Corriere della Sera La Lettura - 18.08.2019

(Tuis.) #1
14 LALETTURA CORRIEREDELLASERA DOMENICA18AGOSTO2 019

S


enei primi istanti di vita del-
l’universo, circa300-400 mila
anni dopo il Big Bang, si lancias-
se una palla nello spazio (ma po-
trebbe essereuna galassia),co-
noscendo le leggi della fisicacome ad
esempio lacostante di Hubble, si potreb-
becalcolaredovelapalla finisceoggi,
quanta strada ha fatto,con quanta acce-
lerazione. Giusto? No, non del tutto, al-
meno per quanto riguarda l’universo pri-
mordiale. C’è un problema che gli scien-
ziati stannovalutando da qualchetempo,

eche apparemoltoserio: lacostantedi
Hubble — che misura il tasso d’espansio-
ne dell’universo ed entra nelcalcolo di
tanti elementifondamentali per la map-
pa delcosmo,come età, distanza,veloci-
tà — è alcentro di un dibattito tra astro-
nomi ecosmologi.

Ivaloridiversidella«costante»
Da anni oggetto di attenzioni accurate
da parte di alcuni gruppi di scienziati, tra
cui il Premio Nobel Adam Riess, inteam
indipendenti gli uni dagli altri econ me-

Setendiamoavederelaculturaeuropea
comeapertaeinclusiva,lamostra Wallsof
Power puòaprircigliocchisuiconfini,ostacoli
ebarrieregraziea32fotografichehanno
documentatomuridi influenza , segregazione
e migrazione .LacollettivaècuratadaIstván
Virágvölgyi,vicedirettoredelcentroRobert
CapadiBudapest,inoccasionedei
Rencontresd’Arles,finoal22settembre.
Accanto:SergiCámara, Spagna ,2014.

Altrialtrove
diSilviaPerfetti

Budapestvolgelosguardoaimuri

SCOPER


TE
diLIVIACAPPONI

A


ltempoincuiEttoreeAchille
duellavanoaTroia,inunavalle
delbrescianoilcadaverediun
bambinodicircatreanniveniva
decapitatoelasuatesta,avvoltain
cortecciadiontano,erasepoltasottoil
villaggiodipalafittedellacomunitàche
abitavasullagodelLucone(unbacino
prosciugatonelXVsecolopermetterei
terreniacoltura)pressoPolpenazze
sulGarda(Brescia).IlteschiodiLaury,

questoilnomedifantasiaattribuitoal
bambinodaquellodellasua
scopritrice,èunodeirepertipiù
interessantirinvenutiquest’estate
dallamissionedelMuseodellaValle
SabbiadiGavardosottoladirezionedi
MarcoBaioni.Ilcranio,senza
mandibola,servivaforseatenere
lontaniglispiritimalignioarifondareil
villaggiodopounincendio,male
ipotesisonoancorainfasedistudio.
Duemetripiùinlànellostessoscavo,
infatti,eranostatigiàrinvenutinel
2012unaltroteschioinfantile
racchiusoinunacorteccia,ribattezzato
Gabry,e,pocodistante,il
corrispondentescheletroacefalo.Pare
dunquechelanecropolidelLucone

fossealcentrodiunprecisoritualedi
sepoltura,cheforsecoinvolgevaaltri
villaggipalafitticolideiquaranta
documentatisulGarda.Ladatazione
deiritrovamentièconfermatadalla
dendrocronologia,secondolaqualei
palidiquerciaconiqualierano
costruitelepalafittefuronotagliatitra
il2034eil1967a.C.Ilterreno,inoltre,
starestituendounaquantitàdioggetti
ematerialilignei,comezappee
utensili,scivolatidopoilcrollodei
pavimentidelleabitazioni,chesaranno
conservatinelMuseoarcheologicodi
Gavardo.Lacampagnadiscavidel
Lucone,visitabilegratis,èdestinataa
proseguire:siattendonoaltrescoperte.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Testemozzateavvoltedacorteccia


sottoilvillaggiodipalafitte


Universi.


Scienze,astronomia,matematica,nuovilinguaggi
{

IlcraniotrovatoaLucone(gardapost.it)

LacostantediHubble


(lavelocitàdelcosmo)


èunpo’incostante


di IDABOZZI

CalcoliUnparametroastronomicoimportantehadue


valoridiversi,asecondachelosimisurinell’universo


anticooattuale.Unadiscrepanzasignificativa,dicono


ilPremioNobelAdamRiessegliscienziatiSilviaGallie


TommasoTreu:«Cisfuggequalcosa,servenuovafisica»


todi diversi, lacostantediHubble assu-
mevalori differentiaseconda che la si
misuri nell’universo antico o nell’univer-
so attuale. Differenti e inconciliabili.
Gli scienziati la definisconocon flem-
ma «latensione intorno allacostante di
Hubble» ma si tratta di una crisi. Tutti i
calcoli sembrano esatti ma tutti icalcoli
portano a due risultati principali lontani
tra loro e non a uno solo. E questo signifi-
cachec’è qualcosa che non sappiamo.
Significaanche, per inciso, che tutti i
daticalcolati in base all’uno o all’altrova-

loredellacostantediHubble, età del-
l’universo, distanza delle galassie eccete-
ra potrebberorisultareincerti. Certo, la
discrepanza può essere dovuta a semplici
errori ma, spiegano gli scienziati, tutt’e
due le misure sonoconfermate da esperi-
menti indipendenti.

Imetodidimisura
«Ci sonovari metodi per misurarela
velocità delle galassie — spiega la ricer-
catrice Silvia Galli, che hacontribuito allo
studio dedicato ai parametricosmologici
della sonda Planck dell’Esa, occupandosi
dell’analisi dei dati — e uno è quello delle
supernove, esplosioni molto energetiche
di stelle a fine vita. Le supernoveaumen-
tano in luminositàepoi ridiscendono,
ma questa curvadiluceèstandardeci
permette di misurare la luminosità asso-
lutaequindi la distanza. Con questosi-
stema Adam Riess e il suo gruppo misu-
rano lacostantediHubbleeottengono
circa74 km/s/Mpc (chilometri al secon-
do per Megaparsec)conuna precisione
dell’1,9%.Tommaso Treu e il suo gruppo,
con un altro metodo che usa i datiforniti
dai quasar,ottiene unvaloresimile. Si
tratta in entrambiicasi di misurecon-
dotte nell’universo attuale».
Il metodo usatodall’équipe di Planck
lavora invecesull’universo antico,conti-
nua Galli: «PlanckèunsatelliteEsa che
ha osservato il cielo dal 2009 al 2013 nelle
microonde, progettatoper studiare la ra-
diazione difondocosmico, che è una ra-
diazionevecchia di 13 miliardi di anni,
cioèfotoni che ci arrivano dall’universo
quando aveva appena 400 mila anni circa
ed eracostituito da plasma, e ci mostrano
quali eranoi“semi” delle perturbazioni
della materiacome lavediamo oggi. Dal-
la radiazioneèpossibile misurarepara-
metricosmologicicome la densità di ma-
teria oscura o ordinaria. E si può misura-
rela distanza da cui è stata emessa la ra-
diazione 13 miliardi di anni fa. Se ho un
modello che dicecome evolve l’universo,
posso dire quale dovrebbe essere lavelo-
cità di espansione dell’universo oggi. Ne
posso trarrelamisura dellacostantedi
Hubble, checonidati di Planckè67,

1619-2019 Quattrocento anni fa il matematico tedesco enunciava la sua terza legge sul moto dei pianeti


EKeplerocaptò lamusicadell’universo

di STEFANOGATTEI

U


bimateria,ibigeometria : in queste paro-
le Keplero (intedescoJohannesKepler)
condensa la propria visione del mondo.
Convinto che Dio abbia dato all’universo una
struttura rigorosamente razionale, dedica la
propria vita alla ricercadella trama geometrica
delcosmo. Così, se in Mysteriumcosmographi-
cum (1596) spiega il numero dei pianeti e la
distanza delle loro orbite «appoggiando» que-
ste ultime a 6 sfere inscritte e circoscritte ai 5
poliedri platonici, in Astronomianova (1609)
enuncia le prime due leggi dei moti planetari,
stabilendo unavolta per sempre,contro dogmi
bimillenari, laforma ellittica delle loro orbite e
il motonon uniforme dei pianeti lungo di esse.
Di lì a poco, nel 1612, la morte dell’imperatore
Rodolfo II sancisce la fine dellafelice perma-
nenza diKeplero nella «Praga magica» degli
Asburgo, e insieme l’inizio di un periodo denso

di vicissitudini personali: il processo per stre-
goneria intentato alla madre, la morte della
moglie Barbara e di 3 figlie, i dilemmireligiosi.
Nel 1617, dopo aver letto il Dialogodellamu-
sicaantica,etdellamoderna (1581) di Vincenzo
Galilei, padre di Galileo,Keplero decide di ri-
prendere in mano gli appunti sull’armonia
matematica abbandonati nel 1599.Studia gli
Armonici diTolomeo, notando la straordinaria
somiglianza fra le proprie riflessioni e quelle
del grande astronomo alessandrino: neconclu-
de che se due studiosi, a distanza di un millen-
nio e mezzo, erano giunti aconclusioni simili,
dovevano avercontemplato entrambi il pensie-
rodi Dio.Torna quindi alcompito che si era
prefisso all’inizio della propriacarriera di
astronomo: proclamare la gloria di Dio leggen-
do il libro della natura. Due anni più tardi, nel
frastuono delle dolorose dissonanze che scon-

volgono la sua vita,Keplero dà alle stampe Har-
monicesmundi (1619), una discussione delle
analogie fra armonia musicale, «congruenza»
delle figure geometriche efenomeni fisici.

Nella parte finale dell’opera,Keplero si pro-
pone di scoprire, per ogni pianeta, larelazione
matematica che lega la distanza media dal Sole
e il periodo di rivoluzione. Cercauna prima
risposta nell’armonia dei rapporti numerici tra
i punti chiave dell’orbita (perielio e afelio) e le
velocità angolari di rivoluzione, riuscendo a
individuare rapporti armonici checorrispon-
dono alle eccentricità e alle distanze effettiva-
mente osservate.Poi, il 15 maggio 1618,come
egli stesso racconta,coglie il risultato che aveva
inseguito per 25 anni: per ogni pianeta, il rap-

porto tra il quadrato del periodo di rivoluzione
e il cubo della distanza media dal Sole èco-
stante. Consapevole dell’importanza della pro-
pria scoperta, scrive: «Ho rubato ivasi d’oro
degli Egizi (cioè leteorie armoniche diTolo-
meo, ndr ) per edificarecon essi, lontano dai
confini dall’Egitto, un tabernacolo per il mio
Dio. Se mi perdonerete, ne saròfelice; se vi
adireretecon me, lo accetterò. Corro il rischio e
scrivo un libro, non importa se per i mieicon-
temporanei o per i posteri: può aspettare il suo
lettore percento anni, se Dio ha aspettato 6
mila anni perché qualcuno necontemplasse
l’opera».
Completata il 27 maggio 1618, Harmonices
mundi esce l’anno successivo.Keplero la dedica
al reGiacomo I d’Inghilterra, nella speranza
che possa fare da paciere nelle disputereligio-
se che dilaniano l’Europa di quegli anni: gli
esempi di armoniaceleste individuati nella
creazione avrebberoforse potuto dare alrela
forza di ristabilire l’armonia tra le Chiese e gli
Stati. La speranza diKeplero è però fuoritem-
po: la defenestrazione di Praga, quattro giorni
prima, aveva già innescato la Guerra dei Tren-
t’anni, che ridurrà l’Europa a un cumulo di ma-
cerie.
©RIPRODUZIONERISERVATA
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