La Stampa - 30.07.2019

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DON MAURIZIO PATRICIELLO
PARROCO DI CAIVANO

FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA


Non c’è alcuna truffa, all’origi-
ne della catena di eventi che ha
portato all’omicidio del vicebri-
gadiere Mario Cerciello Rega.
Semmai i ripetuti interventi dei
carabinieri della stazione Piaz-
za Farnese nel contrastare lo
spaccio per Trastevere. E’ per
uno di questi interventi che fal-
lisce la compravendita di una
dose di cocaina. Lo racconta
l’ordinanza del giudice per le in-
dagini preliminari, Chiara Gal-
lo, che convalida il fermo dei
due giovani statunitensi.
Piazza Trilussa, ore 23.30.
Dice Sergio Brugiatelli: «Ero in
compagnia del mio amico Med-
di, quando siamo stati avvicina-
ti da due ragazzi stranieri che ci
chiedevano se avevamo della
sostanza stupefacente». Brugia-
telli, che pure non è uno stinco
di santo, non ha cocaina da ven-
dere. Però può chiamare al tele-
fono il suo amico Italo. Lui sì
che ha la coca. I due ne voglio-
no per 80 euro. E lo scambio si
farà un’ora dopo in piazza Ma-
stai. I tre si spostano di luogo e
aspettano seduti sopra una pan-
china. E’ la scena che si è vista
nei video. Ancora Brugiatelli:
«Io e il ragazzo biondo ci porta-


vamo verso Italo, mentre l’altro
rimaneva seduto sulla panchi-
na, dove tra l’altro avevo lascia-
to la mia bicicletta e il mio bor-
sello». Conferma il pusher Italo
Pompei: Brugiatelli mi presen-
tava una persona con la frase
«E’ un mio fratellino». Senon-
ché, nel momento in cui i soldi
passavano di mano, e secondo
Brugiatelli il biondo riceveva
anche un piccolo involto di car-
ta stagnola, si fermavano due a
bordo di una moto: due carabi-
nieri in borghese. Forse uno era
Varriale, il compagno di Rega
Cerciello. Di lui sappiamo che
stava facendo altri controlli in
quella piazza alle 1.19 su ordi-
ne del maresciallo Pasquale
Sansone. Mentre i carabinieri
controllano il pusher, tutti si al-
lontanano per evitare guai. E
Brugiatelli scopre che Elder gli
ha preso il borsello.


Le telefonate
Brugiatelli in quel borsello ha
una pompa di bicicletta, i docu-
menti, un vecchissimo cellula-
re Nokia e un portafogli con 30
euro. La sua prima mossa è fer-
mare i carabinieri per denuncia-
re il furto. Gli rispondono di
sporgere denuncia il mattino
dopo. Alle 2 circa, Sergio incro-
cia il suo amico Italo e si lamen-
ta: «Lo sai che quei due mi han-
no rubato il borsello...». Il no-
stro non si rassegna. Usando il
cellulare del suo amico egizia-


no, Salem Tamer, richiama il
proprio numero e finalmente
gli risponde quel Gabriel Nata-
le-Hjorth che parlucchia un po’
di italiano. Pretende di avere in-
dietro gli 80 euro e anche 1
grammo di coca. Il borsello
l’hanno preso d’impulso. Forse
nel frattempo hanno scoperto
che la coca non era coca. Nasce
così la tentata estorsione.

L’intervento a Prati
Dopo lo scambio di telefonate,
Sergio Brugiatelli chiama il
112 e denuncia la richiesta di
denaro. Il reato a questo punto
è divenuto grave: Rega Cerciel-
lo e Varriale vengono spostati

sul caso. Assieme a Brugiatelli,
vanno con una auto civetta
all’appuntamento. Nel frattem-
po i due si sono cambiati in al-
bergo, indossano entrambi
una felpa nera e uno dei due ha
il micidiale coltello da Marines.
Dichiarazione di Elder. «Quan-
do il mio amico mi ha detto che
sarebbe uscito per incontrare
questa persona, mi sono preoc-
cupato per lui e ho deciso di ac-
compagnarlo e in quel momen-
to ho preso il coltello». Da que-
sto momento le cose precipita-
no. Varriale racconta che avvici-
nano i due «in atteggiamento
palesemente guardingo e so-
spettoso», si qualificano e inti-

mano l’alt, ma è subito un para-
piglia concitato. Varriale si bec-
ca calci, graffi e pugni e il giova-
notto Natale-Hjort riesce a libe-
rarsi. Al suo fianco, Elder si ac-
canisce contro Cerciello Rega.
Varriale l’aveva sentito gridare
qualche secondo prima: «Ades-
so basta, siamo carabinieri!».
Quando il collega gli si avvici-
na, riesce a dire soltanto: «Mi
hanno accoltellato».

Gli interrogatori
Elder Finnegan Lee e Nata-
le-Hjort hanno confessato a
due magistrati della procura.
Interrogatorio videofilmato
che sarà reso pubblico solo al

momento opportuno, ovvero
in sede di dibattimento. Il pro-
cesso ruoterà attorno a questo
interrogatorio durante il qua-
le Natale-Hjorth ha ammesso
di essere stato avvicinato da
due che si sono qualificati co-
me carabinieri, ma che «non
avendo esperienza di carabi-
nieri in borghese e avendo avu-
to paura per la sua vita», era
fuggito spintonando quello
che lo aveva afferrato. Ha so-
stenuto anche di non essere
stato consapevole che il suo
amico Elder avesse un coltel-
lo. Il giudice Gallo non gli ha
creduto affatto. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

MARIA ROSA TOMASELLO
INVIATA A SOMMA VESUVIANA

I

sei carabinieri che entra-
no tra gli applausi nella
chiesa di Santa Croce sor-
reggendo la bara di Mario
Cerciello Rega non riescono a
trattenere le lacrime. I militari
in alta uniforme, con i pennac-
chi mossi dal vento e la mascel-
la contratta per non piangere,
avanzano tra due ali di gente
lungo la navata con un cusci-
no: sopra ci sono la spada e il
berretto del vice brigadiere uc-
ciso a Roma, che qualcuno toc-
ca quasi fossero reliquie.
Dall’altare il generale Giovan-
ni Nistri, comandante dell’Ar-
ma, chiede con voce commos-
sa «rispetto e riconoscenza»:
«Il cuore di Mario è stato trafit-
to da undici coltellate, che so-
no arrivate in fondo, fino
all’impugnatura - dice - È giu-
sto che oggi si eviti la dodicesi-
ma coltellata. Sono giusti i di-
battiti, sono legittimi. Ma non
oggi. Rispetto, ripete, «per l’uo-
mo che era, per il carabiniere
che era. Morto per tutelare i di-

ritti di tutti». Pesano le polemi-
che sul trattamento riservato a
uno dei due giovani americani
arrestati, ritratto in una foto
bendato dopo il fermo. Un trat-
tamento che Mario per primo
avrebbe condannato, com-
menta don Maurizio Patriciel-
lo, il parroco di Caivano in pri-
ma linea nella Terra dei fuochi
che ha voluto essere presente
ai funerali per testimoniare la
sua vicinanza alla famiglia:
«La vittima, non ci sono dubbi,
si chiama Mario Cerciello, e vo-
gliamo per i responsabili pene
certe. Ma preso l’assassino, vo-
gliamo uno stato di diritto. La
benda sugli occhi fa male: non
la vogliono gli italiani, non l’a-
vrebbe voluta soprattutto Ma-
rio Cerciello».
I familiari e gli amici che il 13
giugno avevano partecipato al-
le nozze di Mario con Rosa Ma-
ria Esilio si ritrovano in un mon-
do capovolto. Il nero del lutto
invece del bianco, il dolore che
cancella le risate. Il grido «Ono-
re ai caduti» che ha preso il po-
sto del picchetto con cui i colle-
ghi, meno di due mesi fa, ave-
vano salutato l’ingresso e l’usci-
ta degli sposi. Attorno alla par-

rocchia le strade e le case di
Somma Vesuviana, il paese in
cui il militare era nato e sogna-
va un giorno di tornare, sono
tappezzate di tricolori listati a
lutto: «Ciao Mario». I manifesti
di suffragio sono affissi ai can-
celli, ai segnali stradali, alle ve-
trine dei negozi. Un gruppo di
amici ha preparato un grappo-
lo di palloncini bianchi, e una
gigantografia dell’amico con
cui all’offertorio fa ingresso in
chiesa: «Sempre con noi» han-
no scritto. Tutto sembra irrea-
le: i gonfaloni dei Comuni, la
corona di fiori del presidente
della Repubblica, le persone
che a centinaia si stringono le
une alle altre in chiesa, quelle
che si affollano all’esterno, la
sfilata delle autorità. Il mini-
stro dell’Interno Matteo Salvi-
ni entra in chiesa tra gli applau-
si e se ne va salutato dal coro
«giustizia, giustizia». «Fate
una legge contro gli assassini»
urla qualcuno al presidente del-
la Camera Roberto Fico. La mi-
nistra della Difesa Elisabetta
Trenta e il ministro dell’Am-
biente Sergio Costa passano
nel silenzio, così come gli altri
politici e rappresentanti delle

istituzioni. Il ministro dello Svi-
luppo Luigi Di Maio viene an-
che lui salutato dagli applausi
all’uscita. Sono presenti tra gli
altri il governatore campano
Vincenzo De Luca, la sindaca
di Roma Virginia Raggi, l’ex mi-
nistro Roberta Pinotti. È a loro
che si rivolge l’arcivescovo ordi-
nario militare, monsignor San-
to Marcianò, che celebra assie-
me al vescovo di Nola, monsi-
gnor Francesco Marino: «Ba-
sta - invoca -basta piangere ser-
vitori dello Stato, giovani figli
di una nazione che sembra ave-
re smarrito quei valori per i qua-
li essi arrivano a immolare la vi-
ta». Mario, ricorda, «ha servito
persino la vita dei criminali, an-
che di colui che lo ha accoltella-
to, e che certamente avrebbe
voluto difendere dal dramma
terribile della droga». Per que-
sto, dice rivolto ai rappresen-
tanti delle istituzioni, «fate an-
che voi della vita degli altri il
senso della vostra vita. E se voi,
e noi, sapremo imparare da uo-
mini come Mario il senso dello
Stato e del bene comune allora
l’Italia risorgerà».
Per l’addio al marito, Rosa
Maria ha scelto la stessa litur-

gia delle nozze, la stessa lettu-
ra, Matteo 5, 13-16: «Voi siete
il sale della terra», «voi siete la
luce del mondo». A padre Casi-
miro Sedzimir, che li ha sposa-
ti, ha chiesto di poter leggere
nuovamente la preghiera del-
la moglie del carabiniere. Ma
non ce la fa. Al suo posto, con
voce rotta dall’emozione, leg-
ge un’amica, moglie anche lei
di un militare. Rosa Maria rie-
sce solo a rinnovare la promes-
sa nuziale rivolgendosi per l’ul-
tima volta al suo Mario, alla ba-
ra che è stata coperta dalla ma-
glia numero 24 del Napoli,
quella di Lorenzo Insigne:
«Prometto di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.
Sempre, per sempre» dice stra-
ziata. «Vi staremo sempre vici-
ni, siamo una famiglia» pro-
mette Nistri, rivolto alla mo-
glie, alla mamma Silvia, ai fra-
telli Paolo e Lucia. Quando Ro-
sa Maria lascia la chiesa, solle-
va una foto di Mario, e dice con
tenerezza: «Bello, vero?». Sul-
la chat del cammino di prepa-
razione alle nozze resta quel
suo ultimo post dopo il delitto.
Un cuore trafitto. Il suo. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

A Somma Vesuviana i funerali di Mario Cerciello Rega

Il vescovo di Nola: “Basta piangere i servitori dello Stato”

Lacrime, orgoglio

e tricolori a lutto

Nistri: “Evitiamo

un’altra coltellata”

GIOVANNI NISTRI
COMANDANTE DELL’ARMA

ANSA/CIRO FUSCO

Non c’è alcuna truffa
all’origine degli eventi
che hanno portato
all’omicidio

FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Le istituzioni americane
affidano all’ambasciata
Usa a Roma l’unico com-
mento ufficiale in merito
all’omicidio del Vice Bri-
gadiere Mario Cerciello
Rega, mentre l’opinione
pubblica dibatte sulla fo-
to in cui Gabriel Chri-
stian Natale Hjorth, 18
anni, accusato di concor-
so nell’omicidio del rap-
presentante della legge
con il connazionale Ed-
gar Finnegan Lee, benda-
to dopo l’arresto. «Ci
uniamo al dolore della fa-
miglia e dell’Arma dei Ca-
rabinieri ed esprimiamo
profondo cordoglio per
la morte del Vice Briga-
diere Mario Cerciello Re-
ga», è scritto sull’account
ufficiale Twitter della
rappresentanza diploma-
tica di Via Veneto. A farsi
sentire è Ethan Elder, pa-
dre di uno dei due arresta-
ti che definisce il caso di
suo figlio una «situazio-
ne precaria». Ed esprime
il desiderio di far sapere
alle gente che il ragazzo è
una «brava persona».
J.C. Farr, preside della
Tamalpais High School,
dove i due ragazzi si sono
diplomati nel 2018, ha vo-
luto consegnare un mes-
saggio ai media. «Siamo ri-
masti sbalorditi nell’ap-
prendere che due membri
della nostra comunità so-
no stati arrestati in rela-
zione all’uccisione di un
poliziotto a Roma, non
possiamo aggiungere ulte-
riori informazioni, oltre a
offrire sincere condoglian-
ze alla famiglia e agli ami-
ci che hanno perso una
persona cara in questa tra-
gica situazione». Intanto
l’opinione pubblica ameri-
cana dibatte sulla foto
choc del giovane benda-
to. La maggioranza è acco-
munata dalla convinzio-
ne che «in nessun sistema
giudiziario penale c'è po-
sto per un sospetto con gli
occhi bendati», e non po-
chi vedono delle somi-
glianze con il caso Aman-
da Knox. C’è infine chi,
memore di quella dram-
matica vicenda, non man-
ca di bacchettare la giusti-
zia italiana: «Senza dub-
bio questo caso giudizia-
rio durerà molti anni». —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

ANSA

LA TRAGEDIA DI ROMA

ANSA

LA TRAGEDIA DI ROMA

ANSA

REPORTAGE

Sono giusti i dibattiti,
sono legittimi.
Ma non oggi.
Rispetto per il
carabiniere che era

La vittima, non ci
sono dubbi, si chiama
Mario Cerciello,
e per i responsabili
vogliamo pene certe


  1. La bara del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega portata in spalla dai colleghi

  2. Il dolore della moglie del carabiniere Maria Rosa Esilio

  3. La folla per il funerale del carabiniere nel suo paese natale
    Somma Vesuviana in provincia di Napoli


LAPRESSE

LAPRESSE

2

1

1

Il controllo di routine, la coca, il borsone

Così è cominciata la notte dell’agguato

Il carabiniere collega della vittima era con l’uomo derubato già un’ora prima della chiamata al 112


le reazioni

L’opinione

pubblica Usa

“Questo caso

durerà anni”

ANSA


  1. e 2. I due ragazzi americani fermati nella stanza dell’hotel



    1. e 5. La ricostruzione della notte dell’agguato dalle telecamere:
      Sergio Brugiatelli arriva all’appuntamento con i due studenti
      in bicicletta in piazza Mastai



  2. Il luogo dell’accoltellamento del carabiniere Cerciello Rega


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4 LASTAMPAMARTEDÌ 30 LUGLIO 2019
PRIMO PIANO

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