La Repubblica - 05.08.2019

(nextflipdebug5) #1
di Corrado Zunino

ROMA — Sta dormendo sulla panchi-
na in marmo diventata immagine
fissa del delitto del carabiniere buo-
no: inquadrata dalle telecamera di
una scuola di suore, è lo sfondo del
colloquio in Piazza Mastai, quel ve-
nerdì 26 poco prima dell’una, tra il
mediatore Sergio Brugiatelli e i due
americani, Finnegan e Gabriel.
Tamer Salem, 51 anni, in Piazza
Mastai — la tonda Mastai dimora dei
Monopoli di Stato, dell’agenzia
AdnKronos e di tanti barboni — è
parcheggiatore abusivo. Da 18 anni.
Ed è uno degli otto testimoni ocula-
ri della “fase Trastevere” della cam-
minata notturna di Brugiatelli e dei
turisti sballati di San Francisco. «Di-
sturbo?». Tamer — t-shirt bianca e
scarpe da ginnastica blu elettrico —
apre lentamente gli occhi, li stropic-
cia, si mette seduto. «No, prego». Si
stira e inizia a raccontare la sua ver-
sione sulla mancata consegna del
grammo di cocaina ai californiani,
l’arrivo dei carabinieri in moto da-
vanti al Cinema Alcazar, di là di Via-
le Trastevere, quindi la fuga di Ser-
gio, Finn e Gabriel. Il racconto di Ta-
mer coincide in diversi punti con
quello già fatto a Repubblica da Ita-
lo Pompei, indicato da Brugiatelli
come il pusher. L’egiziano Tamer
dice di no: «Italo è solo un tossico,
non uno spacciatore. Va in giro tut-
to il giorno con il suo bulldog, era
con lui anche quel venerdì. Non era
Italo che doveva dare la droga agli
americani».
Chi, allora?
«Io so che quando sono arrivati a
Mastai, Sergio e i due ragazzi erano
strafatti. Tutti e tre. Ridevano,
sembravano vecchi amici. Erano già
imbottiti».
Di alcol?
«Dopo tanti anni passati in strada so
riconoscere uno cotto, quei tre
erano imbottiti di alcol e di droga.
Per me si erano fatti insieme».
Ma lei, Sergio Brugiatelli, lo
conosce bene?
«Lo vedo spesso».
E chi è?
«Uno che viene a Mastai a farsi le
canne e che la droga la tratta».
La spaccia?
«Ho detto tutto ai carabinieri
quando mi hanno interrogato».
Andiamo avanti. Secondo
l’ordinanza della magistratura
Brugiatelli e Gabriel il biondino si
spostano verso Piazza Merry del
Val e Finnegan, intontito, resta
sulla panchina di Mastai.
«Non è vero, vanno tutti e tre verso
l’Alcazar».
C’è scritto anche che Brugiatelli
lascia lo zaino nero e la bicicletta
incustoditi in Piazza Mastai.
«Per niente, non se ne separa mai. E
che, mica è matto a lasciare
telefonino, documenti e soldi su una
panchina di venerdì notte?».
Lei resta sulla sua sedia da
parcheggiatore affacciata su Viale
Trastevere.
«E certo, io devo lavorare. Aiuto chi
viene in auto nel quartiere a trovare
posto. Non chiedo mai soldi, prendo

quello che mi danno».
Ha visto bene quello che
succedeva dall’altra parte della
strada?
«Ho visto due carabinieri arrivare su
una moto. Non li conoscevo, non
erano del comando di Trastevere.
Due pischelli. Sono scesi e sono
andati verso l’Alcazar. Ho sentito
chiaramente : “Carabinieri”. E li ho
visti tirare fuori i tesserini».
E a quel punto?
«Sergio è salito sulla bicicletta ed è
scappato in Viale Trastevere, verso
Piazza Belli. I due americani sono
venuti verso di me correndo, hanno

attraversato Piazza Mastai e si sono
allontanati in Via della Luce. Anche
loro direzione Piazza Belli. I due
carabinieri hanno inseguito i
ragazzi, inutilmente».
I due californiani avevano uno
zaino nero in mano, il famoso zaino
di Brugiatelli che farà innescare
l’estorsione e poi l’omicidio?
«No».
Brugiatelli aveva ancora il suo
zaino quando era in bicicletta?
«Sì, in spalla».
E quando glie lo hanno portato
via i due ragazzi?
«Questo non lo so».

Conosce Medi, l’albanese spesso
ubriaco presente quella sera?
«Certo. Lui aveva problemi con il
soggiorno in Italia e in questi giorni
l’hanno portato al centro migranti di
Ponte Galeria. Sarà espulso. Me lo ha
detto la mia fidanzata. È russa,
anche lei è a Ponte Galeria».
Che idea si è fatto?
«Sono convinto che i carabinieri
abbiano seguito i tre da Piazza
Trilussa, li hanno pedinati. E
Brugiatelli ha fatto un gran casino.
Ha portato questi americani, drogati
e violenti, nella nostra zona. E ha
detto un sacco di bugie».

Sergio ha fatto


un casino, ha portato


questi due violenti


nella nostra zona


Sono convinto che


i militari li stessero


già pedinando


Le amiche e gli amici dell’Associazione “L’I-
talia che verrà” esprimono il loro cordoglio
per la perdita dell’indimenticabile
Giuseppe Izzo
e si uniscono nel dolore ai suoi cari Mariuc-
cia, Marina, Tilde, Francesca, Beppe e Miche-
le. La cerimonia funebre si svolgerà a Formi-
cola (CE), chiesa Santa Cristina, mercoledì 7
agosto, alle ore 17.
Roma, 5 agosto 2019

Il Presidente della Consob, Paolo Savona, i
Commissari Anna Genovese, Giuseppe Ber-
ruti, Carmine Di Noia e Paolo Ciocca, i Diri-
genti e il Personale tutto esprimono alla fa-
miglia il profondo cordoglio per la prematu-
ra scomparsa del
DOTT.
Angelo Apponi
Direttore Generale della Consob, e manife-
stano la propria riconoscenza per una vita
spesa al servizio dell’Istituto con altissima
professionalità, viva intelligenza e grande
spirito di abnegazione.
Milano, 5 agosto 2019

Le figlie Manuela, Micol e Marta, la moglie
Maria Luisa, Roberto e Guido annunciano la
scomparsa di
Domenico Argento
PER TUTTI MIMMO
Ci mancherà immensamente.
Bologna, 5 agosto 2019

Armando Tropea
Maria Pia Reale
Mauro e Fiorenza Tedeschini piangono in-
creduli la tragica scomparsa di Armando e
Pia.
Modena, 5 agosto 2019

tamer salem
Egiziano,
51 anni, fa il
parcheggiatore

f


Il delitto del carabiniere

Parla il posteggiatore


“Brugiatelli è scappato


con lo zaino in spalla”


di Rory Cappelli

roma — È il giorno delle domande
per la difesa di Finnegan Lee Elder,
il 19enne statunitense accusato di
aver ucciso con 11 coltellate il vice-
brigadiere Mario Cerciello Rega nel-
la notte tra il 25 e il 26 luglio. Doman-
de messe in fila una dietro l’altra, a
formare un disegno che fa intrave-
dere la strategia difensiva che i lega-
li del ragazzo stanno studiando. In-
nanzi tutto, però, sottolinea l’avvo-
cato Fabio Capra, difensore di Elder
insieme a Renato Borzone, «c’è sem-
pre vivo e presente il dolore per la
scomparsa di un servitore dello Sta-
to».
Le domande sono molte, a parti-

re da una, «fondamentale: cosa è ve-
ramente successo quella sera? A co-
minciare dalla confessione che arri-
va due ore dopo lo scatto che ripren-
de Gabriel Natale Hjorth ammanet-
tato dietro la schiena e bendato: di-
re che quella confessione è stata re-
sa in condizioni serene e di libertà
sembra una forzatura. Quali erano
allora queste condizioni? Capirlo ai
fini processuale è fondamentale» di-
ce Capra.
Il legale poi ricorda come Elder
abbia sempre sostenuto di non aver
compreso che gli uomini che alle
3.13 di notte arrivarono all’appunta-
mento fissato con Brugiatelli fosse-
ro carabinieri: «Finnegan non lo sa-
peva. Natale Hjorth sostiene di aver-
lo sentito dire: la colluttazione è sta-
ta però immediata, non c’è stato il
tempo di capire nulla. La versione
di Elder è quella di aver temuto di
essere strangolato, di essere stato
aggredito, insieme all’amico, da
due uomini mandati da un pusher e
di aver temuto per la propria vita».

E quindi i dubbi e ancora doman-
de: «Sui vari passaggi, i vari momen-
ti di quella notte terribile, il resocon-
to è incompleto. Non si tratta di una
normale operazione di polizia: se
così fosse, arrivo, tiro fuori le manet-
te e, se sono convinto che ci sia un
tentativo di estorsione, ti arresto. In-
vece niente manette, sulle quali
non abbiamo ancora avuto una ri-
sposta ufficiale (c’erano, non c’era-
no?), la pistola c’era? Non c’era? poi
non c’era» continua Capra. «E i vi-
deo: nei prossimi giorni chiedere-
mo che siano prodotti e così capire-
mo se esistono. Stiamo anche cer-
cando testimoni, qualcuno che ab-
bia visto qualcosa: la zona è ben illu-
minata, ci abitano molte persone».
Secondo l’avvocato sono dunque di-
versi i punti ancora oscuri e anche
«la famiglia, provata, vuole capire
meglio cosa è successo».
Intanto domani ci sarà un nuovo
sopralluogo all’hotel Le Meridien Vi-
sconti, dove alloggiavano i due sta-
tunitensi, «richiesto dalla procura».

0re 0.


L’appuntamento per la coca
Per la versione ufficiale Gabe
Hjorth e Brugiatelli sono
all’appuntamento per la coca
a Trastevere con il pusher
Italo Pompei, ma arrivano i
carabinieri. Il ragazzo e il
mediatore scappano

0re 1.


Da Trastevere a Prati
Gabe e Finn Elder rientrano in
albergo con lo zaino che
hanno rubato a Brugiatelli. Il
mediatore li chiama sul suo
cellulare e si accordano per lo
scambio. Poi chiama il 112

ore 3.


L’omicidio
Il vicebrigadiere Cerciello,
mandato dalla centrale
insieme a Varriale in Prati per
recuperare lo zaino, viene
accoltellato e ucciso. I due
americani tornano in albergo

La dinamica
La notte tra 25 e 26

g


L’americano sotto accusa


La difesa di Finn dal carcere


“Cerciello mi stava strangolando”


kIn alto Finnegan Lee Elder, 19 anni, con un coltello. È accusato di essere
l’assassino del vicebrigadiere Cerciello. Sotto Gabriel Hjorth con la fidanzata

La famiglia insiste sui


video e cerca testimoni


Domani nuovo


sopralluogo in hotel


. Lunedì, 5 agosto 2019 Cronaca pagina^19

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