Libero - 02.08.2019

(Romina) #1

GIUSTIZIA


La brutta riforma
di Bonafede
Il sospetto è quello che aleggia
sopra di noi, ovvero che di poli-
tica Di Maio e Bonafede capi-
scano poco, oppure che voglia-
no farci credere che una vera
riforma della giustizia debba ri-
dursi ai processi brevi, certa-
mente sì anche a questi, ma so-
prattutto deve essere affermata
la responsabilità del giudice.
Chi emette sentenze deve assu-
merne le responsabilità che ne
derivano, così come avviene
per il medico chirurgo nei suoi
interventi, dell’esito dei quali è
responsabile, mentre i giudici
questa responsabilità la respin-
gono con il tacito consenso dei
5 Stelle, così come rifiutano la
separazione delle carriere, do-
ve i giudici che emettono le sen-
tenze convivono e lavorano al
fianco dei procuratori che co-
struiscono l’accusa, il che è
inaccettabile in una società mo-
derna e democratica, senza
contare che è l’ora di finirla
con i procuratori che spesso
aprono fascicoli a vanvera e le
cui iniziative finiscono con il ri-
torcersi contro l’interesse pub-
blico generale. Infine, la restitu-
zione del potere di indagine al-
la polizia di Stato, questa e sol-
tanto questa è una vera rifor-
ma della giustizia, tutto il resto
è aria fritta.
Giovanni Bertei
La Spezia

GREGORETTI


Dove sono finiti
i clandestini sbarcati
A quanto pare i clandestini del-
la nave Gregoretti troveranno
accoglienza in cinque paesi eu-
ropei ed anche i vescovi cattoli-
ci hanno promesso il loro inte-
ressamento per parte di questi
immigrati. Cosa significa che li
accoglieranno in Vaticano per
poi far perdere le loro tracce co-
me successo per quei pochi
che tempo fa sono stati accolti
dal Papa. Mi piacerebbe sape-
re dove sono finiti. Sicuramen-
te non sono più nei giardini va-
ticani e neppure sono stati for-
niti di carte d’identità della Cit-
tà del Vaticano.
Sono sicuramente in giro per
l’Italia a cercare di sopravvive-
re con qualsiasi espediente. Sa-
rebbe meglio che i vescovi si
occupassero seriamente del
continuo e progressivo svuota-

mento delle chiese.
Cesare Salina
e.mail

LUDOPATIA


L’omicidio
di Reggio Calabria
A Reggio Calabria un uomo,fi-
lippino ma da noi “adottato”,
definito ludopatico (ludopati-
co: essere umano ossessionato
dal gioco d’azzardo), ha ucciso
con una mannaia la tabaccaia
titolare del negozio ove egli
esercitava la sua mania, consi-
derandola complice della sua
sfortuna. Io continuo a chieder-
mi quale peccato mortale ab-
biamo mai commesso noi ita-
liani per essere condannati a
sorbirci gli stranieri e le loro de-
ficienze comportamentali,an-
che quelle gravissime che con-
ducono alle tragedie...
Luigi Fassone
Camogli (Genova)

INTER


Fare pace con Icardi
è la soluzione più giusta
Discussioni, al bar Sport, sulla
nuova Inter di Antonio Conte.
Molto apprezzati gli acquisti di
Barella e Sensi, si è dibattuto
vivacemente su quello di una
nuova punta. Lukaku. Dzeko,
Cavani i nomi più citati. Ma,
forse, l’idea più giusta l’ha avu-
ta il solito Franco, interista al
cubo: Icardi. Perché no, si è det-
to. Basta mettere il bavaglio al-
la procuratrice-moglie Wanda
e riaprirgli le porte. Lui non
aspetta altro. La cosa ha avuto
un’ampia approvazione, an-
che perché il nuovo allenatore
ha certamente la capacità atte
alla bisogna per reinserirlo pro-
ficuamente nello spogliatoio e
negli schemi d’attacco.
Roberto Brambilla
e.mail

PANINO A SCUOLA


La sentenza inappellabile
della Corte di Cassazione
Alleluja... La Corte di Cassazio-
ne ha finalmente affrontato e
risolto uno dei problemi più im-
pegnativi per il quale (data la
complessità...) si è riunita addi-
rittura “a sezioni unite”, cioè
mettendo intorno al tavolo de-
cine di eminenti esperti di dirit-
to con le loro toghe di ermelli-
no. La sentenza inappellabile
è: non si può più portare il pani-

no da casa per la merenda a
scuola. Si sono persi anni in dia-
tribe furibonde su questo argo-
mento, decine di tribunali so-
no state intasate da cause di al-
to livello giuridico, ma ora final-
mente si è fatta chiarezza: la
sentenza stabilisce chiaramen-
te che non esiste «il diritto al
panino da casa» (che per un re-
golamento assurdo va consu-
mato in locali diversi dalla
mensa, forse per non contami-
nare i prodotti distribuiti dai
fornitori esterni, creando un
ghetto per appestati dalla roset-
ta casalinga...) perché l’interval-
lo per la merenda «condivide
le finalità educative del proget-
to formativo scolastico... man-
giare il panino insieme riveste
una funzione di socializzazio-
ne... il panino portato da casa è
un’ingerenza dei privati nella
gestione di un servizio pubbli-
co» ed altre amenità del genere
che potrebbero essere raccolte
in un libro umoristico. Capito?
Mangiare un panino amorevol-
mente preparato dalla mam-
ma è quasi un reato, impedisce
la socializzazione (i bambini di-
venteranno autistici?), sconvol-
ge l’organizzazione perfetta de-
gli istituti, crea gravi problemi

ad insegnanti e bidelli. Cari giu-
dici con l’ermellino, occupate-
vi dei veri problemi della giusti-
zia italiana non di scemenze ri-
solvibili col buon senso; ricor-
datevi che quando voi eravate
bambini portavate il panino da
casa e non siete morti per gravi
intossicazioni alimentari (che
invece spesso si verificano con
i cibi offerti dalle mense scola-
stiche).
Gianluigi De Marchi
e.mail

RAZZISMO


La denuncia
di Noemi Campbell
La Venere Nera Naomi Camp-
bell ha pubblicamente accusa-
to un hotel della Costa Azzur-
ra, senza specificare quale, di
non averla fatta entrare a causa
del colore della propria pelle.
Appare alquanto strano che in
un paese come la Francia, che
presenta molti cittadini prove-
nienti dalle (ex?) colonie africa-
ne ci siano queste discrimina-
zioni. Come ancora più strano
il fatto che la ex top model non
sia stata riconosciuta o fatta en-
trare in base a questo criterio
razzista in quanto la sua pre-
senza, vista la notorietà, è un
valore aggiunto. Non dobbia-
mo però dimenticare i proble-
mi che la signora Campbell ha
avuto a seguito dei suoi com-
portamenti che evidenziano
una problematica gestione del-
la rabbia. Ricordo che nel 2006
dovette fare una settimana di
servizi sociali per aver lanciato
il cellulare ad una cameriera
mentre qualche anno dopo ha
aggredito un fotografo. Senza
dimenticare che sputò in fac-
cia ad un poliziotto e picchiò
una collega. Cosucce non da
poco. Ora arriva questa vicen-
da all’apparenza paradossale
che ha il sapore di una vendet-
ta. Ovviamente è solo una mia
congettura. Auguro alla signo-
ra Campbell di alloggiare nei
migliori hotel. Noi comuni
mortali ci accontentiamo di
pensioncine economiche ma
almeno rimaniamo coi piedi
per terra.
Cristian Carbognani
S. Ilario d’Enza (Reggio Emilia)

AUMENTO DEL PIL


L’errore che fanno
gli economisti
L’errore di fondo negli anni
2000 è il seguente: lo sviluppo

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La tiratura di venerdì 2 agosto 2019
è di 105.170 copie

Cortese Dottor Mainiero, poiché ri-
tengo che Salvini sia persona non
sprovveduta (anzi), mi può spiegare
per cortesia il motivo per il quale non
ha preteso che, contestualmente alla
sua firma sul decreto del reddito di
cittadinanza, seguisse quella di Di
Maio sull'autonomia di Lombardia e
Veneto? Non mi capacito. Grazie.
Gianantonio Borghesani
e.mail



Mi dispiace, caro Borghesani, ma non
so cosa risponderle. Bisognerebbe sta-
re, è ovvio, nella te-
sta di Salvini o dei
suoi più stretti col-
laboratori. Eccesso
di fiducia nell’allea-
to di governo? Su-
perficialità? Estre-
ma correttezza
(che in politica
quasi mai pre-
mia)? E vallo a ca-
pire. Un’ipotesi, in
mancanza di ri-
scontri concreti, vale l’altra. Certo è
che questo governo riesce a litigare su
tutto, persino su quello che nel famoso
contratto era stato messo nero su bian-
co e sembrava cosa fatta. Le dirò di
più: il contratto, di fatto, è stato una
farsa. Si sono messi attorno ad un tavo-
lo e si sono accordati su ciò che andava
fatto dal futuro governo. Firme, sorrisi
e strette di mano. E quasi subito ecco i
litigi, le impuntature, i cambiamenti di
rotta, che probabilmente erano previ-
sti dagli stessi leader (non perché aves-
sero la sfera di cristallo ma perché nes-
suno dei due è particolarmente sprov-
veduto). La verità è che non si può go-
vernare in base ad un accordo precom-
pilato. Quello è il libro dei sogni e delle
buone intenzioni, poi la realtà, con le
sue mille sfaccettature, è un’altra cosa.
La seconda verità è che il contratto fu
scritto e sottoscritto, ma non teneva
conto di mille fattori, tra i quali (tanto
per citarne uno) la posizione dell’Euro-
pa e la sua rigidità in materia economi-
ca.
Ad aggravare le cose, poi, è venuta la
scoppola elettorale dei Cinquestelle
(con contestuale avanzata dei leghisti
e di Matteo Salvini). E così Luigi Di Ma-
io, nel disperato tentativo di arrestare
la perdita di consensi e per dare un
contentino agli oppositori interni, si è
irrigidito. Ultima verità: i contratti, co-
me si suol dire, in Italia vengono fatti
per essere stracciati. E pare che quello
fra il Movimento Cinquestelle e Lega
non faccia eccezione.


leLettere [email protected]


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MATTIAS MAINIERO


A tu per tu


Che fine ha fatto


il contratto


di governo?


P&G/L

CERTIFICATO N. 8491
DEL 18/12/201 8

24
venerdì
2 agosto
2019
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