National Geographic Italy - 08.2019

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EVENTI


Sulle tracce dell’Antropocene
L’idea di un’epoca geologica segnata dall’impatto dell’uomo sul pianeta è tanto
seducente quanto inquietante. E ci sono voluti dieci anni di lavoro, all’Anthro-
pocene Working Group, per elaborare una proposta che sarà presentata nel 2021
alla Commissione internazionale di stratigrafia: se sarà accolta, l’Antropocene
avrà una data d’inizio fissata al Dopoguerra, quando i test nucleari hanno lasciato
una traccia della presenza umana con un’alterazione degli isotopi radioattivi.
Anche se non c’è ancora un consenso scientifico definitivo, però, il termine ha
avuto un successo clamoroso dal punto di vista mediatico. E c’è chi, partendo
proprio dagli studi dell’Anthropocene Working Group, ha prodotto un progetto
artistico di amara bellezza. Insieme ai documentaristi Jennifer Baichwal e Ni-
cholas de Pencier, Edward Burtynsky, fotografo canadese, ha realizzato un’e-
splorazione multimediale del nostro impatto sul pianeta che ha per titolo proprio
Anthropocene, e sarà in mostra fino al 6 ottobre al MAST di Bologna (per orari di
apertura e altre informazioni, http://www.mast.org).
Sono 35 le fotografie di Burtynsky esposte, tra cui quattro murales ad alta ri-
soluzione da cui, grazie a un’apposita app, si può accedere alle estensioni video
di Baichwal e de Pencier, più 13 videoinstallazioni realizzate dai due registi, in
un percorso in cui, senza retorica, si incrociano la fascinazione per una specie
che ha saputo plasmare la Terra a sua immagine e somiglianza e l’angoscia per
la devastazione di intere regioni del globo.

Dall’alto in senso orario:
Uralkali Potash Mine
#4, Berezniki, Russia,
2017; Saw Mills #1,
Lagos, Nigeria, 2016;
Carrara Marble
Quarries, Cava di
Canalgrande #2,
Carrara, Italia, 2016.

NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA FOTO: EDWARD BURTYNSKY, PER GENTILE CONCESSIONE DI ADMIRA


PHOTOGRAPHY, MILANO/NICHOLAS METIVIER GALLERY, TORONTO

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