National Geographic Italy - 08.2019

(nextflipdebug5) #1

sarà inevitabile: questa potrebbe diventare la
migrazione più grande che l’Italia abbia visto
dall’Unità a oggi.


LE MOTIVAZIONI dietro a questa “nuova mobi-
lità” sono numerose e complesse, come eteroge-
nea ne è la composizione. La crisi economica è
probabilmente una delle cause principali, ma in
realtà ha ingigantito lussi iniziati già nei primi
anni Duemila, mossi non solo dal rallentamento
economico dell’Italia, ma anche dalle crescenti
opportunità oferte dall’Europa. Sono quelli in-
fatti gli anni della riduzione delle distanze tra
i paesi, sia quelle isiche, con la nascita dei voli
low-cost, che quelle virtuali, tramite la rivolu-
zione digitale e il boom dell’interconnessione
attraverso messaggistica e poi social network.
Nel 2004 viene approvata la direttiva co-
munitaria relativa alla libera circolazione dei
cittadini europei: con questa e altre misure
si consolida l’accesso al sistema sociale degli
espatriati negli altri Stati membri dell’Unione
Europea, oltre alla libertà di movimento garan-
tita dall’accordo di Schengen e alla cittadinanza
europea istituita dal Trattato di Maastricht.
Ogni italiano può quindi lavorare nei paesi
dell’Unione come se fosse nel proprio e usufrui-
re liberamente anche della sanità locale e delle
indennità di disoccupazione, fondamentali in
città in cui la mobilità lavorativa è alta e la vita
particolarmente costosa, come Londra o Parigi.
Grazie anche al boom di Erasmus e altre ini-
ziative simili, l’Europa è diventata più vicina
per gli italiani: di fronte a un presente e a un
futuro in patria sempre più incerti, in molti
hanno quindi deciso di usufruire delle oppor-
tunità oferte e partire per altri Stati membri
dell’Ue, prima grande destinazione di questa
nuova migrazione che tocca solo in misura mi-
nore paesi extraeuropei come Brasile, Australia
e Stati Uniti.
Non stupisce quindi che questi nuovi lussi
siano composti principalmente da una gene-
razione di convinti europeisti. Lo dimostrano


tanto i risultati delle elezioni politiche ed eu-
ropee degli ultimi dieci anni - in cui il voto de-
gli italiani nell’Ue è stato sempre tendenzial-
mente pro-Europa - quanto il coinvolgimento
dei nostri connazionali all’estero nella difesa
del progetto europeo. Lo si vede chiaramente
a Bruxelles, dove la percentuale di italiani
nelle istituzioni dell’Ue è tra le più alte di tutti
gli Stati membri, ma anche nella Londra post
Brexit, dove sono tanti gli italiani impegnati
politicamente perché il Regno Unito organizzi
un secondo referendum che possa invertire il
voto per l’uscita dall’Unione Europea.
Dimitri Scarlato, compositore italiano a Lon-
dra da dieci anni, ha deciso di rispolverare la
passione per la politica abbandonata dopo il
trasferimento da Roma per guidare insieme
ad altri The3Million, associazione che vuole
proteggere i diritti dei 3 milioni e 600 mila eu-
ropei nel Regno Unito (di cui almeno 700 mila
italiani). C’era anche lui, tra gli organizzatori
dello storico corteo del 23 marzo 2019, quando
un milione di persone ha riempito le strade di
Londra per protestare contro una Brexit sempre
più caotica.

QUESTO RAPPORTO tra la nuova mobilità italiana
e l’Europa non appartiene solo alle grandi capi-
tali, ma anche alle zone di conine. È la storia di
Monia Martini, per esempio, che si è trasferita
a Brașov, in Romania, per difendere quell’idea
di sviluppo sostenibile di cui l’Europa si fa por-
tavoce. Lavora da ormai quasi dieci anni per il
Wwf su numerosi progetti europei che pun-
tano a difendere l’ultima frontiera selvaggia del

Se le partenze continueranno a crescere alla velocità degli ultimi
cinque anni, questa potrebbe diventare la migrazione più
grande che l’Italia abbia visto dall’Unità a oggi.

LONDRA, INGHILTERRA


Lino Carbosiero nel suo salone di Londra. È stato
parrucchiere di Madonna, Hillary Clinton e David
Cameron. La sua famiglia emigrò negli anni ’60.
ANVERSA, BELGIO
Il laboratorio di analisi in cui vengono valutati i diamanti
di Marcello Manna, tra i pochi italiani soci della Borsa
dei diamanti di Anversa, la più prestigiosa al mondo.

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