Corriere della Sera - 03.08.2019

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CorrieredellaSeraSabato3Agosto2019
LIBERITUTTI

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Abitare


L’interiordecorator
Qui accanto, Olga Polizzi, vice
presidente e direttore design di
Rocco Forte Hotels, è autrice di tutti
gli interni degli alberghi del gruppo.
L’ultimo è Masseria Torre Maizza,
resort di 40 camere e suites, con
ristorante e Spa appena aperto a
Savelletri di Fasano, in valle d’Itria.

diLucaMolinari

New York


sperimenta


l’edificio


in movimento


●Lo«Shed»


C


hissà se Le Corbusier,
quandoconiò la
descrizione
dell’architetturacome
«macchina per abitare»,
avrebbe mai immaginatodi
veder camminare
fisicamenteuna delle sue
opere. Negli anni ‘60 gli
Archigram, un gruppo di
architettieingegneri
britannici che aprirono la
stagione Radical,forse uno
dei momenti più
sperimentalievisionari del
XX secolo, sognarono le
«plug-in cities», sorta di
città nomadicapaci di
muoversi econnettersi
fisicamentetra di loro
attraverso tubitelescopici.
Il sogno si è
definitivamenteavveratoa
New York dove lo studio
Diller Scofidio +Renfro,
una dellerealtà più
interessanti sulla scena
internazionale, ha
realizzato«The Shed», una
struttura multifunzionale di
15.000 metri quadraticon
una copertura/facciata che
si muove autonomamente
su binarioffrendo la
possibilità di utilizzarelo
spazio in tuttelep ossibili
variazioni.Postoalc entro
di una delle operazioni di
Real Estatepiù importanti
mai realizzateaManhattan,
The Shedèuno spazio
pensatoper sperimentare
ogni possibile ricerca tra

l’art etradizionale, pla
erformanceel’evento
pubblico. Organizzatosu
otto livelli che ospitano
gallerie, laboratori per
artistieservizi, ha una
grande hallconuna
capienza per 3.000 persone
che può esserecoperta, o
meno, da una pelle
strutturale che viene
spostata perconsentire
eventi protetti odiventare
una piazza aperta
perfettamenteconnessa e
attrezzata. L’immagine è
quella di una gigantesca
tenda traslucida ricamata
da rombi che delineano la
sua struttura portante.Un
oggettoeleganteche
ricordaconisuoi
giganteschi meccanismi la
vecchia ferrovia dell’High-
line, sempreripensata dallo
stesso studio newyorkese
come spazio pubblico.Un
sogno della modernità che
si fa realtà. Aquando le
architetturevolanti?
©RIPRODUZIONERISERVATA

Gliarchitetti
Ludovica Serafini e Roberto
Palomba, con il loro studio milanese
Palomba Serafini, hanno progettato
il restauro e la trasformazione
di Palazzo Daniele, a Gagliano del
Capo nel basso Salento; il palazzo
privato è stato prima residenza
d’artista e oggi è un hotel.

Dalla masseria


al palazzo nobiliare


Ivolti della Puglia


tra luci epenombre


Il fascino delle ceramiche, la doccia-cappella


GLI STILIDELL’ESTATE


I


ltorrione immerso nella
bouganville brilla sottoil
sole. Puglia, la masseria:
architettura tipica, che
nell’immaginario ri-
mandaauna strutturacandi-
da, trattataacalcefuori ein
pietra dentro,eagli arredi na-
turali. «La Puglia chiama il
bianco. Ma il mio primo im-
pattoarrivando quièstatoil
paesaggiocongli ulivicontor-
ti, alcuni millenari, che ci si
immagina abbiano vistotutto.
Così ho pensatoche quel loro
verdetenue potesse diventare
il filoconduttore per gli inter-
ni»: OlgaPolizzi, interior de-
corator, racconta la rinascita
di MasseriaTorreMaizza,re-
sort appena inauguratoaSa-
velletri diFasano dal riassetto
di una preesistentestruttura
padronale cinquecentesca.
Edificiunavoltaadibitiacasa
ezone di servizio ora sono
luogodivacanzadalgeniuslo-
ci (pugliese)contemporaneo.
«Prima di tuttoèstata fatta
riemergerelastoria: ripristi-
nando levolteerecuperando
il tuf oelapietra Trani della
tradizione.Poihoaggiuntoil
colore,conoggettietessuti»,
spiegaPolizzi, mostrando le
camerepunteggiatediverde
delicato, giallo senape, azzur-
ro polvere. Mac’èdipiù: «Ap-
pena arrivata hovolutocalar-
mi nelterritorio iniziando a
girareper le botteghe:cerami-
sti, fabbri che lavorano ilferro
battuto, ricamatrici. Ho sco-
pertorealtà incredibiliemiè
sembratobello portarelel oro
creazioni qui».
Grandi piatti da parete, abat-
jour,vasi, il «pummo» (il
grande bocciolo decorativoti-
picopugliese): tuttosceltoin
una bottega diceramista a
Grottaglie.Epoi tavoliniebra-
cieri inferro, la biancheria ri-
camata delle donne dellavalle

d’Itriaearredi vintage trovati
sul territorio,conpassione.
Altrotema, preservarelos tile
ma «sfondando» gli spazi:
«Ognicamera ha il suo patio e
i bagni affacciano su un hor-
tus conclusus. Ma soprattutto
servivafarlo nelle particomu-
ni», dicemostrando la sala del

ristoranteeilbar prospicien-
te.Pavimentiascacc hi, lam-
padari inferroeilchiaroreche
filtra da fuori: «Il bar, nelvec-
chioovile,erachiuso:adessoè
connesso al giardinocongli
archi. Il ristorante,ex deposito
delle derrate, oraèluminosis-
simo grazie all’uso del bianco
calceunitoalneroeall’affac-
cio sull’esterno». Sì, perché
qui inizia il dialogoconlana-
tura che prosegue fuori, tra al-
beri da frutto, fichi d’india,
fiori acolori. In piena luce.
Dallacampagna dell’Itria al
Salentoprofondo. Gagliano
del Capo, un palazzonobiliare
del ‘700 nelcentrodel borgo.
«Unacasa di famiglia,conun
bel loggiatoeunagrumeto
retrostanti. Dentro, neltem-

po, vari rimaneggiamenti:
stanzedivise, affreschi ag-
giunti, lacortechiusa occlu-
dendo la vista su un delizioso
padiglione cioccolateria», rie-
vocano gli architetti Ludovica
eRobertoPalomba, chiamati
dal proprietario (e amico)
FrancescoPetrucciareinven-
tare la struttura, ora riaperta
come hotelcon il nome diPa-
lazzoDaniele. «In prima bat-
tuta èstatoresidenza d’artista.
Percui abbiamo datounpo-
stoacamereecucina.Equin-
dicreatosalonicomunicanti,
econnesso lacortealretro,
per luoghi-pensatoio», rac-
contano.
Poisiètrattatodiridareagli
interni la loroanima: «Tolti gli
affreschi, abbiamovalorizzato
isoffitti avolta. Emesso sulle
pareti il “coloredel tempo”,
sovrapponendo duetonalità
dipitturaacontrasto»,spiega-
no. Aterra, cocc iopesto e mo-
saico,restauratioripristinati.
Novità, la creazione di un
grande locale-doccia effetto
cappella che spezza la sequen-
za di camere: «Voltealte6me-
tri, un piattod’artista dal dia-
metrodiquasi 2, rubinetti da
pompiere...Éill ocale più in-
stagrammato». Ovunque arre-
di minimi («Per dareunsenso
di sacralità»)efuori una pisci-
na tutta nera. «É moltoripara-
ta, eilc olorescuroserveacat-
turareiraggi». Ombra chiama
luce: nello spiritodel luogo.
SilviaNani
©RIPRODUZIONERISERVATA

Chiaroscuri
La stanza-
doccia di
Palazzo
Daniele. Sotto,
una veduta
della corte; in
basso, una
delle camere,
arredata in
stile minimale
(E.Costantini)

Chiarore
In alto, il bar
della Masseria
Torre Maizza;
qui sopra, uno
scorcio con il
torrione e una
camera,
arredata con
pezzi del
territorio (Rocco
ForteHotels)


Mi sono
immersa nel
territorio,
ho scoperto
realtà
artigianali
incredibili da
portare qui


Volte alte 6
metri, un
piatto
d’artista di 2,
rubinetti da
pompiere: e
il locale vince
su Instagram

OlgaPolizzi,
Torre Maizza

L.eR.Palomba,
Palazzo Daniele
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