Corriere della Sera La Lettura - 18.08.2019

(Tuis.) #1

DOMENICA18AGOSTO2 019 CORRIEREDELLASERA LALETTURA 55


Soul,gospelepopsifondono
magistralmentein Work to Do («Lavoroda
fare»),nuovoalbumdelcantautore
americanoMarcCohn,incompagniadei
gigantidelgospel,TheBlindBoysof

Alabama,collaborazionenataqualcheanno
faeinevitabiledopounlungotourinsieme.
Work to Do abbina3nuovibraniinstudioe7
live dalrepertoriodiCohn.Emozionanti,
grazieallearmoniegospeldeiBlindBoys.

Unlavorobenfatto

{


Incisioni
diRenzoMatta

SSS


Supplementoculturaledel CorrieredellaSera
del18agosto2019-Anno9-N.33(#403)
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Unacopertina


unartista


OmaggioaLorenzoLotto


Due grandi figure
femminili allungate in
forma di protezione,
avvolgono una grotta:
qui non c’è spazio, né
tempo. EnricoDavid ha
realizzato per «la
Lettura» quest’opera ispirandosi
liberamente alla Deposizionenel
sepolcro di Lorenzo Lotto, dove tra le pie
donne, accanto a Maria, è raffigurata
anche Maria di Cleofa (che dà il titolo
all’opera) nell’atto di strapparsi icapelli
dal dolore. EnricoDavid (Ancona, 1966,
vive a Londra:foto di Kim JakobsenTo )
è una delle voci più interessanti nel
panorama dell’artecontemporanea:
con diverse presenze alla Biennale di
Venezia e in molti musei internazionali,
quest’anno rappresenta il nostroPaese
al Padiglione Italia. Muovendosi tra
pittura, scultura,tessitura e installazioni,
la ricerca di David si articola attraverso
la rappresentazione di un mondo ricco
di simbologie che, purrestituendo un
universo talvolta grottesco, inquietante
e mostruoso, è sempre ancorata alla
lezione che proviene della classicità.
David insegue e individua inaspettati
punti di accesso che portino a una
visione di sofisticata armonia.Come a
voler dire:fai tua l’avventura della storia
per creare un universo di sorprendenti
mondi. ( gianluigicolin )

©

COURTESYDELL’ARTISTA/MICHAELWERNERGALLERY,NEWYORKELONDRA

L’autore
Dennis Lehane (Dorchester,
Boston, 4 agosto 1965) è
uno scrittore, sceneggiatore
e produttore statunitense. È
autore di numerosi romanzi,
tra cui il bestseller Mystic
River , dal quale è stato tratto
nel 2003 il film vincitore di
due Oscar (SeanPenn come
migliore attore protagonista
e TimRobbinscome
migliore attore non
protagonista) diretto da
ClintEastwood, econ il
quale si è aggiudicato anche
il PEN/WinshipAward, il
BarryAwardcome miglior
romanzo e il Prix Mystère de
la Critique inFrancia. Sono
state adattate per il cinema
anche altre sue operecome
L’isoladellapaura ( Shutter
Island , 2010,regia di Martin
Scorsesecon Leonardo
DiCaprio) e Laleggedella
notte ( LivebyNight , 2016,
prodotto, diretto e
interpretato da Ben Affleck,
cheaveva già diretto Gone
BabyGone , 2007, tratto dal
romanzo di Lehane Lacasa
buia ). Vive in Californiacon
la famiglia. Longanesi, che
nel 2017 ha pubblicato Ogni
nostracaduta , il prossimo 17
ottobre manderà in libreria
Tuttiimieierrori
Ilnuovolibro
Il nuovoromanzo di Lehane,
Tuttiimieierrori , è stato
definito un thriller «feroce e
sconvolgente». Siamo a
Ta mpa, Florida, nel 1943.
Sono ormai trascorsi dieci
anni da quando i nemici di
JoeCoughlin hanno ucciso
sua moglie e distrutto il suo
impero. Il mondo è di nuovo
in guerra e il figlio di Joe,
To más, è cresciuto. Joe si
presentacome un uomo
d’affari che si occupa di
beneficenza e un padre
devoto. In realtà lavora
comeconsigliere della
famiglia criminale guidata
da Dion Bartolo che, grazie
al suo intuito, ha ottenuto
enormi guadagni negli anni
approfittando del
proibizionismo e della
guerra. Espertocamaleonte
sociale, Joe si muovecon
agilità neltessuto criminale
gestito da afroamericani,
bianchi e cubani, ma si
mescola senza sforzo anche
con l’élite sociale diTa mpa,
l’intelligence della Marina
statunitense, la mafia di
Lansky e Luciano e il
governo all’Avana di
Fulgencio Batista, finanziato
dal crimine organizzato. Ha
denaro, potere, una nuova e
bellacompagna e, ancora
più importante, agli occhi di
tutti sembraassolutamente
insospettabile. Ma il
successo non potrà
proteggerlo dalleoscure
verità del suo passato e,
forse, ilconto di una vita
votata al crimine dovrà
finalmente essere pagato
per intero. Donato Carrisi ha
definito Lehane «un autore
che sa trasformare un
personaggio in una persona
in carne eossa, un luogo in
un’emozione, una
descrizione in un brivido. Un
grandissimo narratore»
Ilracconto
Il testo di queste pagine è
tratto da una raccolta di
racconti inedita in Italia:
NightStories:Fifteen
PaintingsandtheStories
theyInspired

i


levard. A destra avrebbe trovato il 2608 South, dove
Lisa Ann McManus abitavacon la sua proleeilfi-
danzatodel momento.
Invece Henry girò a sinistra. Dopo due miglia tro-
vòl’indirizzoche ilcomputer diWashington aveva
scrittosul mandato: 2608 RidgewayAvenue North.
Era una grandecasa di mattoni bianchi in stilefede-
rale,con almeno cinquecamere da letto, e uncami-
no da cui un filo di fumo gradevolmente bruno si in-
nalzava nell’aria mattutina.
Henry scese dalla macchina, percorse il vialetto in
pietra e suonò alla porta. Gli aprì un atletico uomo
sulla trentina, già pronto per andare al lavoro,con
unvestito checostava seivolte quelli che indossava
Henry. Alle sue spalle la moglie stava scendendo le
scale; era in tuta da ginnasticacolor pastello, stava
già parlandocon qualcuno allo smartphone, e rivol-
se allo sconosciuto alla sua porta un’occhiata poco
interessata prima di andare da qualche altra parte.
«Posso aiutarla?».
Henry mostrò il distintivo,così quella sera, acena,
avrebbero avuto qualcosa di cui parlare.
«Abita qui Lisa Ann McManus?».
Il giovane uomo scosse latesta. «E chi lacono-
sce?».
«Pochi, in effetti», ribattéHenry.Avevafinito.
Ringraziò l’uomo per il suotempo.

Henry risalì in macchina etornò sulla strada stata-
le.Avrebbe potuto indulgere alla nostalgia e passare
davanti allacasa in cui era cresciuto, ma era stanco
di sguardi rivolti altempo perduto. AWashington si
sarebbero accorti dell’errore e avrebbero riassegna-
toil lavoro a Henry, sefosse stato ancora in servizio,
oaqualcun altro.Eseavesserotrovatol’indirizzo
esatto e l’avesserofornito a Henry, lui avrebbe fatto il
suo lavoro. Neanche loro si potevano permettere di
fare errori, né avevano diritto al beneficio del dub-
bio. Era il minimo. Il sistema dovevaessere irrepren-
sibilecome si richiedeva a Lisa Ann McManus. E a
Henry.
Henry imboccòlo svincolo che portava alla stata-
le. Alla luce del mattino la rampa di entrata sembra-
vapiù invitante di quella di uscita. Cominciava a es-
serci traffico. La strada iniziava a riempirsi di gente
che andava da qualche parte, magari dicendosi che
quel giorno, finalmente, lecose sarebberocambia-
te.
DennisLehane
( traduzionedi AlbertoPezzotta )
© DENNIS LEHANE

«Alloracongratulazioni». Henry amavailtono
della suavoce.
«Ti pagano icontributi?».
Nicole rise. «Le pensioni non esistono più, papà».
Adesso le cime degli alberi erano spolveratedi
porpora e la parte bassa del cielo si stava arrossan-
do.
«Va tutto bene, papà?».
Henrycercòle parole. «Mi sentocome se...».
Guardò la curva dello svincolo alle proprie spalle e
sentì la stanchezza di prima.
«Chec’è?», gli sussurrò sua figlia.
«Ho l’impressione di avere passato la vita a ripuli-
reil casino fatto da gente che prima spaccatutto e
poi si stupisce di quello che ha lasciato».
«Non credo di averecapito bene».
«Forse neanch’io», ammise Henry. Il pensiero cui
era quasi riuscito a dareforma — che dalla culla alla
tomba l’unica motivazione per tirare avanti è un in-
treccio di aviditàecupidigia, senza alcuna morale
retrostante — si perse nel paesaggio. «Mi spiace,te-
soro.Torna a dormire».
«Aspetta. Vieni a trovarci».
«In Florida?».
«Sì.Per Natale?».
«Non posso. Ma da metà gennaio avròtuttoil
tempo del mondo».
«Allora vieni».
«Okay». Henry guardò oltreilparabrezza. «Mi
piacerebbe proprio».
«Okay», disse Nicole sottovoceprima ditermina-
rela chiamata.


Henry indugiò per un attimo all’interno del pro-
prio cuore, uno spazio illimitatodicui sirendeva
conto solo quando pensava a sua figlia.Poi premette
un tasto e diede un’altra occhiata a Lisa Ann McMa-
nus, al suo mento inesistente, ai suoi piccoli occhi e
ai suoicapelli biondi flosci. Non aveva bisogno di in-
contrarla per sapere che era una madre inadeguata,
una moglie inadeguata e in generale una persona da
evitare. Probabilmente si macerava ogni giorno nel
vittimismo e nell’autocompatimento, e insegnava ai
suoi figli a fare lo stesso.
Ma Henry non era il suo giudice. Era solo il porta-
ordini del suo giudice. E anche di questo, chi gliene
aveva dato il diritto?
Ripartì e guidòverso est, fino a raggiungere Rid-
gewayAvenue, la strada che tagliava in due Chilton e
poi Burke, doveassumeva il nome di Whitlock Bou-


ILLUSTRAZIONE DIFABIODELVÒ

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