la Repubblica - 03.08.2019

(Brent) #1
l’anniversario

Mattarella: “Via le ombre


sulle ignobili complicità


nella strage di Bologna”


Il ministro Bonafede: decenni di negligenze da parte dello Stato


Presente per la prima volta Horst Mader, il tedesco che perse moglie e figli


di Valerio Varesi

BOLOGNA — Ci sono ancora «zone
d’ombra che persistono sugli ideato-
ri dell’attentato» scrive il presiden-
te della Repubblica Sergio Mattarel-
la nel 39esimo anniversario della
strage alla stazione di Bologna il 2
agosto 1980, in una lettera indirizza-
ta all’associazione che rappresenta
le 85 vittime e i 200 feriti. Una veri-
tà monca sembra sottolineare il ca-
po dello Stato, «una verità che do-
vrà essere interamente conquistata
per rendere completa l’affermazio-
ne della giustizia». Non basta la con-
danna definitiva dei neofascisti ese-
cutori dell’attentato, ma occorre
«cercare sempre ostinatamente la
verità anche quando errori, colpe-
voli inerzie e ignobili complicità
hanno ostacolato il percorso della
giustizia» afferma Mattarella. Il qua-
le, ieri, ha interpretato il sentimen-

to di una città che ha ricordato con
una grande manifestazione corale
quel terribile giorno capace di cam-
biare la sua storia.
Migliaia di persone, compresi i so-
pravvissuti, hanno sfilato lungo le
vie del centro in un corteo che è sta-
to aperto dal simbolo della strage e
della solidarietà dei bolognesi: l’au-
tobus 37, che quel 2 agosto ‘80, gra-
zie all’eroismo di un umile tramvie-
re, Agide Melloni, si trasformò da
mezzo per i vivi a triste obitorio mo-
bile per le vittime lasciando le am-
bulanze a disposizione dei feriti.
Quel bus «rimasto fermo ad aspetta-
re che qualcuno lo rimettesse in mo-
to è la prova tangibile che anche do-
po anni, se c’è la volontà, ogni cosa
può ripartire» ha detto il presidente
dell’associazione delle vittime Pao-
lo Bolognesi. Il quale, ricevute le as-
sicurazioni sulla desecretazione
dei documenti e la loro digitalizza-
zione da parte del ministro della
Giustizia Alfonso Bonafede («decen-
ni di negligenza dello Stato» ha la-
mentato il Guardasigilli), presente
ieri assieme alla vicepresidente del-
la Camera Edera Spadoni, si è mo-
strato ottimista sull’identificazione
dei mandanti. Già l’anno scorso il
presidente della Camera Roberto Fi-
co promise una svolta tanto che Bo-
lognesi parla ora di «nuova stagio-
ne nella ricerca della verità» a parti-
re da un elemento nel frattempo
emerso dalle indagini, una foto che
ritrarrebbe il neofascista Paolo Belli-
ni a Bologna quel 2 agosto dell’80,
particolare che confermerebbe «un
vasto apparato di uomini e mezzi

mobilitato per attuare la strage».
Bonafede ha parlato in Consiglio
comunale di fronte ai parenti delle
vittime: «Voi date una grande lezio-
ne di civiltà alle istituzioni perché
chiedete che ciò che ha originato il
vostro dolore non sia dimenticato»

ha detto prima di incamminarsi ver-
so la commemorazione. Poco dopo
il sindaco Virginio Merola, nel di-
scorso in piazza Medaglie d’Oro di
fronte alla facciata della stazione
esplosa nell’80, ha spiegato che la
ferita della strage «non potrà essere

sanata, ma lenita con l’identificazio-
ne dei mandanti». Bologna, che ha
dimostrato ieri con la partecipazio-
ne di non rassegnarsi, «non deve es-
sere un’eccezione, ma l’Italia intera
deve cercare la verità» ha spiegato
il sindaco. Merola ha incontrato an-
che Horst Mader il cittadino tede-
sco che nell’attentato perse la mo-
glie e due figli giunto per la prima
volta in Italia dopo 39 anni. «L’ho ab-
bracciato e credo che il mio gesto
sia quello di un’intera città» ha det-
to.

di Eleonora Capelli

«Come ci sono le stazioni di Firenze
Santa Maria Novella o Roma Tiburti-
na, ci sarà la stazione Bologna 2
Agosto. Sarà un modo per celebra-
re il quarantesimo anniversario del-
la strage, l’anno prossimo. Su ogni
tabellone elettronico, su ogni bi-
glietto ferroviario, al posto di Bolo-
gna Centrale si leggerà un omaggio
alle vittime, ai familiari e alla città».
Il sindaco di Bologna, Virginio Me-
rola, si impegna a portare avanti il
progetto del nuovo “battesimo” del-
la stazione, un’idea che ha già con-
diviso con i vertici delle Ferrovie.
Sindaco Merola, quali sono le
tappe per concretizzare questa
iniziativa?
«Ho incontrato l’amministratore
delegato delle Ferrovie, Gianfranco
Battisti, per un aggiornamento
rispetto alle opere del nodo
ferroviario di Bologna. In
quell’occasione gli ho detto che
sarebbe stato bello dedicare l’intera
stazione alla strage del 2 agosto


  1. Ha risposto positivamente e
    adesso aspettiamo solo di
    formalizzare la scelta»
    La stazione, dilaniata dalla
    bomba nel 1980, diventerà così un


vero monumento?
«Già oggi la sala d’attesa è il nostro
museo “vissuto”, con la lapide e il
muro simbolicamente attraversato
da una frattura. L’orologio è sempre
fermo alle 10,25, l’ora in cui scoppiò
la bomba. La stazione è già coinvolta
ma un’intitolazione vera e propria
sarebbe un riconoscimento per tutta
la città».
Anche ieri, dopo 39 anni
dall’attentato, piazza Medaglie
d’Oro si è riempita di persone unite
dall’esigenza di ricordare. Cos’è il 2
agosto ancora oggi per Bologna?
«Credo che sarebbe importante un
riconoscimento nazionale proprio
per l’esempio che Bologna dà ogni
anno. Migliaia di persone vengono in
piazza il 2 agosto, le ferie
tradizionalmente cominciano solo il
3, dopo la commemorazione. C’è
qualcosa che ci richiama a stare
insieme, si è radicata nel sentire
comune la necessità di essere

presenti. Quella piazza è la nostra
educazione civica. Ci sentiamo
sempre dire che Bologna è
un’eccezione, vorremmo che
l’impegno per chiedere verità e
giustizia diventasse la regola».
La commemorazione è una
lezione di educazione civica?
«È stata appena votata una legge per
reintrodurre l’educazione civica a
scuola, ma nel tempo dei social
network nevrotici si è fatto strada un
analfabetismo civico che si è
impadronito anche di una parte
della politica. Il sessismo e il
bullismo dilagano, non solo in rete.
Mi è venuto dal cuore un richiamo
dal palco del 2 agosto, perché mi
trovavo di fronte a una piazza che è
un vero serbatoio di senso civico. Ai
politici che ci governano dico: non
deludete queste aspettative,
coltivatele».
Si possono davvero trovare i
mandanti di quella strage, a 39
anni di distanza?
«Io ho fiducia nella magistratura e
nelle nuove indagini della Procura
generale, confido molto anche nel
lavoro di digitalizzazione degli atti. I
bolognesi la loro parte continuano a
farla, ogni giorno. L’ho detto dal
palco: noi non ci faremo depistare».

Su ogni tabellone


elettronico, su ogni


biglietto ferroviario,


al posto di Bologna


Centrale si leggerà


un omaggio alle


vittime e alla città


L’appello


L’intervista


Merola “Sì a intitolare


la stazione al 2 agosto


Sarà il nostro museo”


MASSIMO PAOLONE/LAPRESSE/LAPRESSE

il sindaco
virginio
merola, 64
anni (pd)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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ANSA

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kCambiamo il nome
Su Repubblica di ieri l’appello
dei familiari delle vittime:
la stazione si chiami “2 agosto”

kIl ricordo
A sinistra, un momento della
commemorazione della strage.
Sopra, il tedesco Horst Mader,
75 anni, che quel 2 agosto perse
la moglie e due figli. Non era mai
più tornato a Bologna

Il Guardasigilli


rassicura i familiari


delle vittime sugli atti


da desecretare


. Sabato, 3 agosto 2019 Cronaca pagina^19

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