Libero - 02.08.2019

(Romina) #1

Rivoluzione negli ospedali


Il pronto soccorso riduce i tempi:


cinque codici in base alla gravità


Dall’1 (rosso) per le urgenze e l’accesso immediato al 5 (bianco) per i casi da


gestire entro 4 ore. Così si eviteranno le code infinite e i ricoveri non necessari


MASSIMO SANVITO


■Dopo i colori i numeri. Più che
una rivoluzione un’evoluzione,
con tre obiettivi principali: evitare i
ricoveri inappropriati, ridurre i tem-
pi di attesa e aumentare la sicurez-
za delle dimissioni. Cambiano le re-
gole al Pronto Soccorso dopo il via
libera della Conferenza Stato-Re-
gioni alle linee di indirizzo naziona-
li sul Triage Intraospedaliero. En-
tro un anno e mezzo il nuovo siste-
ma sarà a regime da nord a sud.
La prima modifica, annunciata
già un anno fa, riguarderà i codici
d’accesso al pronto soccorso. Spari-
rà il giallo per far posto ad arancio-
ne e azzurro e spunteranno i nume-
ri all’interno di una scala da 1
(emergenza) a 5 (lieve entità). Nel-
lo specifico, il rosso (1) identifiche-
rà le emergenze che richiedono un
intervento immediato; l’arancione
(2) i pazienti a rischio che necessita-
no cure tempestive da prendere in
carico nel minor tempo possibile;
l’azzurro (3) verrà utilizzato per gli
interventi da gestire nell’arco di
un’ora; il verde (4) identificherà i
pazienti da trattare entro due ore
dal loro arrivo; il bianco (5) per le
urgenze minori che richiedono un
intervento entro quattro ore.
Un’altra novità sarà rappresenta-
ta dall’area “see and treat”, guarda
e tratta. Un reparto dove infermieri
specializzati applicheranno proto-
colli standard per curare le urgen-
ze minori, con l’obiettivo di ridurre
ulteriormente il sovraffollamento
nei pronto soccorso. Inoltre, per ri-
durre i ricoveri inappropriati e au-
mentare la sicurezza delle dimissio-
ni, ci sarà pure un’Area di osserva-
zione breve e intensiva (Fast Track)
per terapie a breve termine e appro-
fondimenti diagnostici.


PERCORSI MIRATI

Tra gli obiettivi dell’accordo sigla-
to ieri c’è anche la raccomandazio-
ne di sviluppare appositi percorsi
per le patologie tempo-dipendenti
(sindrome coronarica acuta, stroke
e trauma grave) e per condizioni
particolari come fragilità e vulnera-
bilità. «Oggi sono molto contenta
perché abbiamo portato a casa
una serie di provvedimenti impor-

tantissimi. Dalle classificazioni
d’urgenza nei pronto soccorso a
tutta una serie di elementi per ri-
durre il sovraffollamen-
to, come i tempi certi di
visita. Abbiamo portato
a casa anche la riparti-
zione del fondo dei 400
milioni di euro per la ri-
duzione dei tempi delle
lista d’attesa e la digita-
lizzazione delle prenota-
zioni», ha commentato
il ministro della Salute,
Giulia Grillo.
Soddisfatto anche Stefano Bonac-
cini, presidente della Conferenza
delle Regioni e delle Province auto-

nome: «Grazie a questo accordo si
realizza un cambiamento impor-
tante. Qualcuno ha parlato di rivo-

luzione, ma credo si tratti di una
evoluzione basata su positive espe-
rienze che si sono concretizzate in

alcune Regioni». Secondo Sergio
Venturi, coordinatore vicario della
Commissione Salute della Confe-
renza delle Regioni, il nuovo siste-
ma «allinea l’Italia agli standard del-
la maggior parte degli altri paesi».

L’ALTRA FACCIA

A fare da contralta-
re, però, ci sono le per-
plessità del dottor
Francesco Rocco Pu-
gliese, presidente del-
la Società italiana di
medicina di emergen-
za urgenza: «Non cre-
do che ci sarà una ridu-
zione dei tempi di atte-
sa perché il vero pro-
blema è che nei pron-
to soccorso italiani
mancano all’appello
2mila medici ed è il
medico che deve visi-
tare i pazienti. Con un
numero così esiguo di
medici è impossibile
rispettare i tempi mas-
simi di attesa previsti
per l’accesso ai pronto
soccorso». L’auspicio
è che il livello di assi-
stenza si uniformi da
nord a sud assottiglian-
do il più possibile le
differenze. Ogni anno,
infatti, un esercito di
due milioni di italiani
va in pronto soccorso
e può pure capitare
che qualcuno ci resti
più di un giorno inte-
ro. Secondo i dati Age-
nas, l’agenzia naziona-
le per i servizi sanitari
regionali, nei primi
dieci pronto soccorso
più lenti d’Italia, nel
2016, otto sono a Ro-
ma. Il confronto tra la
Capitale e Milano è im-
pietoso: se in ospedali
romani come S. Andrea, S. Filippo
Neri e Tor Vergata poco meno del
17% degli accessi hanno avuto una
permanenza lunga
(oltre 24 ore), a mila-
no ci sono strutture
come Gaetano Pini,
San Raffaele e Galeaz-
zi dove tutti i pazienti
arrivati al Ps sono sta-
ti dimessi entro 12
ore. Com’è possibile?
Oltre alla diversa orga-
nizzazione all’interno
dei reparti, a incidere
è spesso una “esagerazione” nelle
valutazioni che allunga i tempi.
© riproduzione riservata

■Per oltre un’ora l’Aula di
Montecitorio si è interrogata ie-
ri sull’opportunità di consenti-
re alle neomamme di poter al-
lattare durante l’esame dei
provvedimenti da parte
dell’Assemblea, così da eserci-
tare il proprio diritto-dovere di
voto. A dare il là al dibattito un
ordine del giorno al Bilancio
della Camera, presentato dalla
pentastellata Paola Carinelli,
in cui si chiede di poter allatta-
re in Aula esclusivamente du-


rante le votazioni. Ma è la pro-
posta di Giorgia Meloni, lea-
der di Fdi che ha riscosso i
maggiori consensi. Meloni
chiede di predisporre aree ad
hoc nei pressi dell’emiciclo,
nelle quali qualunque parla-
mentare neomamma possa al-
lattare il proprio figlio e con-
temporaneamente votare i
provvedimenti in esame. Pd,
Forza Italia e Leu hanno ap-
poggiato la sua proposta. La
dem Marianna Madia in parti-

colare si è detta d’accordo con
la leader di FdI. «Ogni giorno
riceviamo notizie di donne al-
lontanate dai luoghi di lavoro,
dai bar e dalle stazioni, solo
perché “colpevoli” di allattare
il proprio figlio» ha detto Gior-
gia Meloni, che è mamma di
una bimba di quasi tre anni
che ha allattato per tutto il pri-
mo anno di vita. «È una delle
cose più belle e naturali al
mondo e per me una madre
dovrebbe poterlo fare ovun-

que, anche in Parlamento. Ec-
co perché chiedo di valutare
l’opportunità di allestire delle
postazioni ad hoc nella quali
una donna, mamma e parla-
mentare, possa liberamente al-
lattare il proprio figlio e allo
stesso tempo esercitare il dove-
re di deputato». Applausi e
adesioni da parte di esponenti
di tutti i partiti, e il questore
grillino Federico D’Incà e il
presidente della Camera Ro-
berto Fico si sono impegnati a
verificare, già a settembre, la
fattibilità della proposta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

La proposta di Giorgia Meloni condivisa da Fi, Pd e Leu


«Auleadhocperlemammeparlamentaricheallattano»


Giorgia Meloni, leader di FdI

A sinistra, Stefano Bonaccini. A destra, Giulia Grillo

■Per la prima volta è
stato effettuato un ecce-
zionale trapianto di fega-
to su una paziente già col-
pita da metastasi epati-
che da carcinoma mam-
mario trattate attraverso
radioterapia e chemiote-
rapia. La paziente, L.B.,
50 anni, operata al seno
nel 2000, è stata sottopo-
sta a trapianto di fegato
da donatore cadavere.
La donna era affetta da
insufficienza epatica ter-
minale causata da tratta-
menti curativi di metasta-
si epatiche da pregresso
carcinoma mammario.
Le condizioni della pa-
ziente, operata il 12 lu-
glio, sono al momento ot-
timali. L’intervento è sta-
to eseguito all’ospedale
San Camillo di Roma e
rappresenta la prima
esperienza in Italia di tra-
pianto di fegato per que-
sto tipo di patologia, ov-
vero su pazienti con me-
tastasi causate da carci-
noma mammario che
non possono essere af-
frontate chirurgicamen-
te. A operare la signora è
stata l’equipe diretta da
Giuseppe Maria Ettorre
presso il Centro Poit (Po-
lo Interaziendale Tra-
pianti dell’Azienda Ospe-
daliera San Camillo-For-
lanini e Ircss L. Spallanza-
ni). Il decorso post-ope-
ratorio immediato si è
svolto presso il reparto di
Rianimazione ed è stato
regolare. In generale, il fe-
gato è “bersaglio” nel 10
per cento dei pazienti
metastatici e questo caso
rappresenta una speran-
za per tanti malati.

AL SAN CAMILLO DI ROMA

Trapianto di fegato


su una donna malata


di tumore al seno


BANDO DI GARA
Gara 5 19 S CUC - Servizi di igiene ambientale
e servizi collaterali del Comune di Segrate


  • CIG: 79831553E9. Importo complessivo
    dell’appalto: € 18.000.000,00; importo massimo
    pagabile comprensivo di eventuali rinnovo
    18 mesi, proroga tecnica 6 mesi e quinti
    d’obbligo: € 30.240.000,00. Durata del contratto:
    60 mesi. Criteri di aggiudicazione: offerta
    economicamente più vantaggiosa (art. 95 D.Lgs.
    50/2016). Termine presentazione offerte: ore
    23:59 del 16/09/2019. Data gara: 18/09/
    ore 09:30. Il bando e il disciplinare di gara sono
    pubblicati su http://www.arca.regione.lombardia.it; per
    informazioni: sezione Gare (tel. 0226902351,
    PEC: [email protected]). Il bando
    è pubblicato sulla G.U.R.I. n. 89 del 31/07/2019.
    Segrate, 02/08/2019 Il Responsabile della
    Centrale Unica di Committenza
    Dr.ssa Patrizia Bellagamba


COMUNE DI SEGRATE
Ente Capofila operante come Centrale Unica di Committenza (C.U.C.) tra i Comuni di Segrate,
Peschiera Borromeo, Tribiano e Vernate - Provincia di Milano Via I Maggio snc - 20090 Segrate (MI)

14
venerdì
2 agosto
2019

ATTUALITÀ

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