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RETROSCENA
GIULIA ZONCA
L
a cultura stuzzica a di-
stanza, proprio men-
tre la città si svuota e
gli appuntamenti ca-
lano: la gente parte e Torino
dà buoni motivi per tornare,
per non allontanarsi troppo.
Piccole anticipazioni di quel
che sarà.
È come scartare delle cara-
melle, mangiare delle cilie-
ge: i grandi eventi dell’autun-
no organizzano conti alla ro-
vescia, sbirciatine social.
Giusto in tema con Artissima
che nella prossima edizione
indaga il rapporto tra deside-
rio e censura, tra libertà e
morale, tra corpo e società.
Allora ecco le anteprime,
una al giorno in un gioco che
ricorda il calendario dell’av-
vento e pure il sacro e il pro-
fano si mescolano bene. La
casella si apre sull’account
instagram e svela una propo-
sta delle gallerie presenti.
Non sono i soli che solletica-
no la mente, Torino Spiritua-
lità usa citazioni a soggetto
per costruire un percorso
notturno e Torino Graphic
Days sovrappone le sue date
di ottobre all’estate con le cu-
riosità sugli ospiti. Un’oc-
chiatina, uno spoiler control-
lato e ben programmato ca-
pace di stimolare la curiosità
e costruire un legame.
Meglio allenarsi
Un artista alla volta, un’idea
dopo l’altra. Se Artissima, a
novembre, racconterà come
l’ambizione si scontra con la
morale e quanto l’immagine
incide sui cambiamenti, i sug-
gerimenti estivi costruiscono
l’atmosfera. Primo indizio:
una schiena muscolosa. È
quella di un soldato dell’Ar-
mata Rossa «Zaryadka»
(1970) di Ilija Šoškico, figura
creativa della ex Jugoslavia,
motociclista radicale che qui
usa la ginnastica russa per de-
finire un conflitto: perfezio-
ne e limitazione tutto nello
stesso esercizio. Il mito dell’a-
gilità, dell’elasticità, di un fisi-
co imbattibile, prigioniero di
una routine che ai tempi
dell’Unione Sovietica anda-
va ben oltre l’allenamento.
Secondo indizio: un colla-
ge di Endre Tót datato 1989
e l’ungherese poi ha cambia-
to forme d’arte, dimenticato
i lavori di questo periodo, si
è dedicato a ricerche di altra
natura e ha lasciato dietro di
sé visioni che hanno trovato
un destino autonomo, per-
ché ciò che è nascosto sa far-
si trovare.
Oggi si apre una nuova ca-
sella, provano a essere intri-
ganti fedeli al soggetto e an-
che alla tendenza generale.
Si sfruttano meccanismi clas-
sici della pubblicità e pure
ami a cui la rete ha dato mari
più grandi in cui adescare,
ma la costruzione è raffinata
non punta tanto a montare
l’aspettativa, quanto a defini-
re il contesto. Come i montag-
gi che annunciano i colpi di
scena delle serie tv, stesso
schema anche se per un altro
pubblico.
Tenera è la notte
I Graphic days già annuncia-
no discorsi sulla realtà au-
mentata, potere del design e
nostalgia di una calligrafia
che spinge dietro i caratteri
del computer. Primi biglietti
per i talk di ottobre in vendi-
ta: è marketing e anche l’oc-
chiolino a chi ora se ne va in
vacanza e al rientro avrà bi-
sogno di capire quanto aiuta
sentire musica sul lavoro,
l’appuntamento con il Repu-
blique Studio. Tornerà la sta-
gione in cui stare davanti al
video, nessuno la vuole anti-
cipare ma essere sicuri di po-
terla movimentare aiuta,
quindi tanto vale scoprire
che a Torino ci saranno i Du-
de, quelli della campagna
«Basta Netflix», finta guerri-
glia trasformata in spot ovve-
ro come sopravvivere alle
trappole urbane. Conoscere
qualche vie di fuga serve
sempre.
Torino Spiritualità dà le
coordinate del suo viaggio
nella notte, il festival inizia a
fine settembre e traccia il pro-
prio carattere, evidenzia i
contrasti tra buio e luce: tra
cieli stellati che fanno tanto
estate e ombre che è meglio
essere pronti a superare nella
prossima stagione. —
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la mostra a ottobre
Man Ray e le donne che ha incontrato
A Camera duecento scatti di seduzione
SOCIETÀ, CULTURA & SPETTACOLI
Un’immagine di Artissima 2018 e il gioco, simile al calendario dell’avvento, che la fiera posta su Instagram con le anticipazioni di «Artissima presents»
Artissima dà indizi
ogni giorno. Torino
Spiritualità si svela
a colpi di citazioni
«Zaryadka» (1970)di Ilija Šoškico presentato da Gandy gallery per la sezione Back to the Future
È dedicata a uno degli espo-
nenti più importanti del da-
daismo la mostra che il pros-
simo ottobre inaugurerà a Ca-
mera – Centro Italiano per la
Fotografi. «wo/MAN RAY» ce-
lebra l’artista poliedrico e abi-
tuato alle più sfrenate speri-
mentazioni (celebre è la sua
macchina per cucire avvolta
in una coperta intitolata «L’e-
nigma di Isidore Ducasse»).
Man Ray fu prima di tutto un
fotografo, rivoluzionando il
genere attraverso la reinven-
zione di linguaggi, contenuti
e tecniche, con l’invenzione
delle «Rayografie». Fu anche
un grande ritrattista, soprat-
tutto di donne: le colleghe
Lee Miller, Berenice Abbott e
Dora Maar furono le sue mu-
se, oltre all’immancabile Ju-
liet, la compagna di una vita
a cui è dedicato il portfolio
«The Fifty Faces of Juliet»
(1943-1944), in cui la donna
viene trasformata in tante fi-
gure diverse, in un gioco di se-
duzioni. A Torino saranno in
mostra circa 200 di questi-
scatti, realizzati a partire da-
gli anni Venti. Queste donne
sono state, a loro volta, gran-
di artiste, e la mostra si con-
centrerà anche su questo
aspetto, presentando un cor-
pus di opere, riferite in parti-
colare agli anni Trenta e Qua-
ranta, vale a dire quelli della
loro più diretta frequentazio-
ne con Ray e con l’ambiente
dell’avanguardia dada e sur-
realista. Solo una delle date
da segnare tra i vari appunta-
menti che segneranno l’au-
tunno artistico a Torino. —
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L’ultima tendenza è lo spoiler: anticipare i grandi eventi dell’autunno un dettaglio alla volta
Quando la città va in vacanza
la cultura sa come farsi desiderare
LUNEDÌ 5 AGOSTO 2019LASTAMPA 47
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