
vergognoso. Spessi in luoghi
insospettabili. Dalle cifrein
uominiearmi impiegateper
conquistarele«colonie» (e
conseguente numero di vitti-
me) al modo in cui Giuseppe
Verdiscrisse l’Aidasu com-
missione, dell’Egitto ignoran-
te,fino al più insospettabile
tra gli intellettuali, finoaPa-
solini.Unastoria raccapric-
ciantetrasmessaconunsar-
casmo sottile, senza eguali.
Timpano-Frosini, ospiti dello
Sciaranuova fe stival sull’Etna,
saranno alteatro Elfo Puccini
di Milano dal 27 novembre al
primo dicembre.
InscenaGli attori Elvira Frosini e Daniele Timpano ©RIPRODUZIONERISERVATA

Lacarriera


●Autori, registi
e attori, Elvira
Frosini (55
anni) e Daniele
Timpano (45
anni) uniscono
le forze nel
2008 dando
vita allo
spettacolo «Sì
l’ammore no».
Tra i loro lavori
più recenti
«Digerseltz»,
«Zombitudine»,
«Aldo Morto»,
«Carne» e «Gli
sposi»

Toscana
Beatrice
Venezi, 29 anni,
è nata a Lucca,
dove ha iniziato
a studiare
musica. È
direttore
principale
dell’Orchestra
Milano Classica
e della Nuova
Orchestra
Scarlatti Young

diFrancoCordelli

Free download pdf