La Stampa - 05.08.2019

(Barré) #1
.

FUORI GIRI

5 DOMANDE

Ocon accelera, Alonso no

Agosto è tempo di mercato

DALL’INVIATO A BUDAPEST

Non vorremmo che i prossimi controlli antidoping in For-
mula 1 registrassero un eccesso di testosterone. Non ci sa-
rebbe da stupirsi: metà della griglia vive un clima da resa
dei conti, gli animi sono accesi e non è solo perché la Fia dopo
l’Austria ha dato il via libera a duelli più aspri. Si moltiplicano i
bulli, come lo spettacolo. Agosto è mese di contratti, c’è parec-
chia gente in bilico e altra che sgomita, forse così si spiegano ad
esempio le ruotate tra Kvyat e Albon: i due Toro Rosso fiutano
aria di retrocessione per Gasly, ogni occasione è buona per met-
tersi in mostra. Bottas invece è ferito, ha preso atto che Ocon è in
corsia di sorpasso per il posto in Mercedes nel 2020 e sia pure con
i suoi toni pacati promette bufera per il futuro: «Lewis non mi ha
lasciato molto spazio, adesso so come comportarmi». C’è però
un (im)possibile ritorno che mette d’accordo tutti, quello di Fer-
nando Alonso. Niente Mercedes, Hamilton (e non solo) non ha
dimenticato il 2007. Niente Red Bull, Honda non lo può vedere
nemmeno in fotografia e dopo il successo di Hockenheim, 2° sta-
gionale, s’è vendicata con un tweet dal famoso team radio dello
spagnolo: «Sono... Gp2 vittorie nel 2019». E niente Ferrari, ça va
sans dire. Non è esattamente amico di Sebastian Vettel, che cor-
rerebbe altri 20 anni piuttosto che lasciargli il posto: «Il suo ritor-
no? Non mi interessa molto di lui, lo rispetto ma non credo di es-
sergli mai piaciuto». J. D’O.

JACOPO D’ORSI
INVIATO A BUDAPEST


«Loro hanno vinto nove Mon-
diali, spero anch’io un giorno di
festeggiarne qualcuno». Max
Verstappen, 21 anni, siede ac-
canto a Lewis Hamilton e Seba-
stian Vettel, 66 anni in due, con
cui ha appena diviso il podio
del Gp di Ungheria, ma dovrà
pazientare ancora un po’ di
tempo per realizzare il suo so-
gno. Non gli è bastata l’ennesi-
ma grande prestazione, 21ª ga-
ra a punti consecutiva, per por-
tare in fondo la prima pole del-
la carriera. Le ha provate tutte
per resistere al campione in ca-
rica, ma a 12 chilometri dal tra-
guardo il futuro si è dovuto ar-
rendere, congelato da uno
show che è stato anche un con-
fronto generazionale. Lo stesso
destino, molto più indietro e un


giro più tardi, nonché con mol-
to meno in palio, è toccato a
Charles Leclerc, bruciato dalla
rimonta di Sebastian. Resiste,
su piani diversi, la classe di fer-
ro della Formula 1.

Il doppio assalto
Il presente comanda ancora. E
che presente: l’8ª vittoria sta-
gionale di Lewis è una meravi-
glia, per come l’ha strappata al
baby fenomeno che studia da
erede. «Ho capito che ce la sa-
remmo giocata quando mi so-
no trovato secondo, conta esse-
re nel posto giusto al momen-
to giusto». È stato respinto una
prima volta (giro 39), è torna-
to alla carica con gomme più
fresche dopo la seconda sosta
e una furiosa rimonta a suon di
record. Poteva gestire classifi-
ca e macchina, ha scelto di col-

pire. Qui, 7 successi come solo
in Canada, si sente a casa. Ri-
succhiati 21 secondi, apparec-
chiata la tavola, a tre giri dalla
fine «si è mangiato Max come
ci aspettavamo, nonostante
una strategia che secondo i no-
stri dati sembrava impossibi-
le», esulta Toto Wolff. Una pro-
va di forza che lo avvicina al 6°
Mondiale visto il crollo di Bot-
tas, ora a -62 e scaricato anche
dal boss Mercedes: «Dovremo
prendere presto una decisione

difficile». Ocon si scalda e può
sorridere. Come Lewis, che pe-
rò dà l’impressione di preferi-
re la conferma dell’attuale
compagno: «Finora è stata
una delle mie migliori stagioni


  • racconta -, mi darei 8,8 o 8,9
    come voto, sarebbe più alto
    senza l’errore in Germania ma
    non dovevo certo redimermi
    da nulla. Bello andare in vacan-
    za così». Quindi sale in catte-
    dra e giudica Verstappen: «Per
    le ultime gare merita un 9». Il


ragazzo apprezza, «ma niente
voti perché mi ricordano la
scuola. Lewis mi ha spinto a da-
re tutto».

Resta torna a Maranello
Il problema della Ferrari, uno
dei tanti a dire il vero, è stato
proprio questo. Il ritmo inferna-
le dei due fenomeni, sempre al
limite per giocarsi la vittoria co-
me da manuale troppo spesso
ignorato di questo sport, ha
gonfiato fino a oltre il minuto il
distacco delle Rosse, addirittu-
ra più ampio che in Australia
(1’01"433 contro 57"109) nel-
la prima, disastrosa gara di que-
sta stagione da dimenticare.
Era il 17 marzo: in cinque mesi,
almeno su certe piste, non è
cambiato nulla: la Rossa pur-
troppo corre un altro campiona-
to. Mattia Binotto non alza ban-

diera bianca: «Qui ci mancava
prestazione ma non è ancora il
caso di concentrarci solo sul
2020». Il ritorno di Simone Re-
sta dall’Alfa Romeo, il 1° no-
vembre, completerà la riorga-
nizzazione del settore tecnico
di cui Binotto era a capo prima
di diventare team principal: Re-
sta sarà operativo in vista del
2021, quando il regolamento
cambierà. Intanto non tutto è
da buttare, tantomeno il bambi-
no con l’acqua sporca: «In Ger-
mania, ad esempio, eravamo
molto competitivi». Però le vit-
torie, come le chiacchiere, stan-
no a zero. «I progressi Red Bull
sono fantastici - chiude beffar-
do Hamilton -, vorrei che anche
la Ferrari fosse lì a lottare al ver-
tice». Sapesse quanto lo vor-
remmo noi. —
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GP DI UNGHERIA, IL PILOTA DELLA MERCEDES SEMPRE PIÙ VICINO AL SESTO TITOLO


CLASSE DI FERRO


Hamilton sorpassa Verstappen a tre giri dalla fine in un duello anche generazionale. Podio di Vettel in rimonta su Leclerc


DALL’INVIATO A BUDAPEST


S

arebbe folle paragonar-
li agonisticamente, ma
se non altro perché so-
no due gocce d’acqua
per un attimo ieri mattina
all’Hungaroring è sembrato di
rivedere il papà. Marchio Schu-
macher. La macchina in parte
rossa, la Prema. La partenza dal-
la pole a «murare» il secondo, il
giapponese Matsushita. La tuta
con il logo del Cavallino. I mec-
canici Ferrari in festa ai piedi
del podio, il team principal Mat-
tia Binotto che applaude, unica
gioia - insieme con il successo
dell’altro talento della Driver
Academy, il neozelandese Mar-
cus Armstrong, in F3, sempre
su Prema - di un weekend da di-
menticare. La storica manager,
Sabine Kehm che lo scorta, la
commozione di mamma Corin-
na, coloratissima, occhiali da

sole anche per nascondere l’e-
mozione, che se lo abbraccia
quando finisce di parlare ai me-
dia di tutto il mondo. Tutto que-
sto per la prima vittoria in For-
mula 2 di Mick Schumacher, su
uno dei circuiti che il sommo Mi-
chael più amava: 296 giri al co-
mando, 7 pole, 4 successi, un
Mondiale piloti (il 4°, nel 2001)
e 3 costruttori (2001, 2002,
2004) già festeggiati in fami-
glia in questo budello appena
fuori Budapest. Non un luogo
banale, il destino mica è fesso.
L’inno tedesco e quello italia-
no. «È una sensazione grandio-
sa - spiega lui, in testa dall’ini-
zio alla fine in gara 2, la Sprint
race di 28 giri -, avevamo molta
pressione addosso visti i pochi
punti raccolti fin qui rispetto al
potenziale della macchina, so-
no stato bravo a reggerla».

Bisogno di sbloccarsi
A vent’anni non è facile nemme-
no tenere sulle spalle un cogno-
me così, il sorridente Mick dagli
occhi azzurri e i lineamenti mor-
bidi - in questo un po’ diverso
dalla mascella severa dell’im-
placabile genitore - ci prova con
orgoglio e un pizzico di pudore.
Aveva bisogno di sbloccarsi do-
po una prima parte di stagione
difficile, l’anno scorso nella F3
europea ci riuscì a Spa - altra pi-
sta non proprio banale, in casa -
e arrivò al titolo con una super ri-
monta. Ora è impossibile ripete-
re quell’impresa, a -151 punti

da De Vries, ma il più è fatto e un
peso è tolto. «La prima vittoria è
la più difficile - racconta - ed è
speciale averla trovata qui dove
papà ha vinto 4 volte. C’è tutta
la famiglia: mamma, nonna,
mia sorella e il suo ragazzo. Vo-
glio festeggiare con loro». Man-
ca solo Michael, l’uomo che gli
ha «insegnato tutto», peccato
che per via di quel maledetto in-
cidente sugli sci di fine 2013
non possa godersi un momento
del genere. E ora dopo la sosta si
va a Spa, la pista preferita visti i

geni: «Mi dà una carica specia-
le, lì mi sento a mio agio». Come
nell’Academy di Maranello,
che «mi aiuta a crescere: sono
migliorato molto grazie a loro».
Otto giorni fa, a Hockenheim,
Mick ha girato per esibizione
sulla F2004 che fu del padre:
forse è presto per vederlo in F1,
ma la strada è tracciata. «Uno,
due, tre anni: solo il tempo po-
trà dire quando sarò pronto per
il salto di categoria». Il Circus lo
aspetta. J. D’O.—
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DALL’INVIATO A BUDAPEST
l1 1 Sebastian Vettel, va in va-
canza a -96 dalla vetta del Mon-
diale: che voto si dà fin qui per il
suo 2019?
«Cinque, come il mio nume-
ro. Non sono soddisfatto del-
la stagione, la macchina mi-
gliora ma ancora non ba-
sta».
l2 Non vince da un anno (20 ga-
re): questo podio almeno la sod-
disfa?
«Ho avuto una chance e l’ho
colta, ma resta un contenti-
no».
l3 Cosa manca alla Ferrari?
«Carico. Gli sviluppi funzio-
nano però resta tanto da fare,
la pausa sarà impegnativa
per il team perché nessuno
può riposare a livello menta-
le. Vorrei che il secondo tem-
po del 2019 fosse migliore, so-
no concentrato su questo. E
penso che la squadra voglia
lo stesso».
l4 Come si spiega il minuto di
distacco rimediato in 70 giri?
«È chiaro che non avevamo il
passo degli altri, è stato così
per tutto il weekend. Impossi-
bile stare dietro: non siamo
abbastanza veloci».
l^5 Le prossime piste, Spa e
Monza, almeno hanno carat-
teristiche completamente di-
verse.
«Dovrebbero essere più adatte
alle nostra macchina, ma nel
complesso dobbiamo diventa-
re più forti». J. D’O. —
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EUROSPORT

17:15

CICLISMO
GIRO
DI POLONIA

REUTERS

DALL’INVIATO A BUDAPEST

9 HAMILTON
Una delle sue vittorie più belle: essen-
do 81, significa che è un capolavoro. La
rimonta a suon di record della pista, il
sorpasso sul ragazzo che vuole buttar-
lo giù dal trono, il sesto Mondiale all’o-
rizzonte. Da applausi, quelli che riceve
anche dalla sportiva torcida oranje.

8 VERSTAPPEN
Ha fatto tutto quel che poteva ma non
è sfuggito alla maledizione della pole di
questo 2019 (solo tre successi su dodi-
ci). Partenza alla Schumacher, sia se-
nior che junior, a chiudere subito la por-
ta in faccia alle Mercedes. Grande resi-

stenza al primo assalto di Hamilton, al
secondo non aveva più gomme.

7 RAIKKONEN
Avanti così avrà più punti che anni (qua-
ranta a ottobre), con l’Alfa Romeo: mi-
ca facile.

7 SAINZ
Solido, come la rediviva McLaren sem-
pre più quarta forza. Non è da tutti i gior-
ni mettersi alle spalle sia una Merce-
des, sia una Red Bull.

6,5 VETTEL
Passa di forza Leclerc e segna il territo-
rio, per quel che vale. Nello spogliatoio
Ferrari, parecchio.

5 LECLERC
Altro errore in qualifica, un solo guizzo
al via su Bottas. Weekend complicato.

4 BOTTAS
L’ultima Bottas di vita risale a tre mesi
fa (Baku), da allora di domenica è un
disastro. Prova a rovinare la gara di Ha-
milton, poi distrugge subito la sua con-
tro Leclerc dopo due bloccaggi in al-
trettante curve. E probabilmente strac-
cia anche il rinnovo del contratto.

4 GASLY
A un giro da Verstappen con la stes-
sa macchina. Non c’è altro da ag-
giungere. J. D’O.

PAGELLE

MICK SCHUMACHER
FIGLIO DI MICHAEL
E PILOTA DELL’ACADEMY FERRARI

SEBASTIAN VETTEL
PILOTA DELLA FERRARI

“Il podio?


Un contentino


Manca velocità


e io merito 5”


«L'Arsenal fattura cinque volte il Napoli e si sarà per-
messo di offrirgli qualcosina in più. Pazienza, trove-
remo degli altri Pepé». Il presidente del Napoli Aure-
lio De Laurentiis commenta così a Sky il mancato ac-
quisto dell’ivoriano, finito ai Gunners per 80 milioni.
«Il vero calcio purtroppo alberga in Inghilterra».

Amichevoli, vincono Brescia e Genoa De Laurentiis: «Arsenal fattura 5 volte noi»


Questi i risultati delle amichevoli giocate ieri: Besik-
tas-Brescia 0-2 (doppietta di Alfredo Donnarum-
ma); Spal-Verona 0-0; Bordeaux-Genoa 2-3 (Pina-
monti, Romulo, Barreca). Nel big match della giorna-
ta, Barcellona-Arsenal 2-1 (inglesi in vantaggio con
Aubamay, poi in gol Maitland-Niles e Suarez).

RAISPORT

15:55

TUFFI
CAMPIONATI
EUROPEI

ITALIA 1

13:05

SPORT
MEDIASET
NOTIZIARIO

SKY SPORT 1

18:00

TENNIS
TORNEO ATP
MONTREAL

OGGI IN TV RAIDUE

18:30

TG SPORT
NOTIZIARIO
SPORTIVO

SKY FOOTBALL

23:00

CALCIO
MERCATO
SPORT IN DIRETTA


Tennis, Giorgi ko in finale a Washington

Camila Giorgi ha perso 6-2, 6-2 la finale del torneo di Wa-
shington contro la statunitense Jessica Pegula. Era la settima
finale disputata in carriera dalla 27enne tennista azzurra che,
nonostante la sconfitta, guadagnerà almeno una decina di po-
sizioni rispetto all'attuale 62° posto occupato nel ranking, af-
facciandosi così alla top 50.

62
Il vantaggio di
Hamilton su Bottas
Verstappen è a -69
punti, Vettel a -94

Lewis Hamilton, 34 anni, festeggia la settima
vittoria in Ungheria e ottava stagionale. Decisi-
vo il secondo pit stop deciso dal box Mercedes

1’01’’
Il ritardo accumulato
dalla Ferrari: peggio
che a inizio stagione
in Australia (57’’)

BOTTAS E GASLY, LA FRAGILITÀ DEI NUMERI 2

Il figlio di Michael, pilota dell’Accademy Ferrari, vince in F2 a Budapest


Schumi jr, la prima volta


è l’unica gioia rossa


“Sensazione grandiosa”


LA STORIA

Mamma Corinna si
commuove, la storica
manager di papà
non lo molla un attimo

Qui papà ha vinto
quattro volte, per
questo aver rotto
il ghiaccio su questo
circuito è speciale

EPA

Mick Schuma-
cher, 20 anni,
festeggia il
primo succes-
so in Formula
2 sul podio
dell’Hungaro-
ring. Su que-
sto circuito, il
padre Mickael
vinse quattro
volte in F1. A
fianco, la ma-
dre Corinna
applaude com-
mossa

Uno, due, tre anni:
solo il tempo potrà
dire quando sarò
pronto per il salto
di categoria

EPA

30 LASTAMPALUNEDÌ 5 AGOSTO 2019


SPORT

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