la Repubblica - 02.08.2019

(C. Jardin) #1
dal nostro inviato
Massimo Calandri

BRNO — Quei due non si sono mai
amati, anzi: si odiano. Valentino,
Marquez. Perché fin dal primo gior-
no in pista hanno scoperto con orro-
re di assomigliarsi. Condannati a
convivere quando invece volevano
essere unici, soli. Ma queste sono le
carte che gli hanno servito, e per al-
meno un anno e mezzo continueran-
no a giocarci. Il Cannibale tira un so-
spiro: «Ero sicuro che Rossi non
avrebbe mai mollato», dice, solleva-
to. «So che sta già lavorando alla
nuova Yamaha, per battermi nel
2020». Al ritorno della MotoGP do-
po la pausa di luglio, qualcuno poco
informato scommetteva che il Doc —
mai così male nella prima parte del-
la stagione, neppure durante lo scia-
gurato matrimonio in Ducati — fosse
sul punto di dire basta. Sciocchezze.
Il pesarese ha appena liquidato le
“banali” voci ricordando che «parla-
re del mio ritiro è la cosa più sempli-
ce che possa fare chi è a caccia di
clic su Internet. Io continuo a corre-
re un anno e passa, come minimo.
Voglio prendermi le mie rivincite.
Quando? Ora: ci sono 10 corse prima
della fine. Poi lavoreremo alla prossi-
ma stagione».
Ha 58 punti di vantaggio sul se-
condo in classifica (Dovizioso): però

non dite a Marc Marquez che questo
campionato è finito. Potrebbe perde-
re la pazienza. «Odio chi fa discorsi
del genere. Non è onesto. E poi, in
questo sport non c’è nulla di sicuro.
Oggi che sono davanti, tutti dicono:
è il migliore. Al primo errore però
mi metteranno in discussione. Co-
me sta accadendo con Valentino: do-
po quello che ha vinto, c’è gente che
ora vorrebbe vederlo lontano dai cir-
cuiti. Non capiscono nulla: manca il
rispetto, la cultura».
Parla del suo detestato rivale o di
sé stesso? Le figure quasi si mischia-
no: quei due si assomigliano davve-
ro, malgrado tutto. «La differenza la
fanno le radici: la tua squadra, gli
amici. La famiglia. Sono loro che ti
proteggono». Il Cannibale ammette
che questo è un campionato «quasi»
perfetto. Peccato per la caduta di Au-
stin. «La differenza non la fa tanto la
potenza della nuova Honda, veloce
quanto la Ducati, ma la moto nel suo

complesso: siamo al meglio su ogni
circuito, e quando va proprio male fi-
nisco al 2° posto».
La storia infinita di Valentino co-
minciò a Brno nel ’97, primo succes-
so nel motomondiale. «Un circuito
che mi è sempre piaciuto». Il Doc po-
trebbe ripartire da qui: domenica o
lunedì, giornata di test in cui la Ya-
maha proverà la M1 del 2020. «Le va-
canze mi hanno ricaricato, anche se
nei primi giorni è stata dura: ci si ri-
posa meglio quando si vince», am-
mette. Ha fatto da testimone di noz-
ze all’amico di una vita, ‘Uccio’ Sa-
lucci. «Gran bel matrimonio, ma no:
non mi è venuta voglia di sposarmi».
Ed è l’unico sorriso di una giornata
tristissima, funestata dall’improvvi-
sa scomparsa di Luca Semprini, 35
anni, addetto stampa della Ducati:
piloti e tecnici di Borgo Panigale si
sono chiusi in un commosso silen-
zio, condiviso da tutto il paddock.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Formula 1 a Budapest


Verstappen la peste: “Ferrari? Voglio l’auto più veloce”


dalla nostra inviata
Alessandra Retico

budapest — Che faccia da schiaffi:
«Non ho mai pensato neanche da
bimbo che avrei corso per la Ferra-
ri. Ma per la macchina più forte, qua-
lunque essa fosse». Forte lo è, la Red
Bull di Max Verstappen. Anzi, la blu
col toro inferocito dell’olandese al-
trettanto rampante, è la terza forza
del campionato. 162 punti contro i
225 del leader, Lewis Hamilton (se-
conda l’altra Mercedes di Bottas a
184 punti). Due gare vinte nelle ulti-
me tre per il 21enne figlio d’arte,
compresa la rocambolesca corsa a
eliminazione sotto la pioggia nella
scivolosa Germania. A Budapest,
12ª e ultima gara prima della pausa
estiva, suo papà Jos 25 anni fa salì
per la prima volta su un podio di F1,
finendo 3° con la sua Benetton alle
spalle del vincitore Michael Schu-
macher e di Damon Hill. Poi per Ver-
stappen senior solo un altro podio
in carriera (sempre 3°, in Belgio nel
’94). Di padre in figlio, ma molto,
molto meglio. «L’Hungaroring è
uno dei miei circuiti preferiti» dice
la talentuosa peste della F1 moder-

na. Il che, non promette bene per
gli altri. Per le Mercedes uscite con
le ossa rotte dal gp di Hockenheim:
Hamilton con l’influenza 9°, dopo la
penalizzazione delle due Alfa Ro-
meo, Bottas a muro. Il 25enne russo

Kvjat si portava invece 3° con la To-
ro Rosso mentre diventava papà.
Mezze felicità per le Ferrari in Ger-
mania, competitive fino al ko delle
vetture in qualifica e nonostante il
2° posto di Sebastian Vettel dopo

una inimmaginabile rimonta dal
fondo: «Sono piuttosto realista, è
stato grandioso il podio in Germa-
nia perché non avevamo nulla da
perdere, ma certo non siamo al livel-
lo che vorremmo». Il quasi impecca-
bile Charles Leclerc, slittando sull’u-
mido, è incappato nel suo primo ve-
ro errore: «Sbaglio grave, ma la si-
tuazione era critica per la pioggia.
Non è una scusa, non sono tipo che
ne cerca: imparerò da quanto avve-
nuto». Nel frattempo, Verstappen
pesta sull’acceleratore del suo futu-
ro. Da settimane girano voci sul suo
passaggio non troppo lontano in
Mercedes o in Ferrari, ma lui che fa?
Risponde così: «Voglio dire una co-
sa a riguardo: anche quando ero gio-
vane non ho mai pensato che avrei
guidato per la Ferrari. Ho sempre
voluto essere sulla macchina più ve-
loce, che fosse Ferrari, Mercedes o
Red Bull. Penso però che potrò es-
serlo il prossimo anno, con la Red
Bull». Con la quale ha un contratto
fino al 2020. «Se con altri 25 punti
mi sentirei in corsa per il Mondiale?
Con 60 punti in più di sicuro sì. La
Mercedes continua a essere domi-
nante». Ma faccia da schiaffi, gliene
darà. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

f


ANDREJ ISAKOVIC/AFP

ANSA

Il giovane pilota della


Red Bull al centro


delle voci di mercato


“Posso essere


competitivo anche


con il mio team”


di Gianni Clerici

Giunge da Newport, nel Rhode
Island una inattesa notizia. Li Na,
tennista, è la prima giocatrice ci-
nese ad essere ammessa alla Hall
of Fame, dove sono celebrate le
leggende della storia del tennis.
Ho conosciuto Li Na di perso-
na, nei giorni in cui i cinesi rifu-
giati in Australia, e accolti dopo
un esame di sette mesi, vennero
al tennis a tifare per lei durante
l’Australian Open, e io chiesi alla
tennista se il suo nome si pronun-
ciasse “Li Na” o “Na Li” e ricevet-
ti, in un inglese molto incerto me-
scolato a un gentilissimo sorriso,
«Come crede lei».
Li Na dovevo ritrovarla al Ro-
land Garros in finale contro Fran-
cesca Schiavone nel 2011, quan-
do una sua palla, mal giudicata
della cocciuta arbitra svedese
Louise Engzell, e rivista mille vol-
te out nell’angolo destro di Fran-
cesca privò la nostra eroina del
terzo set, e forse della seconda
vittoria al Roland Garros (impre-
sa riuscita solo a Nicola Pietran-
geli tra i nostri tennisti), in nome
del primo, storico, trionfo di un
atleta del Paese asiatico negli
Slam.
Ora Li Na è la prima tennista ci-
nese ad essere accolta nella Hall
of Fame, e non soltanto. È stata
anche la prima donna cinese ad
aver osato abbandonare il marito
come coach, assumendo un alle-
natore «che non avesse sempre
ragione» e ad accettare che le au-
torità preposte allo sport la pri-
vassero di una parte dei premi
guadagnati senza un lamento,
«in attesa - mi disse - che diventia-
mo 15 milioni di donne tenniste.
Allora conteremo di più, ne sono
certa». Chissà se il Presidente ci-
nese conosce il tennis, gli sareb-
be molto utile per fare due conti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Hall of Fame


Cina in festa


Li Na nel Museo


del tennis


Motogp a brno

Rossi rilancia


“Lavoro già


per il 2020”


Marquez lo applaude: “Non molla mai


Sta preparando la moto per battermi”


g


Continuo a correre


un anno e passa,


come minimo. Voglio


prendermi le mie


rivincite, anche


subito: ci sono ancora


dieci corse prima


della fine


kMax Verstappen, 21 anni


iIl futuro
Valentino Rossi
assicura di voler
continuare a
correre con la
sua Yamaha
anche il
prossimo anno
iIl rivale
Marc Marquez
raccoglie
la sfida con
soddisfazione:
“Uno come
Valentino non si
può discutere”

Viaggio


Reportage
e foto da tutto
il mondo
Numero speciale
di 164 pagine

. Venerdì, 2 agosto 2019 Sport pagina^45

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