la Repubblica - 02.08.2019

(C. Jardin) #1
dal nostro inviato
Carmelo Lopapa

MILANO MARITTIMA — La fuga nervo-
sa dalle domande sulla moto d’ac-
qua della Polizia e da quelle sul ruo-
lo del leghista Gianluca Savoini, sul-
le presunte tangenti in Russia e in
Marocco. L’attacco smodato a Repub-
blica e l’insulto al videomaker che le
immagini del figlio in moto ha ripre-
so e rilanciato, prima di essere identi-
ficato e allontanato dagli agenti: «Va-
da a riprendere i bambini, dato che
le piace tanto». La perdita di qualsia-
si controllo di fronte a decine di tele-
camere e microfoni: le ong «hanno
rotto le palle», il governo tedesco «ci
ricatta», la rom che avrebbe alluso a
un proiettile contro di lui che diven-
ta la «zingaraccia di Milano per la
quale arriverà la ruspa», aizza dalle
telecamere di Sky.
Rieccolo il “sobrio” Matteo Salvini,
di ritorno al Papeete Beach di Milano
Marittima, il lido vippaiolo della Ri-
viera ormai appendice estiva del Vi-
minale. Ricompare il ministro in in-
fradito e camicia sbottonata, dopo
un giorno e una notte trascorsi in
Consiglio dei ministri per affossare
la riforma della giustizia targata 5
Stelle. È un fiume in piena che tradi-
sce uno stato di tensione senza pre-
cedenti. Dentro il governo e dentro
un partito che invano, ormai, atten-
de che il capo stacchi la spina. Ma sta-
volta il turpiloquio e le sfuriate supe-
rano ogni limite di decenza e scate-
nano le reazioni indignate non solo
del Pd, ma anche degli stessi alleati
del Movimento, del sindacato dei
giornalisti.
Conferenza stampa nell’area risto-
rante del lido, a pochi passi dalla con-
solle del deejay, sotto il sole cocente
delle 13. Il pretesto è la presentazio-
ne, al fianco del ministro Lorenzo
Fontana e del deputato locale Jaco-
po Morrone, della festa estiva del par-
tito che si aprirà oggi. E il lancio uffi-
ciale della candidata della Lega per
le prossime regionali in Emilia Roma-
gna: Lucia Borgonzoni, bolognese, at-
tuale sottosegretario ai Beni cultura-
li. Ma fa presto Salvini a perdere il
controllo. Il videomaker di Repubbli-
ca Valerio Lo Muzio, artefice dello
scoop sulla moto d’acqua, gli chiede
conto del proprio allontanamento,
martedì, ad opera di chi e perché. Ma
non fa in tempo a finire la domanda.
«Non parlo di figli, bimbi e minori,
che devono stare fuori dalla polemi-
ca politica». Il giornalista insiste ed è
allora che il capo del Viminale passa
all’insulto: «Vada a riprendere i bam-
bini, lei che è specializzato.Vada, da-
to che le piace tanto». «Mi sta dando
del pedofilo, ministro?» Chiede Lo
Muzio. «No, lei riprenda i minorenni.
I figli vanno tenuti fuori». Applauso
della claque in costume che assiste.
Lo stato d’animo peggiora quando
Repubblica chiede conto del caso Sa-
voini, del presunto giro di tangenti,
degli incontri a Mosca, della notizia
dei 150 mila euro che l’uomo di Salvi-
ni avrebbe ricevuto dopo una visita
in delegazione in Marocco. «Non ho
ancora finito di nascondere i rubli.
Dopo mi occupo del Marocco», glissa
in evidente difficoltà. «Dunque non
sa cosa rispondere, ministro? Che

rapporti ha con Savoini?». E lui: «An-
date in Marocco, in Tunisia o negli
Usa. Buona caccia, io non ho risposta
sulle non notizie. Sono mesi che leg-
go con enorme divertimento le noti-
zie che state pubblicando, se voglio
ridere leggo Repubblica, è un giorna-
le che mi diverte un sacco». «Mai
quanto le sue mancate risposte alle
nostre domande, signor ministro»,
gli viene replicato. Il ministro può to-

gliere la camicia e tornare sotto l’om-
brellone. Lo show finisce qui. Non le
polemiche.
«Salvini già si rifiuta da settimane
di riferire in Parlamento sul Russia-
gate, ora insulta anche i giornalisti,
ai quali va tutta la mia solidarietà -
commenta il segretario del Pd Nicola
Zingaretti - L’arroganza del ministro
non è un elemento di forza ma di as-
soluta debolezza». «Da qualche gior-

no appare spaventato», nota l’ex pre-
mier Paolo Gentiloni. Alessandro Di
Battista attacca Salvini: «Trovi il tem-
po di andare in Parlamento a rispon-
dere su Savoini e Arata, anche in mo-
to d’acqua, ma vada». Tra i tanti inter-
venti di solidarietà anche la Fnsi col
segretario Raffaele Lo Russo: «Si sta
cercando di creare un clima sempre
più ostile nei confronti dell’informa-
zione».

Roma — «Penso che Salvini debba ri-
spondere del fatto che fa un uso pri-
vato della polizia di Stato pagata dai
cittadini e non fare accuse ad altri
su fatti inesistenti per sviare l’atten-
zione dal problema principale». Do-
riana Sarli è la deputata del Movi-
mento 5 Stelle che ha votato contro
il decreto Sicurezza bis. E ha preso
la parola in aula per contrastarlo. Al-
lo stesso modo, non esita a dire che
«l’insulto, la violenza, non devono
appartenere al linguaggio delle isti-
tuzioni».
Il ministro dell’Interno ha
accusato il giornalista di
Repubblica, che ha ripreso suo figlio
di 16 anni su una moto d’acqua della
Polizia, di «riprendere bambini» e si
è rifiutato di rispondere alle sue
domande. Cosa ne pensa?
«Capisco che non si vogliano mettere
i propri figli in mezzo a questioni
politiche, ma ai figli vanno insegnate
le regole. Tanto più da chi è chiamato
a farle rispettare al Paese. Tutti
hanno la facoltà di non rispondere a

una domanda, questo però non
significa che si possa insultare chi fa il
proprio dovere».
È un modo per non dare
spiegazioni?
«La cosa su cui lo stavano
pungolando è molto grave. L’uso
privato di un mezzo della polizia è un
reato. Non lo può fare un comune
cittadino e men che mai dovrebbe
farlo un rappresentante delle
istituzioni. Il ministro Salvini
dovrebbe avere grande rispetto di
quel che lo Stato gli mette a
disposizione a spese dei cittadini per
salvaguardare la sua incolumità».

Si è rifiutato di rispondere anche
sulle inchieste che riguardano la
Lega a proposito di fondi russi e
delle inchieste su Gianluca Savoini.
«Le inchieste vanno avanti a
prescindere dal Parlamento, che non
deve interferire. Ma credo che
sarebbe corretto da parte del
ministro riferire su quel che è
successo».
Voi però avete votato contro la
calendarizzazione della mozione di
sfiducia alla Camera. Perché?
«Arriverà nella prima settimana di
settembre. Quello che l’opposizione
aveva chiesto è che venisse riaperto il

Si rifiuta di riferire
in Parlamento e ora insulta
i giornalisti. La mia
solidarietà a Lo Muzio
e al giornale

Giorgio
mulè
51 anni,
portavoce di fi

Salvini contro Repubblica


insulti e attacchi ai cronisti


Al Papeete il ministro non risponde al videomaker che aveva fotografato il figlio sulla moto d’acqua della polizia


“Vada a riprendere i minori, visto che le piace tanto”. Poi chiama “zingaraccia” una donna che lo avrebbe minacciato


Primo piano L’ultima spiaggia


L’intervista


Sarli (5S) “Risponda


non denigri la stampa”


Nicola
Zingaretti
53 anni,
segretario Pd

g


Il vicepremier
sta evitando di rispondere
nascondendosi
dietro al figlio.
Che vero maschio!

Il Cdr di Repubblica esprime
massima solidarietà al collega
Valerio Lo Muzio, intimidito
martedì scorso da un addetto
alla tutela di Matteo Salvini solo
per aver svolto il suo lavoro di
videomaker sulla spiaggia di
Milano Marittima e oggi
bersaglio di un’autentica
aggressione verbale, condita da
gravi allusioni, da parte del
medesimo ministro. Il quale si è
anche rifiutato di rispondere alle
domande del nostro cronista
Carmelo Lopapa e dello stesso
Lo Muzio, attaccando in maniera
denigratoria il nostro
quotidiano. Vorremmo
ricordare al ministro che
informare i cittadini è un diritto
tutelato dalla Costituzione, al
quale corrisponde il dovere
della stampa di documentare i
comportamenti di ogni singolo
rappresentante delle istituzioni,
governo compreso. Tentare di
impedirlo, come Salvini ha fatto,
denota purtroppo la postura
tipica di chi – in ragione del suo
incarico - si considera al di sopra
della legge. Una deriva
liberticida alla quale non
intendiamo rassegnarci e che i
giornalisti di Repubblica
combatteranno sempre.
Il Cdr di Repubblica

Domandare è lecito
da parte dei giornalisti,
per un politico
di governo
rispondere è dovere

di Annalisa Cuzzocrea

f


roberta
lombardi
45 anni,
consigliere 5s

Il Cdr di Repubblica


pagina. 2 Venerdì, 2 agosto 2019

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