Il Sole 24 Ore - 30.07.2019

(Steven Felgate) #1

Il Sole 24 Ore Martedì 30 Luglio 2019 5


Politica


Tav, sicurezza


e autonomia,


le insidie


per il governo


MAGGIORANZA


Di Maio: «Per varare misure


ogni volta devo trattare


con Conte e quell’altro»


Salvini: «Mi chiamo Matteo»


Ancora dubbi nella Lega


su se e quando rompere


Barbara Fiammeri


ROMA


Anche se la finestra per le elezioni a


settembre si è chiusa, la sopravviven-


za del Governo resta appesa a un filo


sottile. La prossima settimana vanno


in aula, al Senato, il decreto sicurezza


bis, su cui i dissidenti pentastellati


hanno già annunciato battaglia, e la


risoluzione anti-Tav presentata da


Ms e sulla quale la Lega voterà con-


tro. A surriscaldare ulteriormente il


clima, l’ennesimo botta e risposta sul-


l’Autonomia, con la Lega che punta a


portare già nel Consiglio dei ministri


di domani le bozze di intese, e le paro-


le pronunciate da Luigi Di Maio nel


corso di un incontro a porte chiuse


con i militanti a Cosenza: «Ogni volta


che si deve approvare un provvedi-


mento, in Parlamento o in Consiglio


dei ministri, ogni sera ci dobbiamo se-


dere al tavolo io, Conte e quell’altro là


e dobbiamo fare un accordo di mag-


gioranza. Ogni volta», ha detto il vice-


premier pentastellato senza sapere


che qualcuno lo stava registrando e


che poi quell’audio sarebbe finito in


rete. E «quell’altro», ovvero Matteo


Salvini, non l’ha presa certo bene.


«Mah... Posso non stare simpatico ma


ho un nome, mi chiamo Matteo...», ha
detto ai suoi.

Per tutta la giornata il leader della


Lega è rimasto in silenzio. E non solo
per rispettare la giornata di lutto. Il

rapporto con Di Maio sembra ormai


irrimediabilmente compromesso ma
Salvini non ha ancora deciso se e

quando rompere l’alleanza. Gli serve


una ragione spendibile, forte, in gra-
do di giustificare la fine di un Governo

che a tutt’oggi, secondo i sondaggi, ha


più sostenitori di quando è iniziato. Di
Maio lo sa bene e non vuole offrirgli

pretesti. Il sì del premier Giuseppe


Conte alla Tav lo conferma. La risolu-
zione parlamentare grillina è solo un

pannicello caldo, privo di conseguen-


ze. Semmai a impensierire il numero
uno Ms è il dl sicurezza bis, visto i

mal di pancia dei senatori dissidenti.


Ma anche questa partita, che si gio-
cherà a partire da lunedì nell’aula di

Palazzo Madama, è destinata a risol-
versi. Probabile che, visti i tempi ri-

stretti (il dl scade il ) e la mole di


emendamenti delle opposizioni, ver-
rà messa la fiducia, evitando così la

roulette del voto segreto.


L’altro fronte caldo è l’autonomia,
ma difficilmente Salvini - nonostante

il pressing dei governatori del Nord -


romperà su un tema che potrebbe mi-
nare il consenso degli elettori meri-

dionali. Anche perché i pentastellati


non saranno certo immobili. E qual-
che avvisaglia l’hanno già data. Alla

Lega che li rimprovera di dire solo


«no», rispondono: «Ma sì a cosa? Non
c’è una sola proposta della Lega in

Parlamento, mentre da  mesi stanno


bloccando il Paese mettendosi di tra-
verso ad almeno  leggi del Ms» co-

me il salario minimo e il taglio degli


stipendi parlamentari, mentre «la Flat
tax è diventata un mistero». U

na strategia difensiva che punta a


mettere la Lega con gli altri vecchi par-
titi non solo sulla Tav. Il capogruppo

MS alla Camera, Francesco D’Uva, ha


confermato che sulla commissione
parlamentare d’inchiesta sui finanzia-

menti ai partiti, la Lega ha chiesto di


escludere le legislature antecedenti al
,lasciando così fuori l’inchiesta

sui  milioni. «Il partito unico non ve-
de l’ora di far cadere il governo, perché

a settembre si vota sul taglio dei parla-


mentari», ha detto Di Maio con riferi-
mento alla riforma costituzionale. Il

Capo Ms non cita Salvini ma il retro-


pensiero che la Lega voglia far saltare
prima di allora il governo gialloverde

c’è. Anche perché dopo a prevalere sa-


rà lo spirito di sopravvivenza di depu-
tati e senatori. Giancarlo Giorgetti ha

smentito un suo «piano» per una crisi


a breve con voto a febbraio. Non pote-
va fare altrimenti. Ma tra i leghisti lo

slogan in voga resta «ora o mai più».


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Il rebus commissario Ue legato ancora al rimpasto


VON DER LEYEN A ROMA


L’incontro con il premier


il  agosto: Trenta resta


tra le opzioni per Bruxelles


Gerardo Pelosi


ROMA


Dopo Zagabria (oggi) e Madrid (do-


mani), venerdì  agosto il presidente


della Commissione Ue, Ursula von


der Leyen sarà a Roma per incontra-


re per la prima volta il presidente del


Consiglio, Giuseppe Conte. Quello


che si prepara è un incontro a tutto


campo sui temi della nuova legisla-


tura europea, dalla crescita all'immi-


grazione al rilancio del Mezzogior-


no. «Il  agosto, quando incontrerò


la von der Leyen – ha annunciato ieri


Conte alle parti sociali - porrò al cen-


tro il tema del Sud».


Ma è quasi scontato che la presi-


dente della Commissione sonderà il


premier italiano anche sui nomi che


il Governo italiano intende proporre


per il collegio dei commissari. La


von der Leyen ha già fatto sapere


che si attende dagli Stati membri al-


meno due nomi, un uomo e una
donna, per rispettare rigorosamen-

te la parità di genere. «Potrebbe


trattarsi di un confronto solo sul
metodo da rispettare per le nomine


  • fanno sapere fonti del Governo –


oppure l’occasione per annunciare
di lì a poco la formalizzazione della

candidatura che comunque arriverà
ben prima del termine ultimo previ-

sto del  agosto».


Del Governo giallo-verde l’ex mi-
nistro della Difesa tedesca conosce

bene solo la sua ex collega, Elisabetta


Trenta il cui nome, peraltro, era cir-
colato come possibile candidata alla

Commissione dopo l’uscita di scena


del sottosegretario leghista, Gian-
carlo Giorgetti, fino a poche settima-

ne fa l’unico nome sul quale la Lega


puntava per rappresentare il nostro
Paese a Bruxelles. La consapevolez-

za dei numerosi ostacoli che una si-


mile candidatura avrebbe incontra-
to, soprattutto nell’esame da parte

del Parlamento europeo (a maggio-


ranza antisovranista) ha indotto il
vicepremier, Matteo Salvini a sacri-

ficare il proprio uomo per Bruxelles.


Questo non vuol dire, però, che la
Lega rinunci ad avere l'ultima parola

su chi dovrà trasferirsi per i prossimi


cinque anni nella capitale belga pur
mantenendo le mani libere e senza

mettervi direttamente la faccia.


Mai come in questa occasione,
poi, la casella di commissario euro-

peo è strettamente collegata ai mo-


vimenti interni al Governo. Non è un
mistero per nessuno che Salvini non

apprezzi affatto il lavoro dei ministri


grillini Trenta e Toninelli. Un' even-
tuale candidatura della Trenta per

Bruxelles potrebbe essere scambiata


con i due ministeri (Difesa e Infra-
strutture) che a quel punto rientre-

rebbero nell'orbita della Lega. Del


resto anche la candidatura dell'uo-
mo del Governo più vicino a Bruxel-

les, ossia il ministro degli Esteri, En-


zo Moavero (le cui quotazioni resta-
no sempre molto alte) lascerebbe

scoperta la poltrona della Farnesina


che andrebbe anche quella coperta
da un uomo vicino alla Lega. Non è

escluso, inoltre, che a coprire una


posizione come quella di commissa-
rio possa andare un tecnico di alto

profilo come Giampiero Massolo,


presidente di Fincantieri dopo avere
ricoperto la poltrona di segretario

generale della Farnesina e coordina-


tore dei servizi di intelligence.
La delicatezza della candidatura

a commissario (che resterà in carica


ben più dell'attuale governo) è tale
per cui non è escluso che prima di

venerdì il presidente del Consiglio


possa consultarsi con il presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella

per concordare una strategia comu-


ne e alcuni punti fermi da rispettare
nella procedura. Ma occorre fare

presto anche perchè gli altri Paesi si


stanno muovendo. Finora  Paesi
hanno candidato uomini mentre

sette hanno candidato donne. È il ca-


so del presidente della Repubblica
cipriota, Nikos Anastasiadis, che ha

proposto Stella Kyriakidou, membro


della Camera dei rappresentanti ci-
priota e già Presidente dell'Assem-

blea parlamentare del Consiglio


d’Europa. O come il Governo di Pra-
ga che intende riconfermare l'attuale

Commissario Vera Jourova. «Con
Jourova abbiamo la chance di otte-

nere un settore economico», ha det-


to il premier Babis, indicando i por-
tafogli della digitalizzazione, merca-

to interno o commercio con l’estero.


Portafogli che, in parte, interessano
anche il nostro Paese.

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ENZO MOAVERO
MILANESI
Il ministro degli
Esteri è l’uomo
del governo
più vicino a
Bruxelles

ELISABETTA
TRENTA
La ministra M5S
lascerebbe
disponibile per la
Lega la casella
della Difesa

GIAMPIERO
MASSOLO
Il presidente di
Fincantieri è stato
segretario
generale della
Farnesina

DENTRO LA NOTIZIA


«La Commissaria europea ai Tra-


sporti Violeta Bulc ha accolto con


favore la lettera in cui il governo
italiano ha riaffermato il sostegno

al progetto della Lione-Torino,


Tav, parte essenziale del Corridoio
Mediterraneo della rete europea

Ten-T, e attende fiduciosa un rapi-


do voto di conferma del Parlamen-
to». La reazione di Bruxelles alla

lettera inviata dal Governo venerdì


scorso arriva sull’ac-
count Twitter del porta-

voce della commissaria


Bulc. Che conferma il
giudizio positivo di Bru-

xelle sulla volontà del


Governo di andare avanti
con l’opera. Ma anche la

sollecitazione ad accele-


rare il passaggio in Parla-
mento per ribadire il sì

alla Torino-Lione. Un


passaggio, questo, voluto dai Cin-


que Stelle per provare a limitare i


danni con la propria base ancora
infuriata per il via libera del Gover-

no. La mozione pentastellata per


impegnare il Parlamento a bloccare
la Tav dovrebbe essere votata al Se-

nato il  agosto, subito dopo il voto


sul decreto sicurezza bis. «Il Movi-
mento  Stelle non è incoerente,

perché è sempre stato contrario a


questa opera e continua
ad esserlo. È stata la Lega

a cambiare idea perché
era contro la Tav, anche il

Pd ha cambiato idea per-


ché era contro la Tav. Ora
devono motivare loro

perché hanno cambiato


idea», ha spiegato ieri la
ministra per il Sud Bar-

bara Lezzi.


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Germania, Francia, Lussem-


brugo, Irlanda e Portogallo: og-
gi si dovrebbe sbloccare la pro-

cedura di sbarco dei  mi-


granti della nave della Guardia
Costiera Gregoretti con i cinque

stati dell’Unione europea di-


chiaratisi disponibili ad acco-
gliere i naufraghi. Nei giorni

scorsi il ministero dell’Interno,
guidato da Matteo Sal-

vini, aveva fatto sbar-


care i minori e i mi-
granti bisognosi di cu-

re mediche.


Ad avanzare uffi-
cialmente la propria

intenzione di contribu-


ire finora è stata sol-
tanto la Germania, co-

me ha annunciato ieri


la portavoce del Gover-


no di Berlino.
Intanto, la nave Alan Kurdi

della ong tedesca Sea Eye è arri-


vata in area Sar (search and re-
scue) libica, attirandosi subito

gli strali del ministro dell’Inter-


no: «La solita nave di Ong tede-
sca - scrive Salvini su Facebook


  • annuncia di essere tornata nel-


le acque libiche e batte cassa
chiedendo donazioni

online (prezzo sugge-


rito:  euro al miglio
nautico). No comment.

Buon viaggio, ma lon-


tano dall’Italia». Ieri,
inoltre,  iracheni so-

no arrivati nel porto di


Crotone a bordo di una
barca a vela partita dal-

la Turchia.


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Il ministero dell’Economia, tramite
la Ragioneria generale dello Stato,

ha dato il via libera all’assunzione di
. docenti, dopo la richiesta del

ministero dell’Istruzione del mese


scorso che chiedeva l’autorizzazio-
ne ad assumere «complessive

. unità». Lo ha comunicato lo


stesso ministero dell’Economia ieri
con una nota.

Nell’ambito della procedura di


autorizzazione al reclutamento del
personale docente per il prossimo

anno scolastico /


, il ministero dell’Istruzio-
ne, con nota del  luglio

 aveva formulato una


richiesta di autorizzazio-
ne ad assumere per com-

plessive . unità, cor-


rispondenti ad altrettanti
posti vacanti e disponibili

in dotazione organica. In


questa richiesta, secondo
la nota del Mef, non veni-

va tenuto in considerazione la mar-


cata riduzione delle iscrizioni degli


alunni, registrata specie nell’ultimo
biennio, connessa con il calo della

natalità. Al riguardo, il Mef ha più


volte evidenziato che le dotazioni
organiche complessive e la distri-

buzione delle stesse tra le regioni


sono definite specificamente in ba-
se al grado di densità demografica

e alla previsione dell’entità e della


composizione della popolazione
scolastica.

Alla luce delle interlo-


cuzioni tecniche, il mini-
stero dell’Istruzione ha

fatto pervenire il  lu-


glio scorso una nuova ri-
chiesta per complessive

. unità sulla quale


la Rgs lo scorso  luglio
ha comunicato di non

avere ulteriori osserva-
zioni da formulare.

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DOPO LA LETTERA CON IL VIA LIBERA ALL’OPERA


Ue: «Bene il Governo sulla Tav,


ora rapido sì del Parlamento»


DOPO LA RICHIESTA DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE


Ministero dell’Economia,


sì all’assunzione di 53mila docenti


LA NAVE DELLA GUARDIA COSTIERA


Berlino: pronti ad accogliere


migranti della Gregoretti


7


AGOSTO
È la data prevista
per il voto al
Senato della
mozione voluta
dai Cinque Stelle
per bloccare in
Parlamento il via
libera alla Torino
Lione

L’ultimo saluto al carabiniere


Conte: l’Italia Stato di diritto


OMICIDIO A ROMA


Ancora dubbi sui dettagli


L’altro carabiniere aveva


già incontrato il derubato


Ivan Cimmarusti


«Basta, fermati, siamo carabinie-
ri». Un ultimo grido disperato,

quello di Mario Cerciello Rega, pri-


ma che Finnegan Lee Elder, enne
di San Francisco, finisse di dargli le

 coltellate. Gli ultimi istanti di vita


del vice brigadiere, che ha ricevuto
ieri il saluto di tante persone nella

chiesa di Somma Vesuviana dove si


era sposato un mese fa, sono de-
scritti nell’ordinanza con la quale il

Gip Chiara Gallo ha convalidato


l’arresto di Lee e del suo amico Na-
tale Hjorth.

Ed è il verbale del collegato di
Rega, Andrea Varriale, a chiarire i

contorni di una vicenda che ancora


presenta zone d’ombra: «Il vice bri-
gadiere Cerciello Rega, a breve di-

stanza da me, ingaggiava una col-


luttazione con l’altro giovane e ri-
cordo di aver sentito le urla del mio

collega» che diceva «fermati siamo


carabinieri, basta». E poi, con le ul-
time forze prima di accasciarsi: «mi

hanno accoltellato».


Un interrogatorio contenuto
nelle tredici pagine di ordinanza,

con cui il giudice ha ricostruito gli


accertamenti coordinati dal procu-
ratore aggiunto Nunzia D’Elia, che

ora svelano nuovi particolari. Ma


andiamo per gradi. Stando alle in-
dagini, i due americani arrestati,

Finnegan Elder e Gabriel Christian


Natale Hjorth, si erano rivolti a Ser-
gio Brugiatelli, personaggio vicino

agli ambienti dello spaccio romano,


per ottenere una dose di cocaina.


Un acquisto che non sarebbe anda-
to a buon fine, tanto da rimetterci

 euro per una pastiglia di aspiri-


na. Per questo avevano sottratto il
borsello di Brugiatelli, chiedendo

indietro  euro e un grammo di
coca. Nella prima ricostruzione

fornita dagli investigatori si era so-


stenuto che la segnalazione del fur-
to dello zaino era stata fatta da Bru-

giatelli attorno alle  al  quando.


Negli atti, invece, si scopre che
un’ora prima sia Cerciello Rega sia

il suo collega Andrea Varriale erano


a Trastevere. Non solo: quest’ulti-
mo e altri carabinieri avevano già

identificato Brugiatelli. È probabi-


le, dunque, che erano già venuti a
conoscenza di quel furto.

Intanto ieri si sono svolti i fune-


rali del enne vice brigadiere.


«Non si può morire in questo modo
quando si indossa una divisa e si ha

un cuore buono». C’è folla, mille


persone, forse più. Tanti non rie-
scono ad entrare in chiesa e atten-

dono sul piazzale esterno, sotto un


sole impietoso. «Eroe», grida qual-
cuno all’arrivo del feretro. «La divi-

sa era la sua passione fin dalla


scuola media», dice Emanuele,
compagno di scuola. Il comandante

generale dei carabinieri, Giovanni


Nistri, chiede che al giovane vice-
brigadiere - aveva superato a pieni

voti il concorso interno - «sia evita-


ta la dodicesima coltellata». «Giusti
i dibattiti - aggiunge con un riferi-

mento indiretto alla polemica sulla


foto del ragazzo americano legato
e bendato negli uffici dei carabinie-

ri - ma oggi teniamoli fuori».


Il premier Giuseppe Conte, che
domenica ha partecipato alla ca-

mera ardente, in riferimento all’af-


fare foto ha pubblicato un lungo
post su Facebook: «l’Italia è uno

Stato di diritto». Ha aggiunto che


«quanto alla foto che ritrae uno dei
due ragazzi americani bendato e

ammanettato e che sin qui è circo-
lata, invito a non confondere le co-

se. Non c’è nessun dubbio che la


vittima di questa tragedia sia il no-
stro carabiniere, il nostro Mario.

Invito tutti a considerare, tuttavia,


che bene ha fatto l’Arma a indivi-
duare il responsabile di questo im-

proprio trattamento e a disporre il


suo immediato trasferimento.
Chiariamolo bene: ferme restando

le verifiche di competenza della


magistratura, riservare quel tratta-
mento a una persona privata della

libertà non risponde ai nostri prin-


cipi e valori giuridici, anzi configu-
ra gli estremi di un reato o, forse, di

due reati».


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Folla a Somma Vesuviana. Il feretro del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega durante i funerali


ANSA

L’ORDINANZA


Gli ultimi atti di vita


Nell’ordinanza con cui il gip ha


convalidato l’arresto per i due
americani, sono riportati gli ultimi

atti di vita del carabiniere Mario
Cerciello Rega. A raccontarli è il

collega Andrea Varriale.


Nel corso di un interrogatorio
ha spiegato che «il vice brigadiere,

a breve distanza da me,


ingaggiava una colluttazione con
l’altro giovane e ricordo di aver

sentito le urla del mio collega».


Ha aggiunto che lo stesso
Cerciello Rega aveva urlato al suo

assassino, Finnegan Lee Elder, 19


anni, di San Francisco, «fermati
siamo carabinieri, basta». E poi,

con le ultime forze prima di


accasciarsi ha detto: «mi hanno
accoltellato».

LA PRIMA
RICHIESTA
L’Istruzione aveva
richiesto prima
58.627 docenti,
ma poi la platea si
è ridotta dopo
che l’Economia
aveva invitato a
prendere in
considerazione il
calo demografico

Perquisizioni e sequestri nell’in-


chiesta milanese per autoriciclag-
gio che riguarda l’acquisto da par-

te dell’ex sottosegretario e senato-


re leghista Armando Siri di una
palazzina a Bresso, nel Milanese.

In ballo c’è un mutuo di  mila


euro acceso con la Banca Agricola
di San Marino. Ora, però,

spunta un secondo mu-


tuo decennale ritenuto
«anomalo», di  mila

euro. Ieri su delega dei
pm Gaetano Ruta e Ser-

gio Spadaro - gli stessi


che coordinano il caso
Russiagate - i militari del

nucleo di Polizia Econo-


mico Finanziaria della
Guardia di finanza han-

no effettuato perquisizioni e se-


questri alla Tf holding srl, benefi-
ciaria del nuovo prestito. Secondo

la ricostruzione, la società sarebbe
stata presentata alla banca di San

Marino da Marco Luca Perini, capo


della segreteria del parlamentare
in quota alla Lega e che risulta

avere una porzione nel-


l’immobile di Bresso. Da
quanto si è saputo il pre-

stito denunciato dall’Aif,


Autorità informazione
finanziaria, tra maggio e

giugno scorsi, è decen-


nale e sarebbe stato con-
cesso senza le normali

garanzie e procedure.


—I.Cimm.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

AUTORICICLAGGIO


Siri, perquisizione a Milano


per il secondo mutuo


600


MILA EURO
Il secondo mutuo
ritenuto
«anomalo». Sotto
la lente era già
finito un primo
mutuo da 585 mila
euro acceso con la
Banca Agricola di
San Marino

DISTRIBUZIONE
Anche Francia,
Lussembrugo,
Irlanda e
Portogallo
dovrebbero
dichiararsi
disponibili,
insieme alla
Germania, ad
accogliere i
migranti

DUE SETTIMANE DI FUOCO


Decreto sicurezza bis


Dopo aver incassato la fiducia alla


Camera, il decreto sicurezza bis è
arrivato blindato in commissione al

Senato. L’obiettivo è approvare il
testo la prossima settimana in Aula.

Qui la maggioranza è sul filo, con i


maldipancia della fonda M5S. Per
questo si valuta una nuova fiducia,

per evitare il soccorso di Fi e Fdi


Autonomia e mozione Tav


Non è ancora chiuso il capitolo


Autonomia, che la Lega vorrebbe
risolvere già questa settimana. Ma

ieri sono saltate le audizioni in


Commissione dei ministri Tria e
Bussetti. Dovrebbe essere votata la

prossima settimana, il 7 agosto, la


mozione M5S anti-Tav, su cui la
Lega voterà contro (con Pd e Fi)
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