Corriere della Sera - 01.08.2019

(Joyce) #1


24 Giovedì1Agosto2019Corriere della Sera


diFedericoFubini

SOFTWARE,ALGORITMI
EANCHENAVIGATOR
MAIDATISULLAVORO?

D


omenico («Mimmo»)Parisi, nuovo
presidente dell’agenzia per il lavoro
Anpal, ha una storiararaper
l’Italia.Èunuomo che sièfatto
da sé. Cresciuto in orfanotrofioaOstuni, è
emigrato negli Stati Unitielì, professoredi
demografiaestatistica applicata
all’Università statale delMississippi, è
diventato stretto consiglieredel governatore
repubblicano Philip Bryant perché ha
prodotto una colossale banca dati: si chiama
«LifeTracks»eraccoglie ogni interazione di
ogni mississippiano conipoteri pubblici,
dalla scuola, ai sussidi, alle cure, alla
giustizia. «LifeTracks» nonèaccessibile se
non dal governo ma ha un dossier su ciascuno
con tutto dentro: dalle multe al carcere, dalla
scuola materna alla pensione.Parisi stesso si
autodefinisce «uno dei migliori scienziati dei
dati al mondo». Orasta lanciandoi2.978
navigator che dovranno aiutareidisoccupati
eper lorohaunmessaggio inconsueto per la
culturadel lamento così diffusa inItalia:
«Non dite che si puòfare,maèdifficile. Dite
che èdifficile, ma si puòfare». Èqui che
iniziaaparlaredidata science, machine
learning, artificial intelligenceper far
incontrareiprofili dei disoccupati con le
imprese più adatte. Sièdetto volessefar
comprareall’Anpal il suo stesso softwaredel
Mississippi, ma lui smentisce.Parla molto di
algoritmi per mettereinrapporto imprese e
lavoratori, ma il Sistema informativo
unitario delle politiche del lavoroè
esattamente come un annofa.Fermo.Manca
infatti un tassellofondamentale, perché
ancoranessunofa sì che le imprese segnalino
lì le loroofferte di lavoro.Invece di parlaredi
data scienceealgoritmi, perché non partiamo
da lì? ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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D


eclina l’era in cuiiPa-
esi sviluppaticolla-
borarono per scon-
giurareletensioni al-
la radicedella secon-
da guerra mondiale; i
nazionalisti,ormai al
governo negliUsa,
nelRegnoUnitoeinItalia, sono prima
forza d’opposizione in FranciaeGerma-
nia.Amutareilquadroèstata la globaliz-
zazione che, intensificando gli scambi
internazionali, ha avutoeffetticontra-
stanti fraPaesi sviluppati ed emergenti.
Su questas’èinnestata la finanziarizza-
zionedell’economia, sfociata nella crisi
del 2007, checontraddicevalesceltede-
cise nel ’44 allaconferenza di Bretton
Woods grazieaJ.M.Keynes, un gigante
del pensiero. Memoredelle esose ripara-
zioni inflittecent’anni fa alla Germania
sconfittaedella crisi del ’29, egliconvin-
se gliUsaascongiurarenuoviconflitti
diffondendo lo sviluppo economico, la
piena occupazioneelastabilità finanzia-
ria. Allo spiritodicollaborazione multi-
laterale di BrettonWoods si devel’accor-
do di Londra delfebbraio ’53 quando–a
meno diottoanni dallaresa di Berlino –i
Paesi vincitoricondonarono allaRepub-
blicaFederaleTedesca(Rft) metà dei de-
biti accesi dalTerzoReich per aggredire
l’Europa libera. GliUsavolevanocerto
sottrarrelaRft all’influenza sovietica, ma
c’erano altri, più rudi, modi per farlo:
non era quella la sceltaovvia. Con l’ap-
procciocooperativola«Guerra fredda»
l’han vinta le democrazie occidentali
che, pur operando per la sconfitta del-
l’ Urss, han sempreescluso diottenerla
conlearmi.
Quello spiritohapropiziatolarinascita
post-bellica, poi agevolatoilpiù ambi-
zioso progettopoliticodella storia, l’at-
tualeUnione Europea,eperseguitolo
sviluppocondivisoconleorganizzazioni
multilaterali. Questehan sospeso–fatto
senza precedenti nella storia–ilvigore
della legge di gravità politica, per la qua-
le il piùforteharagione. Se gliUsanel ’45

avesseroperseguitol’America first,ilno-
strodestino sarebbe statoassai peggiore;
ora la vittoria di Trump,coltramontodel
multilateralismocooperativonello «Sta-
to guida»,èilpuntodisvolta.
Quell’assettodeclinaforse per troppo
successo: la Brexit elacrisi d’identità del-
la Ueson dovuteproprio ai progressi, per
tanti eccessivi, dell’integrazione euro-
pea. L’esplosione degli scambi interna-
zionali, poi, ha immesso nell’economia
modernacentinaia di milioni di persone
prima escluse, migliorandone iltenore
di vita. Sono emigrati neiPaesi emergen-
ti molti lavori prima svolti in Occidente
ove, invece, aumentanoipoveri che lavo-
ranoepercentinaia di milioni di perso-
ne peggiora la vita. Esse soffrono la per-
dita di status sociale, sperimentando
l’incertezza sul futuro, ben nota aiPaesi
emergenti.

Vistodallo spazio, il mondoèoggi più
equo,omeno iniquo, di ieri, ma gli elet-
tori deiPaesi sviluppati si oppongono
colvoto.L’avanzata del nazionalismo
esprime, magari inconsciamente, il ri-
fiutodella nuovarealtà, che ha datoilbe-
nessereatanti «là»el’hatolto«qua»,
vorrebbe ricacciarelemasse che si affac-
ciano al benessere nella miseria da cui
sono uscite, nell’illusoria nostalgia di un
passatoche nontornerà.Torna, invece,
un mondo nel quale alconflittoarmato
si sostituisce, per ora, quellocommer-
ciale, nel quale la parola chiavenonèpiù
collaborazione, macompetizione.
Donald Trump sfrutta la potenza mili-
tareper imporsi negoziandoconisingo-
li Stati, più deboli. Così, per riequilibrare

IL NAZIONALISMO AVANZA


NELRIFIUTODELLAREALTÀ


LasvoltaTornaunasituazioneincuialconflittoarmato


sisostituisce,perora,quellocommerciale:adessola


parolachiavenonèpiùcollaborazione,macompetizione


diSalvatoreBragantini

ANALISI
&
COMMENTI

C


arodirettore, latesi
del suo opinionista
ErnestoGalli della
Loggia che gli abusi
appartenganoaun
modernofenomeno di «psi-
cologizzazione dellarealtà» ri-
sultaadir pocosorprendente.
Quando ilvescovoClemente
Alessandrino nel Secondo Se-
colo invitavaisuoifedelianon
recarsi nei bordelli perché
avrebberopotutocommettere
incestosulle figlieesui figli
che avevano abbandonato,
parlavadiuncomportamento
socialmentediffuso, non di
un’interpretazione psicologi-

ca.QuandoJean-Jacques
Rousseau nelleConfessioni
scrivevache non sivergognava
di aver abbandonatotuttiifi-
gli che avevamesso al mondo,
non proponevauna spiegazio-
ne psicologizzantedella sua
condotta, ma denunciavala
propria incapacitàafareilge-
nitore.
Oggi la crescenteconsapevo-
lezza dei diritti dei bambini
espone la violenza nei loro
confronti alla riprovazione
collettivael’essereunbuon
genitoreèsentitocome un do-
vere sociale.
Quindi chi nonèingrado di
assolverlo se nevergogna: se
maltrattaipropri figli, li tra-

scura, ne abusa, lo nasconde e
non riesceachiedereaiuto.
Perquestomotivonegli ulti-
mi mesi in Italia sono stati uc-
cisi settebambini dai propri
genitori, isolati, spesso lonta-
ni dalle lorofamiglie d’origine
edalle lorocomunità,einca-
paci appuntodichiedereaiu-
to.
Perquestomotivoilmio pa-
zienteche ha abusatouna
trentina divoltedella propria
figlia di 11 anni lo ha negato
per tregradi di processo,con-
fessandolo tra le lacrime solo
nelle sedutedipsicoterapia, di
frontealla figlia che avevaac-
cusatodiessereuna bugiarda
(anche in una lettera indirizza-

tale dalcarceree ovviamente
nonconsegnatale dagli educa-
tori dellacomunità).
Perquestosono natiiservizi
di tutela, per questolavorano –
spesso in solitudineesopraf-
fatti dal sovraccarico–iservizi
sociali.Iqualicertamentenon
allontaneranno mai, in unPa-
ese civilecom’èancora l’Italia,
un bambino per le difficili
condizioni economiche dei
suoi genitori, ma solo secorre
un gravepericolo per la sua vi-
ta eper la sua crescita, unavol-
ta falliti tutti gli altri interventi
di protezione.
Psicoterapeuta,presidente
delComitatoscientifico
delCentroperilbambino
maltrattato(Cbm)
IlMelograno,Milano

***
Si rassicuri il presidente
Cirillo, non sono Barbablù.

Egli ha letto davveromale il
mio articolo se ne ha dedotto
che secondo me gli abusi sui
minori non esistono, essendo
solo la manifestazione di un
«modernofenomeno di
psicologizzazione di massa».
In questione qui non sono gli
abusi, caropresidente, sono i
metodi per accertarli.Ela
terribile vicenda di Bibbiano
di questo ci parla: delfatto
che attraverso sistemi
d’indagine di natura
psicologica, rivelatisi (in
questo come in non pochi
altri casi: ripeto: in non pochi

diStefanoCirillo

LASOCIETÀSMARRITA


COM’ÈDIFFICILEACCERTARE


GLIABUSI SUIBAMBINI


altri casi) erronei,eper
giuntafacilmente
manipolabili da operatori
criminali, si possafacilmente
arrivarealla conseguenza
supremamente disumana di
toglieredei bambini ai propri
genitori innocenti. Lei, caro
Cirillo, su questo doveva
pronunciarsi.Emilasci
aggiungereuna cosa:
l’esempio che lei porta del
padreabusatoreche
vergognandosi dell’accaduto
non confessa perché «non
riesceachiedereaiuto», e
solo dopo il lungo
trattamento psicologico da lei
somministratogli, alla fine
crolla, nonfa che confermare
ipeggiori sospetti su
panorami, diciamo così
terapeutici, per nulla
rassicuranti.
ErnestoGallidellaLoggia
©RIPRODUZIONE RISERVATA

la bilanciacommercialeUsa,mission im-
possible,finge che le importazioni d’ac-
ciaiocanadeseodiautoeuropee metta-
noarischio la sicurezzaUsa. Èilritorno
alla legge di gravità, cui solo laUesi può
opporre: sono perciò assurde le parole
del sottosegretario leghista Michele Ge-
raci, che dicealSole 24 Ore,sui negoziati
commerciali: «La politica(dellaUe,ndr)
ècomune, ma le negoziazioni, per noi, si
devono fareone to oneconogni partner:
Usa, Cinaealtri».
Le pratiche illecitedella Cinavancom-
battute, ma ciò non autorizzaabloccare
il suo sviluppo per impedirle di crescere
negli equilibri mondiali.Irischi dell’au-
tocrazia cinese, gravissimi, non si affron-
tano impedendo–con laforzaocon i
suoi sostituti,come l’overreachlegatoal
ruolo del dollaroUsa nei pagamenti–a
unoStatosovrano le politiche di crescita
che ritiene opportune. Con metodi simili
l’Occidente, lungi dal vincerela«Guerra
fredda», ci avrebbe precipitatoinquella
calda, senza vincitori,forse senza so-
pravvissuti.
Trump prima scatenaiconflitticom-
merciali, poi vuole che laFederalReserve
abbassi ilcostodel denaroper attutirne
le conseguenze: cinicasceltavoltaapro-
piziarsi la rielezione, manipolando lava-
luta.Perquesto«altofine», dovremmo
tutticorrereverso l’inevitabile bolla,
giunta la quale le banchecentrali sareb-
beroquasi privedispazi di manovra.
Quando il XX secolo si chiuse nel trion-
fodell’Occidente, parveche una visione
lungimirantedegli interessi nazionali
potesse ancora prevalere; il XXI sta dan-
doci un mondo diviso da ampifossati,
dovegliStati si affrontano brandendo in-
teressi nazionali dallacorta vista. La criti-
caalla globalizzazionecontinua, ma so-
no pocheesparse, chissà perché, levoci
chevorrebberoricondurrelafinanza al
ruolo di servadell’economia. La finanza
padrona ha invece acuito i lati negativi
della globalizzazione e,adifferenza di
questa,èassai dannosa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA


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IlXXIsecolocistadandounmondo
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brandendointeressidallacortavista

❞Ilcaso
Laterribilevicenda
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