La Stampa - 30.07.2019

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ROMA

ITALIA

Turista francese


di 19 anni


precipita e muore


sul Lungotevere


C


ade dal parapetto del
lungotevere dei Tebaldi
a Trastevere e muore
sul colpo. Un ragazzo
francese di 19 anni, in
vacanza a Roma da alcuni giorni,
ha perso la vita schiantandosi sulla
banchina nelle prime ore di ieri. Sta-
va passeggiando con i due amici
quando, probabilmente sotto l’ef-
fetto dell’alcol, è salito per una sfi-
da con gli amici sul parapetto ma ha

perso l’equilibrio, precipitando nel
vuoto. I ragazzi, anche loro di 18 e
19 anni, hanno immediatamente
chiesto aiuto, ma i sanitari del 118
che sono intervenuti sul posto non
hanno potuto fare niente per salvar-
lo. Il decesso è stato immediato.

Una bravata finita male
I tre alloggiavano in un B&B. Ora
sul caso stanno indagando i carabi-
nieri del gruppo Roma quirinale e il
reparto investigazioni scientifiche.
Da una prima ricostruzione però la
tragedia sarebbe avvenuta per una
bravata. Sembra che i tre giovanissi-
mi turisti avessero fatto il giro di di-
versi locali abusando di alcol. Non
è la prima volta che accade un inci-
dente di questo tipo. Anche nel pas-
sato diverse persone hanno perso
la vita precipitando dal parapetto
di un ponte sul Tevere. Spesso per
una bravata finita male. E’ di pochi
mesi fa l’assassinio di Imen Chat-
bouri. La giovane atleta tunisina è
stata scaraventata con furia oltre il
parapetto di ponte Sisto dal rome-
no Stefan Julian dopo la ragazza
aveva rifiutato le sue avances.

La nuova tragedia riapre la pole-
mica sulla sicurezza nel centro di
Roma. E soprattutto sull’assenza di
protezione dei ponti. «Si tratta
dell’ennesimo incidente mortale re-
gistrato negli ultimi anni sul Lungo-
tevere, a dimostrazione di come sia
indispensabile adottare misure a tu-
tela dell’incolumità di cittadini e tu-
risti, allo scopo di evitare nuove ca-
dute e nuove vittime», attacca il pre-
sidente Codacons, Carlo Rienzi.
«Da tempo chiediamo di installare
delle reti di sicurezza sul Lungote-
vere che, anche in caso di caduta ac-
cidentale, impediscano l’impatto
con la banchina, associandole a si-
stemi di rilevamento a distanza in
grado di segnalare in tempo reale
anomalie o situazioni di pericolo, e
consentire l’intervento immediato
delle forze dell’ordine e dei mezzi
di soccorso».
«Richieste che finora non sono
state accolte ma che, se adottate,
avrebbero potuto evitare più di 10
incidenti mortali solo negli ultimi
anni», denuncia il presidente del
Codacons, Rienzi. —
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BERGAMO

ITALIA

Rapina e stupro

al centro estetico

Incastrato

grazie al Dna

PISTOIA

ITALIA

Decesso in corsia


dopo sette ore


al pronto soccorso


Indaga la procura


S

uprematista di origini ita-
liane e iraniane. Il colpo
di scena arriva dopo me-
no di 24 ore dall’ennesi-
ma strage a mano armata
che ha insanguinato gli Stati Uniti,
la 246ª dall’inizio dell’anno. Il kil-
ler del Gilroy Garlic Festival, che si
svolge nell’omonima cittadina del-
la California si chiama Santino Wil-
liam Legane, ha appena 19 anni ed
è di origini italiane e iraniane. C’è
di più, perché secondo quanto ri-
portato dai media americani Lega-
ne avrebbe condiviso posizioni su-
prematiste pubblicate sul suo ac-
count social. La pagina Instagram
di Legan ha solo tre post, di cui uno
che risale a poco prima della spara-
toria. C’è poi il riferimento a un li-
bro di un suprematista bianco del
1890, «Might is Right» scritto con
lo pseudonimo di Ragnare Redbe-
rad (il vero nome potrebb essere Ar-
thur Desmond). Il libro include
principi razzisti e dichiara la supe-
riorità della razza anglosassone.

La folla sotto i colpi dell’Ak-
Secondo indiscrezioni, il nonno del
killer, Tom Legan, ha frequentato la
prestigiosa accademia militare di
West Point ed è stato accusato e poi
assolto dalle accuse di molestie ses-
suali nei confronti della figlia. Que-
sto quanto emerge sull’identità e la
storia dell’autore dell’ennesima mat-
tanza che ha trasformato una festa
in tragedia. Il killer si è accanito con-
tro la folla Gilroy Garlic Festival, ap-
puntamento gastronomico che ri-
chiama ogni anno decine di migliaia
di persone, sparando ripetuti colpi
di arma da fuoco con un Ak-47. Il bi-
lancio è di almeno quattro morti, tra
cui lo stesso carnefice, un bimbo di
sei anni e una ragazzina di 13, men-
tre sono 15 i feriti. I video postati su
Twitter mostrano scene di panico,
con la gente che fugge sentendo in
sottofondo colpi di arma da fuoco.
Secondo una testimone, Julissa Con-
trera, il killer «sparava tre o quattro
colpi al secondo» e dava l’idea di es-
sere ben «preparato» per quell’azio-
ne. Secondo altri testimoni Santino
era vestito in assetto militare, con
giubbotto antiproiettili e pantaloni
stile militare. «Sembrava volesse uc-
cidere il maggior numero di persone
possibili», riferisce un’altra testimo-
ne. Il Gilroy Garlic è un appuntamen-
to annuale che ha come protagoni-
sta gastronomico l’aglio, di cui Gil-
roy è un importante produttore.
Ad esprimere vicinanza alla citta-
dina della California è Kamala Har-
ris, la senatrice democratica candi-
data alla Casa Bianca. «Nel nostro
Paese c’è un’epidemia di violenza
con armi da fuoco che non possiamo
tollerare» afferma. L’incidente ria-
pre infatti il dibattito sulle armi ne-
gli Stati Uniti, con la sparatoria avve-
nuta in California, uno degli Stati
americani con le legge più rigide sul-
le armi. —
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GILROY

CALIFORNIA

Suprematista

spara alla sagra

Cinque vittime

tra cui un bimbo

T


re donne hanno ricono-
sciuto in Moustapha
Diop, 29enne senegale-
se che agiva nei comuni
bergamaschi di Osio Sot-
to, Verdellino e Ciserano, il loro ag-
gressore. Nella tarda serata del 7
giugno scorso, una commessa 27en-
ne di un centro estetico di Osio Sot-
to è stata aggredita mentre stava la-
sciando il posto di lavoro. L’uomo,
con il volto coperto per metà da una

sciarpa e il coltello alla mano, prima
le ha chiesto l’incasso della giornata
(200 euro) poi l’ha spinta verso il re-
tro del negozio e l’ha violentata. Per
quasi un’ora la giovane ha cercato
di difendersi, ma nulla ha potuto di
fronte a quell’uomo di 185 centime-
tri e dalla corporatura possente.
Quando l’incubo è finito, la donna è
riuscita a chiamare i carabinieri che
l’hanno portata subito in ospedale.
Una settimana dopo, il 14 giugno, è
toccato a una prostituta lituana ope-
rante a Osio Sotto.

“Un violentatore seriale”
I racconti delle due donne hanno per-
messo ai carabinieri di formare l’i-
dentikit dello stupratore, riconosciu-
to nel 29 enne senegalese i cui genito-
ri, inizialmente, hanno cercato di de-
pistare le indagini dichiarando che il
figlio si trovava in Spagna. Intercetta-
to il suo cellulare, undici giorni dopo
il giovane è stato fermato per strada.
Messo a confronto con le sue vittime
e incastrato grazie al Dna trovato nel
negozio della prima ragazza aggredi-
ta, Moustapha Diop ha visto trasfor-
mare il suo fermo in arresto con l’ac-

cusa di rapina e violenza sessuale.
Nel frattempo un’altra prostituta ha
raccontato di essere stata aggredita
nel novembre 2018 proprio a Osio
Sotto, mentre era appartata con un
cliente, riconoscendo in Diop il volto
del suo aggressore. Diop, regolare in
Italia, era già stato condannato cin-
que anni fa a un anno e due mesi per
violenza sessuale, ma era incensura-
to e la pena era stata sospesa. All’epo-
ca era rimasto in carcere solamente
un giorno.
«Un’indagine perfetta» ha dichia-
rato il pm Carmen Pugliese «rilievi
scientifici e indagini tradizionali
hanno portato velocemente a dei ri-
sultati». «C’è stata una sinergia tra
carabinieri e Procura che ha permes-
so di raggiungere questo risultato in
breve tempo, con rilievi e prove
schiaccianti» ha rincarato il Colon-
nello Paolo Storoni, Comandante
Provinciale dei carabinieri di Berga-
mo. Secondo il comandante, il gio-
vane arrestato «è un individuo che
ha già dei precedenti specifici e che
quindi potremmo definire un violen-
tatore seriale». –
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O

micidio colposo. Que-
sta l’ipotesi di reato per
La procura ha aperto
un’inchiesta sulla mor-
te di Joann Zinkand,
74enne cantante e pianista america-
na – ma pistoiese di adozione – avve-
nuta al pronto soccorso dell’ospeda-
le San Jacopo nella notte tra venerdì
e sabato. Il reato ipotizzato dalla pro-
cura, che ha disposto il sequestro del-
la salma, è quello di omicidio colpo-

so. Il fascicolo è al momento contro
ignoti, ma è probabile che, qualora
venisse disposta l’autopsia, degli av-
visi di garanzia vengano inviati ai sa-
nitari che hanno e assistito la pazien-
te. Intanto, l’Asl ha attivato “il ri-
schio clinico aziendale”, il pool inca-
ricato delle inchieste interne, che ha
iniziato le procedure di acquisizione
degli atti clinici per verificare la cor-
rettezza del percorso assistenziale e
organizzativo nel dipartimento
emergenza urgenza del San Jacopo.
Oggi sarà effettuata una pre-analisi
nella quale sarà stabilito quando ef-
fettuare l’Audit con i professionisti
del Dea. L’esito, nonché gli atti, che
ne deriveranno saranno poi trasmes-
si al “rischio clinico” regionale. In
questa fase il pool del rischio clinico
aziendale sta analizzando la docu-
mentazione clinica, per verificare
l’attività organizzativa svolta nel
pronto soccorso.

Il coma improvviso
«La paziente era giunta in pronto soc-
corso alle ore 22,13 dello scorso ve-
nerdì notte – spiega l’Asl – e, secondo
quanto riportato dalla cartella clini-

ca, presa in carico dall’equipe sanita-
ria in quel momento in turno.
Alla donna era stato attribuito un co-
dice 3 (urgenza differibile) perché
presentava una sintomatologia acu-
ta che la paziente riferiva di avere da
due giorni. Al momento dell’accetta-
zione era in buone condizioni genera-
li e deambulava autonomamente, e
solo alla successiva rivalutazione dei
parametri vitali e alla somministra-
zione delle terapie veniva invitata a
sdraiarsi in barella e monitorata dal
personale. Gli esami svolti conferma-
vano il quadro clinico acuto iniziale e
le condizioni cliniche generali non ap-
parivano critiche. Nelle ore successi-
ve la situazione clinica si è evoluta in
uno stato di coma.
Il medico rianimatore è intervenuto
tempestivamente in pronto soccor-
so, ha confermato la gravità del qua-
dro clinico, accompagnando la pa-
ziente ad eseguire un’indagine dia-
gnostica radiologica. Ma intorno alle
ore 4,35 la paziente ha subito un arre-
sto cardiorespiratorio che, nonostan-
te i 45 minuti di manovre respirato-
rie, la portavano al decesso». —
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FRANCESCO SEMPRINI

ALTAMIRA

BRASILE

Battaglia

tra bande rivali

in un carcere

Sedici decapitati

7N

LA GIORNATA

IN SETTE NOTIZIE

FRANCOFORTE

GERMANIA

Sconosciuto spinge


madre e figlio


di otto anni


sotto un treno


U


na battaglia campale
tra gang finita in un
massacro: 52 morti di
cui 16 decapitati. È il
terribile bilancio di
una mega rissa scoppiata in un
carcere brasiliano, che ha visto
confrontarsi due diverse fazioni
della criminalità organizzata. I
fatti, che l’autorità penitenziaria
brasiliana sta cercando lentamen-
te di chiarire, sono avvenuti nella

prigione di Altamira, nello stato
di Parà, nel Nord del Paese. La bat-
taglia sarebbe scoppiata intorno
alle 7 del mattino, quando i prigio-
nieri appartenenti a un noto grup-
po criminale della zona sono riu-
sciti a raggiungere un’altra ala del
carcere, dove erano rinchiusi i
membri di un’organizazzione ri-
vale. Due guardie penitenziarie
sono state prese in ostaggio, ma
sono state poi liberate.

L’incendio mortale
Secondo quanto riporta il quoti-
diano locale «Estadão» quando so-
no cominciati gli incidenti la strut-
tura è rimasta chiusa e alcuni pri-
gionieri avrebbero appiccato un
incendio, tanto che molte delle
morti sono state causate dall’asfis-
sia. Per gli altri la fine è stata anco-
ra più atroce: «Sono stati decapi-
tati», assicura il sito del gruppo O
Globo. La struttura carceraria ha
una capacità di 200 detenuti, ma
era occupata da 311 prigionieri. Il
sovraffollamento delle prigioni,
quasi sempre di gestione pubbli-
ca, è uno dei più gravi problemi

del sistema brasiliano. Quello di
oggi è il secondo più grande mas-
sacro in un carcere del Brasile nel
2019.
A maggio, almeno 55 prigionie-
ri sono stati uccisi in diverse carce-
ri nel vicino stato di Amazonas
per violenze, innescate anche in
quel caso da una violentissima di-
sputa tra bande. Le vittime, così
come avvenuto ieri, sono state uc-
cise per asfissia, ha detto il gover-
no dello stato in quell'occasione.
Il governo federale ha inviato rin-
forzi per aumentare la sicurezza
nelle carceri. Il Brasile ha la terza
popolazione carceraria al mondo
dopo gli Stati Uniti e la Cina, con
726.712 detenuti a giugno 2016,
secondo le statistiche ufficiali. La
popolazione carceraria è il dop-
pio della capacità delle carceri del-
la nazione, che nello stesso anno
era stimata in 368.049 detenuti.
Insieme al grave sovraffollamen-
to e alla violenza delle bande, ri-
volte e tentativi di evasione nelle
carceri brasiliane si ripetono in
maniera preoccupante. —
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N

on aveva nessun motivo
per farlo, neanche li co-
nosceva. Ieri mattina a
Francoforte un uomo di
quarant’anni ha spinto
un bimbo di 8 anni e sua madre sui bi-
nari, proprio mentre stava arrivando
un treno ad alta velocità. Lei è riusci-
ta a salvarsi appiattendosi tra la ban-
china e i vagoni, mentre per il piccolo
non c’è stato scampo: è stato travolto
ed è morto poco dopo in ospedale.

Tutto è successo in pochi secondi:
l’«Ice» in arrivo da Colonia entrava
nella stazione ferroviaria di Franco-
forte quando l’uomo ha improvvisa-
mente spinto madre e figlio che era-
no in attesa sulla banchina. L’aggres-
sore, di origine eritrea, avrebbe poi
cercato di spingere una terza perso-
na, che è riuscita a «difendersi» e a
non cadere, e ha poi tentato la fuga,
ma è stato sopraffatto dalle persone
presenti e quindi arrestato dagli agen-
ti presenti in stazione.
Sono ancora ignoti i motivi della
sua azione, anche perché per gli in-
quirenti non c’è alcun tipo di collega-
mento tra l’uomo e le vittime. Secon-
do alcuni testimoni l’uomo voleva
spingere sui binari anche altre perso-
ne. «I passeggeri che hanno assistito
alla tragedia si sono messi a correre
dietro all’uomo in fuga», ha detto
una portavoce della polizia e ha riba-
dito che il killer non conosceva il bam-
bino o la madre, che è ricoverata in
stato di choc. Il ministro dell’Interno
Horst Seehofer ha interrotto le vacan-
ze e ha pianificato di incontrare i re-
sponsabili della sicurezza. «Il conte-
sto di questo odioso crimine ancora

non è chiaro - ha detto - spetta alle au-
torità investigative chiarire quanto
più velocemente e adeguatamente
possibile. Il responsabile dovrà ri-
spondere per il crimine commesso».
Quasi subito dopo la tragedia è arriva-
to il commento del partito d’estrema
destra Alternativa per la Germania
(AfD), che ha subito messo in collega-
mento l’episodio e il massiccio arrivo
di migranti in Germania. «L’orrore di
questo atto difficilmente può essere
superato», ha scritto la leader Alice
Weidel, chiedendo al governo della
cancelliera Merkel di «iniziare final-
mente a proteggere i cittadini di que-
sto Paese».

Il precedente
L’attacco avviene a nove giorni da un
altro avvenuto con la stessa dinami-
ca, quando una donna di 34 anni è
stata spinta al passaggio di un treno a
Voerde nello stato della Nord Rena-
nia Westfalia. Per l’omicidio è stato
arrestato un 28enne serbo kosovaro
identificato solo come Jackson B. An-
che in questo caso l’uomo non cono-
sceva la sua vittima. —
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I geologi chiamano «permafrost» o permage-
lo un qualsiasi substrato (terreno, detrito, roc-
cia, o altro) che rimane congelato - quindi con
una temperatura pari o sotto 0°C - per almeno
due anni consecutivi. Il termine è stato introdot-
to nel 1943 dal geologo e paleontologo statuni-

tense Siemon William Muller. Il permafrost è ti-
pico del sottosuolo delle regioni con i climi fred-
di, come l’Artide e l’Antartide, ma si trova an-
che a medie latitudini nelle regioni montuose
più elevate, come le Alpi. Nell’emisfero setten-
trionale la sua estensione ricopre circa il 25 per
cento della superficie terrestre, circa 23 milioni

di chilometri quadrati. Nei Paesi intorno al Cir-
colo artico raggiunge uno spessore da 300 a
600 metri. In Siberia può arrivare anche a pro-
fondità di 1500 metri. Con il riscaldamento glo-
bale, il permafrost terrestre ha visto aumenta-
re le temperature a ritmi sempre più accelerati,
diventando dunque un sorvegliato speciale.

MONICA PEROSINO

Oltre 400 mongolfiere hanno colorato i cieli
sopra la base aerea di Chambley-Bussie-
res, nell’est della Francia. L’evento ha aper-
to ieri la sedicesima edizione del “Grand Est
Mondial Air Ballons”, un raduno internazio-
nale di mongolfiere che si concluderà il 4
agosto. L’obiettivo è quello di battere il re-
cord mondiale del numero di palloni aero-
statici che spiccano il volo in simultanea.
Obiettivo per ora non raggiunto. Il primato
resta, infatti, quello di 433 mongolfiere, rag-
giunto nel 2017. Alla manifestazione parte-
cipano ogni anno centinaia di persone, con
piloti provenienti da 40 Paesi e regioni di-
verse. Ieri sono stati 500 i palloni aerostati-
ci che hanno tentato di sollevarsi in volo con-
temporaneamente nel giro di un’ora.

REUTERS

GUIA BAGGI

MARIA BERLINGUER

FRANCESCO OLIVO

La parola del giorno

permafrost

Sorvegliato speciale per i cambiamenti climatici

ARIANNA DORNETTI

NANCY

FRANCIA

Cinquecento

mongolfiere

cercano il record

mondiale

MASSIMO DONATI

16 LASTAMPAMARTEDÌ 30 LUGLIO 2019

7N
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