la Repubblica - 03.08.2019

(Brent) #1
Il reportage

dal nostro inviato
Paolo Russo

PESCHICI — «Lo vedi quello? Ha vin-
to due quote». «E la signora con il
cane, la vedi? Lei invece si è gioca-
ta tutta la vincita. E ha perso. Ma
non lo ha detto a nessuno». Seduto
ai tavolini di un bar di corso Gari-
baldi, a Peschici, Leo Angelicchio
fa il suo mestiere: la guida turisti-
ca. Davanti a un caffè racconta la
storia e i 99 personaggi che hanno
reso celebre questo angolo di Gar-
gano. «Io quel giorno non c’ero, ero
a Vieste». Quel giorno era il 31 otto-
bre 1998. La data è impressa nel
marmo, fuori dall’edicola e ricevi-
toria Mille cose, cento metri più in
là. Rispetto a 21 anni fa ha cambia-
to sede, ma dietro il touch screen
Lottomatica c’è sempre il “Mago”.
Fernando De Nittis non alza lo
sguardo dal monitor dove è impres-
sa la cifra dei record. Con 201 milio-
ni di jackpot per l’estrazione di que-
sta sera la fila alla sua ricevitoria è
incessante. Tutti vogliono ancora
la sua creazione. “Undici sistemi
verticali ridotti e 25 sistemi oriz-
zontali ridotti”, si legge sulla targa
all’esterno. È la formula magica
che rese ricchi gli abitanti di Pe-
schici, regalando 63 miliardi di lire
a quasi cento fortunati.
«Siete qui ancora per quella vec-
chia storia?» fa finta di schermirsi.
In realtà, Fernando a Peschici è ve-
nerato almeno quanto il patrono
sant’Elia. Ed è abituato alle intervi-
ste. Nel 1998 i giornalisti di tutta Eu-
ropa grazie ai suoi numeri scopriro-
no questo splendido paese di 4 mi-
la persone e 100 neomiliardari. «La
vincita dei record? È quella che
dobbiamo ancora fare» dice senza
smettere di stampare e smerciare i
suoi ambiti biglietti. «Ho regalato
un sogno a tanti amici. Lo vedi que-
sto bel giovane? Chiedigli del pa-
dre».
Domenico Mastromatteo lo guar-
da storto ma è un ragazzo educato.
«La mia famiglia gestisce il risto-
rante Costa Marina, è al primo po-
sto a Peschici su Trip Advisor» rac-
conta con orgoglio lui che si è appe-
na laureato in Economia del turi-
smo. Il padre Michele lavorava in
campagna e, all’occorrenza, face-
va anche il bagnino. Quel giorno pe-
rò Fernando gli mise tra le mani
una fortuna di 630 milioni di lire.
«Con quei soldi aprì il ristorante e
imparò anche a cucinare» si conge-
da Domenico.

Ma Mille cose è un via vai. «È il ve-
ro municipio del paese» scherza
un turista romano che torna ogni
anno sul Gargano. E infatti entra il
sindaco. Se qualcuno vuole capire
com’è cambiata Peschici dopo la
vittoria record non può che passa-
re da Francesco Tavaglione.
«Com’è cambiata? Non è cambia-
ta» spiega il primo cittadino, che —
appunto — è sempre lo stesso da 21
anni. Dal quel fatidico 1998 l’im-
prenditore è alla guida del Comu-
ne, essendosi fatto rieleggere 5 vol-
te. «Qualcuno dice che qui dopo la
vincita stanno tutti bene e quindi
non cambiano sindaco — scherza
lui — ma io ho cambiato quattro mo-
gli. Questo però non lo scriva».
Tavaglione quel 31 ottobre se lo
ricorda bene. «Era l’ultimo giorno
per la presentazione delle liste elet-
torali. Una giornata frenetica, alla
caccia dell’ultima firma. Fu per
quello che — per la prima e ultima
volta — quel giorno non riuscii a
comprare i giornali da Fernando
che, all’interno della mazzetta, ci
metteva sempre il suo sistema. Pa-
zienza. Non rosico. A quest’ora sa-
rei ricco anch’io ma, di sicuro, non
avrei avuto l’onore di fare il sinda-
co per tutti questi anni. A tanti vin-
citori invece è andata peggio».
Quella notte il paese festeggiò in
piazza ma per molti la gioia durò
poco. Lo spazio di qualche mese
«Purtroppo — racconta il sindaco —
non tutti sono stati in grado di ge-
stire questa improvvisa fortuna:
qualcuno si è fatto inebriare dalla
febbre del gioco, molti hanno fatto
investimenti sbagliati».
Raggiungiamo Gaetano Vecera
appena fuori dal centro. Accanto al
cimitero c’è la marmeria che gesti-

sce col fratello dal 1976. È al lavoro,
come sempre. «Io e mio fratello ab-
biamo vinto entrambi, ma la nostra
vita non è cambiata, siamo sempre
qui. L’unico sfizio che ci siamo tolti
sono due auto: io una Volvo e lui
una Mercedes. Io la pagai 63 milio-
ni, ma la presi aziendale. Quasi nuo-
va. Sono in garage, coperte. Le usia-
mo poco, solo per le occasioni, ma
con grande soddisfazione». Gaeta-
no però ha un rimpianto: «I soldi
che ci hanno fregato le banche. A
noi solo in parte, ma altri hanno
perso tutto». Erano gli anni dei
bond tossici e molti vincitori di Pe-
schici hanno visto andare in fumo
centinaia di milioni di lire. «A que-
sto punto meglio quelli che hanno
fatto la bella vita. Macchine, don-
ne, motoscafi. Li vedevamo sfrec-
ciare, sembrava l’America. Dopo
due o tre anni era di nuovo Peschi-
ci».
È andata meglio a chi ha investi-
to nel mattone. La stazione di servi-
zio “Carusel carburanti” fa parte

del piccolo impero tirate su dal si-
gnor Ranieri, di professione mura-
tore. «Con i soldi della vincita papà
riuscì a costruire una casa a me a
ognuno dei miei 11 fratelli» dice
con orgoglio Alessandro. «Sono tut-
te là, accanto alla nostra pizzeria».
E il “Mago”? Fernando De Nittis
non si è limitato a far vincere i suoi
concittadini ma ha intascato più
quote di quel sistema fortunatissi-
mo. Insieme al cognato Mimì La-
margese ha acquisito un villaggio
turistico sulla strada per Vieste.
Quaranta villini sul mare da gesti-
re. Ma lui, in pieno agosto, se ne re-
sta nella sua ricevitoria totem. «Me
lo chiedono tutti un nuovo sistema
vincente, io sento ancora l’ispira-
zione». Che sia stasera la volta giu-
sta?
— (ha collaborato
Tatiana Bellizzi)

kI protagonisti
Fernando De Nittis, titolare della
ricevitoria, Gaetano Vecera
marmista, uno dei vincitor,i e il
sindaco Francesco Tavaglione

201,4 mln


Record assoluto
È il jackpot del Superenalotto
dell’estrazione di oggi.
Sfugge dal 23 giugno dello
scorso anno

177,7 mln


Il precedente primato
Il 30 ottobre 2010 il jackpot fu
centrato grazie a un sistema
Bacheca e fu suddiviso in 70
quote

63 mld


La vincita del 1998
Novantanove giocatori
vinsero in lire quella somma
astronomica, in un paese di
appena 4 mila abitanti,
Peschici. La formula magica: 11
sistemi verticali ridotti e 25
sistemi orizzontali ridotti

I numeri
La febbre del gioco

Il paese


dei fortunati


Nel giorno del Superenalotto dei record, ritorno a Peschici. Qui, 21 anni fa,


in 99 divennero ricchi in una notte. Qualcuno lo è ancora ma c’è chi ha perso tutto


Il “Mago” della


ricevitoria non smette


di dare biglietti. “Me


lo chiedono in tanti


un nuovo sistema


vincente, io sento


ancora l’ispirazione”


jLa targa
Domenico Mastromatteo
(ristoratore) davanti alla
targa fuori dalla ricevitoria
Mille cose di Peschici, che
celebra la vincita del 1998

Il ricordo
La festa in strada

Il 31 ottobre 1998 la Puglia fu
baciata dalla fortuna. A
Peschici 99 persone vinsero al
Superenalotto con un sistema
ideato da Fernando De Nittis
nella sua ricevitoria. Quella
notte tutto il paese festeggiò
la vittoria. Per l’occasione
Peschici fu invasa da
giornalisti di tutto il mondo

. Sabato, 3 agosto 2019 Cronaca pagina^23

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