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DON MAURIZIO PATRICIELLO
PARROCO DI CAIVANO
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
Non c’è alcuna truffa, all’origi-
ne della catena di eventi che ha
portato all’omicidio del vicebri-
gadiere Mario Cerciello Rega.
Semmai i ripetuti interventi dei
carabinieri della stazione Piaz-
za Farnese nel contrastare lo
spaccio per Trastevere. E’ per
uno di questi interventi che fal-
lisce la compravendita di una
dose di cocaina. Lo racconta
l’ordinanza del giudice per le in-
dagini preliminari, Chiara Gal-
lo, che convalida il fermo dei
due giovani statunitensi.
Piazza Trilussa, ore 23.30.
Dice Sergio Brugiatelli: «Ero in
compagnia del mio amico Med-
di, quando siamo stati avvicina-
ti da due ragazzi stranieri che ci
chiedevano se avevamo della
sostanza stupefacente». Brugia-
telli, che pure non è uno stinco
di santo, non ha cocaina da ven-
dere. Però può chiamare al tele-
fono il suo amico Italo. Lui sì
che ha la coca. I due ne voglio-
no per 80 euro. E lo scambio si
farà un’ora dopo in piazza Ma-
stai. I tre si spostano di luogo e
aspettano seduti sopra una pan-
china. E’ la scena che si è vista
nei video. Ancora Brugiatelli:
«Io e il ragazzo biondo ci porta-
vamo verso Italo, mentre l’altro
rimaneva seduto sulla panchi-
na, dove tra l’altro avevo lascia-
to la mia bicicletta e il mio bor-
sello». Conferma il pusher Italo
Pompei: Brugiatelli mi presen-
tava una persona con la frase
«E’ un mio fratellino». Senon-
ché, nel momento in cui i soldi
passavano di mano, e secondo
Brugiatelli il biondo riceveva
anche un piccolo involto di car-
ta stagnola, si fermavano due a
bordo di una moto: due carabi-
nieri in borghese. Forse uno era
Varriale, il compagno di Rega
Cerciello. Di lui sappiamo che
stava facendo altri controlli in
quella piazza alle 1.19 su ordi-
ne del maresciallo Pasquale
Sansone. Mentre i carabinieri
controllano il pusher, tutti si al-
lontanano per evitare guai. E
Brugiatelli scopre che Elder gli
ha preso il borsello.
Le telefonate
Brugiatelli in quel borsello ha
una pompa di bicicletta, i docu-
menti, un vecchissimo cellula-
re Nokia e un portafogli con 30
euro. La sua prima mossa è fer-
mare i carabinieri per denuncia-
re il furto. Gli rispondono di
sporgere denuncia il mattino
dopo. Alle 2 circa, Sergio incro-
cia il suo amico Italo e si lamen-
ta: «Lo sai che quei due mi han-
no rubato il borsello...». Il no-
stro non si rassegna. Usando il
cellulare del suo amico egizia-
no, Salem Tamer, richiama il
proprio numero e finalmente
gli risponde quel Gabriel Nata-
le-Hjorth che parlucchia un po’
di italiano. Pretende di avere in-
dietro gli 80 euro e anche 1
grammo di coca. Il borsello
l’hanno preso d’impulso. Forse
nel frattempo hanno scoperto
che la coca non era coca. Nasce
così la tentata estorsione.
L’intervento a Prati
Dopo lo scambio di telefonate,
Sergio Brugiatelli chiama il
112 e denuncia la richiesta di
denaro. Il reato a questo punto
è divenuto grave: Rega Cerciel-
lo e Varriale vengono spostati
sul caso. Assieme a Brugiatelli,
vanno con una auto civetta
all’appuntamento. Nel frattem-
po i due si sono cambiati in al-
bergo, indossano entrambi
una felpa nera e uno dei due ha
il micidiale coltello da Marines.
Dichiarazione di Elder. «Quan-
do il mio amico mi ha detto che
sarebbe uscito per incontrare
questa persona, mi sono preoc-
cupato per lui e ho deciso di ac-
compagnarlo e in quel momen-
to ho preso il coltello». Da que-
sto momento le cose precipita-
no. Varriale racconta che avvici-
nano i due «in atteggiamento
palesemente guardingo e so-
spettoso», si qualificano e inti-
mano l’alt, ma è subito un para-
piglia concitato. Varriale si bec-
ca calci, graffi e pugni e il giova-
notto Natale-Hjort riesce a libe-
rarsi. Al suo fianco, Elder si ac-
canisce contro Cerciello Rega.
Varriale l’aveva sentito gridare
qualche secondo prima: «Ades-
so basta, siamo carabinieri!».
Quando il collega gli si avvici-
na, riesce a dire soltanto: «Mi
hanno accoltellato».
Gli interrogatori
Elder Finnegan Lee e Nata-
le-Hjort hanno confessato a
due magistrati della procura.
Interrogatorio videofilmato
che sarà reso pubblico solo al
momento opportuno, ovvero
in sede di dibattimento. Il pro-
cesso ruoterà attorno a questo
interrogatorio durante il qua-
le Natale-Hjorth ha ammesso
di essere stato avvicinato da
due che si sono qualificati co-
me carabinieri, ma che «non
avendo esperienza di carabi-
nieri in borghese e avendo avu-
to paura per la sua vita», era
fuggito spintonando quello
che lo aveva afferrato. Ha so-
stenuto anche di non essere
stato consapevole che il suo
amico Elder avesse un coltel-
lo. Il giudice Gallo non gli ha
creduto affatto. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
MARIA ROSA TOMASELLO
INVIATA A SOMMA VESUVIANA
I
sei carabinieri che entra-
no tra gli applausi nella
chiesa di Santa Croce sor-
reggendo la bara di Mario
Cerciello Rega non riescono a
trattenere le lacrime. I militari
in alta uniforme, con i pennac-
chi mossi dal vento e la mascel-
la contratta per non piangere,
avanzano tra due ali di gente
lungo la navata con un cusci-
no: sopra ci sono la spada e il
berretto del vice brigadiere uc-
ciso a Roma, che qualcuno toc-
ca quasi fossero reliquie.
Dall’altare il generale Giovan-
ni Nistri, comandante dell’Ar-
ma, chiede con voce commos-
sa «rispetto e riconoscenza»:
«Il cuore di Mario è stato trafit-
to da undici coltellate, che so-
no arrivate in fondo, fino
all’impugnatura - dice - È giu-
sto che oggi si eviti la dodicesi-
ma coltellata. Sono giusti i di-
battiti, sono legittimi. Ma non
oggi. Rispetto, ripete, «per l’uo-
mo che era, per il carabiniere
che era. Morto per tutelare i di-
ritti di tutti». Pesano le polemi-
che sul trattamento riservato a
uno dei due giovani americani
arrestati, ritratto in una foto
bendato dopo il fermo. Un trat-
tamento che Mario per primo
avrebbe condannato, com-
menta don Maurizio Patriciel-
lo, il parroco di Caivano in pri-
ma linea nella Terra dei fuochi
che ha voluto essere presente
ai funerali per testimoniare la
sua vicinanza alla famiglia:
«La vittima, non ci sono dubbi,
si chiama Mario Cerciello, e vo-
gliamo per i responsabili pene
certe. Ma preso l’assassino, vo-
gliamo uno stato di diritto. La
benda sugli occhi fa male: non
la vogliono gli italiani, non l’a-
vrebbe voluta soprattutto Ma-
rio Cerciello».
I familiari e gli amici che il 13
giugno avevano partecipato al-
le nozze di Mario con Rosa Ma-
ria Esilio si ritrovano in un mon-
do capovolto. Il nero del lutto
invece del bianco, il dolore che
cancella le risate. Il grido «Ono-
re ai caduti» che ha preso il po-
sto del picchetto con cui i colle-
ghi, meno di due mesi fa, ave-
vano salutato l’ingresso e l’usci-
ta degli sposi. Attorno alla par-
rocchia le strade e le case di
Somma Vesuviana, il paese in
cui il militare era nato e sogna-
va un giorno di tornare, sono
tappezzate di tricolori listati a
lutto: «Ciao Mario». I manifesti
di suffragio sono affissi ai can-
celli, ai segnali stradali, alle ve-
trine dei negozi. Un gruppo di
amici ha preparato un grappo-
lo di palloncini bianchi, e una
gigantografia dell’amico con
cui all’offertorio fa ingresso in
chiesa: «Sempre con noi» han-
no scritto. Tutto sembra irrea-
le: i gonfaloni dei Comuni, la
corona di fiori del presidente
della Repubblica, le persone
che a centinaia si stringono le
une alle altre in chiesa, quelle
che si affollano all’esterno, la
sfilata delle autorità. Il mini-
stro dell’Interno Matteo Salvi-
ni entra in chiesa tra gli applau-
si e se ne va salutato dal coro
«giustizia, giustizia». «Fate
una legge contro gli assassini»
urla qualcuno al presidente del-
la Camera Roberto Fico. La mi-
nistra della Difesa Elisabetta
Trenta e il ministro dell’Am-
biente Sergio Costa passano
nel silenzio, così come gli altri
politici e rappresentanti delle
istituzioni. Il ministro dello Svi-
luppo Luigi Di Maio viene an-
che lui salutato dagli applausi
all’uscita. Sono presenti tra gli
altri il governatore campano
Vincenzo De Luca, la sindaca
di Roma Virginia Raggi, l’ex mi-
nistro Roberta Pinotti. È a loro
che si rivolge l’arcivescovo ordi-
nario militare, monsignor San-
to Marcianò, che celebra assie-
me al vescovo di Nola, monsi-
gnor Francesco Marino: «Ba-
sta - invoca -basta piangere ser-
vitori dello Stato, giovani figli
di una nazione che sembra ave-
re smarrito quei valori per i qua-
li essi arrivano a immolare la vi-
ta». Mario, ricorda, «ha servito
persino la vita dei criminali, an-
che di colui che lo ha accoltella-
to, e che certamente avrebbe
voluto difendere dal dramma
terribile della droga». Per que-
sto, dice rivolto ai rappresen-
tanti delle istituzioni, «fate an-
che voi della vita degli altri il
senso della vostra vita. E se voi,
e noi, sapremo imparare da uo-
mini come Mario il senso dello
Stato e del bene comune allora
l’Italia risorgerà».
Per l’addio al marito, Rosa
Maria ha scelto la stessa litur-
gia delle nozze, la stessa lettu-
ra, Matteo 5, 13-16: «Voi siete
il sale della terra», «voi siete la
luce del mondo». A padre Casi-
miro Sedzimir, che li ha sposa-
ti, ha chiesto di poter leggere
nuovamente la preghiera del-
la moglie del carabiniere. Ma
non ce la fa. Al suo posto, con
voce rotta dall’emozione, leg-
ge un’amica, moglie anche lei
di un militare. Rosa Maria rie-
sce solo a rinnovare la promes-
sa nuziale rivolgendosi per l’ul-
tima volta al suo Mario, alla ba-
ra che è stata coperta dalla ma-
glia numero 24 del Napoli,
quella di Lorenzo Insigne:
«Prometto di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.
Sempre, per sempre» dice stra-
ziata. «Vi staremo sempre vici-
ni, siamo una famiglia» pro-
mette Nistri, rivolto alla mo-
glie, alla mamma Silvia, ai fra-
telli Paolo e Lucia. Quando Ro-
sa Maria lascia la chiesa, solle-
va una foto di Mario, e dice con
tenerezza: «Bello, vero?». Sul-
la chat del cammino di prepa-
razione alle nozze resta quel
suo ultimo post dopo il delitto.
Un cuore trafitto. Il suo. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
A Somma Vesuviana i funerali di Mario Cerciello Rega
Il vescovo di Nola: “Basta piangere i servitori dello Stato”
Lacrime, orgoglio
e tricolori a lutto
Nistri: “Evitiamo
un’altra coltellata”
GIOVANNI NISTRI
COMANDANTE DELL’ARMA
ANSA/CIRO FUSCO
Non c’è alcuna truffa
all’origine degli eventi
che hanno portato
all’omicidio
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Le istituzioni americane
affidano all’ambasciata
Usa a Roma l’unico com-
mento ufficiale in merito
all’omicidio del Vice Bri-
gadiere Mario Cerciello
Rega, mentre l’opinione
pubblica dibatte sulla fo-
to in cui Gabriel Chri-
stian Natale Hjorth, 18
anni, accusato di concor-
so nell’omicidio del rap-
presentante della legge
con il connazionale Ed-
gar Finnegan Lee, benda-
to dopo l’arresto. «Ci
uniamo al dolore della fa-
miglia e dell’Arma dei Ca-
rabinieri ed esprimiamo
profondo cordoglio per
la morte del Vice Briga-
diere Mario Cerciello Re-
ga», è scritto sull’account
ufficiale Twitter della
rappresentanza diploma-
tica di Via Veneto. A farsi
sentire è Ethan Elder, pa-
dre di uno dei due arresta-
ti che definisce il caso di
suo figlio una «situazio-
ne precaria». Ed esprime
il desiderio di far sapere
alle gente che il ragazzo è
una «brava persona».
J.C. Farr, preside della
Tamalpais High School,
dove i due ragazzi si sono
diplomati nel 2018, ha vo-
luto consegnare un mes-
saggio ai media. «Siamo ri-
masti sbalorditi nell’ap-
prendere che due membri
della nostra comunità so-
no stati arrestati in rela-
zione all’uccisione di un
poliziotto a Roma, non
possiamo aggiungere ulte-
riori informazioni, oltre a
offrire sincere condoglian-
ze alla famiglia e agli ami-
ci che hanno perso una
persona cara in questa tra-
gica situazione». Intanto
l’opinione pubblica ameri-
cana dibatte sulla foto
choc del giovane benda-
to. La maggioranza è acco-
munata dalla convinzio-
ne che «in nessun sistema
giudiziario penale c'è po-
sto per un sospetto con gli
occhi bendati», e non po-
chi vedono delle somi-
glianze con il caso Aman-
da Knox. C’è infine chi,
memore di quella dram-
matica vicenda, non man-
ca di bacchettare la giusti-
zia italiana: «Senza dub-
bio questo caso giudizia-
rio durerà molti anni». —
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ANSA
LA TRAGEDIA DI ROMA
ANSA
LA TRAGEDIA DI ROMA
ANSA
REPORTAGE
Sono giusti i dibattiti,
sono legittimi.
Ma non oggi.
Rispetto per il
carabiniere che era
La vittima, non ci
sono dubbi, si chiama
Mario Cerciello,
e per i responsabili
vogliamo pene certe
- La bara del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega portata in spalla dai colleghi
- Il dolore della moglie del carabiniere Maria Rosa Esilio
- La folla per il funerale del carabiniere nel suo paese natale
Somma Vesuviana in provincia di Napoli
LAPRESSE
LAPRESSE
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Il controllo di routine, la coca, il borsone
Così è cominciata la notte dell’agguato
Il carabiniere collega della vittima era con l’uomo derubato già un’ora prima della chiamata al 112
le reazioni
L’opinione
pubblica Usa
“Questo caso
durerà anni”
ANSA
- e 2. I due ragazzi americani fermati nella stanza dell’hotel
- e 5. La ricostruzione della notte dell’agguato dalle telecamere:
Sergio Brugiatelli arriva all’appuntamento con i due studenti
in bicicletta in piazza Mastai
- e 5. La ricostruzione della notte dell’agguato dalle telecamere:
- Il luogo dell’accoltellamento del carabiniere Cerciello Rega
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4 LASTAMPAMARTEDÌ 30 LUGLIO 2019
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