La Repubblica - 05.08.2019

(nextflipdebug5) #1
di Giampaolo Cadalanu

L’atmosfera diventa rovente sul
Golfo persico: il confronto a di-
stanza fra Stati Uniti e Iran, avvia-
to dalla denuncia dell’accordo sul
programma nucleare di Teheran,
va avanti in un’escalation di ten-
sione senza limiti. L’ultimo passo
è stato compiuto nei giorni scorsi


  • nella notte di mercoledì, dicono
    fonti iraniane – quando i Guardia-
    ni della rivoluzione hanno seque-
    strato una petroliera irachena, ar-
    restando i sette uomini di equipag-
    gio con l’accusa di contrabbando.
    Secondo i Pasdaran, la nave era al
    largo dell’isola di Farsi, impegna-
    ta ad accogliere nei suoi serbatoi
    greggio iraniano trasferito da al-
    tre imbarcazioni.
    L’accusa di contrabbando è le-
    gata al fatto che in Iran le vendite
    di petrolio sono fortemente sov-


venzionate dallo Stato. In più, la
svalutazione della moneta irania-
na rende il petrolio della Repubbli-
ca islamica molto conveniente
per gli speculatori. Ogni giorno ot-
to milioni di litri di greggio acqui-
stato in Iran finiscono sul mercato
di altri Paesi, spesso anch’essi pro-
duttori di petrolio, sottolinea la
stampa di Teheran. E questo appa-
re difficilmente accettabile al go-
verno di Teheran, mentre le possi-
bilità di vendita legale sono stran-
golate dalle sanzioni imposte
dall’amministrazione Trump.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cambogia


Muore l’ideologo


dei Khmer rossi


ordinò il genocidio


kL’attacco
Guardie
rivoluzionarie
iraniane va
contro la
petroliera
inglese
sequestrata nel
Golfo il 21 luglio

LONDRA — È una delle piattaforme
più belle, e per di più gratuite, per
osservare lo skyline della capitale:
al decimo piano della nuova pirami-
de in cima alla Tate Modern, il mu-
seo più popolare di Gran Bretagna,
visitato da 5 milioni e 900 mila per-
sone l’anno. Ma alle tre di ieri pome-
riggio è diventata un balcone
dell’orrore per un bambino di 6 an-
ni, apparentemente gettato giù a
forza dal decimo piano, da un ragaz-
zo di 17. E secondo alcuni testimoni
potrebbe essere di origine italiana.
Il piccolo è caduto sul tetto di un’a-
la sottostante dell’edificio, al quin-
to piano; trasportato d’urgenza in
un vicino ospedale con un’eliambu-
lanza è ora in «condizioni critiche»,
dicono i sanitari. Il giovane sospet-
to, rimasto impassibile sul luogo
dell’incidente, riferiscono i testimo-
ni, è stato arrestato poco più tardi
dalla polizia, dopo che la Tate ave-
va chiuso i portoni vietando l’in-
gresso e l’uscita a chiunque su ordi-
ne degli inquirenti per cercare di in-
dividuare l’eventuale responsabile.
«Sembra che i due non si cono-
scessero», afferma un portavoce di
Scotland Yard, aggiungendo che
una possibile ipotesi dell’indagine
è un disturbo mentale di cui potreb-
be soffrire l’autore del folle gesto.
Ma è presto per capire cosa sia acca-
duto. Chiunque è stato su quella
terrazza, diventata uno dei motivi
per visitare il museo per la splendi-
da vista che offre su tutta Londra,
sa che è quasi sempre molto affolla-
ta. Una balaustra impedisce che, an-
che sporgendosi per scattare una

foto, si rischi di precipitare di sotto.
Un bambino di 6 anni, in particola-
re, da solo non ce la farebbe certa-
mente a scavalcarla: è necessario
che qualcuno lo sollevi di peso e lo
spinga nel vuoto, come a quanto
sembra è avvenuto.
Testimoni riferiscono che la ma-
dre del bambino si è messa di colpo
a gridare disperata con un accento
italiano: «Mio figlio, quello è mio fi-
glio», mentre la vittima faceva un
volo di cinque piani. “Orrore alla Ta-
te Modern”, titolava poco dopo il si-
to del Daily Mail.
Non è la prima controversia su-
scitata dalla piramide inaugurata
con grande consenso di pubblico
nel museo sulla riva sud del Tami-
gi: l’anno scorso i residenti dei grat-
tacieli di vetro circostanti hanno
fatto causa alla Tate, lamentandosi
di avere perso la privacy perché dal-
la terrazza i visitatori li fotografano
con il teleobiettivo anche in came-
ra da letto.
Ma i giudici hanno respinto l’i-
stanza, invitando gli abitanti della
zona a chiudere le tende, se voglio-
no più riservatezza. Anche il fatto
di ieri finirà in tribunale, ma per ra-
gioni ben più tragiche.

BANGKOK — Sono passati 40 anni
da quando i cambogiani tremava-
no soltanto a sentire pronunciare
il suo nome, 12 da quando è stato
arrestato e appena uno dall’ultima
delle due condanne all’ergastolo
per “crimini contro l’umanità”,
“sterminio, riduzione in schiavitù,
torture, persecuzioni per motivi
politici, razziali e religiosi”.
A molti giovani il nome di Nuon
Chea, morto ieri a 93 anni, dice po-
co o niente. Ma durante il regime
sanguinario dei Khmer rossi che
impose con la forza una società di
contadini senza privilegi, né clas-
si, né intellettuali, tutti lo conosce-
vano come “Fratello numero due”,
gerarchicamente inferiore solo al
numero uno Pol Pot, il capo del mo-
vimento ultracomunista su model-
lo maoista del quale Chea era lo

spietato ideologo.
Assieme all’ex capo di Stato
Khieu Samphan ancora vivente
coi suoi 88 anni, Chea era uno de-
gli ultimi due leader politici del
Partito comunista e della “Kampu-
chea Democratica” sopravvissuti
ai giorni nostri (il 77enne capo dei
torturatori Kaing Guek Eav, detto
“Duch” non ebbe mai un ruolo na-
zionale di primo piano), per ricor-
dare al mondo le atrocità di un re-
gime responsabile del più grande
genocidio della storia umana mo-
derna, lo sterminio in meno di cin-
que anni (1975 – 1979) di un quarto
della popolazione khmer, tra i due
e i tre milioni di uomini, donne e
bambini.
Arrestato soltanto nel 2007 e
condannato a vita per due volte
nel 2014 e nel 2018 dallo speciale
Tribunale di Phnom Penh imposto
dalle Nazioni Unite, Brother num-
ber 2 aveva espresso «rammarico»
ma mai pentimento per i crimini
commessi – disse – «intenzional-
mente o non intenzionalmente, in-
dipendentemente dal fatto che ne
fossi a conoscenza o meno».

Mondo


Gran Bretagna


Paura alla Tate di Londra


bimbo gettato dalla terrazza


di Enrico Franceschini

di Raimondo Bultrini

Arrestato un 17enne


Il piccolo in condizioni


critiche, e per i testimoni


sarebbe italiano


©RIPRODUZIONE RISERVATA

La vicenda


hLa dinamica
Il bimbo di sei
anni è caduto
dal decimo
piano della Tate
Gallery
finendo al
quinto piano
di un’ala
sottostante
dell’edificio

hIl sospetto
Sconosciuto alla
vittima, prima di
essere arrestato,
il 17enne si era
mescolato agli
spettatori della
tragedia e,
secondo quanto
dichiarato dai
testimoni,
sembrava molto
calmo

hLe condizioni
Le condizioni
del bambino
sono molto
critiche.
Sta lottando per
la vita

La crisi


L’Iran sequestra


una petroliera irachena


nelle acque del Golfo


©RI»PDUZIONE RISERVATA

Nato nel 1926,
Nuon Chea era
noto come il
‘Fratello
numero 2’,
braccio destro
del leader Pol
Pot alla guida
dei Khmer Rossi:
è uno dei
responsabili
dello sterminio
di 3 milioni di
cambogiani

Il numero 2
di Pol Pot

kI soccorsi
Polizia e pompieri intorno al luogo
della tragedia. Il bambino è stato
soccorso da un’eliambulanza,
l’unico modo per arrivare sul tetto
del quinto piano nel quale è
precipitato

pagina. 24 Lunedì, 5 agosto 2019

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