Corriere della Sera La Lettura - 18.08.2019

(Tuis.) #1

DOMENICA18AGOSTO2 019 CORRIEREDELLASERA LALETTURA 17


(che piùverde non si può) perchécon-
sideratifertilizzanti non sintetici. Ma
alimentarelepiantehacomunque
unaforteimpronta ambientale, qua-
lunque sia la pratica adottata.
Resta il fatto che mangiamo troppa
carne. In Europa circa80-90 chili ate-
sta all’anno, 115 negliUsa o in Austra-
lia, ma iPaesi che escono dal sottosvi-
luppo,come ci dicelaFao, chiedono
di mangiare piùcarne. Come abbiamo
fatto noi italiani uscendo dallerestri-
zioni post belliche. Ilconsumo dicar-
ne mondiale è aumentato di 5-6volte
negli ultimi cinquant’anni e la Cina è
diventata unPaeseapieno titolo svi-
luppatoanche dal puntodivista del
consumo dicarne.Per ora l’Indiaresta
unPaese virtuoso checonsuma po-
chissimacarne, anche per motivireli-
giosieabitudinivegetariane. Le no-
stre tradizioni, invece, non saranno fa-
cili da sradicare: immaginatel’Alto

ra una prelibatezza: si tratta solo di
passare a «gamberetti diterra».
Il sito delcomitato etico dellaFon-
dazioneVe ronesi incoraggia una solu-
zione che guarda alla tutela del benes-
sere animale mediante la produzione
dicarnicomposte dacellule muscola-
ri fatte crescere in appositi incubatori:
è l’agricolturacellulare. Si ridurrebbe-
roiconsumi di suolo, di acqua, di
emissioni di gas serra, anche se non
tuttelecriticità si risolverebbero. Di
certonon ci sarebbe sofferenza ani-
male e sarebbero sottocontrollo leva-
rie patologiezootecniche. Abbiamo
fatto un mito dell’allevamento aterra
dei polli, ma sono gli animali che du-
rante un’influenza aviaria rischiano di
più per le deiezioni degli uccelli mi-
gratori. Ci vuole pazienzaemodera-
zione.Parlando dicarni, non sonote-
mi da tagliarecon l’accetta.
©RIPRODUZIONERISERVATA

4,4 kg

1963 1973


1,94 kg

15,82 kg

9,79 kg

0,6 kg

6,51 kg

21,70 kg

2,18 kg

6,33 kg

2,78 kg

1,47 kg

6,73 kg

1,69 kg

3,80 kg

0,73 kg

CONSUMO MEDIO MONDIALE


PER ANNO


Va lore medio delconsumo
dicarne nel mondo nell’anno

VARIAZIONE NEI CONSUMI


NEGLI ULTIMI 60 ANNI


Va riazione percentuale deiconsumi
meditotali dicarne per area geografica
tra il 1963 e il 2013

CONSUMO MEDIO PRO-CAPITE


DI CARNE PER ANNO


Va lore visualizzatocome chilogrammi
dicarneconsumati annualmente
per persona, e riferiti all’anno, allaregione
e alla tipologia di animale specificati

Consumo medio dicarne
di quella tipologia nel 2013

consumo inferiore
alla media mondiale

consumo superiore
alla media mondiale variazione percentuale
totale 1963-

+42%


1 15 30 60

1963 1973 1983 1993 2003 2013


10,64 kg

30,31 kg

22,69 kg

42,67 kg

OCEANIA


AFRICA


ASIA


1983 1993 2003 2013


1963 1973 1983 1993 2003 2013


1963 2013


4,90 kg

4,90 kg

5,53 kg 6,14 kg 6,78 kg 7,68 kg 8,64 kg

4,90 kg 5,53 kg 6,14 kg 6,78 kg 7,68 kg 8,64 kg

4,90 kg 5,53 kg 6,14 kg 6,78 kg 7,68 kg 8,64 kg

dato espresso in chilogrammi
di carne consumati nel mondo

5,53 kg

+390%


+46%


Fonte:Fao (Organizzazione delle NazioniUnite per l’alimentazione e l’agricoltura) +2%


L’autore
Lavisualizzazionediquestasettimana
èstatacuratadaFrancescoMajno,
informationdesignerspecializzato
indatavisualization

mondialiconsumate sono di pollame,
unterzo di suino e solo un quinto di
bovini (che hanno anche un maggior
consumo di acqua, anche se quasi tut-
ta è acqua piovana).

Il puntodell’impiego di acqua in
agricoltura e inzootecnia è un altrote-
macomplessoespesso pocoappro-
fondito. Circametà dell’acqua usata
nel mondo serve all’agricoltura e lare-
stantemetàèdivisa equamentetra
impieghi industriali, cittadini e per ir-
rigare icampi perfornire alimentizo-
otecnici. Riducendo l’uso dicarne, si
aumentano gli usi in agricoltura.E
non solo. Menozootecnia, meno leta-
mi perfertilizzare icampi e meno fari-
ne animali per alimentarelepiante.
Gli scarti di macellazione difatti oggi
finiscono per alimentarei campiverdi

no uguali. Gli ossidi dell’azotosoprav-
vivono dieci anni, il metano un secolo,
mentre l’anidridecarbonicaresta sta-
bilmente in atmosfera. In definitiva le
emissioni di azotoe metano dagli alle-
vamenti incidono, ma moltopoco,
sull’innalzamentodelletemperature
mediemondiali, il problemaèl’ani-
dridecarbonica che è già stata prodot-
ta e che da secoli si accumula in atmo-
sfera. Inoltre altri autori hanno appe-
na descrittocome,cambiando i batte-
ri del rumine, si possano dimezzare le
emissioni di metano.
Poinon tuttelecarni sono eguali,
non tutti gli animali hanno un uguale
impronta ambientale. Lacarne bovina
ha molte più emissioni di gas serra ri-
spettoapollameoovini; intermedio
l’impatto dei suini. Negli anni Settanta
solo un quarto dellecarniconsumate
negliUsa era di pollo, oggi è la metà.
Globalmenteunterzodellecarni


Adige senza speck o la Calabria senza
’nduja. Eforse non sarebbe nemmeno
giusto. Se ci guardiamo allo specchio
dopo esserci lavati i denti, dovremmo
notare che incisivi ecanini non sono
denti piatti da nutrizione di erbivori,
ma dicarnivori, e poi le dietevegane
sono rischiose peribambini, se non
accompagnatedavitamineeintegra-
tori prescritti da medici pediatri, non
da santoni.
Per ridurre ilconsumo dicarne, una
delle soluzioni sono le proteine degli
insetti. MoltiPaesi li usano, anche se
da noi l’idea genera ritrosia. Infondo i
gamberetti fritti liconsideriamo anco-

IlGruppointergovernativosulcambiamento
climatico(Ipcc)hapubblicatoloscorso8agostoil
nuovorapportosulclima,approvatoaGinevradalle
delegazionidi195Paesi.IlGruppoèunforo
scientificochesièformatonel1988dadue

organismidell’Onu,l’Organizzazionemeteorologica
mondialeeilProgrammadelleNazioniUniteper
l’ambiente,perstudiareilriscaldamentoglobale.
L’allarmemetteinguardiasull’aumentodelle
temperature,aggravatodaldisboscamentoedallo

sfruttamentoditerrenierisorseidriche,e
rappresentaunaminacciaallasicurezzaalimentare
dell’umanità.Alcentro«Ilclimavistodalmio
piatto»,cheinvitaaunadietaconmenocarnee
latticini.Oggicirca820milionidipersonepatiscono

lafame,duemiliardidiadultisonoobesioin
sovrappesoeil30%delcibovienesprecato.Daqui
al2100loscopoèsfamare11,2miliardidipersone
senzasuperarelasogliaidealedelriscaldamento
climaticodi1,5gradi,stabilitadall’accordodiParigi.

IlrapportoOnusulclima

(

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