la Repubblica - 02.08.2019

(C. Jardin) #1
intervista a Ngugi wa Thiong’o

Scrittori


ribelliamoci


all’inglese


L’intellettuale africano, ogni anno tra i favoriti al Nobel,


spiega il senso della sua lunga lotta contro la lingua


dei colonizzatori: “Fiorisce sul cimitero degli altri idiomi”


di Pietro Veronese


una domanda stu-
pida, ma gliela de-
vo fare. Tutti la de-
finiscono il “quasi
Nobel” africano,
ogni anno si dice
che il suo nome è
nella rosa e poi non viene fuori. Stra-
na condizione per uno scrittore...
La risata arriva di ritorno, attra-
verso un continente e un oceano.
Una risata di gola, che smette e ri-
prende, trasmessa da Skype in tem-
po reale dalla lontana California.
«Lo so, lo so, dicono che ci sono an-
dato vicino... In tutta sincerità, io
non ho voce in capitolo! Non ho di-
ritto di voto in materia, proprio non
dipende da me. E nemmeno posso
dire di conoscere qualcuno tra colo-
ro che decidono...». Lasci almeno
che le faccia gli auguri: questo po-
trebbe essere l’anno giusto, visto
che nel 2019 di Nobel per la Lettera-
tura ne verranno assegnati addirit-
tura due. «Apprezzo molto che tan-
ti pensino che io meriti il premio. È
un grande motivo di incoraggia-
mento». Ngugi wa Thiong’o (si scri-
ve Ngugi, si legge “Ngughi”), nato in
Kenya 81 anni fa, è uno dei più cele-
bri e amati scrittori africani. Cele-
bre perché la sua opera copre un ar-
co temporale di oltre mezzo secolo,
tra romanzi, raccolte di racconti e
di poesie, teatro, saggi dei quali il
più celebre e citato è la raccolta De-
colonizzare la mente, del 1986.
Amato perché la sua battaglia
lunga un’intera vita per le lingue
africane e contro l’inglese, «lingua
coloniale», gli è costata in patria per-
secuzione, incarceramento, esilio.
Un caso unico nella storia dei reati

d’opinione.
A un’età in cui uno scrittore di
successo si limita a raccogliere sere-
namente i frutti del suo lavoro, Ngu-
gi pubblica adesso in italiano il suo
romanzo più recente e monumenta-
le, Il Mago dei corvi (La nave di Te-
seo, traduzione di Andrea Silvestri),
storia-fiume di un dittatore che si
crede Dio e dell’unico uomo che lo
può curare.
“Il Mago dei corvi” uscì in
inglese nel 2006, dopo vent’anni
in cui lei non aveva pubblicato più
nulla. Il silenzio più lungo, poi
l’opera maggiore...
«Il mio romanzo precedente,
Matigari, fu pubblicato a Londra, in
gikuyu, la mia lingua, nel 1986. Ma in
Kenya fu proibito e messo al bando.
Per me fu un colpo durissimo: uno
scrittore dipende e impara dalle
reazioni dei suoi lettori. Negli anni
successivi continuavano a venirmi
nuove idee, ma non si trasformavano
in una narrativa. Poi, verso il ’96-’97,
prese forma nella mia mente la storia
di questo dittatore che vuol costruire
l’edificio più alto del mondo, così alto
da raggiungere il cielo e da farlo
diventare il vicino di casa di Dio.
Piano piano la storia s’impossessò di
me, cominciai a scrivere ogni giorno,
tra un volo e l’altro, nelle camere
d’albergo. Mi ci vollero dieci anni ma
alla fine uscii allo scoperto, insieme
ai miei personaggi sono riemerso
dalla mia vita sottotterra». (Qui
Ngugi gioca con il doppio significato
della parola under-ground, che vuol
dire sotterraneo ma anche
clandestino, segreto, ndr).
Anche “Il Mago dei corvi” è
scritto in gikuyu, ed è stato lei

kNgugi wa Thiong’o
Lo scrittore è nato in Kenya, a Kamiriithu, nel 1938

È


Ngugi wa
Thiong’o, nato
in Kenya 81 anni
fa, è uno dei più
amati scrittori
africani. Autore
di romanzi,
poesie testi per
il teatro e saggi
tra cui il celebre
Decolonizzare la
mente. In Italia
esce ora “Il
Mago dei corvi”
(La Nave di
Teseo, trad. di
Andrea Silvestri,
pagg. 910, euro
24), il suo
romanzo
maggiore, storia
di un dittatore
che si crede Dio

Il romanziere
e “Il Mago
dei corvi”

pagina. (^36) Cultura Venerdì, 2 agosto 2019
20190802_larepubblica_nzdg_036.pdf 1 01-Aug-19 20:22:10
Trova questo quotidiano e tutti gli altri molto prima,ed in più riviste,libri,fumetti, audiolibri,e tanto altro,tutto gratis,su:https://marapcana.surf

Free download pdf