L\'Espresso - 04.08.2019

(Tina Sui) #1
Iran-Usa

SE INTERNET SPIA DAL BUCO NEL MURO DEGLI AYATOLLAH


Sono anni che, con indipendente
dedizione, conduco una ricerca
documentaria e investigativa dal titolo
Mass Surveillance, volta a illustrare
aspetti critici e sottovalutati di fenomeni
generati dalla Cultura della Sorveglianza
contemporanea: un progetto inalizzato a
suggerire rilessioni critiche sull’urgenza
di attenzionare legislativamente e
giuridicamente certi ambiti della nostra
esperienza tecnologica quotidiana,
sostenuto dall’intento di denunciare
abusi, violazioni e la dilagante tendenza



  • da parte di organismi corporativi
    specializzati - a calpestare i più sacri


limiti etici, in nome di nostre signore
Sicurezza e Socialità.
Siamo ben consapevoli del fatto che
moltitudini di occhi elettronici ci
osservano costantemente e che milioni
di telecamere di sicurezza, situate a
ogni latitudine del mondo digitalizzato,
riprendono e registrano le nostre
esistenze. Quello che spesso ignoriamo,
per mancanza di informazione adeguata
e intellettualmente onesta, è che tanti
di questi ilmati, di natura pubblica ma
anche privata, subiscono una continua e
pericolosa spettacolarizzazione ad opera
di piattaforme web e applicazioni digitali,

che ne acquisiscono - in modo oscuro e
presumibilmente illegittimo - i contenuti,
per poi condividerli in rete e realizzare
ingenti proitti.
Da tempo assistiamo a fenomeni di
strumentalizzazione politica e, in certi
casi, di cieca apologia della Sorveglianza,
al cospetto di proposte di legge tese a
istituzionalizzare, imponendolo, l’utilizzo
delle telecamere in luoghi sensibili, come
le scuole materne e i centri di assistenza
per anziani e disabili: argomentazioni
spesso supericiali e demagogiche
alimentano ignoranza e inconsapevolezza
sociale circa le possibili conseguenze

mila barili, il riyal la moneta locale che
ha perso il 60 per cento del suo valore, l’in-
lazione al 37 per cento, i prezzi dei generi
alimentari e delle medicine che sono au-
mentati rispettivamente del 40 e del 60 per
cento. Le sanzioni hanno semmai sempre
compattato l’orgoglio nazionale contro i
“soprusi” del nemico esterno. E tuttavia la
situazione sociale è sul punto di esplodere
se in un regime fortemente autoritario si
stanno moltiplicando proteste e scioperi
trasversali alle classi oltre che alle mino-
ranze nazionali e religiose. Tanto da con-
vincere il presidente moderato Hassan
Rouhani ad alzare il budget di spesa del 16
per cento, nonostante la penuria di cassa,
per mantenere i programmi di sostegno
alla popolazione, aumentare gli stipendi
degli statali, vendere valuta pregiata alle
imprese a un tasso di cambio inferiore a
quello dei mercati per non far loro perdere
competitività. La generosa elargizione di
denaro pubblico è del resto sempre stato
l’espediente dei clerici al potere per man-
tenere il consenso.
Nonostante le reboanti parole minac-
ciose, he Donald appare oggi una colom-
ba se paragonato al suo segretario di Stato
Mike Pompeo e al suo consigliere per la
sicurezza nazionale John Bolton, più ten-
tati di percorrere le vie spicce e di arrivare
a una resa dei conti con gli ayatollah. A fre-


DI GAIA LIGHT

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