Il Sole 24 Ore - 10.08.2019

(Grace) #1

6 Sabato 10 Agosto 2019 Il Sole 24 Ore


Economia


Imprese


Si trova in piazza San Marco


e richiama atmosfere del 
della Serenissima: all’interno,

le collezioni iconiche e quelle


più recenti del brand italiano
di alta gioielleria

Retail


Roberto Coin


sceglie Venezia


per la nuova


boutique-salotto


Al volante della nuova hypercar


scoperta progettata a Sant’Agata
Bolognese, spinta da un V da

 cavalli. Scatto da  a 


km/h in  secondi e  km/h di
velocità massima. —pag. 

Prova su strada


Aventador S


Roadster,


la Lamborghini


a cielo aperto


Imprese chimiche italiane,


la stagnazione è realtà


FEDERCHIMICA


La produzione si fermerà


nel  a +,% e l’anno


prossimo salirà dello ,%


Lamberti: plastica in frenata


per stop alle monouso


e per campagne mediatiche


Cristina Casadei


Se la stagnazione è un fattore comune


a tutta la chimica europea, in Italia,


però, dice il presidente di Federchimi-


ca, Paolo Lamberti, «ci sono dei fattori


critici che aggravano il clima. La pros-


sima legge di Bilancio sarà un passag-


gio delicato, vanno assolutamente


evitati contrasti tra Governo italiano


e Istituzioni europee. Non possiamo


permetterci nuove tensioni che certa-


mente alimenterebbero l’incertezza


e le turbolenze finanziarie, con rica-


dute negative per tutto il sistema pro-


duttivo». Le imprese chimiche italia-


ne sono alle prese con un andamento


della produzione debole e altalenan-


te: nel , secondo i dati di Feder-


chimica, la produzione si fermerà a


un +,% e nel  a un +,%. Stime


che oggi fanno parlare di vera e pro-


pria stagnazione, sempre che il conte-


sto macroeconomico non si deteriori.


Viene meno il traino dell’export


Sui dati pesano diversi fattori. Innan-


zitutto è venuto meno il traino del-


l’export: si è passati dal +,% in valo-


re del  al + ,% nella prima parte


(gennaio-maggio) dell’anno in corso.


Le vendite sono in leggero calo sul


mercato extra-europeo (-,%) e po-


co più che stabili su quello intra-eu-


ropeo (+,%). Tra le destinazioni


principali Federchimica segnala la


contrazione di Germania che segna


-,%, Spagna con - ,%, Turchia con



  • ,%, Cina con -,% e Russia con

  • ,%. Nel calo generalizzato, spicca


in controtendenza il Regno Unito: le


imprese chimiche registrano infatti


un ,% di crescita che potrebbe esse-


re il riflesso temporaneo dello stoc-


caggio di chi cerca di correre ai ripari


in vista della Brexit.


L’auto con il freno a mano


Tra i settori clienti l’auto è decisa-


mente quello che ha avuto l’impatto


negativo maggiore: la fase di transi-


zione dai modelli tradizionali a quelli


elettrici, che sono ancora in rampa di


lancio, ha determinato il rallenta-


mento degli ordinativi di questo


comparto. Riscontri positivi ci sono


invece nell’ambito dei consumi delle


famiglie non durevoli, con previsioni


ottimistiche, sempre che non vi siano


cambiamenti di regime fiscale. Sulle


costruzioni c’è ancora un punto in-


terrogativo: dopo il lungo ciclo di ca-


duta che ha affrontato il comparto,


oggi si vede qualche piccolo segnale


di recupero che, se si consolidasse,


sarebbe un elemento importante. Il


ruolo degli investimenti pubblici, Tav


inclusa, sarebbe decisivo nella ripar-


tenza delle costruzioni.


La ricerca


Essendo un settore a monte di molti


altri, dall’auto fino all’alimentare, la


chimica è molto sensibile all’incer-


tezza: la prima reazione dei clienti è


infatti bloccare l’acquisto di materie


prime chimiche e le scorte. «Noi


guardiamo a questo rallentamento


come a un fattore ciclico - spiega


Lamberti - che pensiamo di poter su-


perare anche grazie all’impegno nel-


la ricerca. L’innovazione è vitale per


lo sviluppo della chimica, ma è anche


il fattore chiave per conferire all’in-


dustria europea, nel suo complesso,


il primato tecnologico che le spetta».


Alcuni numeri. Negli ultimi  anni la


chimica italiana è cresciuta più della
media europea (+%, a fronte del

+,%), ha livelli di redditività (Roi)


di  punti superiori alla media mani-
fatturiera italiana e il più basso tasso

di sofferenze sui prestiti bancari


(,% rispetto all’,% dell’industria
nel suo complesso).

Industry 4.0 e la circolarità
In un contesto su cui pesa il rallenta-

mento ciclico, ma anche un profondo


cambiamento tecnologico, «l’indu-
stria chimica - dice il presidente Lam-

berti - è consapevole che per crescere


occorre investire sul futuro». Con 
milioni di investimenti in Industria

., dopo la metalmeccanica la chimi-


ca è il settore che sta investendo di
più. «Industria . offre grandi op-

portunità, specie nell’implementa-


zione dei modelli di economia circo-
lare, attraverso la raccolta e la condi-

visione di grandi masse di dati e il mi-


glioramento dei processi lungo
l’intero ciclo di vita dei prodotti - in-

terpreta Lamberti -. La chimica gio-


cherà un ruolo essenziale nello svi-
luppo dell’economia circolare. Già

oggi disponiamo di soluzioni sosteni-


bili e sempre di più ne avremo in futu-
ro grazie a nuove tecnologie».

Impatto sul resto dell’industria
Il ruolo dei decisori però sarà fonda-

mentale nel guidare una transizione,


a sua volta circolare, dell’industria in
generale. Il presidente di Federchimi-

ca mette in guardia dagli approcci


ideologici: «L’economia circolare si
crea solo con un solido orientamento

scientifico, che valuti l’impatto socio-
ambientale complessivo lungo l’inte-

ro ciclo di vita del prodotto - spiega


l’imprenditore -. Penso ad esempio
alle plastiche che, già oggi, stanno su-

bendo non solo gli effetti negativi del


bando delle monouso - in vigore dal
, che colpisce una produzione in

cui l’Italia vanta una leadership a li-


vello europeo, ndr - ma, più in gene-
rale, di campagne mediatiche indi-

scriminate e prive di ogni fondamen-


to scientifico». Se prendiamo lo spre-
co alimentare, per esempio, si pensi a

che cosa accadrebbe in assenza del-


l’imballaggio in plastica che ne con-
sente la conservazione: si generereb-

bero fino a  kg di emissioni di CO


per un chilo di carne prodotta, calco-
lano da Federchimica.

Il ruolo dei decisori
La circolarità non potrà comunque

esprimere al massimo il suo poten-


ziale senza il sostegno da parte delle
istituzioni. «L’industria - continua

Lamberti - si impegna a fare la sua


parte, ma è necessario l’impegno di
tutti: delle istituzioni, che devono for-

nire un quadro normativo stabile e


basato sull’evidenza scientifica oltre
ad adeguate infrastrutture, così come

dei singoli cittadini, i cui comporta-


menti sono determinanti». Un report
del  del Cefic (l’Associazione del-

l’Industria Chimica Europea), ricorda


Lamberti, «stima che, per sviluppare
il potenziale del riciclo di prodotti

chimici in Europa, saranno necessari


dai  ai  miliardi di euro: noi,
come terza industria chimica euro-

pea, faremo la nostra parte. La porta-
ta della sfida e l’ambizione europea di

essere leader su questo fronte rendo-


no necessario intervenire in tutte le
fasi del ciclo di vita, utilizzando un

ampio spettro di tecnologie già di-


sponibili o in fase di sviluppo». Rac-
colta differenziata e riciclo, non solo

meccanico ma anche chimico, sono


due strade, ma non è più tempo di po-
ter trascurare i termovalorizzatori

che consentono il recupero del conte-


nuto energetico dei rifiuti.
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PANORAMA


Dall’incontro all’unità di crisi della Regione Veneto che


aveva portato alla sospensione dei licenziamenti è passa-
to poco più di un mese e l’accordo per lo stabilimento

Unilever di Sanguinetto (Verona), prende corpo. Nelle


assemblee dei lavoratori hanno partecipato  persone,
con un solo “no” e  astenuti. I vertici aziendali

hanno già confermato la volontà di investire nel


sito veronese dove –oltre al mantenimento in via
esclusiva della produzione di dadi Gelli Knorr -

verrà introdotta una nuova linea di produzione


(tubi Maionese Calvè) attualmente esternalizza-
ta in Austria. La trattativa ha portato a una ridu-

zione degli esuberi, da  a . Di questi  sa-


ranno isopensionati: in sostanza, per un antici-
po di sette anni, la pensione sarà a carico della

multinazionale, poi ci sarà il ricalcolo dei contri-
buti e il passaggio alla gestione Inps. I  rima-

nenti consistono in due partime destinati a ri-


manere in azienda; per gli otto esuberi effettivi, su base
volontaria, entreranno in gioco le politiche attive del la-

voro che prevedono una formazione dedicata di circa 


ore, un possibile reinserimento nel mondo del lavoro in
una delle aziende del territorio veronese che hanno dato

la disponibilità ad assorbire personale e un incentivo eco-


nomico definito “importante”.
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Nuova gelata sui prezzi al consumo con cinque ca-
poluoghi del Centro-Nord in deflazione. L’Istat ha

rivisto al ribasso la stima dell’inflazione di luglio


 fino a un tasso dello ,% (era +,% a giugno).
La stima preliminare era +,%. L’indice nazionale

dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic),


al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla
rispetto al mese precedente. I dati definitivi di luglio

«misurano un’inflazione che si posiziona al livello


più basso da novembre . Rispetto alla stima pre-
liminare, si accentua l'inversione di tendenza dei

prezzi degli energetici regolamentati», è il commen-


to dell’Istat. Insomma, a luglio , ci sono cinque
capoluoghi del Centro-Nord in, seppure lieve, defla-

zione. Sono Ancona, Livorno e Ravenna (in cui i


prezzi segnano -,% per tutte e tre), Perugia
(-,%) e Bologna (-,%). L’inflazione è leggermen-

te al di sopra della media nazionale al Sud (da +,%


di giugno a +,%) e nelle Isole (da +,% a +,%),
mentre il Nord-Est e il Nord-Ovest registrano un

dato pari a quello nazionale (+,%), rispettivamen-


te da +,% e da +,% del mese precedente.
Un’inflazione al di sotto della media na-

zionale caratterizza invece il Centro (da


+,% a +,%). Nei capoluoghi delle regioni
e delle province autonome e nei comuni

non capoluoghi di regione con più di


mila abitanti quelli con l'inflazione più
elevata sono Bari (+,%), Bolzano (+%),

Catania, Modena, Trieste e Verona (+,%
per tutte e quattro).

La decelerazione dell’inflazione nel mese


di luglio è dovuta - spiega l'Istat - quasi
esclusivamente all’inversione di tendenza

dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da


+,% di giugno a -,%), solo in parte bilanciata
dall’accelerazione dei prezzi di quelli alimentari non

lavorati (da +,% a +,%) e di quelli dei servizi rela-


tivi ai trasporti (da +,% a +,%) e dal ridursi del-
l’ampiezza della flessione dei prezzi dei beni dure-

voli (da -,% a -,%).


Sia l’«inflazione di fondo», quella al netto degli
energetici e degli alimentari freschi, sia quella al

netto dei soli beni energetici accelerano di un deci-


mo di punto, rispettivamente da +,% a +,% e da
+,% a +,%.

In una generale crescita dei prezzi alimentari,


secondo Coldiretti, a spingere l’inflazione ai minimi
è anche il calo dei prezzi della frutta nel carrello con

una diminuzione dell’,% a luglio rispetto allo stes-


so periodo dell’anno precedente che spinge i consu-
mi di un prodotto fondamentale per la salute anche

in previsione del ritorno del gran caldo su tutto il


territorio nazionale. «Il rischio che la deflazione av-
vii una spirale recessiva si avverte già nei campi do-

ve gli agricoltori - denuncia Coldiretti - si vedono


oggi pagare la frutta, dalle albicocche alle pesche,
pochi centesimi, circa il % in meno rispetto allo

scorso anno e al di sotto dei costi di produzione, per


colpa delle distorsioni lungo la filiera e delle impor-
tazioni selvagge di prodotto straniero di bassa qua-

lità spacciato per italiano che invade il mercato pro-
vocando squilibri economici».

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DATI ISTAT DI LUGLIO


Inflazione in frenata,


rincari negli alimentari


VERTENZA


Dado Knorr, Unilever


riduce gli esuberi


Sotto i portici.
L’ingresso del negozio
di gioielli appena aperto
a Venezia

+Articoli e gallery


di gioielleria e orologeria


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0,4%


INFLAZIONE
DI LUGLIO
L’Istat ha rivisto al
ribasso la stima
dell’inflazione di
luglio 2019 fino a
un tasso dello
0,4%. La stima
preliminare era
+0,5%

PREVISIONI INDUSTRIA
CHIMICA IN ITALIA
Dati in miliardi di euro
e variazioni % in volume

Domanda interna ed export
Indici in volumi. Base 2007=

ANDAMENTO NEI PRINCIPALI MERCATI DI DESTINAZIONE
Quote percentuali 2018

INVESTIMENTI INDUSTRIA 4.0 IN ITALIA
Quota % sul totale degli investimenti dell’industria manifatturiera che
hanno beneciato dell’iper-ammortamento nel 2017

Export


Domanda
interna

95

100

105

110

115

120

2014 2020


Domanda interna 64


Importazioni 31


Esportazioni 39


Produzione 56


+1,


+0,


+0,


2018


2019


2020


Prodotti in metallo


Meccanica strumentale


Carta e stampa


Alimentari e bevande


CHIMICA


+2,


0


+1,


2018


2019


2020


+1,


-0,


+1,


2018


2019


2020


+0,


+0,


+0,


2018


2019


2020


0 5 10 15 20 25 30

Austria


Francia Belgio Cina


Paesi Bassi


Polonia


Spagna


Stati Uniti


Svizzera


Turchia


Germania


14,4%14,4%


10,4%10,4%


3,2%3,2%


3,3%3,3%


3,5%3,5%


2,7%2,7% 1,8%1,8%


Regno Unito


4,2%4,2%


2,2%2,2%


3,7%3,7%


7,0%7,0%


6,0%6,0%


Rep. Ceca


1,6%1,6%


Romania


1,8%1,8%


Russia


1,8%1,8%


LO SCENARIO DEL SETTORE


46


ESUBERI
La trattativa
ha portato
una riduzione
dai 76
licenziamenti
iniziali. Di questi
36 saranno
isopensionati

Il settore della chimica. Le previsioni per il 2019 e il 2020 registrano un rallentamento


MARKA
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