Il Sole 24 Ore - 30.07.2019

(Steven Felgate) #1

Il Sole 24 Ore Martedì 30 Luglio 2019 11


Finanza

Mercati

Saipem «non solo ha ripreso a


correre ma è già proiettata nel
futuro». L’ad Stefano Cao

guarda avanti: «In ogni crisi


siamo usciti da consolidatori».
Celestina Dominelli

—a pagina


Parla il ceo Cao


«Per Saipem la


crisi è alle spalle,


ora faremo


i consolidatori»


«L’Italia ha bisogno di un


consolidamento per creare un
terzo player bancario solido. E

occorre ridurre gli Utp». Lo dice


il rapporto Bain.
Alessandro Graziani

—a pagina 


Il rapporto Bain


«In Italia


serve


un terzo polo


bancario»


Carige, arriva il via all’offerta


Resta l’incognita Malacalza


CREDITO


Il Fitd dà oggi il via libera


alla ricapitalizzazione


Mcc,  milioni per il bond


Il Fondo apre la rete anche


su Banca Fucino: garanzia


di  milioni per l’aumento


Luca Davi


Laura Serafini


È atteso per oggi il via libera all’offerta


vincolante per la messa in sicurezza di


Carige. In mattinata si riuniranno gli


organi del Fondo volontario e obbliga-


torio che recepiranno l’offerta della


trentina Cassa Centrale Banca e deli-


bereranno gli interventi a favore della


fragile banca ligure, che ha un fabbi-


sogno di circa  milioni di euro. Un


passaggio formale, dopo che alla fine


della scorsa settimana era stata inviata


a Francoforte una comunicazione con


cui si assicurava la copertura del fab-


bisogno patrimoniale di Carige. Dopo


l’approvazione odierna, a stretto giro


Fitd, Schema Volontario e Cassa Cen-


trale invieranno l’offerta vincolante ai


commissari di Carige, che a loro volta


la porteranno in Bce per l’approvazio-


ne da parte del Supervisory Board.


Il piano di fatto è oramai tracciato.


E poggia sull’architrave formata da


Fitd e Cassa Centrale Banca, che in-


sieme si impegnano a garantire l’ap-


porto di equity per  milioni per la


nuova Carige. Con  milioni deri-


vanti dalla conversione del bond sot-


toscritto dal Fitd,  milioni apportati


da Ccb e la restante parte - che potreb-


be arrivare fino a  milioni, in as-


senza di sottoscrizione da parte degli


attuali azionisti - coperta e garantita


dal fondo stesso.


Il vero “convitato di pietra” è il pri-


mo azionista della banca, la famiglia


Malacalza, da cui si attende un impe-


gno formale ad autorizzare l’aumento


di capitale in assemblea. Impegno de-


cisivo per il buon esito dell’operazio-


ne, ma che ad oggi, nonostante gli in-


viti “istituzionali”, continua a manca-


re. Di certo qualcosa dovrà sbloccarsi


entro fine settembre, dead-line previ-


sta per tenere l’assemblea straordina-


ria dei soci di Carige, così da realizzare


entro fine anno l’aumento di capitale.


Si vedrà. Qualcuno ipotizza che la fa-


miglia imprenditoriale ligure possa


chiedere un posto nel futuro Cda (che


dovrebbe essere di sette membri), ma


tutto è ancora prematuro. Di certo c’è


che da oggi, una volta varata l’opera-


zione, per il Fitd inizierà con Bce l’in-


tensa interlocuzione per ottenere


l’autorizzazione ad ottenere una par-


tecipazione rilevante, che potrebbe


attestarsi a oltre il % del capitale,


qualora gli azionisti attuali non parte-
cipassero all’aumento.

Ieri anche il cda di Mcc ha dato via


libera alla sottoscrizione per  milio-
ni di euro del bond Tier. A questo

punto dovrebbe essere coperto l’inte-
ro importo, pari a  milioni, con i

 milioni di Ccb,  milioni di Amis-


sima (fondo Apollo),  milioni forniti
da Mediolanum, Cattolica, Equita e

fondazione Cariverona e  milioni


del Credito sportivo. I vari soggetti
coinvolti sono chiamati a fornire let-

tere di impegno vincolanti che faran-


no parte della documentazione da in-
viare alla Bce.

Nel frattempo altri appuntamenti


importanti sono in programma in set-
timana. Giovedì o venerdì si terrà l’in-

contro informativo convocato da Ccb


con i vertici delle circa  Bcc che fan-
no parte del gruppo. L’appuntamento

è molto atteso, perchè il sistema vuole


capire il senso dell’operazione voluta
dai vertici della capogruppo. Secondo

quanto emerso sinora l’ingresso in


Carige sarebbe considerato come
un’opportunità per lo sviluppo sul

fronte informatico e del risparmio ge-


stito, oltre alla presenza territoriale.
Un approccio di questo tipo - conside-

rata anche l’opzione a salire nel capi-


tale di Carige - lascia presupporre che
l’obiettivo di Ccb sia, nel tempo e al ve-

rificarsi delle condizioni, quello di as-


sumere una posizione di controllo
della banca genovese investendo, tra

equity e bond subordinato, un impor-
to non lontano da  milioni. Se que-

sto scenario si concretizzasse, un


gruppo bancario che fa perno sul cre-
dito mutualistico senza fine di lucro e

basato sulle garanzie incrociate per


garantire i requisiti patrimoniali, che
assieme conta . sportelli, diven-

terebbe socio di riferimento di una


spa con  sportelli sul territorio. Un
passo molto lungo da spiegare al ma-

nagement delle  Bcc affiliate. Altro


aspetto sul quale è concentrata è il
prezzo al quale verrà fissato l’aumen-

to di capitale da  milioni.


Carige a parte, da segnalare che
sempre oggi, a quanto risulta al Sole

Ore, il Fondo obbligatorio interver-


rà anche su un altro dossier bancario
caldo, ovvero quello della Banca del

Fucino: da parte del Fitd è previsto l’ok


all’emissione di una garanzia fino a 
milioni nell’ambito dell’aumento di

capitale che la storica banca romana


deve realizzare. Nella ricapitalizza-
zione da  milioni sono coinvolti

diversi soggetti (da alcune fondazioni


alla cassa dei periti agrari ad alcuni so-
ci del patto Igea): il Fondo entrerà in

aumento qualora i soci non fossero in


grado di realizzare l’operazione.


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REUTERS

Svolta. Atteso oggi il via libera del Fondo volontario e obbligatorio al piano di ricapitalizzazione


Bce allarga le cartolarizzazioni nel calcolo Tltro


Isabella Bufacchi


Dal nostro corrispondente


FRANCOFORTE


I prestiti a imprese e famiglie cartola-


rizzati nelle cosiddette operazioni


«self-securitised», ovvero le asset-


backed securities emesse dalle banche


e riacquistate al % per creare colla-


terale da usare nei finanziamenti della


Bce, potranno concorrere al calcolo


della massa totale degli impieghi ai fi-


ni della partecipazione nella terza se-


rie TLTRO(targeted longer-term refi-
nancing operations), i finanziamenti

a medio termine mirati all’economia.


E’ quanto emerge nella documen-
tazione legale pubblicata ieri dalla

Bce, contenente i dettagli sulla terza


serie di questi speciali finanziamenti
con durata di due anni, disponibili

sette volte tra il settembre  e il
marzo . L’ampliamento della

gamma dei prestiti conteggiati con le


auto-cartolarizzazioni, una novità ri-
spetto alle due precedenti TLTRO,

rappresenta un’importante vittoria


per l’ABI, che ha fortemente richiesto
questa modifica: i prestiti self-securi-

tised, che hanno volumi molto consi-


stenti in Italia, rientranno per la prima
volta nel calcolo della massa dei fi-

nanziamenti concessi a imprese e fa-
miglie(il % dello stock di prestiti

con i requisiti necessari al  febbraio


scorso), con un impatto positivo e di
rilievo per le banche italiane.

Questa novità non avrà impatto


sulla misurazione della “virtuosità”
delle banche, che dipenderà dall’am-

montare dei nuovi prestiti a imprese


e famiglie, esclusi i mutui ipotecari: le
banche più virtuose potranno ambire

a condizioni migliori rispetto al tasso


MRO maggiorato dello ,%, fino al
tasso delle deposit facilities (ora

-,%) maggiorato dello ,%. La


terza serie delle TLTRO, rispetto alle
due precedenti, presenta un’altra no-

vità: il tasso è variabile, cambia nel


corso della vita del prestito in base ai
cambiamenti dei tassi di riferimento.

Se la Bce dovesse tagliare ulterior-
mente il tasso delle deposit facilities,

tra il settembre  e il marzo ,


questo avrebbe un immediato impat-
to sulle TLTRO III.

I finanziamenti in essere erogati


finora con le TLTRO, stando a calcoli
di mercato, ammontano a circa 

miliardi (di cui le banche italiane ri-


sultano le principali beneficiarie con
- miliardi), divisi in quattro

operazioni che scadranno nel giugno


 ( miliardi), settembre 
( miliardi), dicembre  ( mi-

liardi) e marzo  ( miliardi).


Per evitare di cadere in questi “bara-
tri”, in particoalre le due maxi-sca-

denze in un momento in cui le banche


devono già soddisfare i pesanti requi-
siti di raccolta Mrel e Tlac, la Bce ha

deciso lo scorso  marzo di lanciare la
terza TLTRO e consentire un ennesi-

mo roll-over, a condizioni meno ge-


nerose che potrebbero disincentivare
alcune banche al rinnovo, facendo ca-

lare il volume totale dell’erogato.


Le TLTRO III fanno parte del “pac-
chetto” di misure a disposizione del-

la Bce (forward guidance, taglio dei


tassi e riapertura dell’APP) e sono
conservatrici. Chiudere questo rubi-

netto avrebbe testato la profondità


del mercato interbancario (ora in-
certa e dunque con il rischio di un

esito non desiderato restrittivo) in


un momento in cui la Bce avverte la
necessità di continuare l’ampio ac-

comodamento monetario e semmai


rafforzarlo.
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REGOLE


L’ampliamento avrà


un impatto positivo


per le banche italiane


PANORAMA


Oggi il consiglio di amministrazione di Salini Impregilo, convo-


cato per dare il via libera ai conti, presenterà solo un’informativa


su Progetto Italia. La realizzazione dell’impianto per l’ambizio-
so piano di rilancio del settore costruzioni procede ma al mo-

mento mancano ancora da sistemare alcuni tasselli. Uno in


particolare: il margin loan che Salini Costruttori ha in essere
con Natixis. Ieri risulta ci sia stato un lungo incon-

tro tra Pietro Salini e il ceo di Cdp, chiamata a fare
da co-investitore nel progetto, Fabrizio Palermo,

al termine del quale entrambi hanno espresso la


volontà di proseguire. Perché ciò avvenga, però,
va sciolto il nodo margin loan. Il dossier è sul tavolo

di Intesa Sanpaolo e l’idea attorno alla quale si sta


ragionando è di trasformare il pegno, oggi legato
come numero di azioni alla variazione del tito-

lo Salini Impregilo in Borsa, o a una porzione fissa


di titoli o ai risultati di Progetto Italia. Tuttavia, i
tempi stringono. Certo, si lavora in maniera serra-

ta ma con ogni probabilità i cda delle banche coinvolte nella


partita, previsti questa settimana, non procederanno ad alcuna
delibera fino a quando non sarà Cdp a mettere il sigillo all’ope-

razione. La Cassa ha in calendario un consiglio per il prossimo


 agosto. Mancano dunque due giorni per capire se quello sarà
l’appuntamento cruciale per Progetto Italia o solo una tappa in

vista di un nuovo traguardo, più in là nel tempo.


—L.G.
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Stanno per passare di mano i costumi Sundek, brand famoso


in tutto il mondo per la linea beachwear. Secondo indiscre-
zioni alcune multinazionali estere, in particolare americane,

sarebbero pronte all'acquisto. In vendita c'e' Kickoff, la socie-


tà che produce e distribuisce il brand di costumi. Al lavoro è
la banca d’affari Alantra per conto dell’azionista Style Capital,

che ha acquisito il marchio nel . Le offerte sono state


fatte nelle scorse settimane. In corsa, secondo i ru-
mors, ci sarebbero multinazionali come Pentland

Group, a cui fanno capo i brand Speedo, e alcune


società americane attive nell'acquisto di marchi di
moda come Marquee Brands. All’interno del deal

ci sarebbe comunque l’acquisizione del marchio.


Style Capital, guidata da Roberta Benaglia, nel 
aveva inizialmente comprato il % di Sundek per

poi salire nel  al  per cento delle azioni, rile-


vando la quota restante dai fondatori, cioè la fami-
glia Pacini. Nel  l'operazione aveva avuto un

controvalore complessivo di  milioni. Creata nel
 da Luciano Pacini, Kickoff (che ha attualmente

un giro d'affari di una ventina di milioni) ha iniziato


negli anni Ottanta nella distribuzione di abbigliamento
sportivo. Dal  ha iniziato a produrre e distribuire costu-

mi e beachwear a marchio Sundek grazie a un contratto di


licenza per l'Italia. Nel  poi l'azienda toscana ha siglato
un accordo con la proprietà del marchio, Sundek Llc, per

l'utilizzo in esclusiva a livello mondiale del brand.


—C.Fe.
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M&A


Big americani a caccia


dei costumi Sundek


PROGETTO ITALIA


Sul tavolo il tema pegno


Fari puntati su board Cdp


Acea accende il motore della crescita sulle rinnovabili. La la
società guidata da Stefano Donnarumma ha reso noto ieri

di aver perfezionato acquisizioni di impianti fotovoltaici in-


centivati con il conto energia per una potenza complessiva
installata di circa  megawatt di picco, raggiungendo in an-

ticipo il % dell’obiettivo di piano. Nel piano illustrato ad


aprile, la multiutility romana prevedeva di centrare già que-
st’anno i  megawatt acquisendo impianti fotovoltaici dal

secondario e realizzandone di nuovi in grid parity


per arrivare a  megawatt al  con un investi-
mento da  milioni. Tornando alle operazioni di

ieri, l’enterprise value complessivo è di circa  mi-


lioni e il contributo all’Ebitda di gruppo sarà di circa
 milioni su base annua. Il portafoglio più significa-

tivo rinvia all’acquisizione del % del capitale di


sette società proprietarie di  impianti fotovoltaici
con una capacità installata complessiva di circa 

megawatt di picco, di proprietà del gruppo Belener-


gia. Gli altri impianti fotovoltaici saranno acquisiti
al  per cento. «Queste operazioni rappresentano

un passo importante nell’attuazione della nostra


strategia di incremento della produzione di energia elettrica
da fonti rinnovabili», ha detto il ceo Donnarumma.

—Ce.Do.


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PIANO INDUSTRIALE


Acea acquista


impianti fotovoltaici


Saipem.
L’amministratore
delegato Stefano Cao

SEMESTRE IN CRESCITA


Nexi, salgono utile e giro d’affari


Ora pronta a guardare all’estero


Il ceo Bertoluzzo riguardo


il consolidamento di settore:


«È sulla nostra agenda»


Nexi ha chiuso il primo semestre


del  con un utile normalizza-
to di pertinenza del gruppo di ,

milioni, in crescita del ,% ri-


spetto al dato pro forma dello
stesso periodo del  (i dati

contabili sono pari rispettiva-


mente a , e a , milioni).
L’ebitda è salito del % a ,

milioni, grazie a ricavi in aumen-


to del ,% a , milioni e a costi
in calo del ,% a , milioni. I

risultati, ha spiegato la società in


una nota diffusa ieri, sono «in li-
nea o superiori alle aspettative

per l’anno». Di conseguenza, Nexi


«rivede in miglioramento per il
solo anno  la guidance finan-

ziaria precedentemente annun-


ciata». La società si attende ora un
ebitda  di circa  milioni

(contro i  previsti in preceden-


za) e un rapporto tra la posizione


finanziaria netta e l’ebitda di circa


 volte (da ,). «I risultati del pri-
mo semestre  - ha commen-

tato l’amministratore delegato


Paolo Bertoluzzo – confermano
un trend di crescita, in parte an-

che al di sopra della guidance an-


nunciata, grazie all’andamento
del mercato, alle nostre iniziative

di sviluppo e a una continua ridu-


zione dei costi». In questo scena-


rio, ha poi sottolineato il ceo re-
plicando a un analista che gli

chiedeva la posizione della socie-


tà sul possibile consolidamento
del settore a livello europeo, ar-

chiviata «l’Ipo» e terminato «il la-


voro per assicurarci che il busi-
ness fosse avviato per raggiunge-

re gli obiettivi comunicati al mer-


cato» è verosimile che Nexi
«cominci a dedicare tempo a

esplorare il mondo esterno oltre


i confini italiani». Bertoluzzo ha
poi aggiunto: «Come sempre non

commentiamo su cose specifiche,


ma ci assicuriamo che il tema sia
nella nostra agenda».

I risultati dei sei mesi sono lo


specchio, ha poi commentato
Nexi, del lavoro fin qui svolto in

termini di investimenti «in tecno-
logia, innovazione e competenze

per rafforzare sempre di più l’of-


ferta di prodotti e servizi per le
banche partner e confermarci la

paytech leader in Italia».


—R.Fi.


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Andamento dalla quotazione.


Prezzo di collocamento: 9


7

9

11

16/04 29/


8,44 9,


Nexi


20


MILIONI
DI EURO
Il giro d’affari del
gruppo Kickoff,
che controlla fra
gli altri il brand di
costumi da bagno
Sundeck. In gara
diversi gruppi Usa.

11


MILIONI
DI EURO
L’enterprise value
è di 75milioni
e il contributo
all’Ebitda di
gruppo di circa 11
milioni su base
annua.

Ieri lungo


incontro tra


il ceo di Cdp,


Fabrizio


Palermo e


Pietro Salini,


ceo di Salini


Impregilo

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