Il Sole 24 Ore Sabato 10 Agosto 2019 13
Mondo
Giappone, il Pil cresce più del previsto
e in ottobre scatta l’aumento dell’Iva
CONGIUNTURA
Nel secondo trimestre
+,% annualizzato
grazie agli investimenti
Le aziende sopperiscono
alla carenza di manodopera
con nuovi macchinari
Stefano Carrer
Nonostante il calo dell’export legato
al rallentamento regionale e alle ten-
sioni commerciali tra Washington e
Pechino, l’economia giapponese ha
chiuso il secondo trimestre su note re-
lativamente positive, ma sulla fine
dell’anno si addensano le nubi di una
possibile recessione - connessa al
previsto aumento dell’Iva dal ° otto-
bre - che il governo intende cercare di
evitare introducendo esenzioni e mi-
sure di stimolo alle quali potrebbe ac-
codarsi la banca centrale.
Il Pil nipponico è cresciuto dello
,% sul primo trimestre , pari a
un tasso annualizzato del +,%: un
dato decisamente oltre le attese, an-
che se in frenata rispetto al dato an-
nualizzato rivisto al +,% dei primi
tre mesi dell’anno. A spingere l’eco-
nomia sono stati i consumi (+,%) e
gli investimenti privati (+,%) e pub-
blici (+%), in relazione anche a due
fattori speciali: l’avvio della nuova era
“Reiwa” secondo il calendario tradi-
zionale - con la “concessione” di una
vacanza primaverile di ben giorni
in occasione dell’ascesa del nuovo im-
peratore - ha contribuito a creare una
atmosfera positiva e spronato il setto-
re turistico e dei trasporti, mentre la
prospettiva del prossimo rialzo del-
l’Iva dall’ al % ha indotto una acce-
lerazione degli acquisti di beni dure-
voli che sicuramente - sottolinea una
nota di Goldman Sachs - sta conti-
nuando nel trimestre in corso, per il
quale l’attesa generale è di una perfor-
mance robusta. Fa scuola il preceden-
te del , quando l’incremento del-
l’imposta sui consumi dal all’%
provocò una recessione dopo un tri-
mestre brillante appena precedente.
Il premier Shinzo Abe ha già rinviato
di anni l’ulteriore aumento della
pressione fiscale indiretta, che era
stato concordato tra i principali schie-
ramenti politici: l’ultimo dato sul Pil
garantisce che questa sarà la volta
buona. L’anomalia politica rispetto a
quanto accade altrove è che Abe sia
riuscito a vincere le recenti elezioni
per la Camera Alta benché le opposi-
zioni abbiano cercato voti dichiaran-
do la loro contrarietà a più tasse.
Gli osservatori politici hanno spie-
gato che in Giappone i fautori di me-
no tasse non hanno sfondato non so-
lo per motivi di ordine generale (dalla
bassa affluenza alle urne alla presa
governativa sui media, fino al persi-
stente appeal della “stabilità”), ma
per la consapevolezza, presso l’elet-
torato della società più invecchiata
del mondo, della necessità di misure
per la sostenibilità del debito pubbli-
co a garanzia della copertura delle in-
genti spese per il welfare e le pensio-
ni. Un altro trend ha riflessi positivi:
le forti carenze di manodopera in vari
settori inducono le imprese a effet-
tuare forti investimenti di capitale in
nuove tecnologie sostitutive del la-
voro umano, che si sommano a quelle
per l’arrivo del G.
Pesa sullo scenario anche l’even-
tuale intensificarsi del contrasto sino-
americano, che si somma all’aggrava-
mento delle tensioni sul trade con la
Corea del Sud. Tokyo ha infatti intro-
dotto ostacoli al suo export verso Seul
di componenti-chiave per l’industria
dei semiconduttori e dei display in ri-
torsione per le richieste di risarcimen-
to piovute su imprese giapponesi in
relazione al periodo coloniale (que-
stione che il Giappone ritiene risulta
dall’accordo diplomatico del ).
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Tensione Seul-Tokyo. Proteste in Corea del Sud, che chiede risarcimenti alle imprese nipponiche per il periodo coloniale
AP
Variazione % del Pil annuale e rispetto al trimestre precedente
(*) Per l'intero 2019 previsioni dell'Fmi. Fonte: Cabinet Ofce Japan e Fmi
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I trim. II trim. III trim. IV trim. I trim. II trim. III trim. IV trim. I trim. II trim. III trim. IV trim.
2016 2017 2018
I trim. II trim.
2019
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La crescita del Giappone
LA GIORNATA
Alcune settimane fa sotto il fuoco
della Casa Bianca era caduto il capo
dell’agenzia nazionale di intelli-
gence, Dan Coats, responsabile del
coordinamento di tutte le agenzie
di spionaggio americane. Ieri è sta-
ta licenziata la sua vice, Sue Gor-
don. È stata l’ultima decisione del
presidente americano prima di
partire per le vacanze estive. L’in-
terim, ha annunciato Trump via
twitter, verrà affidato all’attuale
direttore dell’antiterro-
rismo, Joseph Maguire.
Se l’interim evita un
vuoto di potere, di fatto,
hanno accusato gli av-
versari politici, Trump
lascia la comunità del-
l’intelligence senza una
vera leadership in un
momento delicato, in cui
alle sfide tradizionali si aggiunge
quella del terrorismo interno. Sue
Gordon - alla Cia per anni -
avrebbe potuto essere il successore
di Coats. Invece, è stata licenziata
come lei stessa ha sottolineato in
seguito al tweet del presiden-
te: l’addio non è stato una mia scel-
ta. Così come Coats anche Gordon
è stata mandata via perché non
avrebbe garantito, agli occhi di
Trump, sufficiente lealtà, nono-
stante venga considerata
all’interno della comuni-
tà dell’intelligence una
delle figure più esperte
ed affidabili. Quasi una
rarità ormai in un gover-
no - ha scritto il Washin-
gton Post - sempre più
pieno di “yes man”.
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Resta altissima la tensione a Hong
Kong, dove non rientra la protesta
di centinaia di migliaia di abitanti
contro Pechino. La governatrice
Carrie Lam ha detto che le proteste
stanno colpendo l’economia della
regione amministrativa speciale
cinese «come uno tsunami». Il ri-
ferimento è soprattutto allo scio-
pero che coinvolge l’aeroporto di
Hong Kong, uno degli scali più im-
portanti a livello inter-
nazionale. A questo pro-
posito le autorità cinesi
hanno chiesto alla com-
pagnia di bandiera di
Hong Kong, Cathay Pa-
cific, di sospendere i di-
pendenti coinvolti negli
scioperi. Uno di loro era
stato già arrestato nei
giorni scorsi. Lam si è fatta porta-
voce delle preoccupazioni della
business community della regio-
ne, che fino al era una colonia
britannica: «Sono ormai due mesi
che le proteste vanno avanti e i
danni economici si stanno rapida-
mente materializzando», ha detto
la governatrice. Quella che era na-
ta come una protesta nei confronti
di una legge sull’estradizione (poi
ritirata) si è trasformata
in una vera e propria sfi-
da a Pechino. Carrie Lam
ha ribadito che il suo
obiettivo è quello di fer-
mare le violenze, in parte
originate anche dall’au-
mento esponenziale dei
prezzi delle abitazioni.
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All’angolo. Carrie
Lam, governatrice
di Hong Kong
DOPO IL CAPO, SILURATA LA NUMERO DUE
Trump azzera
i vertici dell’intelligence
PRESSIONI SU CATHAY PACIFIC
Hong Kong, la Cina vuole la fine
dello sciopero all’aeroporto
Licenziata.
Sue Gordon, vice
dell’intelligence