10 Martedì 30 Luglio 2019 Il Sole 24 Ore
Economia & Imprese
Pedon, il pioniere d’Etiopia
«Da qui fagioli per Londra»
EXPORT
L’azienda vicentina in Africa
produce per i mercati
di Regno Unito e Stati Uniti
Per il clima l’altipiano etiope
offre enormi potenzialità
per gli investimenti agricoli
Micaela Cappellini
VICENZA
Adesso è l’uomo che le aziende chia-
mano quando c’è da risolvere un
problema nel Corno d’Africa. O se
c’è da sedersi a Bruxelles, accanto a
giganti come Siemens o Eni, per
parlare degli accordi di Cotonou o di
immigrazione. Ma per l’Italia Remo
Pedon è stato il «pioniere d’Etio-
pia», l’uomo che per primo ha co-
struito una fabbrica per produrre
fagioli quando ancora ad Addis Abe-
ba non era sbarcato nessuno. Nem-
meno i cinesi.
Dalla prima ruspa nel terreno ad
oggi sono passati ormai quindici an-
ni. La fabbrica di fagioli Pedon si tro-
va a Nazareth, nella regione del-
l’Oromia, chilometri a Sudest di
Addis Abeba e strategicamente lun-
go la ferrovia che garantisce lo sboc-
co al porto di Gibuti. L’impianto oggi
garantisce all’azienda di famiglia ol-
tre il % del fatturato totale, impie-
ga persone ed esporta verso la
Gran Bretagna, la Germania, gli Usa
e il Sudamerica. Tutti mercati dove
il marchio di legumi Pedon non sa-
rebbe mai arrivato, se non avesse in-
vestito in Etiopia: «L’altipiano etio-
pe è perfetto per coltivare un parti-
colare tipo di fagioli bianchi, i navy
beans, che non mancano mai nella
colazione dei Paesi anglosassoni,
conditi in salsa di pomodoro», rac-
conta Remo Pedon, presidente del-
l’azienda fondata trent’anni fa insie-
me ai due fratelli.
I navy beans si producono anchein Canada e negli Usa, ma quelli etio-
pi sono di qualità superiore, perché
tengono meglio la cottura: per que-sto nel Remo Pedon ha girato
l’Etiopia in lungo e in largo, in cerca
di un partner. Peccato che nessunofosse tecnologicamente adeguato.
«Così, ho deciso di costruire una
fabbrica io. La prima cosa che ho fat-to? È stata la scuola per i bambini:
non potevano stare sempre accanto
alle loro mamme che lavoravano. Ècontro le normative». Il primo con-
tratto di fornitura, quello con l’ingle-
se Premier Food (ora diventata Prin-ces), è arrivato subito. Poi, a seguire,
sono arrivati altri clienti. E altri pro-
dotti: «In Etiopia ora trattiamo an-che i fagioli rossi - racconta - quelli
tipici dei contorni messicani, che in-
fatti vendiamo in Sudamerica».A dispetto di pregiudizi diffusi,
Pedon non ha scelto di produrre in
Etiopia perché costa meno: «Rispet-to a quando siamo arrivati nel Pae-
se, quindici anni fa, il prezzo dei fa-gioli bianchi sul mercato è decupli-
cato e ora costano tanto quanto in
Canada o negli Stati Uniti. Solo chela qualità resta migliore e qui i con-
tadini usano molta meno chimica. A
chi mi accusa invece di pagare pocoi miei dipendenti rispondo sempre
che se li pagassi il doppio di uno sti-
pendio medio etiope, finirebberouccisi da chi vorrebbe prendere il lo-
ro posto di lavoro». Ci sono Paesi in
cui non si scherza, la vita umanapuò valere anche nulla.
Pedon rimanda anche al mittente
le accuse di sfruttamento colonialedelle terre: «L’Etiopia è il primo pro-
duttore africano di carne e il decimo
del mondo - ricorda - qui si mangia-no carne, ceci e lenticchia. I fagioli
non rientrano nell’alimentazione
nazionale, non sottraiamo nulla allapopolazione locale». Anzi, negli an-
ni, attorno alla fabbrica Pedon, è na-
to un vero e proprio distretto dei le-gumi: «Alcuni sono miei ex-dipen-
denti, li ho aiutati a mettersi in pro-
prio. Qui c’è spazio per il business di
tutti». E la ricchezza diventa ric-chezza condivisa.
Le potenzialità agricole dell’Etio-
pia peraltro sono enormi: «Il Paese- racconta Remo Pedon - ha una si-
tuazione pedoclimatica straordina-
ria, è come se vivesse una continuaprimavera. Qui si può produrre
mesi all’anno dalle angurie ai pomo-
dori». I terreni ancora incolti nonmancano, i grandi produttori di fiori
sono già entrati nel Paese. E alcuni
italiani ci stanno facendo un pensie-ro: «Sono personalmente in contatto
con un’azienda interessata al-
l’export di fichi d’India, e con un’al-tra che sta valutando di venire a pro-
durre olio d’oliva».© RIPRODUZIONE RISERVATAREMO PEDON
È il presidente
dell’omonima
azienda di
famiglia, fondata
insieme ai due
fratelliL’IMPRENDITORE
Quattro fabbriche, tre all’estero
I legumi Pedon nascono a
Colceresa, in provincia di Vicenza.Con gli anni l’azienda, che fattura
un centinaio di milioni all’anno, ha
aperto tre stabilimenti all’estero:prima in Cina, poi in Etiopia e
infine in Argentina. Occupa circa
400 persone ed esporta il 35% deilegumi che produce
Nazareth, Etiopia. Lo stabilimento di legumi Pedon dà lavoro a 150 persone
POLITECNICO DI MILANO
Due nuovi successi
nei bandi Horizon
In arrivo dall’Europa
mila euro per il
Politecnico di Milano,
finanziamenti Horizon da parte dello European
Research Council legati a
due progetti: etichetteanticontraffazione con
nanostrutture in carbonio e
sonde hi-tech per misurare ivapori delle turbine.
Nell’ambito del programmaHorizon l’ateneo
milanese primeggia tre
la università italianeper fondi ricevuti: ,
milioni di euro.
I PARCHEGGI
Barcellona punta
a Came Parkare
Aena, l’operatore
aeroportuale numero uno al
mondo per traffico dipasseggeri, ha affidato il
rinnovo tecnologico dei
sistemi di parcheggiodell'aeroporto di Barcellona a
Came Parkare, società del
gruppo Came specializzatanella progettazione di sistemi
evoluti per la gestione dei
parcheggi, che in qualità dipartner tecnologico si è
occupata di rinnovare
ingressi, uscite e casseautomatiche delle aree di
sosta, distribuite nei due
terminal dello scalo JosepTarradellas Barcelona – El
Prat, per un totale di .
posti auto. La soluzioneproposta da Came Parkare è il
sistema per parcheggi alto di
gamma PKE basato su unarete di dispositivi automatici
che regolano l'accesso,
controllano il pagamento eregistrano tutte le attività
all’interno del parcheggio.IN BREVE
Pmi, nuovi serviziper chi cerca l’export
da Sace e Promos
IMPRESE E MERCATI
C’è un accordo per fornire
strumenti gratuiti di primo
orientamento alle imprese
MILANOIn Italia ci sono mila impre-
se esportatrici. Eppure se nesarebbero altre mila poten-
zialmente tali, che ancora nonlo sono. Con l’obiettivo di ren-
dere più accessibili ai ”piccoli”
gli strumenti di accesso aimercati internazionali, Sace-
Simest (il Polo dell’export del
Gruppo Cdp) e Promos Italia (lastruttura del sistema camerale
italiano che supporta i processi
di internazionalizzazione dellepiccole e medie imprese) han-
no sottoscritto un memoran-
dum d’intesa a Milano.Obiettivo, collaborare di più e
meglio a mettere le Pmi in con-
tatto con i prodotti, i servizi el’esperienza di Sace e Simest
Si punta a favorire l’integra-
zione e l’erogazione di servizie strumenti gratuiti di primo
orientamento alle imprese per
un approccio consapevole aimercati esteri, valorizzare e
diffondere la conoscenza degli
strumenti e dei prodotti di Sa-ce e Simest e di Promos Italia,
nonché offrire alle imprese as-
sistenza qualificata e tempe-stiva nelle varie fasi del loro
processo di internazionalizza-
zione, sia attraverso soluzionionline che interventi offline e
aule formative.Ciò avverrà anche attraver-
so un programma condiviso di
seminari informativi che ver-ranno realizzati a Milano, Ge-
nova, Modena, Ravenna e Udi-
ne. Inoltre, sarà sviluppatauna collaborazione per il re-
cruiting di buyers internazio-nali nell’ambito del progetto
InBuyer.
Particolare attenzione saràrivolta a far conoscere due stru-
menti digitali per orientare gli
operatori: sacesimest.it/educa-tion (il portale formativo svilup-
pato da Sace/Simest) per ac-
compagnare le Pmi nel processodi definizione di una strategia di
export tradizionale, e digi-
texport.it, il progetto sviluppatoda Promos Italia per sviluppare
le azioni di export digitale.
«Education to Export – hadichiarato Alessandro Decio,
amministratore delegato di Sa-
ce – fa parte di un piano piùampio d’azione di Sace/Simest
che comprende un catalogo di
prodotti semplici e digitali amisura di Pmi e l’introduzione
degli Export Coach, professio-nisti in affiancamento alla rete
commerciale con l’obiettivo di
aiutare anche le imprese piùpiccole a scoprire e sfruttare, il
loro potenziale di crescita sui
mercati esteri.Quella con Promos Italia –
ha concluso Decio – è una
partnership importante checi farà fare insieme un ulte-
riore passo in avanti in que-
sta direzione».«Anche Promos Italia – ha
detto Giovanni Da Pozzo, pre-
sidente di Promos Italia – halanciato un’iniziativa chiamata
DigIT Export. Si tratta della
prima piattaforma in Italia in-teramente dedicata all’export
digitale e la possibilità, attra-
verso un tool innovativo messoa punto con il Politecnico di
Milano, di individuare il mi-
glior marketplace del mondoper vendere il loro prodotto».
—Mi.Ca.
© RIPRODUZIONE RISERVATAUna miscela esplosiva tra i toni della commedia napoletana,
i sapori della buona cucina e le tinte noir di una trama
imprevedibile. Un commissario dalla faccia da duro
e due maestri della cucina napoletana. Un giallo ricco
di humor, cibo e voglia di vivere scritto da Pino Imperatore,
uno dei più premiati autori del noir napoletano.
Delitto ai piedi
del Vesuvio
Il secondo romanzo di Pino Imperatore
“Con tanto affetto ti ammazzerò”
sarà in edicola con Il Sole 24 ORE
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