L\'Espresso - 04.08.2019

(Tina Sui) #1
Economia

i male in peggio»,
commenta sconfor-
tato Phil Smith, ana-
lista inanziario della
Ihs Markit di fronte al
graico dell’indice Pmi
(Purchasing managers
index) per l’industria
manifatturiera tedesca, parametro numero
uno dello stato di salute del Paese. Il gover-
no di Berlino ha appena pubblicato il dato
di luglio e l’indice è sceso a 43,1 punti dai
45 di giugno, ultimi passi al ribasso di una
corsa a ritroso che sembra non aver ine.
È il peggior risultato dal luglio 2012, quan-
do l’Europa era nel pieno della crisi. «Un
livello sopra i 50 punti indica espansione,
sotto una contrazione», puntualizza Smith.
Nel dicembre 2017 l’indice toccò i 63 punti.
Anche tutti gli altri parametri utilizzati per

PIL IN CALO, CROLLO DELL’EXPORT,

LICENZIAMENTI IN MASSA. IL MODELLO

TEDESCO È IN CRISI E RISCHIA DI

TRASCINARE CON SÉ GLI ALTRI PAESI.

ITALIA PER PRIMA

SE SI FERMA IL MOTORE D’EUROPA

GERMANIA

DI EUGENIO OCCORSIO

valutare la situazione economica della Ger-
mania sono in caduta libera, dall’Ifo che mi-
sura la iducia degli operatori allo Zew che
indica l’attitudine del mondo inanziario. La
locomotiva tedesca frena con una velocità
che nessuno si aspettava quando alla ine
dell’anno scorso qualcosa ha cominciato a
non andare più per il verso giusto. Il Pil non
è ancora in negativo, e il Fondo Monetario
pur dopo diverse revisioni al ribasso preve-
de ora un +0,7% per il 2019, ma gli econo-
misti non scommettono più su quest’incre-
mento e ormai pronunciano senza remore
la parola “recessione”. «Siamo di fronte a
un doppio shock, industriale e inanziario,
inatteso e foriero di pessimi sviluppi», con-
ferma Ludovic Subran, capo della ricerca
macroeconomica della Allianz di Monaco,
maggior gruppo assicurativo europeo. «Sta
vacillando il modello economico tede-

D

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