la Repubblica - 02.08.2019

(C. Jardin) #1

Hong Kong come un set di paura


la Cina mette in scena la repressione


Diffuso un video di esercitazioni militari con minacce alle comparse e spari: un avvertimento ai giovani in piazza


Ma Pechino spera che per stroncare la protesta per la democrazia basti far leva sul timore di un tracollo economico


dal nostro corrispondente
Filippo Santelli

pechino — «Fermatevi o useremo la
forza». Oltre a combattere i nemici,
se necessario, l’esercito cinese può
anche riportare l’ordine in città. Ve-
dere il pirotecnico filmato postato
ieri online dalla guarnigione di
Hong Kong. Tre minuti di esercita-
zione in cui i militari intimano ai ma-
nifestanti, malcapitate comparse, di
disperdersi e poi passano all’azione,
con tanto di mezzi corazzati. Ieri era
il 92esimo anniversario della fonda-
zione dell’Esercito popolare di libe-
razione, ma più che una celebrazio-
ne quel video sembrava proprio un
avvertimento agli irriducibili ragaz-
zi mascherati di Hong Kong. Per ren-
derlo più esplicito, il comandante
della truppa comunista di stanza in
città ha aggiunto: «Altri incidenti
non saranno tollerati, siamo pronti
a difendere la sovranità nazionale».
Così, in vista del nono fine settima-
na di proteste, la Cina agita di nuovo
lo spettro di un intervento armato a
Hong Kong. Negli ultimi giorni lo ha
fatto a ripetizione, martedì nel
Guangdong, regione che confina
con l’ex colonia inglese, si è tenuta
una cerimonia con 19 mila poliziotti.
Mostrare il bastone però non si-
gnifica volerlo utilizzare. Pechino è
consapevole che una repressione
porterebbe la crisi oltre il punto di
non ritorno, provocando una reazio-
ne internazionale (americana) in un
momento di tensioni già alle stelle.

Mentre diffonde i video dei suoi mili-
tari antisommossa, la Cina ribadisce
anche che tocca a Carrie Lam e alla
polizia locale riportare l’ordine.
La contestata Chief executive ci
sta provando. Dopo le proteste non
autorizzate dello scorso weekend,

decine di persone sono state arresta-
te e 44 di loro, tra cui un 16enne, in-
criminate per “sommossa”. Lam spe-
ra che disagi e costi di una protesta
che dura da oltre due mesi, inizino a
diventare insostenibili per i cittadi-
ni. I dati dicono che tra aprile e giu-

gno l’economia di Hong Kong ha fre-
nato bruscamente. Non è un effetto
delle mobilitazioni, c’entra la guer-
ra commerciale tra Usa e Cina, ma il
caos permanente potrebbe darle la
mazzata: in mezzo ai tafferugli i ne-
gozi restano chiusi, la gente non va

al ristorante, la fiducia dei capitali
scema, i prezzi delle case flettono.
Anche su questo fronte Pechino ha
una carta da giocare, visto che i turi-
sti cinesi valgono l’80% degli arrivi a
Hong Kong e il 40% dello shopping:
potrebbe bloccarne l’afflusso, come
ha fatto due giorni fa con Taiwan.
L’obiettivo, abbastanza esplicito,
è rivoltare contro i manifestanti l’a-
nima mercantile della città, dalla
maggioranza silenziosa dei commer-
cianti ai grattacieli della finanza glo-
bale. Sta succedendo? Per ora non
sembra. Oggi scenderanno in strada
circa 2mila funzionari pubblici, la
macchina dell’amministrazione che
contesta il suo capo. Il governo li ha
richiamati alla «completa lealtà» e
avvertiti che «non permetterà» loro
di violare il principio di neutralità
politica. Per lunedì invece i sindaca-
ti hanno proclamato uno sciopero
generale, a cui parteciperanno an-
che centinaia di colletti bianchi del-
la finanza. Perfino queste marce
“moderate” ormai non si limitano
più a chiedere il ritiro della legge
sull’estradizione verso la Cina, l’ori-
gine della protesta. Vogliono alme-
no un’indagine sull’operato del go-
verno e della polizia. Intanto nelle lo-
ro chat criptate i giovani organizza-
no un altro weekend di guerriglia e
barricate in nome della democrazia.
Nelle ultime ore è circolata la foto di
un poliziotto che punta un fucile
verso la folla, ad altezza d’uomo. Do-
po gli arresti e le incriminazioni dei
compagni, è altra benzina sul fuoco.

A Mosca sabato scorso la 17enne Olga Misik si è seduta
davanti agli agenti in tenuta anti-sommossa e ha letto
la Costituzione. Quel giorno la polizia ha arrestato
centinaia di manifestanti fra le migliaia che

protestavano contro la decisione del Cremlino di
escludere alcuni oppositori politici dalle elezioni
comunali, in programma l’8 settembre. La foto,
diventata virale, è il simbolo delle proteste.

Mosca
Olga legge la Costituzione contro le violenze della polizia

-/ANSA

kLa marcia
Un scena del video mostra i soldati cinesi che marciano
e sparano durante un’esercitazione “antisommossa”

kIn mare
Nel video si vedono anche soldati cinesi armati
impegnati in un’esercitazione su una barca

kIl video di propaganda
Un soldato cinese avverte i manifestanti durante
l’esercitazione contro una potenziale rivolta a Hong Kong

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RIVISTA ITALIANA DI GEOPOLITICA

pagina. (^14) Mondo Venerdì, 2 agosto 2019

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