La Stampa - 05.08.2019

(Barré) #1
.

ALMA BRUNETTO

A


nna e Giorgio Bot-
to, ovvero quando
l’allievo supera il
maestro. Due fra-
telli tesserati per gli Arcieri
delle Alpi - società che ha ge-
stito l’organizzazione del
settore arco campagna al Ca-
stello di Rivoli - hanno inizia-
to a tirare in epoche diverse.
«Trentacinque anni fa, è sta-
to un caso. A Natale mi è sta-
to regalato un arco. Sono ar-
rivato alla società che era an-
cora a livello pioneristico,
non quella attuale che conta
203 tesserati, la più grande
d’Italia – racconta Giorgio
classe 1967 – Poi mia sorella
(più giovane di 3 anni) si è
chiesta cos’è che mi facesse
andare fuori casa così volen-
tieri e si è avvicinata all’arco
un po’ di tempo dopo».
Nel frattempo Giorgio ha
fatto carriera ed è diventato
direttore tecnico del settore
campagna, Anna è diventa-
ta agonista tanto che per 10
anni è stata un’arciera di
punta della Nazionale agli
Europei e Mondiali nel tiro
campagna. Entrambi hanno
partecipato agli EMG dove

Anna ha vinto l’oro nelle
over50, mentre Giorgio ha
ripiegato sulla targa dove è
arrivato in finale.
Nel tiro targa hanno parte-
cipato 300 atleti e 140 nel
campagna, dove l’hanno fat-
ta numericamente da padro-
ne gli italiani, seguiti dai te-
deschi. «La cosa più curiosa
è stata la presenza del segre-
tario generale federale Tom
Dielen, massimo esponen-
te e anche il presidente del
centro federale di Losan-
na, che hanno smesso la
cravatta e si sono messi a ti-
rare. Personaggi che rive-
stono un ruolo politico e si
sono messi in gioco a livel-
lo amatoriale». —
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La festa di chiusura

Diecimila medaglie, bye bye Masters Games


Con la mezza maratona alla Reggia di Venaria cala il sipario sull’edizione europea dei giochi over 35

S

ono ben cinquanta-
cinque anni che Giu-
seppe Oliva frequen-
ta i tiri a volo del Pie-
monte e la passione non si è
mai sopita «Ho sempre tenu-
ta accesa la fiammella dell’in-
teresse e nella mia lunga car-
riera sportiva mi sono sem-
pre divertito». A 83 anni Giu-
seppe è un atleta diversamen-
te giovane ancora molto com-
petitivo, tanto che agli EMG
ha conquistato l’oro nella ca-
tegoria over80 specialità fos-
sa olimpica, gara che si è di-
sputata a Carisio. Ha supera-
to tiratori molto più giovani,
dove l’unico avversario più
vecchio di lui aveva 86 anni
«Agli albori del tiro a volo an-
davamo ad allenarci al cam-
po della Pellerina, una strut-
tura presente fino al 1980 e
poi trasferita ad Orbassano.
In seguito sono stato a Cari-
gnano che dopo l’alluvione
ha chiuso e da un po’ di tem-
po sono tesserato a Carisio».
Fino a non molto tempo fa
seguiva ancora la sua impre-
sa di impianti elettrici e nono-
stante il poco tempo a dispo-
sizione è arrivato ad essere
due volte campione regiona-

le e primo nel campionato in-
dividuale nazionale «Anda-
vo a caccia anni fa e praticare
il tiro a volo è stato un passag-
gio naturale. Ho provato un
po’ tutte le specialità skeet,
double trap e fossa universa-
le, ma l’olimpica è sicuramen-
te la più appagante. L’unica
pecca di questo sport è l’isola-
mento che ti rende single,
perché a differenza di altre at-
tività individuali, l’avversa-
rio è l’atleta stesso».
Giuseppe è riuscito a conta-
giare qualcuno in famiglia, la
figlia Stefania, anche lei cam-
pionessa italiana e che 7 anni
fa agli Europei è riuscita a
centrare un bel secondo po-
sto. A.BRU —
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P

er Luca Novara gli
EMG sono stati un pia-
cere, ma anche un
tour de force. Dopo
aver giocato per 5 giorni a
badminton, venerdì ha preso
l’aereo diretto a Katowice in
Polonia per disputare i cam-
pionati del mondo master del-
la stessa disciplina, dove ci sa-
ranno 1500 atleti. Ancora
stordito dalle grandi emozio-
ni provate nel capoluogo pie-
montese dovrà fare i conti
con avversari molto forti.
Il quarantaduenne è tesse-
rato per la Space Bad Settimo
e pratica il badminton da 18
anni, è un veterano della ma-
glia azzurra e ha collezionato
tanti titoli. E’ uno sport simile
al tennis molto diffuso nel
mondo e poco conosciuto in
Italia, dove il volano deve es-
sere rilanciato "al volo", cioè
non deve toccare terra prima
di essere lanciato nel campo
avversario.
Sono state un centinaio le
presenze ai giochi dedicati ai
master, con una forte rappre-
sentativa tedesca e molti
orientali, tanto che Luca ha
gareggiato nel doppio ma-
schile con un austriaco «Italia-

ni della mia categoria non ce
n’erano così sono stato messo
in coppia con Wagner, in se-
mifinale abbiamo affrontato i
tedeschi e conquistato un
doppio bronzo over35 e 40.
Identica cosa è avvenuta nel
doppio misto dove sono stato
abbinato ad una ragazza sviz-
zera, con lei una partita vinta
e 2 perse. A conclusione degli
EMG c’è stato l’evento dedica-
to ai team, 5 per formazione e
mi sono ritrovato con 2 bulga-
ri, un ucraino e un altro italia-
no, un bel finale che ci ha per-
messo di portare a casa un ar-
gento. E’ stata un’esperienza
entusiasmante per il clima fa-
miliare che ci ha permesso di
legare». A.BRU. —
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Tappa del Grand prix: terza la torinese Orla

Nuoto nel Po, bici e corsa al Valentino

Il triathlon ha trovato una sede ideale

SPORT

DOMENICO LATAGLIATA

G

iovedì 16 partirà
l’avventura della
Reale Mutua, for-
mazione che parte-
ciperà alla prossima serie A2
di basket grazie al trasferi-
mento dei diritti di Cagliari:
‘deus ex machina’ del tutto,
Stefano Sardara, presidente
della Dinamo Sassari.
Quali le sensazioni?
«Molto positive. La risposta
del territorio è stata ottima e
la squadra è nata bene, al di
là di ogni aspettativa».
Avete costruito una squa-
dra senza incognite, con an-
che gli americani Marks e
Pinkins che conoscono già
la categoria.
«Crediamo poco alle scom-
messe in quanto tali o alle
ex star. Il nostro punto di
vista è che, quando non sei
in grado di prendere una
vera stella, devi rivolgerti
a chi potrà diventarlo. Da
qui all’eventuale promo-
zione, la differenza la fa-
ranno la quantità e la quali-
tà del lavoro».
Parlare di promozione non
è quindi un tabù?
«Chi pensa che Torino non
abbia ambizioni è completa-
mente fuori strada».
Un paio di mesi fa avevate
parlato di un progetto trien-
nale per salire al piano di so-
pra: cosa succederà se do-
vesse accadere prima?
«Nulla di particolare. Paolo
Terzolo, patron di Pms, sa-
rebbe il naturale punto di ri-
ferimento della società. E

con Sassari si manterrebbe
una logica sinergia, nulla di
più. Basket Torino sarà strut-
turata per reggersi in autono-
mia».
E se invece, tra tre anni, la
squadra dovesse essere an-
cora in A2?
«Idem come sopra, non cam-
bierebbe nulla. Esemplifico
parlando di Sassari: secondo
me abbiamo appena costrui-
to una squadra di grandissi-
mo livello, ma Milano ha pre-
so solo fenomeni e la Virtus
avrà tra gli altri Teodosic.
Per noi sarà difficilissimo re-
plicare la finale scudetto di
qualche settimana fa, ma il
progetto proseguirà».
Quanto manca per comple-
tare l’organigramma socie-
tario della Reale?
«Non molto, fermo restando
che Renato Nicolai è il nostro
direttore generale già opera-
tivo da settimane. Ho fatto
da safety-car, adesso la mac-
china andrà avanti da sola:
presto avremo anche un pre-
sidente, che gioco forza non
sarò io»
Quali gli attuali rapporti
con Terzolo e Cellino, ovve-
ro i rappresentanti di ‘Una
Mole di basket’?
«Buoni. Hanno dimostrato
di esserci e di tenerci. Di sicu-
ro, dovranno entrare nel pro-
getto anche con la testa, oltre
che con il cuore. Servirà un
po’ di tempo per conoscerci
meglio, ma a oggi non ci so-
no problemi».
Si era sussurrato che Fiat po-
tesse restare come secondo
sponsor: novità?
«Approfondiremo i contatti
con loro e con tante altre

aziende quando potremo
proporgli tutto il quadro del-
le nostre attività, al di là dei
ragazzi che scenderanno in
campo. Il cuore, nel mondo
aziendale, non basta: voglia-
mo essere valutati per com-
petenze e capacità, in modo
che anche Fiat possa dimenti-
care quanto accaduto lo scor-
so anno. In termini di imma-
gine, ha dato più di quanto ri-
cevuto».
In quattro giorni, avete stac-
cato circa 400 abbonamen-
ti: quale potrebbe essere un
obiettivo soddisfacente?
«Non è un problema arrivare
a una cifra piuttosto che a
un’altra: se la squadra farà
bene, avremo comunque il
palazzetto pieno. Un po’ di
diffidenza iniziale, visto il re-
cente passato, va messa in
conto».

Quanto avete creduto alla
possibilità che Poeta restas-
se a Torino?
«Eravamo consapevoli del
fatto che la sua priorità fosse
giocare ancora in serie A,
quindi nessun problema.
Tra noi resta un rapporto di
altissimo livello e di recipro-
ca stima: a Reggio Emilia fa-
rà benissimo».
Siete sempre interessati a
recuperare il marchio Auxi-
lium?
«Certo, anche se la situazio-
ne resta complicata essendo-
ci di mezzo un fallimento. E’
un marchio storico che va di-
feso: ne riparleremo più
avanti».
Verrà a Torino a tifare per la
Reale Mutua?
«Tutte le volte che sarà possi-
bile».—
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INTERVISTA

STEFANO SARDARA. Il patron di Sassari,

anima e ai vertici della Reale Mutua Basket

“Le ambizioni


di Torino


Oltre al cuore


servirà testa”


Anna e Giorgio Botto i fratelli del tiro con l’arco

Lei più brava come atleta, lui come dirigente

“Che soddisfazione


sfidare e battere


i vip della disciplina”


ALBERTO DOLFIN
Per non rischiare di scontenta-
re nessuno, gli organizzatori
avevano fatto preparare 10mi-
la medaglie. Un numero ben
più alto di quelle poi assegnate
agli European Masters Ga-
mes, che è difficile quantifica-
re per la grande varietà di disci-
pline e di sottocategorie di età
nei trenta sport (di cui tre con
gare paralimpiche) andati in
scena tra Torino e provincia in
dieci giorni di passione, con la
mezza maratona che ieri alla
Reggia di Venaria ha regalato
le ultime emozioni.
Come nel 2013, in occasio-
ne dei World Masters Games,
c’era scetticismo per la manife-
stazione che, invece, ha riem-
pito la città in giorni in cui si
svuota per le vacanze estive.
Settemilacinquecento atleti di
tutte le età e i rispettivi accom-
pagnatori, tra tecnici e fami-
gliari, hanno reso una festa a
tutto tondo, conclusasi nella
tarda serata di ieri con la para-
ta degli ultimi superstiti che
hanno voluto onorare la rasse-
gna fino agli istanti finali della
Cerimonia di chiusura.

Sono stati circa tremila i rap-
presentanti italiani, mentre
dall’estero sono state fitte le
rappresentanze della Germa-
nia e della Russia. La fascia d’e-
tà con il maggior numero di
iscritti è stata quella compresa
tra i 50 e i 60 anni, seguita da
quella che andava dai 40 ai 50,
con sessanta i partecipanti tra
gli ottanta e i novant’anni. Leg-
gendari anche i tre atleti ultra-
novantenni: i due cechi Vaclav

Hejda (93 anni) e Karel Matz-
ner (90), amici e rivali nell’atle-
tica, e l’italiano Vittorio Nocilli
(92), bronzo tra gli over 70 nel
tiro a segno. Lo sport che ha fat-
to registrare più iscritti è stato
l’atletica.
Per alcuni, questi Giochi
hanno rappresentato l’esordio
sul palcoscenico sportivo, ov-
vero l’occasione di confrontar-

si contro pari età che arrivava-
no da ogni angolo del pianeta,
visto che la rassegna è stata
aperta anche a chi proveniva
al di fuori dell’Europa. Per al-
tri, invece, hanno voluto dire
rivivere emozioni del passato,
come l’ucraino Vladimir Poli-
karpenko, tre volte alle Olim-
piadi con l’Ucraina, che ci ha
raccontato nei giorni scorsi di
aver ritrovato anche qualche
amico con cui condivideva gli
allenamenti in gioventù.
C’è anche chi non è sceso in
campo, ma ha respirato i Gio-
chi dalla panchina, come Gian-
paolo Lubian. Dopo aver fe-
steggiato l’argento ai Mondia-
li Under 20 della figlia pallavo-
lista Marina, si è divertito du-
rante i Giochi ad allenare la
squadra di volley M45 dal no-
me che era tutto un program-
ma: Metabolismo Lento.
Già perché oltre alle me-
daglie, chiunque dei parte-
cipanti tornerà a casa arric-
chito da quest’esperienza
umana e sportiva che ha di-
vertito sia gli stessi protago-
nisti, sia il pubblico. —
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STEFANO SARDARA

MASSIMO PINCA

ALBERTO DOLFIN
La prima volta del Grand Prix
di triathlon nel bel mezzo del
Parco Valentino è stata un suc-
cesso. Nonostante il caldo, sia la
competizione maschile sia quel-
le femminile hanno regalato
spettacolo nel loro scoppiettan-
te format super sprint con una
cornice da favola. C’è stato an-
che un sorriso torinese, grazie al
terzo posto della beniamina di
casa Alessia Orla nella gara vin-
ta da Carlotta Missaglia davanti
a Ilaria Zane. L’ultimo bronzo

per la ventisettenne della Dds in
un evento di questo calibro era
stato nel 2014 a Lignano Sabbia-
doro. «Salire sul podio di questa
tappa del Grand Prix rappresen-
ta un’enorme soddisfazione –
ha raccontato raggiante -. Rien-
tro da un periodo difficile per
colpa di vari infortuni e tornare
in alto nella gara di casa mi ren-
de davvero felice. L’Alessia tria-
tleta è nata qui, conosco ogni
metro del Parco del Valentino,
mi alleno qui sempre».
Successo australiano tra gli

uomini, con l’acuto di Marcel
Walkington, alla seconda vitto-
ria in una tappa di Grand Prix do-
po quella dello scorso anno a Pe-
scara. Alle sue spalle si è piazza-
to l’azzurro Gianluca Pozzatti,
che non è riuscito a completare
la rimonta nella corsa, mentre
sul terzo gradino è salito il belga
Dries Matthys. «Bello tornare
sul podio al termine di una bella
sgasata: sono contento della pre-
stazione – ha raccontato Pozzat-
ti - anche perché non gareggia-
vo da molto tempo per un infor-
tunio».
Spettatore divertito l’assesso-
re comunale allo Sport, Roberto
Finardi: «Mi auguro sia la prima
di una lunga serie di manifesta-
zioni di questo genere nel Parco
del Valentino, che sembra fatto
apposta per il triathlon». —
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PERSONAGGIO/1 PERSONAGGIO/2 PERSONAGGIO/3

La fascia di età
più rappresentata
quella tra
50-60 anni

3000
gli italiani iscritti
alle varie gare,
subito sotto Germania
e Russia

60
i partecipanti agli
European Masters
Games tra gli ottanta
e i novant’anni

Credo poco alle ex star
o alle scommesse
La differenza la
faranno la quantità
e la qualità del lavoro

Ho fatto da
safety-car, adesso
la macchina andrà
avanti da sola.
Presto avremo
un presidente

Giuseppe Oliva è stato tra i più anziani in gara

nel tiro a volo, specialità fossa olimpica

“A 83 anni sento

ancora la fiammella

dell’agonismo”

Le prove di nuoto nel Po

Alibegovic (con la maglia della fallita Fiat Auxilium) è uno dei giocatori della nuova Reale Mutua Basket Torino

La serata finale al padiglione 5 del Valentino

Il migliore italiano è il settimese Luca Novara


Grazie al “volano” passa dai Masters ai Mondiali


“Con il badminton

viaggio e conosco

culture differenti”

Le prove di ciclismo al Valentino

93
anni è l’età
del concorrente
più anziano
il ceco Hejda

48 LASTAMPA LUNEDÌ 5 AGOSTO 2019

SPORT

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