La Stampa - 08.08.2019

(Barré) #1
.

CARLO GREGORI
MODENA


La gita a Parigi era diretta sì a


Disneyland, ma non per rapi-
nare genitori e nonni dei bam-


bini che girano tra i castelli e i
giganti di Pippo e Paperino.


No, erano andati a tentare il
colpo grosso in uno dei mag-


giori dance festival europei, l’E-
lectroland, ospitato da anni


nel parco divertimenti dei Di-
sney Studios. Ma tutto è anda-


to storto. Sono stati arrestati
perché la polizia li ha bloccati
in tempo su segnalazione di


due rapinati. Nella loro came-
ra, in un hotel di lusso a Serris,


sono state trovate cinque cate-
ne d’oro strappate e droga.


La condanna in Francia


Il giudice li ha condannati a
quattro mesi ciascuno con la


condizionale. Sono tornati in
Italia “muti”. Ma i quotidiani


parigini hanno scritto, sep-
pur genericamente, dei quat-
tro «arracheurs italiens», i la-


dri di catene d’oro. Ora sap-
piamo chi erano «les ita-


liens»: i modenesi Andrea Ca-
vallari, Moez Akari, la ragaz-


za di Andrea e Antonia, en-
trambe tra i sei indagati mino-


ri. L’infortunio francese, dal
quale sono usciti ammaccati,


non li ha fatti desistere. Se
non c’era riuscita la tragedia


di Corigliano, con i suoi sei
morti, figuriamoci una pena


condonata all’estero.
Ed è quanto sottolinea il gip
di Ancona Carlo Cimini quan-


do motiva l’esigenza cautela-
re in carcere per tutti: «Vi è


non tanto il pericolo quanto la
certezza che, se non fermati, i


destinatari (i sei giovani delle
due gang, ndr) continueran-


no imperterriti a derubare gli
avventori delle discoteche di
tutta Europa». La riprova è for-
nita dalla lista successiva di
colpi elencati dal giudice. I col-
pi del loro ultimo tour estivo


  1. Da fine giugno a fine lu-
    glio, diciassette spedizioni in
    un mese. Almeno una ogni
    due giorni. Assalti a feste, con-
    certi, serate in discoteca, mee-
    ting musicali, eventi in spiag-
    gia. Analizzando le date cita-
    te si nota che effettivamente
    le due gang seguono una scia
    di concerti in base a poche re-


gole: una distanza ragionevo-
le da Modena (Nord e Centro
Italia, si spingono al massimo
a Roma) e l’inserimento nel
circuito rap o trap, dato che
quello è il loro genere preferi-
to e il loro ambiente. A quelle
serate sono sicuri di trovare
catene d’oro da strappare dai
colli dei «bambini», i giovani
fan. La frequentazione di loca-
li e festival “fighi”: arrivano e
colpiscono ma vogliono esse-
re anche protagonisti. Giova-
ni sì, ma professionisti del cri-
mine, come sottolinea il gip.

L’aspetto più impressionante
di questo mese di furti e di con-
certi è la mescolanza tra ban-
de: troviamo Cavallari e il suo
fido “maestro del gas” Akari
con Ugo Di Puorto e Raffaele
Mormone. Segno che le due
gang non solo si conoscevano
bene ma si frequentavano, e
operavano sulle stesse piaz-
ze, come sostiene la Procura.
Il “Cava” e i suoi sodali hanno
affermato il contrario, davan-
ti al giudice nel corso dei re-
centi interrogatori di garan-
zia, ma la saldatura tra bande
si ripete più volte nel tempo.
Non solo a Corinaldo.

L’ultimo tour criminale
Così l’ultimo tour criminale
debutta il 21 giugno a Campi
Bisenzio di Firenze per il Cam-
pi Beer Festival e al concerto
di Guè Pequeno troviamo a
“strappare” il poker delle due
gang: Di Puorto, Mormone,
Cavallari e Akari. Due sere do-
po, compiuta una “tirata” fino
a Follonica”, il poker si riuni-
sce al Botanique di Bologna
per il concerto di Luché. Li ri-
troviamo insieme il 28 giugno
al Music Park di Colorno (Par-
ma) - c’è anche un loro comu-
ne amico ora indagato - per
un raid al concerto di Capo
Plaza. Le bande si dividono la
sera del 19 giugno: Di Puorto
e Mormone vanno al Summer
Beach Arena di Rimini per il
concerto di Lazza; Cavallari e
Akari di nuovo a Follonica,
con la fidanzata del “Cava”,
l’autista (ora indagata) che li
sta ad aspettare chissà quan-
to. Il “Cava” e Akari si allunga-
no all’ippodromo di Capannel-
le di Roma per il concerto di
Capo Plaza. Li ritroviamo
qualche sera dopo a Bologna
alle Caserme Rosse per il con-
certo di Noyz Narcos; in auto
li aspetta la “pupa” del “Ca-
va”. Poi il 6 la trasferta a Di-
sneyland per Electroland, il
mega evento che unisce il “Ca-
va” , la sua “donna”, Akari e l’a-
mica Antonia che “strappa”.
Sono i quattro che finiranno
“al fresco” per due giorni. Tor-
nati a Modena, colpiranno
senza ritegno altre otto volte
prima di finire in carcere. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

IL TRAPPER

EDOARDO IZZO
ROMA


Un colpo alla testa, sparato a
bruciapelo, all’altezza dell’o-


recchio sinistro, da un killer
che gli si è avvicinato alle spal-


le Roma e non gli ha lasciato
scampo. E’ morto così ieri sera,


a Roma, poco prima delle 19,
nella zona del parco degli Ac-


quedotti, Fabrizio Piscitelli, ca-
po storico degli “Irriducibili”
della Lazio, gruppo ultrà della


curva Nord, meglio noto al po-
polo degli stadi - ma anche alle


forze dell’ordine - come “Dia-
bolik”. Secondo le prime rico-


struzioni il 53enne Piscitelli
aveva appuntamento con una


persona nel parco, non lonta-
no da Grottaferrata, luogo do-


ve viveva, che avrebbe assisti-
to alla sparatoria e che risulte-


rebbe essere un testimone


chiave in quello che, agli occhi
di chi indaga, ha subito assun-
to i contorni del regolamento
di conti: il killer era a piedi, ve-
stito da runner per confonder-
si tra i tanti che a quell’ora fan-
no jogging nel parco. Oltre che
per la sua fede incrollabile nei
colori biancocelesti «Diabo-
lik» era infatti noto per il suo
coinvolgimento in numerose
vicende giudiziarie e l’aggua-
to di ieri sera potrebbe trovare
la propria matrice sia negli am-
bienti della tifoseria sia in quel-
li della criminalità organizza-
ta. Titolare di una lunga carrie-
ra criminale, che lo ha portato
ad essere menzionato anche
nelle carte dell’inchiesta “Ma-
fia Capitale”, Piscitelli - ritenu-
to referente e finanziatore di
un traffico internazionale di
droga proveniente dalla Spa-

gna - era stato arrestato nel
2013 e aveva successivamente
subito il sequestro di oltre 2 mi-
lioni di beni da parte del Gico
della guardia di finanza di Ro-
ma, tra cui figuravano in pri-
mo luogo gli introiti prove-
nienti dalla commercializza-
zione dei gadget della Lazio.

Successivamente, nel gen-
naio 2015, Piscitelli era stato
condannato, assieme ad altri
tre capi ultrà, a 3 anni e 6 mesi
nell’ambito del processo di pri-
mo grado per il tentativo di

scalata alla Lazio che nel 2006
aveva coinvolto anche l'ex
bomber icona del primo scu-
detto biancoceleste, Giorgio
Chinaglia. Nella circostanza
aveva subito minacce di mor-
te il patron biancoazzurro,
Claudio Lotito. Nel 2016 le in-
dagini della Dda sul suo coin-
volgimento nel traffico inter-
nazionale di droga si erano
concluse con la confisca dei be-
ni sottoposti a sequestro. E sa-
rà proprio la Dda - che nelle
precedenti indagini aveva de-
finito Piscitelli «pericoloso» - a
indagare sul suo omicidio as-
sieme alla Squadra Mobile. Il
procuratore facente funzioni,
Michele Prestipino, ha aperto
un fascicolo di indagine per
omicidio, al momento a carico
di ignoti. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Ì soccorritori davanti alla Lanterna Azzurra di Corinaldo

Sfera e il video in autogrill

“Che schifo quell’incontro”

Il musicista e il capobanda

i reati in serie della gang, fra concerti trap e festival


Un colpo ogni due giorni


Le rapine in trasferta


della banda dello spray


Sfera (a sinistra) e Di Puorto nel video

REUTERS

SERENA ARBIZZI

«L’idea di aver incontrato anche uno di quei pezzi di
m... mi fa davvero schifo». Sfera Ebbasta usa parole
durissime sui social, dopo la diffusione del video
esclusivo della Gazzetta di Modena che lo mostra insieme
a Ugo Di Puorto, il ragazzo della banda arrestato con l’ac-
cusa di aver spruzzato lo spray al peperoncino nella disco-
teca Lanterna Azzurra. L’artista interviene sui social. «Mi
fa schifo, tanto quanto la disinformazione che viene fatta
in questo paese. Hanno provato e proveranno a infanga-
re il mio nome ma la cosa non mi disturba perché sapere
che quei mezzi uomini (se così si possono definire) sono
stati presi è l’unica cosa importante». Interviene anche Pa-
blo Miguel Lombroni Capalbo, manager del cantante:
«L’episodio ripreso nel video non è avvenuto nella notte
fra il 7 e l’8 dicembre ma in un’altra giornata che non è pos-
sibile collocare nel tempo». L’ordinanza del tribunale di
Ancona però colloca quell’incontro proprio nella notte
della tragedia. «Sfera non conosce né ha mai avuto contat-
ti con i criminali che quella sera hanno usato lo spray»
conclude il manager ribadendo «la nostra più totale vici-
nanza» alle famiglie delle vittime.

Nell’articolo di ieri a firma di Se-
rena Arbizzi, è stato reso noto
il contenuto di un video pubbli-
cato sul proprio profilo Insta-
gram da Ugo Di Puorto, accusa-
to di essere un capobanda del-
la gang che avrebbe provocato
la strage di Corinaldo: vi si ve-
de il 19enne insieme con Sfera
Ebbasta, il cantante trap che
avrebbe dovuto esibirsi quella
sera alla discoteca Lanterna
Azzurra.

Ucciso in un agguato il capo ultrà della Lazio


Fabrizio “Diabolik” Piscitelli aveva precedenti per traffico di droga. L’ipotesi di un regolamento di conti


Fabrizio Piscitelli, 53 anni, ex leader degli “Irriducibili”

Nel 2013 aveva subito
il sequestro di beni

per 2 milioni di euro
Le indagini della Dda

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