Corriere della Sera La Lettura - 18.08.2019

(Tuis.) #1
2 LALETTURA CORRIERE DELLASERA DOMENICA18AGOSTO

Focolai


Ildibattitodelleidee


di MANLIO
GRAZIANO

1939-2019 Ilprimosettembrediottant’anni

fascoppiavailSecondoconflittomondiale.

OggilaCorea,lospazioexsovietico,il

MedioOriente,ilKashmirsonopossibili

scintillebelliche.Ma ipericolipiùgravi

derivanodall’ipotesidiunacrisieconomica

globaleprovocatadamosseirresponsabili

dileaderossessionatidaiconsensielettorali

Y


es,itcouldhappenagain , titolava, nel lu-
glio 2014, la rivista «The Atlantic». Acen-
t’anni dallo scoppio della Prima guerra
mondiale la rivista americana raccoglieva
pareri tra gli specialisti direlazioni inter-
nazionali perconcludere che «sì, potrebbe
succedere di nuovo». E il sottotitolo spie-
gava: «Instabilità inUcraina,caos in Siria,conflitto nel
Mar cinese orientale—lezone di innescodellaTerza
guerra mondiale sono pronte».
Sul fatto che «potrebbe succedere di nuovo» i pareri
sono abbastanzaconcordi, anche se,come per ilcolera
nelromanzodiThomas Mann MorteaVenezia ,sene
parla solo pervelati accenni, per non seminare il panico.
Quello che in parte ècambiato, rispetto al 2014, sono le
possibili «zone di innesco»: ilconflitto inUcraina persi-
ste, ma non sembra più interessare a nessuno (a parte le
popolazionicoinvolte),come prova larecente riammis-
sione della Russia nel Consiglio d’Europa.Stessacosa in
Siria: dopo aver lanciato strali di indignazione (e poco
altro)contro Bashar Assad, le grandi potenze sono tutto
sommato soddisfatte della vittoria del dittatore sostenu-
toda Russia e Iran.
Occorreperòintendersi su checosa si intende per
«zone di innesco».Un conto sono i luoghi dovesi verifi-
cal’incidente che fa da detonatore di unconflitto; un al-
tro, le aree in cui ilconflitto viene incubato, anche a lun-
go, prima di esplodere in un punto qualsiasi del pianeta.
L’attentato di Sarajevo per la Prima guerra mondiale, o il
corridoio di Danzica per la Seconda furono solo le loca-
lità, tutto sommato abbastanzacasuali, dovescoppiò un
ascesso maturato negli anni, ascesso che riguardava so-
lo in parteiBalcaniolaPolonia. Lecause della Prima
guerra mondiale (di cui la Seconda non fu che laconti-
nuazione dopoi«vent’anni di armistizio» previsti dal
maresciallo franceseFerdinandFoch nel 1919) non era-

no maturate in un luogo preciso. Certo, alcune aree geo-
grafiche erano casusbelli potenziali — i Balcani,certo,
ma l’Alsazia-Lorena di più, oltre allecolonie e agli ocea-
ni, principale posta in gioco — ma lacausa ultima del
conflitto sta nel «mutevole equilibrio delleforze mon-
diali» di cui parlaPaul Kennedy: «Nell’ultimo quarto del
XIX secolo, icambiamenti nel sistema delle grandi po-
tenzeerano più generalizzati,eanche più rapidi, che
mai». Nuovepotenze emergenti (StatiUniti, Germania,
Giappone)contestavano l’ordine politico stabilito dalle
vecchie potenze;come ha scrittoHenry Kissinger, «la
crisi del sistema era inerente alla sua stessa struttura».
«Già nel 1907 — proseguiva — nonc’era più spazio per
la diplomazia... la guerra era quasi inevitabile».

Anche oggi —ottant’anni dopo lo scoppio della Se-
conda guerra mondiale — vi sonozonecalde suscettibi-
li di diventare «punti di innesco» di unconflitto genera-
lizzato.Per esempio, le aree checerte potenzerevisioni-
ste (convinte cioè che l’ordine attuale le danneggi, per
cui ne invocano larevisione)vorrebberorecuperare: la
Russia, per quel che riguarda lo spazioexsovietico; l’Un-
gheria, per leregioni magiarofone in SlovacchiaeRo-
mania; l’India, per l’insieme degliexpossedimenti bri-
tannici (comprendenti anche Bangladesh ePakistan); i
Balcani, dovetutti rivendicano tutto; la Turchia in Medio
Oriente; e soprattutto la Cina nel Mar Cinese orientale e
meridionale. E poi le aree dovesi appuntano gli interes-
si divergenti di più attori: il Medio Oriente, l’Oceano In-
diano, il Mar Cinese, il Tibet, lo Xinjiang, la penisolaco-
reana, l’Asiacentrale, la Siberia, leregioni minerarie
dell’Africa. L’elenco è infinito perché, in un mondo mul-
tipolare, ogni angolo dellaTerraèoggettodiinteressi
multipli, quasi sempre opposti, e talvoltaconflittuali.

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18


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Leimmagini
Inquestepaginetreopere
diPaulNash(1889-1946),
consideratounpioniere
delmodernismobritannico
(conHenryMooreeBarbara
Hepworth).Nashhadipinto
alcuneimmaginimemorabili
dellaPrimaeSeconda
guerramondiale.Sopra,
dasinistra: Totes Meer /
Dead Sea (1941circa)e The
Mule Track (1918).Accanto:
The Menin Road (1919)

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FOTO DI ANDREJ VASILENKO

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