Libero - 02.08.2019

(Romina) #1

FABRIZIO BARBUTO


■Quando si parla di sado-
masochismo la mente proiet-
ta le immagini più iconografi-
che: insulti, sputi, arroganza,
percosse. Intriso di luoghi co-
muni sull’argomento, trasal-
go dinanzi al garbo d’altri
tempi di “Master Bologna”,
noto dominatore sessuale
del bolognese o, come il ger-
go del mestiere impone,
“Master (padrone)”. Lo stu-
pore è tanto che esordisco
domandogli: «Mi vuole rac-
contare di come avviene la
metamorfosi col cliente?».
«Quale metamorfosi?» ri-
sponde perplesso. «Io sono
questo e tale rimango con i
miei schiavi. La storia ci ha
abituato a ricondurre l’auto-
rità a personaggi freddi e sen-
za cuore, ma io un cuore ce
l’ho, ed assieme a tutto il re-
sto lo metto al servizio dei
miei clienti, i quali non vedo-
no in me solo un master, ma
anche un confidente: un sot-
tomesso arabo, ad esempio,
mi ha raccontato di venire in
Europa per dare libero sfogo
ad un’omosessualità che nel
suo paese è considerata un
crimine. Tra i miei clienti ho
una buona percentuale di
persone problematiche, e
l’idea di alleviare i loro tor-
menti mi gratifica molto».
Ma il prezzo di questa inu-
sitata terapia non è mica alla
portata di ogni tasca: trenta
minuti con il cultore della
tortura costano 300 euro,
un’ora 500, sei ore 2mila.
Non resta che approfondire
il modo in cui, padrone e
schiavo, trascorrono il tem-
po condiviso: «Faccio tutto
ad eccezione del sesso tradi-
zionale, quello è riservato al-
le sole persone con le quali
mi sento coinvolto sentimen-
talmente. Ma i miei clienti,
per fortuna, cercano ben al-
tro: a loro concedo le più va-
rie prestazioni BDSM (reper-
torio di pratiche sessuali ba-
sate sul dolore N.D.R.): con-
trollo del respiro, lotta, scos-
se elettriche, femminilizza-
zione, calpestamento, adora-
zione dei piedi, frustate, ta-
gli, iniezioni... La soglia di
sopportazione del dolore
cambia da persona a perso-
na».
I corpi sui quali Master Bo-
logna scaglia le nerbate, af-
fonda gli aghi e versa la cera
rovente non sono per lui og-
getto di desiderio carnale,
bensì uno “strumento” di la-
voro: è attratto dalla donne,
ed è così che approfondisce
le ragioni che lo spingono a
annoverare una clientela di
soli uomini: «Metto subito

gli schiavi a conoscenza del-
le mie preferenze sessuali, in
modo che non si aspettino
altro all’infuori di ciò per cui
pagano. Questo mi permette
di disincantarli su eventuali
coinvolgimenti amorosi e di
rassicurare le mie due fidan-
zate sul fatto che, i sentimen-
ti più profondi, siano
un’esclusiva che riservo a lo-
ro». Avete capito bene: a so-
prendere di quest’uomo
non sono solo le competen-
ze di dominatore sessuale,
ma anche una poligamia del-
la quale non fa mistero: en-
trambe le sue compagne so-
no consapevoli di condivide-
re il medesimo partner, assie-
me al quale si ritrovano spes-
so a giacere, contempora-
neamente, nello stesso letto.
«L’uomo è un animale poli-
gamo, ed anche qualora ri-
vendicasse valori di fedeltà e
morigeratezza non sapreb-
be impedirsi di tradire. Io mi
considero molto più leale di
tanti uomini: le mie compa-
gne si conoscono e sono co-
scienti di rappresentare qual-
cosa di importante per me.
In quanti possono dire lo
stesso delle proprie partner
ed amanti?». Mi sorge un
dubbio: sala di torture e tala-
mo amoroso, per l’intervista-
to, convivono nello stesso
ambiente? «Proprio così: ri-
cevo a casa mia, dove le mie
fidanzate manifestano il
massimo rispetto per quello
che faccio: se si trovano in
casa si chiudono nell’altra
stanza, o capita che escono
per qualche ora».
La passione di Master Bo-
logna per il BDSM è ricondu-
cibile alla pubertà, quando
egli, guardando un cinepa-
nettone, rimase folgorato da
una scena di sadomasochi-
smo offerta in chiave comi-
ca, aveva solo 12 anni. È un
giovane di bell’aspetto, vigo-
roso e dalla muscolatura pla-
stica, ma chissà se si è mai
soffermato a riflettere su co-
me, tutto ciò, sia solo un pre-
stito del tempo: «So bene
che il mio corpo mi abban-
donerà. Pazienza, cercherò
un altro lavoro, ma perché
preoccuparsene adesso? Ad
oggi in cui ho sperimentato
tutto - dalle droghe al sesso,
dal romanticismo al sadoma-
sochismo - l’unica fantasia
ancora capace di eccitarmi è
il presente, e non intendo
sottrargli intensità a benefi-
cio del futuro. Il domani è
lontano e sfugge al mio con-
trollo, l’oggi, invece, ce l’ho
davanti, e da bravo master
posso dominare anche quel-
lo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Don Stefano Segalini, il parroco accusato di aver drogato le sue vittime per poi abusarne

A tu per tu con «Master Bologna»


«Sono un dominatore sessuale


I clienti chiedono frustate e botte»


■Sono «i tabloid» i responsabili di aver
pubblicato la pagina della raccolta fondi
per il matrimonio, non accessibile a scono-
sciuti perché protetta da password. Inol-
tre, i documenti per le nozze sono stati
presentati lo scorso dicembre ed il matri-
monio non è stato ancora celebrato visto
che si terrà il 29 febbraio 2020: questa la
verità di Amanda Knox che in una lettera,
recapitata all’Agi da fonti vicine alla 31enn-
ne di Seattle, smentisce alcune notizie cir-
colate nei giorni scorsi sui media a proposi-
to delle sue nozze e della visita del giugno
scorso a Modena per il Festival della giusti-


zia penale. La lettera è stata firmata da
Amanda Knox e dal fidanzato Christopher
Robinson. «Il mio fidanzato e io vorrem-
mo chiarire alcune falsità - si legge - che
sono state diffuse su di noi, in merito al
nostro al matrimonio e al nostro viaggio a
Modena, in Italia...». La 31enne america-
na sottolinea che il viaggio in Italia «ha
rappresentato un contraccolpo finanzia-
rio per noi e siamo stati costretti ad utilizza-
re soldi che stavamo risparmiando per le
nostre nozze». Riguardo al matrimonio -
ha chiarito - «abbiamo presentato le carte
per essere legalmente sposati a dicembre

dello scorso anno per semplificare le que-
stioni delle tasse e dell’assicurazione, ma
non abbiamo ancora celebrato le nozze
insieme ai nostri cari. Questo non dovreb-
be essere più scioccante del fatto che vivia-
mo insieme da anni. Il nostro matrimonio


  • ha precisato la Knox - si terrà il 29 febbra-
    io 2020. Stiamo pagando per tutto autono-
    mamente. E come fanno molte giovani
    coppie oggi abbiamo sostituito la tradizio-
    nale lista con una raccolta fondi per le noz-
    ze. Migliaia di persone fanno questo per-
    ché la lista di nozze è ormai fuori moda».
    ©RIPRODUZIONE RISERVATA


SIMONA PLETTO


■Per abusare di loro li
avrebbe addirittura drogati
di nascosto. Accuse pesantis-
sime quelle mosse nei con-
fronti di don Stefano Segali-
ni, un sacerdote di Piacenza
arrestato ieri per presunti
abusi sessuali su ragazzi
maggiorenni che frequenta-
vano la sua parrocchia, San
Giuseppe Operaio di Piacen-
za. Nei suoi confronti si ipo-
tizzano i reati di abuso ses-
suale, ma anche di procura-
to stato di incapacità. Secon-
do gli inquirenti, che da me-
si lo tenevano sott’occhio do-
po alcuni esposti arrivati in
Diocesi, il sacerdote in alcu-
ni casi avrebbe messo so-
stanze psicotrope nelle loro
bevande per stordirli per poi
commettere gli abusi. I casi
di maggiorenni coinvolti, sa-
rebbero più di uno, tra cui
anche un giovane neo mag-
giorenne. Tra le vittime, fini-
te nelle grinfie del prelato, ci
sarebbe anche un 35enne.
Anche in questo caso, don
Stefano sarebbe ricorso alle
sostanze chimiche per ridur-
re lo stato di coscienza delle
vittime al fine di mettere in
atto gli abusi sessuali. Gran
parte degli esposti, ad ogni
modo, riguardano persone
che ruotavano nella cerchia
di fedeli legati alla sua par-
rocchia. Un episodio che ri-
corda molto da vicino quan-
to accaduto ad Aversa, con il
prete sospeso dall’incarico
anche in quell’occasione.
Anche in questo caso si par-
lava di abusi sessuali, ma
senza l’uso di droghe per
stordire e per poter arrivare
a commettere le violenze.


DIMESSO DA POCO

Don Segalini si era dimes-
so nel maggio scorso. Il ve-
scovo Gianni Ambrosio, ve-
nuto a conoscenza dell’inda-
gine in cui era coinvolto, lo
aveva destituito in via caute-
lare dall’incarico. Lo stesso
vescovo, domenica 26 mag-
gio, prima della messa da lui
volutamente presieduta, era
intervenuto per spiegare ai
fedeli le ragioni delle dimis-
sioni e aveva parlato di «...


presunti e deprecabili com-
portamenti». Dichiarazioni
che avevano lasciato sbalor-
diti i fedeli, gli stessi che ora
sui social si dividono tra in-
nocentisti e colpevolisti.
Intanto ieri la squadra mo-
bile della questura di Piacen-
za, guidata da Serena Pieri,
che ha condotto le indagini,
lo ha sottoposto a una ordi-
nanza di custodia cautelare
agli arresti domiciliari, emes-
sa dal gip del Tribunale di
Piacenza su richiesta del
pubblico ministero Emilio

Pisante, in una casa spiritua-
le della Diocesi, che si trova
in un comune della Lombar-
dia.

L’INCHIESTA

Un’inchiesta che ha mos-
so i suoi passi diversi mesi fa
e che ha avuto una svolta nel-
le ultime settimane. Era infat-
ti il maggio scorso quando il
prelato ha annunciato le sue
dimissioni. Su Facebook scri-
veva: «Vi chiedo, per avere
un po’ di pace, di non scrive-
re più niente e pregare. Gra-
zie. Ps: non commentate o
mettete “mi piace”. So che
mi volete bene». Proprio sul-
la pagina di don Stefano Se-
galini erano comparsi mes-
saggi, per la maggior parte di
incoraggiamento e di soste-
gno da parte dei suoi fedeli.
Lo stesso parroco aveva pub-
blicato un breve post in cui
chiedeva di pregare per la
«verità».
Intanto su di lui gli inqui-
renti avevano raccolto mate-
riale a sufficienza, tanto da
portare l’altro ieri il gip a fir-
mare l’ordine di arresto per
evitare la reiterazione del

reato. Poco prima gli investi-
gatori della squadra mobile
avevano sequestrato compu-
ter ed altro materiale utile al-
le indagini, per cercare di far
luce sulla vita privata del sa-
cerdote. Secondo indiscre-
zioni, non sono emersi ele-
menti riguardanti atti di pe-
dofilia da parte dell’indaga-
to. Il provvedimento è basa-
to su una misura cautelare
relativa a una indagine co-
munque non ancora conclu-
sa.
La procura ha comunque
valutato, sulla base dei primi
riscontri, che possono sussi-
stere una o più delle cosid-
dette esigenze cautelari nei
suoi confronti. Per questo
l’ex parroco della chiesa San
Giuseppe Operaio di Piacen-
za, una delle più popolose
comunità cattoliche della cit-
tà, si trova da ieri agli arresti
domiciliari in attesa dell’in-
terrogatorio di garanzia che
si dovrebbe tenere o stama-
ne o al massimo lunedì pros-
simo. In quella sede il giudi-
ce deciderà se confermate o
meno la misura restrittiva
nei suoi confronti.
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Parroco di San Giuseppe Operaio, tra le parrocchie più popolose di Piacenza


Prete drogava i ragazzi per abusare di loro


Don Segalini era stato destituito dopo gli esposti giunti in diocesi. Da lì era scattata l’indagine, ieri gli arresti domiciliari


La 31enne ha chiarito i dubbi sulla raccolta fondi e la data del matrimonio: «Sarà il 29 febbraio 2020»


AmandaKnoxaccusal’Italia:«Falsitàsullemienozze»


A MAGGIO


■ Don Segalini lo scorso
maggio si era dimesso e ai
suoi fedeli, via social, aveva
chiesto di non commentare
e di pregare per lui

LA MESSA
■ Dopo le dimissioni, il ve-
scovo, durante la messa da
lui officiata, aveva parlato di
presunti e deprecabili com-
portamenti

La scheda


15
venerdì
2 agosto
2019

ATTUALITÀ

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