Corriere della Sera - 30.07.2019

(Darren Dugan) #1


22 Martedì30Luglio2019Corriere della Sera


diLuigiOffeddu

DIFESA-ACCUSADIORBÁN
«SIETEVOIFINLANDESI
SENZALIBERTÀDISTAMPA»

P


overi finlandesi. Che hanno una
libertà di stampa «seriamente
minacciata»,eunsistema
giudiziario «inesistente».Poveri
finlandesi, privi di una veraCorte
Costituzionale, gente con un governo che in
tema di democrazia «predica acquaetrinca
vino»: cioèèunpo’ furbetto.Ealcontrario,
beati ungheresi, cittadini di unPaese
pienamente democratico che l’Europa non
sa capireeavolte sospetta ingiustamente.
Questo pensanoedicono da giorniViktor
Orbáneisuoi. Loro, gli ungheresi, sono al
posto numero87nella classifica 2019 di
«Reporters senza frontiere» sulla libertà di
informazione. La Finlandiaèalposto
numero2,dopo laNorvegia.Ma tant’è,
Orbán neèsicuro: «Dobbiamo morderci le
labbraquandoinostri amici finlandesi ci
criticano, non possiamo riderenésorridere
vistiiproblemi democratici che hanno loro.
Dobbiamorestarecalmi». Dice queste cose,
sospettano apertamente molti adHelsinki,
perché la Finlandiaèdal primo luglio la
nazione presidente di turno delConsiglio
Europeo.Eperciò, da quiadicembre,
guideràildibattito su una nuovaregola che
l’attuale governo di Budapest sembra
gradirecome si può gradireunascesso
dentale in una cittadina priva di dentisti: ai
Paesi che non rispettano certeregole di
democrazia, così ha proposto
l’Europarlamento, potranno esseretagliati i
fondi Ue.UngheriaePolonia sono sotto
osservazione. «Maifondi europei–si
ribella Budapest–non sono donazioni di
beneficenza.Poiché inostriPaesi hanno
apertoiloromercati all’Occidente, servono
aobiettivi importanti per l’Ue, come la
coesione». Sarà.Ma mentreOrbán si
«morde le labbra», gli 86 posti che lo
dividono daHelsinki, in quella certa
classifica,fanno un po’ pensare.
[email protected]
©RIPRODUZIONE RISERVATA

●Ilcorsivodelgiorno


SuCorriere.it
Puoi
condividere sui
social network le
analisi dei nostri
editorialisti e
commentatori:
le trovi su
http://www.corriere.it

O


gni epoca
ha il pro-
prio mito.
Ecioè una
cornicedi
fondo che,
nel traccia-
reuncerto
rapportorispettoalmondo e
alla sua evoluzione, dàcoeren-
zaaquello che succede nelle
mille attivitàconcretedella vi-
ta quotidiana. Come ha soste-
nutoRaimonPannikkar, non
vi èlogos senza mythosed’al-
tra partenon vièmythos che
non generi un logos senza il
quale il mitostesso rimane
evanescente.
Se ci spostiamo su questopia-
noforse quello che sta acca-
dendo in questi anni potrà ap-
parirepiù chiaro. Fu grazie alla
convergenza di una pluralità di
fattori di diversa natura che nel
corso degli anni 80 sièandato
delineando un nuovomythos
che ha poi presocorpocon
quell’enorme fattostoricoche
fu lacaduta del murodiBerli-
no: in quel momento, la misce-
la tra individualizzazione (cen-
tralità dell’io, della sua libertà
di sceltaedella sua autonomia)
eglobalizzazione (aumento
delle opportunità economiche
su scalaplanetaria generatodal
processo di liberalizzazione e
finanziarizzazione) ha datoori-
gineaunacornicedisenso nel-
la quale l’individuo ha preso il
postodellacollettivitàeilmer-
cato quello delloStato.
Il vuoto lasciatodalla fine del-
le ideologie del 900èstatocosì
occupatodaunnuovoimmagi-
nariocollettivoingrado di im-
primereladirezione di senso a
quella straordinaria trasforma-
zione che ha avutoluogo alla fi-
ne del XX secolo. Negli ultimi
10 anni quel mitosiè,apocoa

poco, sgretolato. E, salvoqual-
che nostalgico, nessuno oggi ci
crede più. Soprattutto, non ci
crede più l’uomo della strada
chevede in quelvecchio di-
scorso solo una promessa
mancata. Nonacaso sono solo
alcuniceti (ricchi, istruitieover
50) in alcune particolari aree (i
quartieriresidenziali delle
grandi città)acontinuareadi-
fenderequell’idea.
Nella transizione in cui sia-
mo, lo stesso logostecno-
scientificodiventa perciò in-
sufficiente. Come sivede dal
clamorosocalo di fiducia nella
stessa scienza. Con tuttelecon-
seguenzeproblematiche che
neconseguono. Ciò di cui sia-

mo tutti alla ricercaèdunque
un nuovomythos che permetta
di restituireuna logicadifondo
alla nostra vita insieme. Edèsu
questopiano che si sta giocan-
do la partita in questoesordio
di XXI secolo. Se nonèpiù la
globalizzazionetecno-scienti-
ficaingrado di garantirepossi-
bilità per tutti, quale nuova
stella polare(mito) possiamo
seguire?
Nonèuncaso che alcentro
del dibattitocisia la proposta
di intrecciaredinuovopolitica
ereligione percementare
identitàestabilizzareillegame
sociale. Dappertutto, anche se
contonalitàeintensità diverse,
èinattountale riavvicinamen-

LASFIDADICOSTRUIRE


UN MONDO DIRELAZIONI


ScenariServericonoscerecheogniindividuoesistein


rapportoallacomunità,cheogniterritoriosicollocainun


quadrointernazionale,chenessunosipuòsalvaredasolo


diMauroMagatti

deredalla lezione difondo che
la crisi della globalizzazione la-
scia sulterreno.
L’epocaalle nostrespalle si è
caratterizzata per il suo tratto
di assolutezza. L’io finalmente
scioltodatuttoeuna crescita il-
limitata. Può essereche laca-
duta di quel mitoproduca
un’oscillazioneverso il polo op-
posto: mondi chiusieseparati,
identitàcontrapposte. Nella
sostanza qualcosa di simile alla
vecchiateoria di Huntington
sullo scontrodiciviltà. Ma può
darsi che si riescaavirareverso
una soluzione più miteesensa-
ta.Acondizione di riconoscere
la discontinuità che cièrichie-
sta.Ècioè che nullaèassolutoe
che tuttoè,invece, inrelazione.
In un mondo piccolo, sovraf-
follato,conrisorse limitatee
pieno di diversitàèquesta la
vera sfida che abbiamo davanti.
Cio significariconoscereche
ogni individuo esistesolo in
rapportoallacomunitàelaso-
cietà nella quale vive; che ogni
territorioeogniPaese sicollo-
canel quadrodiineliminabili
relazionievincoli internazio-
nalieplanetari; che nessuno si
può salvaredasoloeche l’uni-
cavia di salvezza passa dallaca-
pacità di custodireconfini po-
rosi che si sforzano di lavorare
per obiettivicomuni; che l’eco-
nomia può sussisteresolo se
tienecontodella giustizia so-
cialeedegli equilibri ecologici;
eche nessuna generazione può
pensarsiaprescinderedaquel-
le che l’hanno precedutoeda
quelle che seguono.Iprossimi
anni saranno dunque decisivi
per ilconsolidamentodiun
nuovomythoseladefinizione
del suo nuovologos. Al di là
delle apparenze,c’èancora
spazio per sperare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

ANALISI
&
COMMENTI

SEGUEDALLA PRIMA

I


vertici dell’Arma deica-
rabinieri hannocom-
preso subitoquanto
gravesia stata la sua de-
cisione.Eoltreapren-
dereimmediati provve-
dimenti disciplinari, hanno
presentatouna denuncia alla
Procura diRoma per abuso
dei mezzi dicostrizione.
L’umiliazione inflittaaGa-
briel Christian Natale Hjorth
in quella stanza di unacaser-

ma, viola infatti la leggeeri-
schia di gettareombresull’in-
tera indagine. Agli iniziali
dubbi sulla ricostruzione di
quantoavvenutolanottetra il
25 eil26luglio, sièinfatti ag-
giuntalapolemicaper quella
fotoche ha fattoilgirodel
mondo, alimentando anche
negliStatiUniti le accusecon-
trogli investigatori italiani. E
rendendoconcretoilrischio
di inficiareillorolavoroe
dunque l’esitodiquesta in-
chiesta.
La ricercadellaverità non
puòenon devemai farvenire

meno il rispettodelleregole.
Anzi, piùcomplessoèilper-
corso per arrivarealrisultato,
più rigorosi devono esseregli
accertamenti. Senza giustifi-
cazioni di sorta per chi sba-
glia. Il sottufficiale è stato tra-
sferitoadaltroincarico—
non operativo—sudisposi-
zione delcomandantegene-
rale Giovanni Nistri.Unadeci-
sione che—alla lucediquan-
toaccadutoinpassatoinaltri
casi—faonoreall’Arma e
spinge lo stesso Nistriachie-
dere«rispettopericarabinie-
ri che fanno lo stesso lavorodi

Mario»,amettereinguardia
tutti «per non infliggergli la
dodicesimacoltellata».
Servirà pocotempo alla pro-
cura generale diRoma per in-
dividuaregli altri militari pre-
senti nell’ufficio, che hanno
consentitol’abusoenon lo
hanno denunciato. Lacelerità
in questicasi ènecessaria. Ma

èaltrettantonecessario porre
fine allacontrapposizione
aspra che da due giorni accen-
de il dibattitopoliticoescate-
naicommenti sui social. Nel-
le ultime oresièarrivati a
metteresullo stesso piano il
carabiniereammazzatoel’in-
dagatocon la benda sugli oc-
chi, invitandoicittadiniasce-
glieredache partestare.
Il ministrodell’Interno Mat-
teoSalvini ha chiaritochealui
interessa soltanto«la vittima,
un servitoredelloStato». Ilca-
po politicodel Movimento5
Stelle,esuo alleatoalla guida
del governo, ha addirittura so-
stenutoche parlaredellafoto
«serve a buttarla incaciara»,
cioèafareconfusione per di-

diFiorenzaSarzanini

ILCARABINIEREUCCISO


GIUSTIZIASENZA OMBRE


strarredal veroproblema. Al-
tri politici dell’opposizione si
sonoconcentrati soltantosul-
l’episodio dellacaserma per
attaccareil governo.
Inrealtà parlaredellafoto
serveadenunciareunabuso e
dunqueadimostrareche l’Ita-
lia èunPaese doveidiritti di
tutti, anche di chièincusto-
dia, sono garantiti. Servead
evitareche gli indagati possa-
no denunciareun«ingiusto
processo». Serve, per garanti-
reaRosa Maria Esilio che lo
Statoper cui suo maritoha
perso la vita, troveràicolpevo-
li dell’omicidioelipunirà se-
condo la legge.
[email protected]
©RIPRODUZIONE RISERVATA

to.Nei paesi islamici informa
per lo piùreattiva; in Cinacon
la forteripresa delconfuciane-
simo,consideratobase neces-
saria percompattarepolitica
economiaesocietà; in Russia
conirinnovati legami tra Putin
elaChiesa ortodossa. In Occi-
dente,conleforti spinteteo-
con, particolarmenteintense
nelle Americhe dovesopratut-
toigruppi evangelici–stretta-
mentelegatiagrandi interessi
economici–sono moltoattivi
nel sostenereTrumpeBolso-
naro.Undisegno le cui propag-
gini arrivano anche in Europa
dovegruppicattoliciconserva-
tori sostengono Salvini, Orbán
eMarine LePen.

Persino nell’ormai quasicom-
pletamentesecolarizzata In-
ghilterra, alfondo della Brexit
si intravede il richiamo all’or-
goglio di una identità naziona-
le culturaleereligiosa di cui la
regina Elisabettacostituisceil
puntodiriferimento. La meta-
morfosi incorso perònon si è
ancoraconclusa. Il nuovomito
che sivadelineando mantiene
ancora troppe inconsistenze.
Mentreillogos che da esso de-
rivastentaadettareundiscor-
so in grado direggerelesfide
dellarealtà. C’èdunque ancora
spazio percontribuireafar na-
scereunmitodiverso da quello
che si intravvede. Anche se tale
operazione non può prescin-


Legame
Nessunagenerazionepuò
pensarsiaprescindere
daquellechel’hanno
precedutaecheseguono


Futuro
Iprossimiannisaranno
decisiviper
ilconsolidamento
diunnuovomythos


Rispettodelleregole
Piùcomplessoèl’iter
perarrivarealrisultato
piùrigorosidevonoessere
gliaccertamenti
Free download pdf