Corriere della Sera La Lettura - 18.08.2019

(Tuis.) #1

38 LALETTURA CORRIEREDELLASERA DOMENICA18AGOSTO2 019


R


ossocarminio, blu oltremare,terra di Siena. E poi argento e
bianco puro: sulla tavolozza non ci sono nétempera né olio ma
cotone, pizzi, gemme. Arte e artigianato sono tutt’uno nella
mostra Fili d’oro e dipinti di seta.Velluti e ricami tra Gotico eRinasci-
mento
. Al Castello del Buonconsiglio di Trento (buonconsiglio.it),
fino al 3 novembre, si scoprono itesoritessili, non solo sacri, prodotti
tra XV e XVI secolo: da Firenze arriva il parato di Niccolò V, donato al
Papa dalla città di Siena nel 1450, mentre dal CastelloSforzesco di
Milano giunge ilcappuccio di piviale, l’abito liturgico, il cui disegno si
dice porti lo zampino di Sandro Botticelli (sotto: piviale di San Vincen-
zo, tessuto laminato in oro, argento e seta policroma, manifattura
lombarda, 1490-1510, Bergamo,Fondazione Bernareggi). Il progetto
nasce anche pervalorizzare rarità appena entrate nellecollezioni tren-
tine: due dalmatiche quattrocentesche (i paramenti dei diaconi) in
tela fiorentina e ricamo olandese. ( anna gandolfi )


CASTELLODELBUONCONSIGLIO


IlpivialediSanVincenzo


conilcavaliereinlaminatod’oro


N


on è la primavolta che tra Canaletto, Guardi,
Tiepolo e Longhi, tra leceramiche e gli stucchi,
nel fasto luccicante del Settecento, spunta ilcon-
temporaneo. A Ca’Rezzonico,Ve nezia,toccaa Flavio
Favellicon Il bello inverso (fino al 15 settembre;carez-
zonico.visitmuve.it), a cura di Gabriella Belli. Le stanze
del palazzo sul Canal Grande ospitano lightbox con
marchi di prodotti, la rivisitazione dell’etichetta del-
l’aperitivoveneziano Select,totemcolorati dacollage di
fotografie ditorte (sotto), grate diferro che si trasfor-
mano in motivi decorativi, tralicci, insegne.Favelli
(1967) assembla materiali,forme e motivi diversi tra
loro, dal pop al minimalismo,con ironia. Tutte opere
site specific che si mimetizzano rispettosamente nei
delicati ambienti di Ca’Rezzonico.Reinventano il signi-
ficato dellacomunicazione, degli oggetti diconsumo,
dei loghi che ci circondano. Rielaborano icone della
pubblicità, innestando la quotidianitàcontemporanea
con quella di tre secoli fa. ( alessandro zangrando )

CA’REZZONICO

Leiconedellapubblicità


traifastidelSettecento


F


ino al 29 settembre la mostra Nanda
Vigo. Light Project , a cura di Marco
Meneguzzo, apre lo sguardo dei visita-
tori diPalazzoReale a Milano (palazzoreale-
milano.it) sull’opera dell’artista e architetto
milanesecon l’esposizione di un’ottantina
di opere tra progetti, sculture e installazio-
ni. Sperimentatrice, protagonista delle
Avanguardie negli anni Sessanta, Nanda
Vigo (Milano, 1936) inizia arealizzare i suoi
Cronotopi dal 1962, in sintoniacon lo spirito
di Zero, gruppo transnazionale di artisti
tedeschi, olandesi, francesi, belgi, svizzeri e
italiani al quale prese parte anche lei. Gli
anni Ottanta sono invececaratterizzati dal-
l’adesione aiconcetti delPostmodernismo,
mentre la produzione successivatorna al
neon, alle luci radianti e diffuse delleforme
semplici e dinamiche (sotto: LightsForever,
Deep Space , 2013). L’esposizione aPalazzo
Reale (ingresso gratuito) è la primaretro-
spettiva antologica dedicata da un’istituzio-
ne italiana a questa artistacontemporanea
che —con tratto originale — ha saputo
interpretare il suotempo. ( enricaroddolo )

PALAZZOREALE

Learchitetturediluce


diNandaVigo


D


ipinticon inchiostro su seta,cotone ocarta arrotolata. I kake-
mono
(letteralmente «cosa appesa»), tradizionali dipinti ocalli-
grafie giapponesi surotoli verticali da appendere alle pareti,
sono opere delicate che richiedono periodi di «riposo».Per questo, il
Museo d’arte orientale (Mao) diTorino rinnoval’esposizione perma-
nentecon una nuovaselezione di kakemono dal titolo Creaturereali e
fantastiche evocatrici di simbologie e leggende
(fino al 6ottobre, mao-
torino.it), dedicata a creature mitologiche che vivono tra laterra, il
cielo e l’acqua. Ecco, per esempio, il drago e la tigre, simboli diforza,
saggezza e bellezza; iconigli lunari associati allefeste di metà autun-
no (nel periodo in cui sembra di scorgere laforma di unconiglio sulla
superficie della luna); o le gru, segno di longevità, pace e speranza; o
ancoracome lacoppia dicarpe (in giapponese koi , sopra) del pittore
Maruyama Okyo (1733-1795),fondatore della scuola di pittura natura-
lista Shijo. ( silvia perfetti )


MAO


Animalirealiefantastici


deidipintiverticaligiapponesi


U


n grande ulivocontorto, ormai disseccatoe sca-
vato, ridotto all’essenziale e nello stessotempo
ingigantito nello spazio, seccoeppure vivo —
l’opera si intitola La danza della vita (sopra) — è il
«guardiano» che accoglie il visitatore alla mostra di
Pablo Atchugarry Alla conquista della luce , aPalazzo
Ducale di Genovafino al 25 agosto (palazzoducale.ge-
nova.it). La monumentalità delle opere dello scultore di
Montevideo che siconfronta potentementecon il bian-
codel marmo di Carrara e il grigio del bardiglio, fra
classicità e arte visionaria, si incontracon gli spazi di
Palazzo Ducale, in particolarecon la sala neoclassica
del Maggior Consiglio. Lontane e vicine sono le opere
degli scultori barocchi e neoclassici che tanto affasci-
navano i nobili genovesi nella loro età dell’oro. Atchu-
garry, alla maestria di quegli scultori aggiunge una
nuovapotenza emotiva che fa «risuonare» il marmo
con cui normalmente lavora. La mostra si aprecon
l’albero di ulivo e siconcludecon l’opera che Atchugar-
ry ha inserito in un ipotetico altare. ( erika dellacasa )

PALAZZODUCALE

L’animadiunalberod’ulivo


dialogaconimarmi


A


gostino Iacurci incontra Vitruvio.
Da una parte uno strepitoso street-
artist (Foggia, 1986),con il suo
piglio da illustratore e il fascino da sce-
nografo urbano, pop e visionario. Dall’al-
tra ilteorico dell’architettura, il gramma-
tico della perfezione nelcostruito, l’al-
chimista del progetto. Succede aPesaro
fino al 13ottobre: AgostinoIacurci. Tra-
cingVitruvio.Viaggio onirico tra le pagi-
ne del «De Architectura» , a cura di Mar-
cello Smarrelli, è visitabile al Museo
Civico diPalazzo Mosca su iniziativa
della città marchigiana, incollaborazio-
necon l’Ente Olivieri-Bibliotecae Musei
Oliveriani (pesaromusei.it). A dieci pre-
giate edizioni deltesto vitruviano fa da
controcanto «uncommentario per im-
magini», in cuicapitelli, busti,cariatidi e
templi ritrovano l’esaltazione cromatica
delle origini (sopra). A dispetto del bian-
coretramandatoci dal Neoclassicismo,
Iacurcitorna alle radici mediterranee
della classicità, riscrittecon una iperbo-
lica miscela dicolori. ( fabio bozzato )

MUSEOCIVICODIPALAZZOMOSCA

Lostreetartist


incontraVitruvio



TRENTO VENEZIA


PESARO



GENOVA



TORINO


MILANO


Sguardi
ilCartellone.


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