Corriere della Sera - 19.08.2019

(sharon) #1


CorrieredellaSeraLunedì19Agosto2019
SPORT


37


Estero


IlChelseanonsfonda


èparicolLeicester


OggitoccaaiWolves


ilToroprendenota


Bel gioco ma ancorazerovittorie per il Chelsea di
Frank Lampard(foto). Dopo l’esordio da incubo
con l’United (k.o. 4-0) e la sconfitta ai rigori in
Supercoppacon il Liverpool, i Blues hanno
strappato solo un paricasalingo, 1-1,con il
Leicester nella seconda giornata della Premier
League. Il Chelsea era passato in vantaggio al 7’
con Mount, ma al 22’ della ripresa Ndidi ha
segnato larete del pareggio. Lampard, accolto da
un’ovazione del pubblico dicasa, non riescecosì a

centrare il primo successo da allenatore. Prima
vittoria invece per il neopromosso Sheffield United,
che al debuttocasalingo supera 1-0 il Crystal
Palace: decide larete a inizio ripresa di Lundstram,
lesto a ribattere inrete dopo il tiro-crossdi
Freeman smanacciato da Guaita. Oggi sicompleta
il programmacol posticipo fra ilWolverhampton di
Cutrone,avversario giovedì inEuropa League del
To rino, e il Manchester United (ore 21 Sky Sport1).
In testa alla Premier a 6 punti ci sono Arsenal e

Liverpool. In Spagna partecol piede giusto il nuovo
Siviglia targato Monchi-Lopetegui, che passa sul
campo dell’Espanyol per 2-0: al 44’ va a segno l’ex
Real Reguilon, nel finale il raddoppio di Nolito che,
servito in area direttamente dafallo laterale, si
accentra e di destro insacca. Il colpo ditesta di
Joselu sull’angolo battuto da Vidal decide invece al
54’ la sfida del Mendizorrotza: successo Alaves sul
Levante per 1-0.
©RIPRODUZIONERISERVATA

resta unformidabile brandcommerciale an-
che sui mercatoesteri. L’estateprossima, se
tuttova come nelle intenzioni, ci sarannotour-
néeecampagne pubblicitarie internazionali.
Oggi riapre lacampagna abbonamenti,ferma
a 9mila: si arriverà subito a oltre 10mila.
Fin qui finanzaemarketing. Ora ilcalcio.
Con tutte le sue incognite. Prima di tutto, quel-
la atletica. «Io glivoglio bene, ma per lui non
posso più fare niente, deve pensare che ha an-
cora tantodadare, se vuole» ha osservato
Mancini, facendocapireche la strada per la
Nazionaleresta lunga. Il c.t. ha poi puntualiz-
zato che Mario è senza preparazione. In questo
senso lo aiuterà, percosì dire, la squalifica di 4
giornate rimediata in Francia. Il debutto è pre-
visto il 25 settembrecontro la Juve di Cristiano
Ronaldo,colquale ha un pessimo rapporto.
Non moltotempo fa di CR7 ha detto: «Non pa-
ragonatelo a Messi, per favore, per il bene del
calcio». Mario ètornato, prepararsi.


CarlosPasserini
©RIPRODUZIONERISERVATA

tanoofferteper Biglia (ma
l’ostacoloèl’ingaggio)e
Calhanoglu. Intermediari
hanno proposto Mariano Diaz
delReal ma non sembra inte-
ressare. L’affare Correa, per il
quale il Milan non ha alzato fi-
nora la proposta iniziale di 38
milioni più bonus, si sbloc-
cherà solo quando si sarà tro-
vata una sistemazione ad An-
dré Silva.

Riberyilsognoviola
L’operazione nonèsemplice
ma hacontorni affascinanti.
Franck Ribery, l’attaccante
francese svincolato dal Bayern
Monaco,continuaaessere
presente sul taccuino del d.s.
Pradè. Spartak Mosca e Dina-
mo Moscasono sulle tracce
del giocatore. Ma il 36 enne si
èdettodispostoadascoltare
la proposta della Fiorentina.
StefanoAgresti
MonicaColombo
©RIPRODUZIONERISERVATA

Corriere.it
Sulsito
delCorriere
iltabellone
degliaffari
dellaserieA
etutte
letrattative
intemporeale


Inter


Lukaku ancora in gol


Buon test col Gozzano


R


omelu Lukaku(foto)
protagonista anche
nell’ultima
amichevole dell’Inter: dopo
le 4reti alla Virtus Bergamo,
l’attaccante belga è andato
in gol anche neltest a porte
chiuse ad Appiano Gentile
contro il Gozzano (Serie C),
vinto dalla squadra di Conte
2-0 grazie al raddoppio di
Politano, su rigore, nella
ripresa.
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Milan


La squadraèuncantiere


Piatek, un’estateasecco


L


o 0-0col Cesena (serie
C) nell’ultimotest ha
dimostrato che il Milan
resta uncantiere aperto.
«C’è molto da lavorare» ha
ammesso lo stesso
Giampaolo, che domenica a
Udine dovrebbeconfermare
l’undici visto a Cesena.
Davanticon Castillejo ci
sarà Piatek(foto), rimasto a
quotazero gol in
precampionato.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lastoria


Union,cuore eacciaio


IldebuttoinBundesliga


dellasquadradiBerlino


sempreall’opposizione


La sconfitta con il Lipsia non rovina la grande festa


DALNOSTROINVIATO


BERLINOSono tuttiinpiedi a
cantare e applaudire, a ritmo
di rock duro e gol pesanti se-
gnati solo dagli avversari. An-
cheipiù anziani ci danno
dentro,roteando pericolosa-
mente le stampelle in aria. Del
resto qualche rischio bisogna
purcorrerlo, perché questa
non è una favola patinata, ma
è una storia di cuore e acciaio,
di calciocolor nostalgia e or-
goglio cheresisteanche alle
scorie del tristedebuttoin
Bundesliga dellavecchia Ber-
lino Est e della sua squadra di
culto, l’Union Berlin.Per tutti
qui l’EisernUnion, l’Unione di
ferro: non solo una metafora
di quello che ha rappresenta-
to il club durante gli anni bui
della Ddredella città divisa
dal Muro, ma anche un riferi-
mentoalla tradizione me-
talmeccanicadiquestosob-
borgo distante quindici chilo-
metri da Alexanderplatz.
«È l’ora delcambiamento. Il
calcio è di tutti — scrivono gli
ultrà sui lorostriscioni —.

Dopo trent’anni ci sarà
un’Unione di prima classe?».
A giudicare dalla squadraven-
gono parecchi dubbi, ma
l’ambiente è da brividi per 90
minuti.Eanche oltre, visto
cheicori dopo una sconfitta
imbarazzante durano almeno
un quarto d’ora,come se nulla
fosse: il mitico tifo inglese, in
confronto, sembra da dilet-
tanti.
Lo stadio «Allavecchiafo-
resteria»confinaconunbo-
sco ed è destinato a diventare
un luogo mitico, non solo
perché qui 18300 posti su
22mila sono in piedi o perché
resiste ancora ilvecchio tabel-
lone del punteggio in legno.
Ma soprattuttoperché qui si
custodisce gelosamente un ti-
fo duro e puro: «Il biglietto lo
possonocompraresolo i
membri — spiega unrespon-
sabilecommerciale del club
—. Cosa cirende speciali? La
partecipazione popolare, la
vicinanzacoi tifosi, quelli che
hanno donatoilsangue per
raccogliereifondi nel 2004
per iscriverelasquadra in
quarta serie e quelli che han-
no lavorato gratiscentinaia di
ore per ristrutturare lo stadio.
Nonvogliamocambiarene-
anche i prezzi dei biglietti: da-
gli8europer un bambino ai
40 per i posti migliori».
La Bundesliga è il paradiso
del tifoso, ha ilcostomedio
degli abbonamenti più basso
(sotto i 200 euro, in Italia è cir-
ca250) e l’affluenza media di
pubblicoapartita più alta
(39mila spettatoricontroi
24mila della A). Nella «Vec-

chiaforesteria» ci sonoovvia-
menteanche una tribuna vip
e il negozio in cuicomprare il
tostapane griffato o il nano da
giardinoconlamaglia bian-
corossa. Lo speaker ha la ma-
glietta arcobalenoec’è pure
l’organettoamanovella azio-
nato da unvecchio tifoso, ma
lo spiritoèancora autentico,
nonfolkloristico: «Siamo un
club della classe lavoratrice —
spiegaRoland Krispin, tifoso
classe ‘65 —. non abbiamo

un’anima invenditaerimar-
remo quelli di sempre: anda-
voallo stadio ben prima che
cadesse il Muro, più che una
forma di protesta era lavoglia
di provareunsentimentodi-
verso, un’altra vita, lunga no-
vanta minuti».
Sullatenuta dell’Unionc’è
una fiducia diferro,come la
mazza chiodata della mascot-
te, uncavaliere medievalecol
nasone. Ma il Lipsia targato
RedBull, disprezzatoperché

consideratouna pura opera-
zionecommerciale,èuno
squadrone da Champions e fa
quattro gol senza sforzo. I ber-
linesi scioperanocontrogli
avversarirestando muti per i
primi 15’, ma dopo ogni sberla
ricevutacantano e bevono an-
cora piùforte.Perché questo è
il club della solidarietà, non
soloverso i giocatori, che non
vengono mai fischiati (ed è
«vietato» andarevia prima
della fine): quando la città ha
avuto bisogno di fronteggiare
l’emergenzamigranti, lacasa
del tifoso dell’Union ne ha
ospitaticentinaia, aiutandoli
a inserirsi nelle aziende degli
sponsor (il presidenteFinker
ènel ramo della logistica).E
prima delcalcio di inizio, sul
pratoc’è una gigantografia
condue mani unitecheten-
gono un cuore: «Uniti ci salve-
remo» rilancia l’allenatore
svizzeroUrs Fischer,cavalcan-
do l’entusiasmo popolare,
nemmeno scalfito dalla prima
batosta. Nella favola delcalcio
anticoaiconfini del bosco
forse è questa l’unica bugia.
PaoloTomaselli
©RIPRODUZIONERISERVATA

IlgrandegiornoIn alto, la curva della Union: negli striscioni i volti di giocatori e tifosi scomparsi, portati anche
loro alla prima in Bundesliga. Qui sopra, la mascotte e l’ingresso dello stadio «La vecchia foresteria»(Afp)

Anima
Iltifoso:«Siamoilclub
dellaclasselavoratrice,
lanostraanima
nonèinvendita»

Lastoria


●Fondato nel
1906 come SC
Olympia 06
Oberschönwei
de, nome di un
noto quartiere
berlinese

●Nel 1950 la
squadra si
divise in due:
la SC Union 06
Berlin di Berlino
Ovest
e la Union
Oberschönwei
de della parte
orientale della
città

●La squadra
occidentale,
che giocava
all'Olympiastad
ion, fu una delle
migliori fino
alla
costruzione del
Muro nel 1961

●Durante il
periodo della
Ddr, dopo
svariati cambi
di nome, nel
1966 la
squadra della
Berlino
orientale prese
la definitiva
denominazione
attuale di
Union Berlin

●Nel 1968 la
vittoria della
Coppa di
Germania Est

●Dopo la
riunificazione,
l'Union Berlin
sfiorò il
fallimento
finanziario in
varie occasioni,
tanto da
vedersi
revocare il
permesso di
giocare in
Zweite Bundes

●Nella
stagione
2008-2009 il
trionfo nel
campionato di
terza divisione
tedesca

●Nel 2018-
2019 la prima
storica
promozione in
Bundesliga

SimboloUn murale che spiega l’essenza della Union, squadra dei metalmeccanici

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