La Stampa - 05.08.2019

(Barré) #1

.


La Regione vuole


entrare anche in Trm


Dossier per rilevare


le quote di Torino


Appendino per fare cassa cede il 17% dell’inceneritore


L’obiettivo: un impianto per i rifiuti di tutto il Piemonte


*

L’impianto del Gerbido, inaugurato nel 2014, ha una capacità di 530 mila tonnellate l’anno circa

*

ANDREA ROSSI
La Regione sembra decisa a en-
trare prepotentemente nel ciclo
dei rifiuti. Mentre il presidente
Alberto Cirio sta perfezionando


  • in asse con il governatore ligu-
    re Giovanni Toti e il sindaco di
    Genova Marco Bucci - l’ingresso
    nell’azionariato di Iren, che do-
    vrebbe compensare il disimpe-
    gno del Comune di Torino e spo-
    stare il baricentro del gigante
    energetico verso Ovest e verso il
    centrodestra, da pochi giorni è
    allo studio un altro dossier, sem-
    pre legato alle mosse della sinda-
    ca Chiara Appendino: il possibi-
    le acquisto del 17% di Trm (la so-
    cietà del termovalorizzatore) di
    cui la Città ha appena delibera-
    to la vendita.
    Nei giorni scorsi, informato
    dell’imminente avvio della pro-
    cedura - che dovrebbe prevede-
    re una gara pubblica per la ces-
    sione delle quote - l’assessore
    regionale alle Partecipate Fa-
    brizio Ricca ha chiesto ai suoi
    uffici un approfondimento:
    «Stiamo cercando di capire se e
    a quali condizioni la Regione
    potrebbe rilevare le quote mes-
    se in vendita dal Comune», con-
    ferma. «Il nostro obiettivo è
    creare una filiera regionale sui
    rifiuti più efficiente e, in que-
    st’ottica, avere un ruolo diretto
    nella gestione dell’inceneritore
    potrebbe essere un elemento
    importante». L’idea della Re-
    gione sarebbe mettere l’impian-
    to al servizio di tutto il Piemon-
    te e non solo della provincia di
    Torino. Nel 2018 al Gerbido so-
    no state bruciate 470 tonnella-
    te di rifiuti urbani; c’era uno
    spazio residuo di circa 60 mila
    che è stato coperto con altri ri-
    fiuti. Una quota destinata a cre-
    scere con il potenziamento del-


la differenziata a Torino e nei
comuni della Provincia. Ci sono
altre province del Piemonte - No-
vara e Vercelli ad esempio - fino-
ra costrette a dirottare i loro resi-
dui in Lombardia perché la ri-
chiesta di usare Torino è sempre
stata respinta, prevalentemen-
te per ragioni politiche (l’ostilità
del Movimento 5 Stelle). Il pia-
no della Regione si muoverebbe
nell’ottica di ribaltare questa si-
tuazione dando al Gerbido il
ruolo che la legge gli assegna:
l’impianto di riferimento per tut-
to il Piemonte.
Da un certo punto di vista la
si potrebbe interpretare come
un’azione di soccorso alla sin-
daca Appendino, in difficoltà e
con l’assoluta urgenza di fare
cassa. Il Comune di Torino de-
ve uscire da Trm (di cui conser-
verebbe solo l’1%) e forse do-
vrà anche assottigliare ulte-
riormente la sua quota in Iren.
Avere un compratore istituzio-
nale - e agganciato al territorio


  • potrebbe essere una garanzia
    oltre che un modo per aumen-
    tare i potenziali acquirenti e in-
    cassare un po’ di più.
    Ma la vera partita che la Re-
    gione ha deciso di giocare è
    un’altra: assumere un ruolo di-
    retto in settori considerati stra-
    tegici, come l’energia, l’am-
    biente e i rifiuti. E farlo sfrut-
    tando il “tesoretto” di Finpie-
    monte e puntando su investi-
    menti redditizi: Iren, e in misu-
    ra minore anche Trm, sono so-
    cietà solide, con un business
    che non teme picchi negativi,
    generano utili sostanziosi. L’in-
    vestimento, per chi se lo può
    permettere, vale sotto due
    aspetti: il controllo di alcuni
    settori e il rendimento sotto
    forma di dividendi.


Il protagonisimo a tutto cam-
po della Regione (forse eccessi-
vo) potrebbe non piacere a tut-
ti. Mentre nella partita di Iren
Cirio e Ricca possono contare
su un solidissimo asse con Ge-
nova e la Liguria, oggi in posi-
zione dominante dentro il co-
losso dell’energia, la scalata a
Trm non è detto sia così facile,
ammesso che la verifica chie-
sta dia esito positivo e l’affare
venga considerato utile anche
se da una posizione di socio di
minoranza. È vero che Appen-
dino al momento ha un solo po-
tenziale compratore - Iren -
per di più poco motivato. Ma è
anche vero che Iren, in cambio
di un prezzo vantaggioso, ga-
rantirebbe alla Città di poter
continuare a nominare il presi-
dente e conservare un posto
nel cda; la Regione invece an-
drebbe a sostituirsi escluden-
do il Comune dalla governan-
ce. Appendino potrebbe non
essere d’accordo. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Una lettrice scrive:
«Sono Laura e ho quasi 50 an-
ni. Conosco e leggo La Stam-
pa da quando sono nata..la
comprava già mio nonno...
Abito da circa 4 anni in lungo
Dora Napoli, quartiere che ho
scelto per comodità e perché
amo la zona in particolare l’at-
mosfera del Balon. Certo è un
quartiere un po’ in difficoltà,
ma nonostante ciò ha una bel-
lezza che è unica. Come scrive-
vo, ha le difficoltà note dallo
spaccio, alla trasandatezza
dei rifiuti lasciati a terra fuori
dai cassonetti (in estate gli
odori arrivano anche al 5 pia-
no), lungo la Dora è una disca-
rica a cielo aperto, servita ma-
le dai mezzi...nonché il traffi-

co lento generato alla roton-
da di piazza Baldissera. Il co-
mune ha poi deciso di render-
ci la vita ancor più difficile, in
particolare via Cigna, che è
molto trafficata, un susseguir-
si di buche (alcune profonde e
già causa di cadute da moto-
veicoli), la pista ciclabile in
lungo Dora Napoli è una “grat-
tuggia” in quanto non solo
non è più delimitata dalle stri-
sce, ma è piena di “crepe”, a

ciò si aggiungono i rami degli
alberi che non tagliati finisco-
no a livello altezza uomo. A
parte che le tasse le paghiamo
anche in circoscrizione Auro-
ra, in un paese etico , non si do-
vrebbe quasi porre più atten-
zione ai quartieri in difficol-
tà? Invece così facendo si ca-
de sempre di più in una situa-
zione di degrado. Chiederei al-
la giunta di fare un giro a pie-
di, in bici o auto nel quartiere,

ma non in epoca di elezioni e
propaganda, ma ora per vede-
re come si vive nella” Torino
reale”.
LAURA

Un lettore scrive:
«Le scrivo dal Friuli Venezia
Giulia in proposito alle conte-
stazioni di gruppi minoritari
(e anche aggressivi oltre i do-

vuti limiti) verso la TAV.
Noi qui in Friuli abbiamo un
valle (detta Canal del Ferro)
che e divenuta un transito e
un passaggio fondamentale,
per giungere dall’Italia e da
Trieste fino all’Austria, Vien-
na, Linz ed oltre (e quindi in
Europa). Questa valle sia con
l’intervento dello Stato e della
nostra Regione ha visto con,
interventi svolti per diversi an-
ni, la realizzazione: della nuo-

va ferrovia a doppio binario
con un tragitto, per la mag-
gior parte in galleria; andato
a sostituire la vecchia ferrovia
a binario unico (del 1884 co-
struita dall’impero d’Au-
stria), sedime ferroviario oggi
ristrutturato quasi totalmen-
te, come pista ciclabile da Udi-
ne fino Vilac. In questa vallata
ci sta’ anche la statale
«Per noi Friulani e credo per
l’Italia tutto ciò ne è un vanto
e un orgoglio. Perciò ci è quasi
impossibile capire, le su dette
violenze e contestazioni che
portano solo a lievitare i costi,
perdita di tempo e di utili op-
portunità. Certo, non fa il be-
ne di nessuno contestare, tan-
to per contestare».
UN FRIULANO

60.000
Nel 2018 avrebbe potuto
bruciare 60 mila
tonnellate di rifiuti
urbani in più

Specchio dei tempi

«Vivere nel quartiere Aurora» - «La Tav vista dal Friuli: per noi l’Alta Velocità
sarebbe un vanto ed un orgoglio»

Su La Stampa

oggi il vertice a roma

Il ministero dettaglia

i fondi per l’area di crisi

Accelerare prima della pau-
sa estiva in modo da ripren-
dere a settembre con le idee
chiare. È l’obiettivo del mini-
stero dello Sviluppo per l’in-
contro di oggi sul decreto
che fa di Torino un’area di cri-
si complessa. All’appunta-
mento, convocato per le 12 a
Roma, parteciperà per la pri-
ma volta l’assessore alle Atti-
vità produttive della Regio-
ne, Andrea Tronzano. Pre-
sente anche l’assessore comu-
nale Alberto Sacco, rappre-
sentanti di Politecnico e Uni-
versità, i direttori generali di
Unione Industriale e Api,
Confartigianato, Cna e altre

associazioni di categoria. Si
entrerà nel dettaglio dei pro-
getti e il Mise dovrebbe chia-
rire in che modo verranno
messe a disposizione le risor-
se. «Dobbiamo fare squadra
e pensare anche alle ricadute
sulle piccole imprese» , spie-
ga Tronzano. Per Sacco si en-
trerà nel vivo «con una road-
map sulle risorse». Dario Gal-
lina, presidente dell’Unione
industriale, spinge per il pro-
getto del Mtc e per il polo
dell’aerospazio. «Adesso bi-
sogna procedere, i fondi de-
vono arrivare in tempi bre-
vi», conclude Corrado Alber-
to dell’Api. C.LUI. —

107
L’inceneritore ha una
capienza di 530 mila
tonnellate l’anno e una
tariffa di 107 euro l’una

17,3%
Il Comune di Torino
mette in vendita quasi
tutta la sua quota
residua; l’80% è di Iren

ECONOMIA

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CRONACA DI TORINO DOMENICA 4 AGOSTO 2019LASTAMPA^43 T1 PR

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*

Chiara AppendinoLa sindaca di Torino ha ven-duto il 2,5% di Iren nel 2018 e potrebbe cedere una ulte-
riore quota nel 2019

ANDREA ROSSIAppendino vende, Cirio com-pra. Entro fine anno Torino
potrebbe dover cedere altre quote in Iren, ma tra gli azio-nisti del colosso dell’energia nel Nord Ovest potrebbe
comparire la Regione Pie-monte.sier su cui ha lavorato Alber-Il piano è uno dei primi dos-
to Cirio con il suo assessore al-le partecipate Fabrizio Ricca, in piena sintonia - ed è un ele-mento determinante in que-
sta partita - con il presidente della Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci. La Regione rilevereb-
be sul mercato un pacchetto di azioni Iren (fino al 5%) at-traverso la sua finanziaria Finpiemonte ed entrerebbe
nella governance di un’azien-da sempre più presente nei settori dei rifiuti, energia, ambiente non solo a Torino
ma in buona parte delle pro-vince piemontesi e soprattut-to generatrice di utili e divi-dendi per i suoi azionisti.
no di un incontro nelle scorse settimane a Genova tra il go-vernatore piemontese, il col-Fonti finanziarie racconta-
lega ligure e il sindaco di Ge-nova. Forte di un parere lega-le secondo cui l’operazione non violerebbe la legge sulle
società partecipate dalle am-ministrazioni pubbliche Ci-rio ha in mente un’operazio-ne al tempo stesso di territo-
rio, di sistema e di strategia politica. no era il principale azionista Fino a poco tempo fa Tori-
in Iren: controllava il 33% delle azioni insieme con Ge-nova e ne deteneva un altro pacchetto per conto suo. Og-
gi i rapporti di forza si sono ri-baltati: Torino è scesa al 13,8%, Genova è salita al 18,8%, quota che unita ad al-
tre piccole partecipazioni in orbita ligure porta il peso del-la Lanterna al 22% circa. Il so-dalizio dei comuni emiliani
vale il 17%. Se Appendino do-

vesse essere costretta a ridur-re ulteriormente la sua quota in Iren il peso del territorio verrebbe ulteriormente ridi-
mensionato e questa è la pri-ma ragione della mossa stu-diata dalla Regione: salva-guardare gli interessi del ter-
ritorio dove attualmente è concentrato un terzo degli in-vestimenti e la metà dei di-pendenti del colosso. Ma
non è l’unica. Cirio si è con-vinto cottimo investimento: eroga servizi fondamentali per i he Iren sia anche un
territori e lo farà sempre di più, compreso in settori col-laterali ma determinanti co-me la cultura. E produce uti-
li: chi investe nell’azienda in una decina d’anni rientra della spesa grazie ai dividen-di e nel frattempo si ricava
una posizione dalla quale

può curare gli interessi della sua zona.politico e spiega perché il pre-La terza ragione è di tipo
sidente del Piemonte abbia concordato le sue mosse con Toti e Bucci: fare asse con la Liguria per spostare verso
Ovest il baricentro di Iren e sottrarre il colosso - la cui go-vernance si fonda su un patto tra comuni, dunque è pubbli-
ca - alla storica influenza del centrosinistra a vantaggio del centrodestra. Ecco l’operazione di terri-
torio e politica studiata dalla Regione da concretizzare en-tro fine anno, lo stesso oriz-zonte temporale entro cui la
sindaca Appendino dovrà va-lutare se mantenere assotti-gliare ulteriormente la sua presenza dentro Iren. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Alberto CirioIl presidente della Regione Piemonte ha aperto un dos-
sier per valutare la possibili-tà di entrare nell’azionaria-to di Iren così da tutelare gli interessi del territorio e com-
pensare la prevedibile perdi-ta di peso di Torino

Un lettore scrive:«Finalmente anche all’estero si accorgono della bellezza di
Torino. E’ di questi giorni la notizia che la CNN pone la no-stra città tra quelle europee più belle da visitare. Peccato
che chi l’amministra non fac-cia mai, evidentemente, giri turistici a piedi. Il centro stori-co di Torino è raccolto, straor-
dinario nella sua omogeneità, ma molto sporco!«La nostra città poi ha un note-vole percorso di portici che
permettono al turista di visi-tarla tranquillamente anche in caso di maltempo, ma il pa-vimento è una latrina che
aspetta di essere lavato da mezzo secolo. Peraltro su que-

st’ultimo sono sistemati per pranzo e cena i tavolini dei bar. Il turista che li utilizza de-
ve evitare di guardare in bas-so oppure di ammirare i “ deli-ziosi “ graffiti da bomboletta che decorano i muri settecen-
teschi. Vorrei ricordare che esistono mezzi meccanici per il lavaggio dei pavimenti e che le pareti imbrattate si posso-
no ridipingere con modica spesa, (anche senza Olimpia-

di ) così come le strisce pedo-nali, dimenticate da anni. A casa mia prima di comprare
cose nuove si fa pulizia e ma-nutenzione! Grazie per l’at-tenzione».MARINA PERATA

Un lettore scrive:«Proposta (^) gorghi di piazza Baldissera per alleviare gli in-
Non serve affidare l’ennesimo
studio al Politecnico, per cer-care la soluzioni con chissà quali complicati algoritmi. E’
sufficiente un po’ di buon sen-so per capire che uno dei prin-cipali ostacoli allo scorrimen-to della rotonda è l’aver messo
il passaggio pedonale e la pi-sta ciclabile a doppi senso, pro-prio a ridosso della rotonda«La condizione attuale com-.
porta che il guidatore che si accosta alla rotonda oltre a
dover controllare le macchi-ne già presenti nella rotonda che provengono da sinistra
debba controllare pedoni e ci-clisti che a diversa velocità possono arrivare sia da sini-stra che da destra. E d’altra
parte le macchine che sono già presenti nella rotonda non possono defluire rapida-mente sulle vie d’uscita per-
ché devono dare la preceden-za a ciclisti e pedoni.
«Tutte queste difficoltà si su-perano se si toglono questi passaggi pedonali e ciclopi-sta a ridosso della rotonda,
come succede in qualunque rotonda del mondo ben fat-ta: così chi si accosta con l’au-to deve semplicemente con-
trollare il traffico sulla sini-stra e chi è presente nella ro-tonda non ha alcun impedi-mento a defluire rapidamen-
te sulle vie d’uscita. Il passag-gio pedonale andrebbe spo-stato a 50 m dall’incrocio che funzionerebbe anche co-
me punto di smorzamento del traffico; e la ciclopista meglio sarebbe che fosse rea-lizzata come passerella so-
praelevata». MC
Giovanni Toti Il governatore è stato il regi-sta del rafforzamento dei li-guri, che ora tra Genova e La
Spezia controllano il 22%
Marco Bucci Il sindaco di Genova a fine del 2018 ha aumentato il
suo peso in Iren passando dal 16,3 al 18,8% e diventan-do il primo azionista
Specchio dei tempi
«Piazza Baldissera, spostiamo le strisce pedonali» «Per meritare davvero di essere i più belli» -
Il piano della Regione per entrare in Iren
Può acquistare fino al 5 per cento del colosso
Cirio fa asse col governatore ligure Toti e il sindaco di Genova Bucci per compensare il disimpegno di Torino
I numeri chiave di IrenFondazione
Luglio 2010Ricavi (euro)4 miliardi
Dipendenti7.040
Il bacino in cui opera7.000.000 di abitanti
Settori di attivitàENERGIA ELETTRICA
GAS
TELERISCALDAMENTO
AMBIENTE
SERVIZIO IDRICO INTEGRATO



  • LA STAMPA


L’azionariato
Altri azionisti48,96%

La Spezia e comunidella provincia di La Spezia1,9%
Altri comuni0,04% Comune di Piacenza1,34%
Comune di Parma3,16%

Comune di Reggio Emilia6,51%


(comune di Torino)FCT
13,8%

(comune di Genova)18,85%FSU


Altri comuni nella provinciadi Reggio Emilia
5,43%

I protagonisti

ECONOMIA

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Sul giornale di ieri il piano della Iren in Piemonte ha circa 3 mila dipendenti
Regione per entrare nel capitale
di Iren sopperendo così al pro-
gressivo disimpegno del Comu-
ne di Torino

LUNEDÌ 5 AGOSTO 2019LASTAMPA 43
CRONACA DI TORINO

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