L\'Espresso - 04.08.2019

(Tina Sui) #1
Prima Pagina

di MARCO FOLLINI

La goccia che sale

nella commedia del potere

È


una goccia che sale, la po-
litica italiana. Al modo
immaginiico con cui a
suo tempo se la inventò
Dino Buzzati, quella goccia sovverte
il senso comune della nostra politica.
Il potere che genera il populismo, con
tutti quei governi che vestono i panni
dell’opposizione a se stessi per giusti-
icare ogni errore e ogni omissione. Il
populismo che si fa governo e inisce
per deliziarsi di tutte le astuzie na-
scoste nei suoi corridoi, dandosi arie
da notabilato con un sussiego e una
degnazione di cui gli antichi non sa-
rebbero mai stati ino in fondo capaci.
Il sovranismo che sancisce con mal-
celato orgoglio la perdita di sovrani-
tà e di inluenza del nostro paese nel
nuovo contesto internazionale. E via
via salendo da un paradosso all’altro,
con la stessa fantasia con cui Buzzati
faceva in modo che la sua goccia si-
dasse la forza di gravità.

Il punto è che invece un po’ tutti
noi, chi più chi meno, invece di leg-
gere Buzzati e lavorare di fantasia
continuiamo a compulsare con spi-
rito burocratico le dichiarazioni di
questo e di quello. E poi a sistemarle
sulle coordinate di una volta. Quelle
dell’antica arte politica, che si pensa
sempre come una scienza esatta, una
di quelle per cui ogni pronunciamen-
to corrisponde a un’intenzione e ogni
gesto si inscrive in una strategia - più
o meno. Insomma, siamo afezionati

all’idea che le gocce scendono e non ci
accorgiamo di quando invece comin-
ciano a saltellare.

Ora, succede appunto che nella
commedia politica che si sta rap-
presentando in questi giorni nessuno
reciti più se stesso. I grillini, che dove-
vano essere il cambiamento, assumo-
no non appena possono i caratteri più
conservatori. Salvini, che fa il machi-
sta, non muove un passo per paura
delle ombre (le sue, innanzitutto). E le
opposizioni, indecise sul da farsi, spe-
rano che il disastro gialloverde duri
abbastanza a lungo da consentire lo-
ro di dotarsi inine di uno straccio di
leadership e di strategia. Tutte gocce
che salgono, per l’appunto.
È possibile così che la goccia salga
ancora un po’. Anche perché a quan-
to sembra trovano tutti (o quasi) un
certo conforto nel recitare la parte
che non ci si aspetta da loro. Un po’
perché è un’antica abitudine della
politica italiana quella di accampar-
si sotto e magari dentro le tende dei
propri avversari. E un po’ perché se si
si arrivasse a un vero punto di rottura
la commedia potrebbe facilmente ri-
solversi in una tragedia. Cosa che, in
fondo, nessuno vuole del tutto.
Fino a poco tempo fa le gocce scende-
vano con una loro monotona regola-
rità. I partiti, o quel che ne rimaneva.
Poi i leader tirati a lucido. La narra-
zione rendeva il racconto immagi-
niico, ma faticava a capovolgerne il

senso. La stessa rivolta populista, a
suo modo, era anch’essa una goccia
soggetta alle regole di sempre.

La goccia che sale, invece, è un’al-
tra cosa. È il nesso - inedito - tra il
comando e la paura. È l’ostentazione
della forza che non si ha e che tuttavia
si esagera per mascherare la propria
debolezza. È il tratto quasi adolescen-
ziale di una classe dirigente che non si
ida ino in fondo della propria capa-
cità, come si usa dire, di tenere botta
e dunque si fa forte del suo velleita-
rismo. In una parola, è la guida che
si è persa - e di cui Salvini con il suo
andirivieni ha oferto nei giorni scorsi
l’esempio più visibile, decidendo ini-
ne che la sida elettorale andava pru-
dentemente rinviata.
Una goccia che sale, a dispetto delle
leggi di gravità, è una fantasia lettera-
ria. Ma forse quella fantasia ci avvisa
che stiamo uscendo dai più tipici ca-
noni della politica. Quei canoni che
suggerivano di tener sempre presente
la relazione tra la potenza e la misura,
e invitavano a stare in guardia o da-
gli eccessi di quella forza oppure dal
vuoto di quella debolezza. Senza con-
fonderli, però. Ora invece si scopre che
gioca a mettere più paura il leader che
nasconde la paura più profonda den-
tro di sè e la riveste in modo tale da
camufarla capovolgendola. Che poi,
un giorno o l’altro, quella stessa goc-
cia si trasformi in pioggia è solo la più
facile delle previsioni. Q

I 5 STELLE SONO CONSERVATORI. SALVINI MOSTRA


PAURA. L’OPPOSIZIONE TACE. NESSUNO FA PIÙ SE STESSO

Free download pdf